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domenica 19 febbraio 2012

Arte e Regole




Credo di dover spiegare cosa intendo per regole e cosa per creatività artistica, dal momento che le vostre discussioni sull'argomento sono state ampie e variegate. Le regole letterarie, proprio come quelle relative a qualsiasi altra branca del sapere umano, non uccidono la creatività né sono fatte per essere infrante, come recita invece un adagio comune. Vuoi descrivere astronavi marziane che arrivano sulla Terra e distruggono tutto? Del belloccio che sposa la ragazza di umili origini? Del vampiro assetato di sangue che vampirizza una vergine per farne la propria sposa? Di uno squalo che uccide ragazze che fanno il bagno al crepuscolo? Di qualsiasi cosa tu voglia parlare devi conoscere le regole per creare i personaggi, storie e scene in modo decente. Le regole non azzerano la panoplia di argomenti e anzi ci aiutano a descriverli al meglio delle nostre possibilità. Il fatto che esistano Autori di fama con produzioni poco portate alle regole non inficia la validità di quanto detto: ciascuno di essi è un caso a sé e come tale va esaminato. Attenzione perché seguire le regole non vuol dire produrre romanzi tutti uguali! Quelli si possono scrivere anche ignorandole a bella posta. Giova ricordare che proprio i più grandi seguivano le regole e, in qualche caso, ne hanno scritte di nuove. Anche perché se dovessimo fare i puristi la creatività, almeno quella che lascerebbero vedere posizioni del genere, è morta e sepolta da decenni. Qualsiasi libro, scadente o di valore, è il risultato di regole. Della Fisica, cioè relative alla composizione della carta e dell’inchiostro, della Tecnica, relative al modo di costruire un libro, dell’Ortografia perché se scrivo: “ehi raga vi lovvo tntxxm xk st trpp mtc!!!!!!” può andar bene per un linguaggio da sms (sarò vecchio io, ma non ho mai scritto così da quando uso il telefono…) ma non certo se vogliamo scrivere anche solo una frase affidabile. La Sintassi non andrebbe dimenticata, anche se oggi pare che il congiuntivo sia demodé. Se è allora opinabile pensare che le regole uccidano la creatività è molto più semplice dimostrare come esse la aiutino. Sfatiamo un altro mito e ora mi riferisco all’ottima osservazione di Roberto che ringrazio di aver espresso il proprio parere su “Quattro Ombre Azzurre” e “Gabbiani delle Stelle”. Le regole per i racconti e quelle per i romanzi sono effettivamente diverse. La mia Prima Generazione, ovvero tutto ciò che finora ho pubblicato, si basava sulla fruizione dei migliori Autori del Fantastico che cominciai a leggere ai tempi della mia infanzia e della mia adolescenza. Sono sempre stato una persona abbastanza riservata, più votato a leggere gli Urania che a seguire le mode dei miei coetanei. I classici di Twain, London, Melville, Lovecraft, Moore e altri sono stati per me compagni migliori dei videogiochi. Sulla base delle osservazioni relative a quelle opere cominciai a scrivere brevi racconti, subito gettati via, per approdare in seguito alle prime storie abbastanza valide da essere considerate vendibili in qualità di Nigra. A seguire una bella stasi di oltre dieci anni con molti racconti conservati, ma solo di rado fatti leggere; il primo di essi, "Il Cigno", sarebbe poi diventato la prima storia di "Alfa e Omega", il mio primo libro. Gli altri sarebbero stati pubblicati con il titolo di "Quattro Ombre Azzurre",  omaggio di chi scrive verso Simak.  Come vedete potremmo considerare questo come un percorso classico, forse preferito dai paladini alla “Niente Regole, siamo Artisti!”. Ma, adesso che scrivere è diventato una vera e propria necessità, mi sono reso conto che non è sufficiente leggere ed esaminare i romanzi di migliore qualità se vuoi conoscerne davvero i segreti, invece di scopiazzarli come son soliti fare molti. Chi scrive non è mai stato portato a seguire le convenzioni, fossero anche positive, ma ha sempre preferito fare di testa propria. Ecco perché non ho voluto in alcun modo leggere il solito Tolkien e l’ho fatto solo di recente, per amore di coerenza con me stesso. Sono già nauseato da elfi, vampiri, demoni, draghi e mostri di mezza tacca che vanno di moda i cui Autori, che spesso NON seguono criteri affidabili, per me sono tutti uguali.


Il caccia per Air Dominance F-22 Raptor

Vi faccio un esempio: immaginate di essere un progettista aeronautico e di voler scoprire i segreti del più avanzato caccia disponibile oggi. Per la cronaca parlo dell'F-22, supercaccia stealth dell’USAF. Noterete che le forme sono simili a quelle di una navetta da battaglia alla Star Wars e che la vernice è grigia. Fatto? Solo un idiota penserebbe di replicarne la tecnologia dipingendo un catorcio di grigio chiaro e pensare di aver realizzato il capolavoro del decennio solo per un po' di vernice e una velata scopiaz ispirazione all'aereo reale.  Il risultato di questo è davanti agli occhi di tutti: centinaia di romanzi identici gli uni agli altri, le stesse trame, le stesse storie, ma scritte con cipiglio e qualità ben diverse da quelle alle quali si ispirano. diverse in senso negatibùvo, è ovvio! Tornando all'esempio dell'aereo, capire come vola e perché un F-22 ha quelle forme e non altre esige la conoscenza della tecnica dei materiali, dell'aerodinamica (la cosiddetta Regola delle Aree) e anche un po' di Storia Aeronautica per sapere perché e per come gli aerei precedenti a volte volavano bene e altre volte no. Ergo, lo studio di un'opera letteraria di qualità non implica che chi la legga soltanto poi possa replicarla o perfino migliorarla. L’esame di un romanzo ha senso solo se conosci le regole e sai cosa imparare e cosa gettare via. Questo è quanto ho fatto di preciso molti anni fa quando, folgorato sulla via di Damasco, cominciai a fare i miei primi passi con storie mie a tutti gli effetti. Gli echi dovuti a diversi Maestri della SF e del Fantastico si ravvisano infatti a scalare, già a partire da "Alfa e Omega". Già con "Sulle ali di Althaira" feci i primi tentativi di sperimentazione mentre "Gabbiani delle Stelle" è servito come canto del cigno di tutto ciò che avevo imparato. Ma con la Seconda Generazione le cose sono molto cambiate. Parlando di Talento nudo e crudo, se lo possiedi e studi per bene (studiare bene richiede anni, mica giorni…) è probabile che il tuo stile diventi competitivo. Se continuerai a studiare allora potrà essere, forse, che infrangerai quelle dannate regole e potrai scriverne di nuove, forse! Parlando di Grandi Scrittori non è vero né falso che non abbiano mai studiato, se per grandi intendiamo quelli davvero bravi, non quelli che vendono di più. Per costoro, cioè per chi legge libri da poco, vuoi per la giovane età o per una certa affezione alle mode, un capolavoro potrebbe essere anche “Amore 14” o una storiella a base di vampirelli adolescenti. Rispetto tutte le opinioni ma per quanto mi riguarda non è questo che cerco. Al contrario, i Grandi Scrittori hanno tutti letto e scritto manuali. Qualche nome? Stevenson, King, Zelazny… Cretini del genere, insomma. Quanto all’accostamento tra Narrativa e Matematica da me fatto nel precedente post, credo proprio di non essere stato chiaro. A leggere il miglior manuale del mondo non troverete mai le regole per costruire e assemblare una buona storia. I manuali offrono consigli,  dicono quali effetti sono raggiungibili con questo o quell’accorgimento. Esattamente come spiegano i testi di Musica per i quali l’abc della composizione è basilare sia per gli scemi che per i geni. Il fine di un manuale è aiutare a scrivere meglio, non a diventare un Genio della Narrativa Mondiale. Per quello il Talento è fondamentale. Un appunto sullo Show don’t tell, come hanno giustamente osservato Ivan e Margherita. Il "mostrare" non è una tecnica nuova e neanche equiparabile alle altre. Qui dobbiamo capire bene cosa s’intenda con il termine ARTE se applicato alla Narrativa. L’arte non comincia fino a quando il romanziere o aspirante tale non pensa alla storia da mostrare in modo che si racconti da sola. La faccenda deve sembrare vera e questo è tutto. Non va solo raccontata altrimenti la sospensione dell’incredulità va a farsi fottere. Ora considerate questi due esempi:



“Verso mezzogiorno il sole era alto e Nathan era stanco. Aveva voglia di rinfrescarsi, fare un bel bagno e levarsi di dosso la stanchezza che lo rendeva fiacco e stanco. Poi guardò la sua compagna, Sharitza, che invece era fresca come una rosa. Era una ragazza bellissima dai capelli corvini che le arrivavano a coprire le spalle, folti e lucenti. Il viso era un delizioso ovale con occhi luminosi come stelle e azzurri come il mare. La giovane fissava l’orizzonte con un’espressione corrucciata sulle belle e morbide labbra, toniche come l’incavo tra i seni perfetti. Quando lei lo guardò scoppiò a ridere e lui avvampò di vergogna…”



Adesso considerate questo:



“Il sole era alto. Nathan ne avvertiva il calore che picchiava come un maglio sugli occhi, il sudore che rendeva la pelle un tutt’uno coi vestiti. La gola gli si era fatta secca e sulle labbra riarse passò la lingua con un movimento istintivo. Non aveva più saliva e le forze cominciavano ad abbandonarlo. Mentre così pensava, gli capitò di lanciare un’occhiata alla sua compagna che avanzava spedita, in apparenza invulnerabile ai morsi della fame e della sete. Piccole perle le correvano sulla fronte ampia, indugiavano sugli occhi chiari per scivolare poi rapide sul collo esile. Le sue falcate regolari evidenziavano l’addome piatto e le gambe sottili. Quando si volse a guardarlo, lui ne incrociò gli occhi grandi che spiccavano come topazi sulla pelle, candida e lucida per il sudore. Senza volerlo, l’occhio gli cadde là dove la camicia era lacera, proprio all’altezza dei seni, il cui aspetto risvegliò istinti mai sopiti. Accortasi del suo sguardo, la donna si scosse con una mano i capelli neri e setosi e poi scoppiò a ridere. Nathan si sentì un idiota…”



Se la mostri si nota che è carina

Il primo è chiaramente raccontato ed è una merda. Sì, ho detto una merda! Il secondo va un po’ meglio, anche se si può fare di meglio, ma spero mi perdonerete se vi dico che li ho scritti al momento. Ma che la ragazza sia una gnocca il lettore lo capisce da sé grazie al secondo. Nel primo lo racconta solo lo scrittore. Raccontare che qualcosa, una donna, un cane, un paesaggio è bello lo può fare chiunque. Inoltre, la mano dell’Autore non dovrebbe essere troppo presente ma è necessario che lasci campo libero al lettore. Mi piacciono le ragazze magre con le tette grosse? Magari al lettore piaceranno quelle di colore, con i seni appena accennati. Chi ama davvero scrivere tende a mostrare una scena e fare in modo che il lettore giudichi da sé cosa è bello e cosa non lo è altrimenti sono tutti gnokki come Edward e Carine come Bella. E, a proposito, lo Show don’t tell non è una moda cinematografica ma una regola basilare da quando fu inventato il concetto di ARTE. Qualche esempio? George Campbell, abate e scrittore, nel 1750. E dato che gli scribacchini che seguono il cuore sono anche ignoranti come capre preciso che nel 1750 il cinema non esisteva. 1852: il filosofo Spencer (Herbert) con il suo “The Philosophy of Style” ne parlò con precisione. E già: anche nel 1852 il cinema era ancora nel limbo dei sogni. Non dico che per scrivere bene un neofita debba vedersi il teatro Giapponese del 1200 o studiare abati e filosofi, ma almeno che quando si parla di un argomento lo si faccia con cognizione di causa. La sola passione da sola non basta. Se vuoi navigare per mare la passione devi viverla insieme alla tecnica perché una nave non è fatta di sogni e amore! Oggi molti lanciano strali come questo: “Io me ne fotto delle regole. Stà roba che uccide la creatività! E poi il mostrare è la moda di Ollivud. Mica può competere col mio Fantasy da millemila pagine x quattrocento libri/saga/telenovela che parla di Vampiri gnokki e di Elfi Yaoi. Ehi, guardate che ho scritto seguendo il cuore, il sole e l’ammore!” Beh, io non voglio perdere tempo con le stronzate. Non è l’argomento che fa l’Arte ma occorre anche l’umiltà di voler migliorare, di imparare.


Esempio di romanzo raccontato...

Se non lo si fa allora, per esempio, Elfi dai capelli biondi che fanno sesso nella vasca da bagno tra bolle di sapone (Chiara, fai ciao ciao con la manina!) sono il frutto da allucinazione da Vodka. Un’ultima cosa. Le regole e l’ARTE, come diceva il buon Wilde, sono cose perfettamente inutili. Si vive tranquillamente anche senza! A conti fatti il mercato mondiale dei libri è potenzialmente così vasto che davvero lo spazio è generoso con tutti, dall'Artista Eccellente all'ultimo degli scribacchini come chi scrive. Il fatto che mi piacciano libri di un certo tipo non significa che il mio punto di vista sia il solo e gli altri facciano schifo, ci mancherebbe. Vero è, comunque, che le regole che definiscono un'opera d'arte, di qualsiasi tipo essa sia, sono definite con precisione, e io a esse mi appello, relativamente al mio campo. Perchè? Beh, riguarda solo IL MIO MODO DI SCRIVERE: desidero che migliori e prosegua senza badare al commerciale sia per soddisfazione mia sia per chi mi segue, e quindi voi, che così potrete leggere qualcosa di più valido del libro precedente, più emotivo, più scorrevole, più efficace! Se invece scriviamo libri solo per il gusto della pubblicazione allora è una faccenda diversa che non sempre guarda alla qualità. Lovecraft aveva il Talento, ma il fatto che abbondasse con aggettivi e ripetizioni roboanti non può essere negato. I suoi racconti, tutti, sono raccontati, non mostrati. Certo, i migliori sono molto suggestivi e hanno condizionato le nuove generazioni di scrittori del Fantastico, a partire dai suoi amici e colleghi. Però non dobbiamo dimenticare che il Solitario di Providence era uno che studiava e leggeva moltissimo. L'ironia della sorte è che proprio i suoi racconti meno evocativi furono accettati dalle scadenti riviste che per tutta la vita furono il suo solo sbocco creativo. Quando invece migliorò il proprio stile e produsse capolavori fu puntualmente rifiutato. Lo stesso accadde a Poe, per alcuni aspetti anche a Dick, e a molti altri. Passione, Competenza, Sudore e Follia Creativa non sono da relegare in soffitta ma  servono a esplicare l’idea che nasce dall’ispirazione con la tecnica che serve a tradurre l’emozione in un linguaggio migliore. La passione ti fa immaginare un mondo dove realtà e follia sono ordinate da regole che soggiacciono al caos. Ma per un tale guazzabuglio serve la tecnica per essere scritto e così altre storie, altri mondi, altri romanzi. Quanto ai miei nuovi romanzi, solo "ISDN" può essere considerato un'evoluzione della Prima Generazione ma è sempre qualcosa che lancia un ponte verso la Seconda. "Primus" è il primo libro che mi ha visto, in modo più o meno consapevole, sperimentare uno stile del tutto differente. "Nexius" è un mondo ancora diverso, Science Fantasy, che non avrà nulla a che vedere con il Med Fantasy. "Sensum", poi, sarà il lancio verso una Terza Generazione. Tutti questi libri sono stati finiti e/o conoscono al momento la fase della composizione. Sono, o saranno, creati con regole e passione, non con freddi calcoli matematici. Lo capirete da soli quando leggerete “Primus”. Sempre se verrà pubblicato…


Massimo Valentini









143 commenti:

  1. Io ti adoro. Dico sul serio... :-)


    Sandra

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  2. Praticamente stai difendendo il fatto che ormai scrivi seguendo sia la passione che studiando bene le regole principali per migliorare il tuo stile. A conti fatti il tuo ragionamento è molto valido e logico. Io non me ne intendo di regole di narrativa e sinceramente ti dico che non saprei individuare errori diversi da quelli di ortografia però sono tua fan e lettrice da vecchia data e devo dire che i tuoi primi libri sono molto belli e mi hanno fatta emozionare lo stesso. Se comunque dici che i nuovi che hai appena finito e quelli che stai scrivendo sono e saranno opere ancora più belle non posso che essere d'accordo con te.

    Monia

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    1. Sono d'accordo. Spiegata in questo modo la logica di Val sembra cosa buona e giusta! Spero che leggeremo presto questi nuovi capolavori.

      Sandra

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  3. Francamente non ho trovato pecche quando letto tutti gli altri tuoi libri tranne errori come refusi ma queste cose si trovano pure nei libri della mondadori...

    Vanessa

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  4. Secondo me sei troppo pignolo e severo con te stesso i tuoi libri sono semplicemente stupendi e mi hanno fatta piangere tante volte


    Giada

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    1. Non sono d'accordo. Il fatto di seguire il desiderio di far evolvere il proprio stile lo trovo una scelta valida. Al mondo esistono tanti libri tutti uguali e non vedo proprio perchè uno come Val sempre attento alla qualita' delle proprie storie debba invece seguire la logica più commerciale del bestseller

      Stefania

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    2. Certamente Val è molto determinato e il secondo esempio è più efficace del primo. Diciamo anche che usare il lanternino per scovare ede liminare difetti da una trama rende anche l'idea del lavoro che deve fare lui quando scrive.

      Francesca

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    3. Giada,

      scusa la mia è solo un'osservazione. non penso che Val intenda la capacità emotiva che può suscitare leggere uno dei suoi libri come termine di paragone ma una evoluzione tecnica del proprio stile. Anche io provo belle emozioni ogni volta che leggo qualcuno desse racconti o il suo romanzo però questa è una questione diversa e riguarda motivazioni sia private che stilistiche. Solo questo



      Barbara

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  5. Le tue storie che un letto finora sono sempre state emozionanti per me. Non ho francamente letto i primi due libri perchè non li ho trovati in libreria ma gli ultimi 3 è specialmente " Gabbiani delle stelle" per me sono capolavori. Capisco che uno scrittore sia sempre alla ricerca della forma espressiva più efficace e quindi aspetto con fiducia di poter leggere i nuovi romanzi

    Simona

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    1. Concordo! Ehi, sembra proprio che la seconda generazione sarà una bella figata... Non vedo l'ora


      Bianca

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  6. Credo che il tentativo di migliorare e migliorarsi sia encomiabile. Non capisco davvero ragazzi, e lo dico senza alcuna polemica, perchè lanciare strali contro il voler seguire le regole per migliorare. E poi, tanto per citare l'esempio dei bambini prodigio, dobbiamo anche dire che molti di essi una volta fatto l'exploit, non insegnano all' università da quattordicenni alla fine. Se ancora non si è capito io sono uno di quelli che non ha mai creduto ai geni adolescenti che scrivono romanzi fantasy. puoi anche essere bravo e su certi nomi che pubblicizzano ci sarebbe da discutere ma ti manca una cosa che si chiama esperienza. E poi scusate ma se fino a ieri giocavi con le bambole e con i videogiochi come diavolo si puo' pretendere di poter scrivere un libro che sia davvero nuovo? Val sa benissimo a continuare lo studio e a migliorare il proprio stile non perchè i suoi precedenti libri sarebbero scadenti e su questo credo che siamo tutti d'accordo, ma perchè è una più che sacrosanta decisione di percorrere nuove strade più efficaci delle vecchie


    Samantha

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    1. Condivido. E poi a me non dispiacerebbe leggere un Fantasy senza il solito protagonista sfigato con la solita cerca e la solita principessa da trovare volando a cavalcioni di un drago.

      Isabella

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    2. Concordo con te e con gli altri fan che affermano di condividere questa visione di Val. Certo dev'essere complicato scrivere così... spero proprio di leggerli presto questi romanzi!

      Jessica

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  7. Bella presunzione dire che Lovecraft non scriveva bene complimenti


    Spirito Libero

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    1. Anche un cieco capirebbe che Val non ha certo detto che Lovecraft fosse un deficiente, ma solo che i suoi racconti erano raccontati, non mostrati. Ma perchè scrivi sciocchezze, Spirito Libero? Và a giocare, vai

      Sonia

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    2. Bella presunzione è quella di sputare sentenze senza neanche aver capito il senso del post. Alla faccia del presunto spirito libero

      Marica

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    3. Spirito libero ocometichiami ma nella vita non hai nulla da fare?

      Anna

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    4. Brutta cosa l'invidia vero, Spirito Libero? Magari è una vita che cerchi di scrivere racconti e ti viene fuori una favoletta per bambini...

      Marco

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    5. Mangi proteine nobili, fai sport, hai una ragazza, Spirito Libero? Oppure parli solo per arieggiare la bocca?

      Sara

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    6. Presunzione? Scusa, ma chi sei tu per dire stè ca@@ate senza significato? Ma che vuoi? chi ti conosce, chi sei? Uno che non ha manco il coraggio di scrivere il proprio nome e intanto trolleggia per il puro gusto di farlo. Che hai ti ha mollato la ragazza? spirito libero delle mie ghette!

      Maria

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    7. Grazie a tutti ma per fortuna il sesso non mi manca e neanche attività sportive altre cose. Forse forse invece siete voi che dovreste pensare bene a quello che scrivete. Siete sempre pronti a difendere il vostro scrittore preferito come se fosse il fautore della verità universale e non vi rendete conto dei difetti che anche sui libri mostrano. Primo tra tutti il fatto che sono racconti enno romanzi quanto qui da noi in italia vanno solo questi ultimi. Quante copie avrà venduto secondo voi? 100 oppure 200? come si fa a poterlo comprare con uno qualsiasi degli scrittori di grande distribuzione? anche moccia non è da paragonare ai sui libri perchè ne ha venduti milioni e a casa mia quando uno vendibili di libri marketing a parte significa che funziona. un altro difetto e il fatto che finalmente comincia scrivere romanzi extra anche studiando per farli bene. E secondo voi questo sarebbe pur indice di qualità...

      Spirito Libero

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    8. Per il tizio o la tizia che si firma spirito libero:

      prima di tutto non sei gentile ma un gran cafone. Possiedi le cifre di vendita dei libri di Val? Ne hai letto almeno uno o sputi le tue sentenze dal perfetto mentecatto che dimostri di essere? Chiedo scusa agli altri fan ma quando ci vuole ci vuole. Se sei invidioso forse è perchè sei un perfetto deficiente

      Ornella

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    9. Prima cosa, non confondiamo il marketing con la qualità che sono due cose diverse. I libri di 1 autore da bestseller possono anche essere ottimi ma non possiamo paragonare le capacità di una casa editrice molto nota con quelle di una molto più piccola. Questo però non vuol dire che i libri di una piccola case editrice siano meno buoni di quelli di una molto nota. Poi scusa ma hai mai letto un libro di Val? evidentemente no e allora come pretendi di insegnare a noi cosa sia la qualità portando come esempio i libri più brutti presenti sul mercato cioè quelli di Moccia? Ma il cervello che ti dice?


      Angela

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    10. E già perchè Federico Moccia sarebbe Dante Alighieri e Val sarebbe Federico Moccia...


      Lea

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    11. Ma questo che vuole? Ma perchè Val non cancella le sue sciocchezze? Almeno facesse critiche really se ne potrebbe anche parlare ma queste sono davvero cavolate

      Erica

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    12. Sei coraggioso spirito libero... si vede dal tuo pseudonimo...


      Marcella

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    13. Credo che dall'alto delle sue competenze tecniche Spirito Libero voglia illustrare a tutti noi la quintessenza della qualità letteraria: le eccellenti opere di Moccia. Un applauso signori, prego

      Eleonora

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    14. Bah lasciatelo parlare tanto alle cose che dice ci crede solo lui che vi importa? È chiaro che vuole solo provocare. Forse non ha neanche letto Moccia e parla tanto per

      Elisa

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    15. Bah, rispondo solo per coscienza. Solo noi del fan club abbiamo acquistato diverse decine di tutti i titoli di Val. La sua qualità salta all'occhio alla prima occhiata e non ha certo nulla da invidiare ai migliori. Se poi vogliamo scrivere solo per il gusto di sparare fesserie d'accordo, ma almeno che lo si facesse con cognizione di causa.

      Margherita

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    16. Chi ha detto che Lovecraft esagerava con gli aggettivi? È un'invenzione mia? Lovecraft era un maestro del Fantastico punto. Via le fette di prosciutto dagli occhi per favore. Si legge e si pensa meglio, sapete?

      Spirito Libero

      Elimina
    17. Un'altra cosa. Non accetto da nessuno come debbo o non debbo firmare le mie opinioni. A parte che anche voi scrivete da anonimi, mi pare. Quando l'asino pensa di essere un falco!


      Spirito Libero

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    18. Scrivo qui la frase incriminata, si fa per dire, che tale Spirito Libero usa per accusare Val di aver sparlato di Lovecraft:

      "Lovecraft aveva il Talento, ma il fatto che abbondasse con aggettivi e ripetizioni roboanti non può essere negato. I suoi racconti, tutti, sono raccontati, non mostrati. Certo, i migliori sono molto suggestivi e hanno condizionato le nuove generazioni di scrittori del Fantastico, a partire dai suoi amici e colleghi. Però non dobbiamo dimenticare che il Solitario di Providence era uno che studiava e leggeva moltissimo. L'ironia della sorte è che proprio i suoi racconti meno evocativi furono accettati dalle scadenti riviste che per tutta la vita furono il suo solo sbocco creativo. Quando invece migliorò il proprio stile e produsse capolavori fu puntualmente rifiutato. Lo stesso accadde a Poe, per alcuni aspetti anche a Dick, e a molti altri."

      Adesso vorrei che qualcuno mi dicesse per faviore dove Val avrebbe insultato Lovecraft peccando di presunzione. Semplicemente, ha detto che lo stile del maestro del Fantastico americano era roboante, raccontato, lasciando forse intendere che oggi sarebbe stato scartato da una valutazione tecnica. Però ha anche detto che quando scrisse i suoi racconti più belli fu sempre rifiutato e questo mi sembra una frecciata al mondo dell'editoria, non certo a Lovecraft. Voi che ne dite?

      Non dico altro riguardo a Spirito Libero perchè sono francamente annoiata di chi parla solo per arieggiare la bocca.

      Gabriella

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    19. Fosse per me Spirito Libero tu qui non scriveresti più. Ma vai, mona!

      Carla

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    20. L'asino che si firma Spirito Libero vuoi dire? Ehi, sai che concordo?

      Stella

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    21. Ma questo è fuori, ragazzi. Spirito Libero ma che cavolo dici? Qui non siamo nè un club nè una setta di esaltati. Quelli li puoi trovare presso altri siti per non parlare di vari fan club di altri scrittori e scrittrici. Anzi, già che ci sei vacci anche te che come fanatismo sei sulla buona strada.

      Vincenza

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    22. Lasciatelo sfogare, poverino. Evidentemente non ha mai trovato un editore per i suoi romanzi e adesso caccia fuori...

      Cristina

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    23. Io scrivo da anonima solo perchè non ho registrato un mio sito e non scrivo sugli articoli in giro per il WEB. Ma poi scusa, che devo darti la spiegazione? Ma guarda questo, ma vai a fare un giro!

      Azzurra

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  8. Credo questo post fosse obbligatorio. Il il tuo punto di vista sull'argomento sembra infatti molto chiarito adesso.


    Franco

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    1. Non credo fosse obbligatorio penso invece che comunque sia chiarificatore. Ora conosciamo le linee guida dei nuovi romanzi

      Linda

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  9. Ehi non si può dire che le mandi a dire hi hi hi :-)


    Roberta

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  10. Per Chiara intendi la Strazzulla? Beh gli elfi yaoi non possono che essere i suoi. Se non sbaglio ha fatto un altro romanzo

    Mirella

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    1. "La strada che scende nell'ombra", altra cosa noiosa, direi, almeno a giudicare dalla trama.

      Marcella

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    2. Ho visto una sua vecchia intervista dove affermava che per lei l'ispirazione è come uno starnuto. Curiosa...

      Mariella

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    3. Mariella, se con 'curiosa' intendi ridicola sono d'accordo, eh eh!!!! Non sapevo che si scrivesse a starnuti :-)

      Monica

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    4. Vabbè Monica ciascuno a modo proprio. A me che la Strazzulla scriva a furia di starnuti non importa ciò che conta è il risultato. Ho visto anch'io quell'intervista e quel che mi ha scossa è stata la sua affermazione sui suoi trascorsi fantasy in fatto di conoscenza talis et qualis. Non mi è piaciuta, ecco. Io però non ho mai letto i suoi.libri e quindi non so. Mi fido però delle rece in giro x il web se fatte con scrupolo come per esempio è il caso di Val

      Elena

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  11. Sbaglio o questo post sprizza ironia e beffa da tutti i pori? Divertente però

    Viviana

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    1. meglio sprizzare ironia che noia. Io credo che questo tipo di percorso sia quello più efficiente per dare alla luce libri di qualità

      Lorella

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  12. Come " se verrà pubblicato"? DEVE essere pubblicato "Primus"!

    Katia

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  13. Non amo particolarmente oscar wilde ma una considerazione vorrei farla: se l'arte è inutile allora a cosa servono molti libretti che pubblicano oggi?

    Lucia

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    1. Beh, credo che Val intendesse dire che l'arte, comunque la si guardi, alla fine ha solo un valore estetico e non pratico. Certo, se i buoni romanzi sono solo questo cosa si dovrebbe dire dei libretti?

      Federica

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    2. Se gli "ultimi degli scribacchini" fossero tutti come te il mondo scriverebbe libri migliori! Apprezzo comunque la tua umiltà e allo stesso tempo determinazione a procedere autonomamente verso uno stile che sia il più possibile più valido ed efficace, anche se a me tutti i libri tuoi che ho letto son piaciuti.

      Lara

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    3. Ottima e direi accorata puntualizzazione. E così ISDN è quasi un crossover tra le due generazioni e lo stesso dovrebbe essere per Sensum. Ma perché non proporre comunque il primo e non il secondo? Rispettare un ordine temporale, cioè!

      Mirella

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    4. Sembra un bel progetto... Auguri

      Giulia

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    5. Tutta questa attività intorno alla seconda generazione sembra più il risultato di un'attenta pianificazione che 1 scrivere a seconda della ispirazione del momento. Voglio dire che Val pare quasi aver stilato un progetto ad hoc per far evolvere il suo stile.

      Gaia

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    6. È vero Gaia, e infatti è ciò che va predicando lui da un bel pezzo ormai. Non ha mai fatto mistero che la seconda generazione fosse fatta da romanzi al tempo stesso sperimentali e destinati alla prevedibile pubblicazione.

      Maria

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  14. Non sapevo questa cosa del mostrare, intendo la "antichità" di questa regola. Credo che il tuo tentativo di rinnovamento sia ottimo: se si scrivono sempre le stesse cose si finisce per annoiare il proprio pubblico.

    Lorenzo

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  15. Una cosa che ho notato di frequente è che Val sembra aggiornare spesso i suoi post, tanto è vero che guardando oggi ho trovato informazioni che prima non c'erano.

    Mi riferisco in particolare a ciò che dice a proposito della sua nuova generazione di romanzi. Adesso sappiamo che "I segugi di Newton" sono "un ponte tra la Prima e la Seconda Generazione", che "Primus" è il vero, PRIMO romanzo con uno stile radicalmente nuovo, "Nexius" uno Science Fantasy dichiaratamente diverso da quelli di oggi e che "Sensum" sarà a sua volta un ponte verso, udite udite!, una Terza Generazione! Sembra davvero un progetto ragionato e non il frutto di una relativamente semplice voglia creativa. Voi lo sapete, io insegno Psicologia e quindi la paranoia è il mio pane quotidiano, ma non posso fare a meno di riflettere su argomentazioni che Val presentò alcuni post fa quando accennò a David Gerrold, ossia uno degli scrittori di SF più noti. Val presentò una frase di questo Autore che diceva di considerare i primi 10 romanzi come sperimentali e non come quelli definitivi del proprio stile. Gerrold sembrerebbe insomma uno dei punti di riferimento di Val quanto a tecnica e qualità. E del resto lui stesso, intendo Val, lo ha detto esplicitamente: la Seconda Generazione è e sarà SPERIMENTALE e ciascun libro sarà diverso dall'altro. Non che la prima sia mai stata "sempre la solita minestra", però! Sei un furbacchione Val, cosa stai architettando? Una domanda, alla quale spero risponderai: perchè prima "Primus" e non "ISDN" da proporre per la pubblicazione? Tante volte ho letto le tue dichiarazioni relative alla qualità del primo romanzo della "nuova specie", appunto "ISDN", come di una bella evoluzione di tutto quel che di emotivo era la Prima Generazione ma comunque molto diversa da quel che in precedenza era il tuo stile. Dal punto di vista temporale era più logico proporre questo per primo e invece proponi il secondo. "Primus", insomma, è più di un titolo? Allude ad essere il primo del nuovo modo di pensare la narrativa fantastica? Lo vuoi "testare" sul pubblico al più presto, con "ISDN" da proporre successivamente? Non ti chiedo di parlare di nuovo di "Primus" perchè ne hai parlato spesso ma, ti confesso, in modo molto scaltro: hai detto tanto ma hai rivelato poco, probabilmente per proteggerne le novità. Un po' come quello che si fa con le barche da regata di cui a ogni nuova gara se ne parla ma ne sono celate a occhi indiscreti le forme dello scafo. Spero che "Primus" sia pubblicato presto: ne ordinerò diverse copie e lo presenterò ai colleghi. Sono molto curiosa di sapere cosa sei riuscito a scrivere. Ah, e vorrò l'autografo sulla mia copia!

    Margherita

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  16. Essenzialmente concordo con il tuo pensiero, Val, e la mia chiacchierata con Margherita nello scorso post non voleva essere polemica ma un garbato scambio di opinioni. Sono un allergico cronico alle regole ma ammetto che perfino l’Arte ha volte ne ha bisogno. Nondimeno, giacché vengo nominato in questo post, non posso fare a meno di notare che i due esempi di testo sembrano in parte un buon vecchio esercizio di retorica, nel senso che grazie al cappero che il primo non è granché, l’hai scritto tu stesso a bella posta perché fosse inferiore al “mostrato”. Inoltre un pacifista come me non potrebbe mai gradire l’esempio del caccia; un caccia è un potenziale strumento di morte, un buon libro è... spesso più o meno il contrario. Può darsi si creino nello stesso modo, con quella peculiare somiglianza che talvolta lega gli estremi, ma personalmente ne dubito. In ultimo la frase “quando INVECE MIGLIORO’ il proprio stile” riferita a HPL mi sembra un po’ bruttina, ma forse qui è de gustibus e io ci tengo a ribadire che anche ora commento con spirito amichevole. Siamo qui a chiacchierare e dire la nostra opinione, nel mio caso espressa a prescindere dal grande affetto e dalla sconfinata stima che nutro per Massimo Valentini.

    Ivan

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    1. Scusa, Ivan, io ti stimo parecchio come interlocutore ancorchè virtuale su questo sito e quindi intendi la mia come un'osservazione: aereo militare o no è solo un esempio: trovo esagerato ripudiare persino l'esempio. La Guerra non è una bella cosa ma non possiamo ignorarne l'esistenza. Non sarà non facendo neanche un esempio innocente come questo che la cancelleremo! Detto questo, credo che Val sappia ciò che fa: solo, non capisco, perchè anche un maestro come HPL non potrebbe aver voluto migliorarsi come scrittore. Se leggi uno qualsisi dei suoi libri per non parlare del suo epistolario, lo diceva sempre ad amici e colleghi!

      Marica

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  17. Ho letto due volte il tuo ultimo commento, Ivan, per essere certa di aver capito il tuo pensiero. Ora, e spero lo rileverai ahce tu, anche il mio non sarà polemico ma solo un modo colloquiale a distanza di confrontarmi con te.

    Partiamo dal caccia militare come "potenziale strumento di morte". Il caccia è solo uno strumento nè buono nè cattivo. Anche un libro, e qui confuto il tuo parere, può essere uno strumento di morte: prova a lanciare un librone da mille e passa pagine in testa a qualcuno e vedrai! Adesso mi obietterai che il caccia è dichiaratamente progettato per la guerra, e allora? Chè, forse i Fantsy che tanto amiamo non descrivono la guerra? e adesso vado sul modo di pensare mio proprio: se faccio a botte con qualcuno, cos'è, pace? Se le coalizioni combattono contro un dittatore come Saddam perchè dovrei rattristarmi per uno che ha ucciso migliaia di persone? Pensi che il dialogo pacifista con autentici pezzi da forca sia sufficiente? Si vis pacem para bellum dicevano i Romani e avevano ragione: scusa, ma essendo sorella di un militare che rischia il collo spesso e volentieri per proteggere NOI TUTTI da terroristi e farabutti la cosa mi secca parecchio. Non ce l'ho con te, ovviamente!

    Esempio numero due: guarda che Lovecraft scriveva oggettivamente in modo tale da non essere pubblicabile, oggi, dagli editori più qualificati di sempre. E del resto, inutile girarci intorno, in America gli scrittori e i critici si ammazzano criticandosi a vicenda ed esibendo i motivi delle loro FEROCISSIME critiche. Lo hanno sempre fatto 50 anni fa come ora. Solo qui da noi nessuno è criticabile a priori sennò si è invidiosi. E infatti si vede e l'ipocrisia dilaga. Lovecraft è ed era un MAESTRO non per come scriveva ma per cosa scriveva. Lui ha inventato un modo nuovo di fare Fantastico. E a proposito: quello stesso modo, i critici degli anni '40, lo chiamavano "concoctions" ovvero: "PASTICCIO LETTERARIO DI SCARSO VALORE". Solo in seguito fu riabilitato grazie a Wandrei ed altri e il suo valore riconosciuto. Ma sia Lovecraft che altri grandi avevano uno stile non proprio perfetto. Detto questo dubito che Val volesse criticare Lovecraft anche perchè il suo nome appare sempre nei suoi post, in un modo o nell'altro. Questo spero sia ben chiaro!
    Quanto agli esempi: ma certo che il primo fa "schifo" perchè raccontato appositamente, ma mica tanto: leggiti uno qualsiasi dei libri della Troisi o della stessa Strazzulla e vedrai se non troverai esempi più... ingenui...

    Margherita

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    1. Rispondo solo a Margherita; se qualcun altro non riesce a distinguere le mie tranquille argomentazioni dai commenti dei troll penso che rispondere sarebbe solo fonte di equivoci insormontabili, che mi rammaricherebbe causare nel blog di un amico. Margherita, per quel che vale, preciso che non sono il classico pacifista del tipo cattocomunista che pensa di regalare fiori ai dittatori, piuttosto sono di quelli “complottisti” (forse peggiori in effetti) che pensano sia sbagliato credere in una sola teoria e non porsi sempre nuove domande sul Sistema, ma non sono necessariamente contro l’uso delle armi specie per difesa. Massimo rispetto, peraltro, per tuo fratello. Diciamo che penso alle armi come alle medicine: credo che la medicina di oggi sia mafia allo stato puro (e visto che tiriamo in ballo il parentado ho famigliari con malattie che la scienza non può guarire) ma non per questo credo nell’omeopatia e cavolate varie, anzi mi curo io stesso con la medicina tradizionale/commerciale. Al di là di questo ot, che sarebbe troppo pesante, qui si parlava dell’esempio di Val sul caccia. E va bene, teniamoci l’F-22 come esempio: in tal caso penso che scrivere sia come pilotare un caccia, ma non come costruirlo. Se hai le risorse industriali e i progettisto puoi assemblarlo, ma se poi lo dai a un pilota senza talento, quello finisce contro il Cervino.

      Ivan

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    2. Commento n° 2: se Val mi lascia ti racconto un aneddoto, Margherita. Coinvolge me e non altri così evitiamo altra rabbia dai fan di Val o di chiunque. Tempo fa (tanto...) Massimo mi propose un gioco letterario, chiedendomi se volevo riscrivere qualcosa di suo e poi fare un confronto di stili. Riscrissi Logica di Mercato dandogli addirittura un “movimentato” lieto fine. Allora non sapevo cosa significasse “mostrare” ma oggi che lo so oso dire che il mio era forse più mostrato dell’originale alquanto raccontato... ma naturalmente faceva cagare in confronto a quello del Nostro. E questo perché io non ho il suo talento. Il talento è tutto, o almeno il 95% di ciò che ti serve per scrivere, le regole non sono nulla, o al più il 5% della tua arte, per i fortunati che ce l’hanno (non io, ahimè). E il punto è questo: se una schiappa segue le regole impeccabilmente scrive lo stesso una porcheria, se Val, HPL, Tolkien, Kafka non le seguono affatto producono comunque dei capolavori. Questa non è la teoria giusta o quella sbagliata, ma solo la mia opinione.

      Ivan

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    3. Ed io preciso che anche il mio punto di vista, così come quello delle mie studentesse che seguono anche loro il Nostro Val sono dichiaratamente amichevoli. Il senso di un confronto civile dovrebbe essere sempre amichevole anche se spesso le discussioni tra fan si rivelano essere vivaci.

      vediamo cosa dici, Ivan:

      Esempio F-22: non sono d'accordo con te ma anche qui, sono d'accordo con Val. Dici bene quando accenni al fatto che per saper pilotare un caccia si deve, esattamente come per qualsiasi altra disciplina umana, essere portati al controllo di un velivolo che immagino sia molto più complesso di un aereo di linea. Però devi essere bravo con la matematica e versato quanto a titoli scientifici: e quindi REGOLE! Ma se sei una schiappa non esiste regola che valga e sei fuori dall'accademia. Il Talento si declina anche in questi modi e non solo con carta e penna. Idem per i progettisti aeronautici: non tutti sanno progettare un affare del genere e le regole sono fondamentali. Esistono corsi universitari per farlo. E non tutti hanno i progettisti per farlo. Peccato che non tutti quelli che studiano certe cose poi diventino progettisti aeronautici. Insomma ci vuole talento. Se io uso un Computer tipo HAL 9000 va bene, ma non vuol dire che sappia anche costruirlo. Per farlo ci vuole talento.

      Margherita

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    4. Rispondo ora alla tua seconda opinione:

      "Logica di Mercato" credo sia una dei racconti migliori di quel bel libro che è "Quattro Ombre Azzurre". Forse il migliore di quelli di Val, di qualsiasi genere e sei pensiamo che, dice lui, li scrisse quasi venti anni fa, direi che siamo davvero davanti a un tizio che sappia benissimo cosa voglia dire scrivere a certi livelli. Dici bene: è raccontato - solo in parte, però - ma è stato usato da me tante di quelle volte come esempio che non le ricordo. Un racconto "nero" di rara qualità ma ti posso assicurare che è anche un po' "mostrato". Hai scelto un racconto "complesso" come esempio: uno perchè è molto breve, due perchè ha il gusto della migliore Fantascienza a livello mondiale. Non esagero se ti dico che se non lo conoscessi e lo trovassi come parte integrante dei racconti di Ellison potrei tranquillamente pensare che non è di un Autore delle nostre parti ma di un Maestro. Per quanto mi riguarda sono solita accostare questo capolavoro a: "Non ho bocca e devo urlare" e "Se il cielo brucia", sempre di Ellison, ovvero due tra le storie più terrificanti di sempre. Mai trovato qualcuno al quale Ellison non piacesse, se non per il fatto che è davvero molto crudo a livello di concetto. "Logica di Mercato" è lo stesso: crudo e sublime. Questo è, secondo me, il suo essere "efficace": poche pagine, quattro, poche parole ma molta bellezza descrittiva. Val è stato capace di descrivere il nostro mondo usando come metafofora proprio le industrie farmaceutiche e l'indifferenza di certi individui, cose delle quali ha fornito solo poche, molto poche, parole. Eppure quel racconto fa paura se ci rifletti bene... Fa paura perchè descrive la verità senza orpelli e inutili estetismi. Sembra una rasoiata alla gola. Fine dell'ot e vediamo che dici col tuo ragionamento. Dici che la tua versione era più raccontata del "vero" valentiniano, ma era anche più "scadente" non a causa della mancata osservanza delle regole ma per questione di talento. Io non so come scrivi, Ivan, ma secondo me non scrivi una "fetenzia", altrimenti Val non avrebbe fatto il tuo nome. Però mi fiderò delle tue parole e dirò che la tua versione era meno "buona" di quella di Val. Ma poi citi Kafka, Tolkien e HPL e qui secondo me fai un errore: i tre nomi da te citati seguivano, ciascuno a suo modo, le regole. E il talento non era cosa a loro sconosciuta (come dici giustamente anche tu). Lovecraft, visto che Val ha citato lui con questo post, seguivo moltissimo le regole. Sono sicura che conoscerai i suoi saggi sulla narrativa e il suo disprezzo per gli "imbrattacarte", come diceva lui, suoi contemporanei. De Castro, Danziger e tanti altri mediocri scrittori si rivolgevano a Lovecrft pr farsi correggere o scrivere ex novo (!!!) i propri racconti. Lovecraft era molto scrupoloso, perfino a livello di date, non parliamo poi a livello geografico! Insomma, le regole le seguiva solo, non seguiva quelle del "mostrato". E infatti si vede. Potremmo discutere su quanto valga il "raccontato" e quanto il "mostrato". Non credo proprio che Val pensi che si debba mostrare tutto un romanzo. Sarebbe una noia. Fine seconda puntata

      Margherita

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    5. Val, anzi, non solo invita chi lo segue (e chi no) a non considerare la sua opinione come verità divina ma specifica anche che segue solo regole nude e crude e il talento: concordo con il suo ragionamento. Le regole non uccidono la creatività. Quale concetto del suo post non condividi? i suoi esempi sono lucidi, vedi quello della sintassi e della grammatica. Anche la Narrativa mostra delle regole. Questo è ciò che dice Val che infatti, se ci fai caso, non disprezza affatto talento e passione. Leggi:

      "...Però non dobbiamo dimenticare che il Solitario di Providence era uno che studiava e leggeva moltissimo. L'ironia della sorte è che proprio i suoi racconti meno evocativi furono accettati dalle scadenti riviste che per tutta la vita furono il suo solo sbocco creativo. Quando invece migliorò il proprio stile e produsse capolavori fu puntualmente rifiutato. Lo stesso accadde a Poe, per alcuni aspetti anche a Dick, e a molti altri. Passione, Competenza, Sudore e Follia Creativa non sono da relegare in soffitta ma servono a esplicare l’idea che nasce dall’ispirazione con la tecnica che serve a tradurre l’emozione in un linguaggio migliore. La passione ti fa immaginare un mondo dove realtà e follia sono ordinate da regole che soggiacciono al caos. Ma per un tale guazzabuglio serve la tecnica per essere scritto e così altre storie, altri mondi, altri romanzi."

      Potresti spiegarmi, e te lo chiedo senza polemiche, dove vedi una critica NON costruttiva a HPL e dove la venerazione delle regole a scapito del talento?

      fine terza puntata

      Margherita

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    6. Sul "mostrato":

      Anche Faletti mostra, ma mostra particolari che a mio parere sono inutili per le sue trame. Stereotipi a non finire alla base delle storie di matrice noir. Eppure vende tantissimo. Forse è un genio e io sono capra per non capirlo. Possiamo discuterne: per me i suoi libri sono mediocri. Poi massimo rispetto per la sua persona. Sul "mostrato" non esiste solo Val, basta fare un giro per i siti che parlano di libri. Con rammarico, devo però osservare che non si tratta di siti di scrittori super noti del momento e questo dispiace. Sempre Lovecraft, era il primo critico delle proprie opere. Paragonava la sua mano a "una vecchia zampa" ("Selected letters, pag 214) e lo faceva parlando di racconti che poi sarebbero diventati vere e proprie icone del Fantastico. Così dovrebbe fare qualsiasi scrittore che desideri migliorare il proprio stile. Così mi pare faccia anche Val. E perchè il Nostro Val non avrebbe dovuto scrivere: "quando migliorò..."... HPL non è nato col talento già pronto a sfornare capolavori. Ha dovuto imparare come tutti. Leggi i suoi primi raccontini: ti sembrano pubblicabili? Se lo sono, il loro è un valore solo storiografico. "Le montagne della follia"; uno dei suoi romanzi brevi, ha uno stile che non convince nessuno dei critici migliori a livello mondiale. "Barocco" è la critica più comune ed è vera, ma ciò non toglie che sia una pedina importante per la sua produzione. Se lo avesse detto Val tale critica sarebbe stata meno valida? Non credo.

      Un saluto cordiale

      Margherita

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  18. Margherita, se non fossi una donna mi sarei innamorata di te solo per quel che hai detto! Concordo al 100%!

    Franca

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  19. Veramente questo è uno dei post più chiari, lampanti e deliziosi degli ultimi tempi. Così chiaro, anzi, che proprio non esiste alcun dubbio sul buon senso di quanto Val dica:

    Le regole sono importanti

    Creatività, passione e ispirazione anche ma devono essere equiparate alle regole

    che anche un grande come H.P.L. non aveva uno stile sempre perfetto e che proprio quando cominciò a migliorare le sue storie furono rifiutate. Anche Manzoni per suo stesso dire, andò a risciacquare i panni in Arno, Ivan!

    Ciò detto gli appunti su aerei da combattimento, pacifismo ecc lasciano il tempo che trovano. E guardate anche altri recensori dicono più o meno le stesse cose, a volte facendo anche gli stessi esempi e del resto le regole quelle sono. Poi, ed è qui che resto e sarò sempre a favore di Val, egli stesso ha detto che questo è il suo pensiero e che non è oro. Per me non è oro ma diamanti e platino, evidentemente per Ivan e Spirito Libero no. D'accordo, ma Ivan, lasciatelo dire, se usi la parola "amichevole" poi evita di scadere sulle immagini da guerra e parla di cose serie, grazie. QUESTO E' UN SITO DOVE SI PARLA DI LIBRI.

    Laura

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  20. Le Regole sono dettate da 2000 anni di retorica. A due o tre utenti non piacciono? E facessero vedere loro che sanno fare: Val lo ha dimostrato 5 volte e lo dimostrerà ancora. Una cosa: certe volte e dico sul serio, Val, sei troppo democratico. Ottimo scrittore, ottimo padrone di casa ed eccellente divulgatore ma certi utenti dovrebbero andare altrove. "Gabbiani delle Stelle" è uno dei siti più belli che conosca e mi sembra più che giusto che usi le immagini e gli esempi che più credi adatti al contesto. A parte che finora non mi hai mai delusa e non credo lo farai, anzi! Val forever!!!!

    Simona

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  21. Non credo che le osservazioni di Ivan vadano d'accordo con le idee e mi pare fuoriluogo per i motivi che ha detto Margherita. Io ho un fidanzato che fa lAlpino e che è appassionato di queste cose. Che dovrei dire? E poi come si fa a parlare di esempi negativi e positivi? Si parla di libri! E poi scusa Ivan, e se a uno piacessero i caccia? Ma che facciamo razzismo al contrario? Proprio non capisco il senso della tua osservazione

    Stefania

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  22. Ho seguito questa curiosa discussione ma da addetto ai lavori non dirò altro se non un paio di cosette.

    un blog è un luogo publico e.come tale chiunque può essere lodato o criticato da chiunque. Questa visione mi trova francamente d'accordo, a patto che poi non si esageri con le pretese. Non ho mai letto Lovecraft e su questo non dico nulla, anche se non mi sembra che Massimo abbia detto una bestemmia ma esposto un punto di vista pacato. Sull'F 22 Raptor, che riguarda da vicino le mie competenze, posso invece dire tanto. Se chiunque può esprimersi allora lasciate che lo faccia non solo chi critica ma anche chi approva. L'esempio di Massimo non è valido, ma validissimo. È a casa sua. Usa toni il più delle volte pacati. E io, che sono anche "chiunque" ovvero suo amico e collega, dirò ora la mia opinione: a me il Raptor piace. A me gli EF 2000 piacciono. Faccio lo specialista in tecnologia aeronautica. Allora?

    E. Stefanin

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  23. Che H. P. Lovecraft difettasse con un eccesso di aggettivi e avverbi è un dato di fatto molto noto. Val ha ragione, quindi. Che le "concoctions" di cui parla la professoressa Margherita fossero fatte rilevare dai critici della sua epoca è altrettanto vero. Quindi non capisco il senso dell'osservazione relativa a questo. E neanche quella sull'aereo fatta da uno degli utenti. L'esempio del padrone di casa rende molto bene l'idea. A proposito, a me gli aerei militari piacciono un casino ma sinceramente non sapevo dovessi vergognarmi di questa passione. Una nuova legge?

    Franco

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    Risposte
    1. Sono d'accordo con te. E poi a me francamete questo aereo piace. Anzi, seguo spesso i video sulle esibizioni dei saloni aeronautici. Anzi, a vederli da vicino questi giocattoli! E' il mio sogno proibito da sempre!

      Mauro

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    2. Io adoro i caccia militari. E adoro i buoni romanzi. Sono un fervente fan di Clancy, cioè uno dei maestri più noti sui romanzi di guerra. Eccellenti.

      Samuele

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  24. Cari lettori, fan e visitatori tutti, vi ricordo quanto segue:

    "Gabbiani delle Stelle" è e sarà sempre un sito dove discutere di romanzi, arte e tecnica narrativa.
    Apprezzo molto le opinioni, l'affetto e le vostre argute osservazioni. Invito però voi a essere i primi "padroni di casa" anche con chi non rispetta la netiquette e ricordo che scrivere in stampatello equivale a gridare. Osservazioni e critiche, se fatte in modo da sollevare dibattiti seri, sono ben accetti. Questo è un sito libero e chiunque può esprimere opinioni, a condizione che si rispetti il vivere civile. Perdonatemi se per questa settimana non posterò un nuovo argomento: non ho tempo, causa lavoro e... "Nexius"! Ma per venerdi 24 attendetevi alcune piccole sorprese. Un saluto cordiale a tutti voi


    Massimo Valentini

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    Risposte
    1. Giusto Val. Sei sempre un ottimo padrone di casa.

      Ivan

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  25. Attendo con piacere, Val.

    Federica

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  26. "Piccole sorprese"? Wow! D'accordo!!!!

    Silvietta

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  27. Sei il mio eroe letterario! Aspetterò con piacere.


    Gabriella

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  28. Brucio dalla curiosità e non solo per "Nexius"...

    Francesca

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  29. D'accordo. Attendo, se vorrà, anche risposta da Ivan. Il confronto è piacevole. Ah, Val, un plauso per il tuo savoir faire con le baruffe letterarie.

    Margherita

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    Risposte
    1. Grazie Margherita. Lieto e onorato che ti interessi il mio umile parere. Guarda, io sono un fan di HPL e come tutti i fan sono parziale e irrazionale. Non è che io trovi la critica di Val non costruttiva, è solo che io, per quanto mi sforzi, non vedo difetti nelle pagine del Solitario di Providence, nemmeno uno. È stato citato il termine “concoctions” usato dai critici della sua epoca o l’osservazione, sempre da parte della critica, di essere “barocco” in riferimento a Le Montagne della Follia. Ottimo, ma io discordo anche da tali critiche perché penso che quelli non siano difetti, ma anzi pregi. Suvvia, quei critici erano i progenitori di quelli che oggi venerano i peggiori bestsellers, ed erano tassonomicamente imparentati con i vari selezionatori odierni che quando leggono la presentazione di opere come Primus le scartano con noncuranza. HPL è HPL proprio perché è barocco, “esagerato” sotto certi aspetti e perciò rivoluzionario sotto altri. E io non è che non abbia compreso l’intento del Nostro, solo mi ha sorpreso, conoscendo la sua passione per Lovecraft, il suo commento pur indubbiamente professionale. Ho scritto infatti che lo trovo... bruttino, tutto qui.

      Una cosa però è importante: credo occorra separare ciò che un autore dice di se stesso da ciò che gli altri dicono di lui (o lei, chiaro). Mi vergogno di ammettere che non ho letto le Selected letters, ma mi pare di aver già sentito la buffa definizione che HPL dava alla sua “zampa” (definizione famosa un po’ come quella di “sordide bestie” che lui riservava a taluni autori con cui gli toccò collaborare). Ma una cosa è leggere un’autocritica, un’altra è ascoltare critiche di altri. Non mi riferisco, ovviamente, al parere di Val, ma ai vari critici che così poco gradiscono la “logorrea” del Solitario: ma non è forse la sua identità artistica? Il motivo per cui lo adoriamo? (O almeno uno dei motivi) I palazzi di Venezia hanno allora troppe decorazioni sulle facciate? Forse sì e forse no ma tale era l’arte di chi li costruì, ed essi sono belli e diversi da altre architetture proprio per questo.

      Rimando invece per mancanza di tempo (ahimè) una mia breve considerazione sul discorso del mostrato e sull’esempio di Val. Ricambio il cordiale saluto!

      Ivan

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    2. La nostra conversazione sorride anche a me ma dovrei forse dire "noi" perchè la Val-mania contagia anche studentesse e qualche studente che invece fa lo gnorri. Sai, qui alcuni sono convinti che la narrativa di Val sia per giovani donne solo perchè finora ha pubblicato più Weird che Fantascienza e non scrive Horror. Enorme s@@@@@@a ovviamente :-) "Sordide bestie" era da Lovecraft usato per i mentecatti della penna, come lui avrebbe detto, ma non risparmiava frecciate a se stesso che, se vuoi saperlo, condivido anch'io. Le "concoctions" furono sì usate da critici che proprio su questo aspetto furono clamorosamente svergognati dai fatti. Quando parlo delle regole, e penso che Val intenda questo, intendo fattori al di sopra dei gusti di ciascuno, dell'ignoranza, dell'ipocrisia e della demenza senile di certi editor. Non concordo con te su certi appunti relativi ai critici che adorano i bestseller... lasciamo perdere la situazione italica che come al solito è ben lontana dalla decenza, io parlo di critici seri. Certamente a te può piacere A e a me B ma si tratta di gusti, rispettabili ma gusti. Val lo ha spiegato ampiamente. Le regole, invece, sono super partes per definizione. Lovecraft a parte, che era un grande personaggio e questo resta al di là dei suoi errori narrativi e delle sue innovazioni narrative, parliamo di cinema:

      può piacermi il cinepanettone e il film splendido per regia e fotografia. Gusti rispettabili, ma c'è una cosa che distingue il trash dalla qualità: si chiama regola. Parlare di Lovecraft o di qualsiasi altro nome noto, a ragione e non per semplice moda o ipocrisia, ovvio, e evidenziarne i difetti senza peraltro ignorare i pregi, è cosa buona e giusta. Diversa sarebbe sparlare di un genio e mi pare che questo Val non l'abbia fatto. Sul mostrare, attendo tue notizie ma anche quella è una regola. Si può essere d'accordo o meno, ovviamente.

      Margherita

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    3. Assolutamente vero, cari amici del fan club! L’intensità e il romanticismo di Val non lo rendono certo adatto alle sole fanciulle, ma ad un pubblico molto più vasto. Hai ragione Margherita, è una str@@@@a. Ma passo al mostrato (e peraltro mi scuso per la mia lentezza nel rispondere): credo che la piccola (e peraltro amichevole) divergenza di pareri stia nel fatto che ciò che qui vengono definite regole io le annovero direttamente nelle caratteristiche del Talento. Io non scrivo più attualmente ma ho passato anni a provarci, e come tantissimi di noi ho fatto un po’ di “esperimenti sul campo”. Negli anni ho letto anch’io alcuni manuali e blog didattici assortiti, ma ogni volta mi davano la stessa impressione, ovvero: su alcune regole mi dicevo “tutto qui? Io questo lo facevo già, prima di sapere che fosse una regola!”, per altre invece dicevo “naa, questo non potrebbe mai applicarsi al progetto che ho in mente”. E se state pensando “Ivan, ma tu che c’entri? Sei una schiappa non sei mica Val!” beh siete cattivelli ma avete assolutamente ragione. Il punto è che le regole di cui Val parla (in particolare nel post precedente) non mi paiono nemmeno le più importanti che avrebbe potuto menzionare, bensì le minori. Molto più importante credo sia l’atmosfera di un testo, il ritmo narrativo (intendo proprio il ritmo di lettura) e anche l’inforigurgito (di qualche post fa), circa il quale invece concordo pienamente col Nostro. Ma queste cose sono – soprattutto all’atto pratico di scrivere – essenzialmente automatiche, altrimenti non hai Talento e... punto. Scrivere è come cantare, non come suonare. Se ti eserciti ogni giorno e studi gli spartiti alla fine riuscirai a eseguire il tuo brano, ma se non sei intonato non canterai mai! (Sì lo so devi studiare, e molto, anche per fare il cantante, ma il talento è sempre al primo posto, a parer mio). Piccola parentesi: mi spiace tra l’altro che queste mie affermazioni possano a volte sembrare “trollaggine” da parte mia ma vi assicuro che ne parliamo spesso con Val con la massima serenità... via mail purtroppo, dannata la distanza che ci separa! L’ideale sarebbe discuterne davanti a una birra =)

      Ivan

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    4. Vediamo l’esempio di Val: avevo antipaticamente scritto “grazie al cappero” ma, mia vegetale inurbanità a parte, non credo si possa negare che il Nostro abbia scritto volontariamente male l’esempio “raccontato”. Nel “mostrato” invece è tutto più vivido. Sentiamo il caldo di Nathan, vediamo come è fatta Sharitza. Non sbattiamo più contro le congiunzioni, i “che” infantili, i “poi” e i “quando” grazie ai quali Val aveva imbruttito il brano con mestiere. Però ci sono molti più dettagli e l’intero brano si allunga di, a occhio e croce, un buon 20%. Ma una delle regole non diceva di stare alla larga dal superfluo e di scrivere in modo semplice? Ehi queste regole mi ricordano le Tre Leggi della Robotica di Asimov che mandavano in tilt i cervelli positronici quando non riuscivano a seguirle contemporaneamente. Come coniugare dunque il mostrare con una ferrea dieta di aggettivi? Inoltre è diverso il ritmo, lievemente più lento, se ci fate caso. Il che è perfetto in questo caso, come lo è in certe scene di sesso o scene di supporto ai dialoghi, o di rivelazione di eventi cruciali per la trama. Ma un romanzo/racconto è fatto anche di “tessuti connettivi” ovvero pagine dove non accade niente di movimentato ma che devono esserci, e allora lì bisogna raccontare con astuzia, cambiare il ritmo, sacrificare qualche metafora. L’avvicinarsi, tra routine, sorprese e tristezze, di Donovan Steel e Veronica Rosenthal durante il fluire della loro storia d’amore, ci viene raccontato con sapienza senza esagerare con il “mostrato”. Perché un Maestro sa come narrare, prima ancora di saper mostrare. Non penso avrei aggiunto del mostrato nella PG, in nessuna parte.

      Ivan

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    5. Mmmm, Ivan, sai che ti dico? Che le tue osservazioni mi piacciono. Spiacente ma adesso non ho tempo di risponderti però lo farò domani appena tornata dalle lezioni.

      Margherita

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    6. Rispondo a Ivan ma sempre con varie puntate, altrimenti il sistema non mi consente di pubblicare il papello.

      Quindi, vediamo...

      Le regole che tu indichi facenti parte del talento le condivido. Su questo credo siamo d'accordo. Se Val non fosse così discreto e chiacchierasse con noi anche attraverso questa forma di chat sarebbe più veloce. (Botta!!!!)
      Certo "Gabbiani" è un sito piacevolissimo ma credo che il nostro autore preferito se ne freghi altamente non solo del lecchinaggio coatto, che poi è una delle cose che più mi piacciono del suo modo di fare, ma anche della ricerca ossessiva di osservazioni varie, prova ne è che non esiste su FB. Comunque, tornando a noi, dubito che lui abbia deciso di snocciolare le grandi regole della Narrativa e sai perché? Perchè lui detesta i parrucconi. Esamina bene la "storia" del blog e sarai d'accordo con la sottoscritta. Non ha mai, e dico MAI, fatto un post relativo a editor, critici e scrittoroni italici, neanche del millennio trascorso! E non è che in Italia manchiamo di ottimi scrittori e persone di una certa erudizione. Inoltre questo sito non si rivolge agli addetti ai lavori, non lecca favori, è aperto a recensioni di ogni tipo. E lo fa con una certa discrezione. Tuttavia non ha scelto nè la strada de: "ti sparo a zero io prima che lo faccia tu e il tuo libretto" nè quella del "siamo tutti bravi e buoni e gnokki perchè siamo Scrittori e Artisti". Ha scelto una via tranquilla che però non lesina mazzate quando servono. Discrezione, questo è "Gabbiani delle Stelle". Anche quando non risparmia gli strali contro la cattiva editoria e la cattiva narrativa. Eppure, nonostante la sua avversione a libri pubblicati a pagamento, ha fatto almeno una recensione di uno di essi: "Lo scrigno dei lupi" E lo dice chiaramente: se di qualità non lesina le recensioni. Insomma, lui parla di regole ed è vero, ma dubito che volesse fare il professore De Regolis, capisci? Più che altro ha indicato una strada, ha detto ciò che ANDREBBE FATTO e l'ha solo sussurrato. Poi chiunque faccia come crede, lui ha già scelto!

      Margherita

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  30. D'accordo. Intanto, rileggo i vecchi post sulla tecnica.

    Bianca

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  31. Deliziosa attesa, allora. D'accordo!!!! ;-)

    Serena

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  32. Aspettiamo con piacere Val. Grazie

    Linda & Giada

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  33. Beh, a volte si esagera, è vero. Ok Val.

    Eleonora

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  34. Va bene, Val. Buon week-end!!!

    E buon "Nexius"!!!!

    Sonia

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  35. Uomo, ti adoro! Buon romanzo e, mi raccomando, noi siamo sempre tue fan!

    Marzia, Vanessa, Lina, Stella, Elena, Giulia, Lorella, Franca, Isabella, Cristina, Elisa, Eliana, Monia, Mirella, Katia, Grazia, Anna, Isabella, Chiara

    RispondiElimina
  36. Ok ragazzi.. Continuiamo con la discussione? quali potrebbero essere le sorprese?

    Linda

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  37. Immagino le sorprese in questione saranno una serie di iniziative che vedono protagonisti i libri di Val. Quelli nuovi?

    Samantha

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  38. Val a che numero di capitolo sei arrivato?

    Marzia

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  39. Ehi credo sarebbe carino giocare a chiacchierare su quante pagine il Nostro scrivere per il nuovo "Nexius". Tempo fa disse che ogni capitolo contare circa 60 pagine. Credo proprio che stavolta il nostro scrittore preferito via scrivere un romanzo da parecchie centinaia di pagine. Quanti capitoli saranno? Ricordate che è un Fantasy... Anche 10 capitoli farebbero 600 pagine...

    Ivane

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    1. La domanda sarebbe meglio per Ivan o Val...

      Marica

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    2. Dieci capitoli mi sembrano pochini special per un romanzo del genere. Direi almeno una ventina e così sarebbero 1.200 pagine.

      Sara

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    3. Dieci cap sono davvero e silvestro libro di questo tipo. Io penso che potrebbero essere meno 18/20 e quindi il romanzo potrebbe avere circa 1000 pagine e
      se questo corrisponde allora Val ha davvero cambiato approccio


      Sandra

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    4. Sorry non "silvestro" ma pochi!!!!

      Sandra

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  40. Sorprese? Mmmm così signore, lei corteggia la mia curiosità!

    Mariella

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  41. Adoro le sorprese Val. Specie quelle libresche

    Bianca

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  42. Dieci capitoli per un romanzo fantasy sono pochi ed è vero, ma Val ci ha sempre stupito: uno come lui potrebbe scrivere un Fantasy diverso da quelli soliti e, in effetti, è proprio quello che ha sempre detto. Chiacchierare su quante pagine e quale sia lo stile di "Nexius" è e sarà sempre un parlè forse carino ma fuori dal mondo: solo Val potrebbe dirci cosa sta facendo ed è ovvio che un romanzo per il quale ha svolto tante ricerche e spende tante energie dev'essere "allontanato" dagli occhi altrui.

    Del resto, Val è un uomo che non si pone limiti di genere o di stile e il fatto che i libri finora pubblicati vantino relativamente poche pagine rispetto ad altri di altri autori non significa che non sia capace di scrivere libri diversi. Anzi, già ha fatto qualcosa del genere: lui non scrive proprio sempre le stesse cose e cambia anche stile a seconda dei libri.

    Barbara

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  43. Possiamo parlare di tutto quello che vogliamo ma secondo me molti di noi ignorano il fattore tempo. Spiego meglio:

    Ricordate che "Primus" non è ancora stato pubblicato e che esiste anche ISDN come romanzo inedito. Anzi, proprio ISDN è praticamente solo un nome: non sappiamo nulla di quest'altro romanzo, a parte i post ad esso relativi di qualche tempo fa. Ora, se "Primus", come spero, sarà pubblicato presto, diciamo il 2012, voi pensate davvero che Val o una Casa Editrice che scegliesse il romanzo, pubblicherebbe un altro libro dopo appena un anno?

    Questo significa che anche se finisse "Nexius" subito, dovrebbe passare del tempo, per noi, prima di leggere "Nexius" con il Nostro che probabilmente scriverà una nuova versione di "Sensum".

    Se ricordate, proprio "Sensum" è da lui visto come il ponte verso una terza generazione! Ciò significa chiaramente che ogni volta che noi leggiamo un "nuovo" libro di Val questo è allo stesso tempo "vecchio" perchè lui ha già scritto qualcosa di una nuova generazione. A pensarci, la cosa confonde un po' le idee...

    Carmen

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    1. Non è proprio così. Se stiamo parlando di nuove pubblicazioni, parlo dell'ordine temporale, ogni nuovo libro che esce è nuovo a tutti gli effetti. Se invece consideriamo solo l'aspetto tecnico del tuo ragionamento è secondo me potenzialmente vero ma non dimenticare che non è così facile dare vita a una nuova generazione. Sono due anni che Val ne parla ed è finita al 50%. "Nexius" e "Sensum" non li considero perchè ancora da scrivere,finire, rivedere, ecc!Morale della favola: serve tempo. Per cui se oggi leggessimo "Primus" stà tranquilla che sarebbe "nuovo" al 100%.

      Vicky

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  44. Una cosa che volevo chiedere che mi sono sempre dimenticato: ma i due esempi cioè quello raccontato e quello mostrato fanno parte di "Nexius"?


    Franco

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  45. Val ha sempre detto che era contrario ai libri di ottocento e passa pagine ma Nexius sarà un fantasy. Secondo voi come pensa di conciliare questa esigenza di spazio con le sue precedenti dichiarazioni?

    Lucia

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  46. Se queste sorprese sono nuove pubblicazioni prenoto già adesso dieci copie. Due x me e il resto x sorelle e amiche


    Martha

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  47. Sorprese di che genere? Di questo vorrei parlare


    Stella

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  48. Mai visto libri fantasy troppo scarni quindi necessariamente il nuovo romanzo sarà qualcosa di diverso dal solito. Non che mi dispiaccia. Detesto le bibbie fantasy ma se la scrivesse lui allora.... Gongolo!!!!!!! :-)

    Mirella

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  49. Rispondo a quanti si fanno domande circa il numero delle pagine dei nuovi romanzi... 10 capitoli sembrano molto pochi specie per un romanzo che pur non essendo fantasy ma science fantasy deve comunque mostrare molte più scene di un racconto. È quindi un grave errore se pensate che Val scriva ancora opere relativamente brevi. E del resto già quelli scritti finora sono stati più estesi dei libri finora pubblicati. Ovvio anno che il modo di scrivere del Nostro è diverso. Forse Ivan ne sa qualcosa...


    Loredana

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    1. Beh, un Fantasy si può anche scrivere con 20 pagine e sarebbe un racconto e non romanzo. Non c'è scritto da nessuna parte che 10.000 pagine di saga valgano quanto 300 pagine scritte con i fiocchi! Meglio poco ma buono che tanto e di cattiva qualità.

      Lorella

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  50. Io sono curiosa ma non credo si tratti di una nuova pubblicazione, Val è sempre attento a noi e penso lo avrebbe detto.


    Roberta

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  51. Per Ivan:



    Concordo con te sul fatto che gli esempi sono scelti ad hoc e, tanto per rispondere a chi lo ha chiesto, dubito che essi facessero aprte di "Nexius". E' sufficiente leggere lo stesso post col quale dice chiaramente che gli esempi li ha scritti al momento. Inoltre aggiunge anche che non è un granchè neanche il secondo che, infatti, non è "mostratissimo"! Proprio come ti ho risposto prima, io penso che Val abbia voluto solo suggerire più che sbattere in faccia le cose. Chiaro che l'esempio del "raccontato" è grezzo, è un'iperbole. Non so che Superiori hai fatto tu ma io, quando 'anta anni fa studiavo Latino, non incontravo solo le versioni tratte dai classici reali ma anche frasette scritte ad hoc. Servivano solo per mostrare le... regole e non come esempi al cento per cento. Credo Val abbia fatto lo stesso ragionamento. Quanto all'economia narrativa credo ti sbagli. Lui parla di dettagli insignificanti ma in modo selezionato. Economia narrativa, significa solo che devi togliere tutto quel che non è utile alla storia. Il mostrato è molto più lungo di un periodo raccontato appunto perchè mostra. Ma fare economia non significa tagliare 200 pagine di un libro da 1000 ma eliminare il superfluo dal punto di vista della storia. Quando parli di tessuti connettivi hai espresso una regola del raccontato che appunto si usa per collegare tra loro periodi mostrati e per descrivere scene non importanti dal punto di vista della narrazione ma solo del senso logico del romanzo: concordo quindi con te.
    La prima generazione valentiniana, poi, è raccontata. Tu parli di "La melodia del cuore" no? Alcune parti di quel racconto sono mostrate, in effetti, ma il resto no e non per questo mi piace di meno! Ad essere sinceri credo che l'epilogo sia la parte più debole. Io lo avrei lasciato tronco ma non sono una scrittrice... De gustibus! Anche Lovecraft (tanto per cambiare) era esclusivamente raccontato, faceva dialoghi "orrendi", quando li faceva!, ma non cambierei i suoi racconti con nulla al mondo mostrato o non mostrato. Qui, come dici anche tu, conta il talento e Lovecarft lo aveva. E credo che valga lo stesso per la prima generazione di Val. Sulla seconda, invece, che dire? Se è in grado di regalare certe sensazioni con racconti solo raccontati o solo in parte mostrati non so che farà con questi romanzi. Aspettiamo!

    Margherita

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    1. Terza puntata:

      la prima generazione è spesso delicata anche quando Val parla di Fantascienza. Credo sia questa la ragione per la quale alcuni pensano che la sua narrativa sia per donne. Ma non è per donne: è solo lo specchio di quel che voleva descrivere. Che poi molte fanciulle amano come scrive e... descrive (hai fatto caso, Ivan, a quanto sono "mostrate" le descrizioni dei paesaggi?) è fuor di dubbio. Ma "Quattro Ombre Azzurre" è per chiunque. E lo stesso "Gabbiani delle Stelle".

      Margherita

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  52. Io adoro "La melodia del cuore"! Una storia bella e suggestiva. Forse un po' triste.

    Chiara

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    1. Una storia triste ma scritta bene non ha nulla da invidiare a una col lieto fine e scritta bene. ;-) Anzi, forse la prima è anche migliore.

      Linda

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    2. Ehm, faccio notare che questo racconto finisce "bene". :-)

      Maria

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    3. Ma Angelika torna nel paese delle ombre. Non direi che finisce benissimo, ecco! Vabbè poi Donovan si innamora della collega e Val è stato bravo a spiegare perchè sceglie la collega e non di restare fedele al ricordo della ex. A me è piaciuto parecchio il piano che suona il protagonista. Spettacolare...

      Sonia

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    4. A chi lo dici!! Io me lo sono sognato! Bianco lucido, con un cristallo azzurrino al centro che serve come catalizzatore e chessò io, con un suono che spacca! Averlo a un concerto!!!!

      Marcello

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    5. Angelica è una figura secondaria di quel racconto, la ex moglie morta che torna in vita solo quando lui suona con quello strano strumento. Sai che mi ricorda? "From beyond" di HPL solo che ovviamente Lovecraft ha scritto un horror e Val una delicata storia d'amore che trascende i confini del tempo. Bella, comunque!

      Gabriella

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    6. Ma Angelika non vi ricorda qualcosa? Un romanzo "Ultima Thule", sempre del nostro Val? Perché usare lo stesso nome? E poi anche lì era morta. Esisteva davvero secondo voi? Ivan?

      Roberta

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    7. Diciamo pure che Val non ci ha abituati a storie spesso col lieto fine...

      :-)

      Ornella

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    8. Peccato che poi Donovan lo abbia distrutto. Fosde dtato un film lo avrei visto volentieri e chissenè di come finisce. Quando vedi o leggi certe storie d'amore è bello piangere come una fontana con una scatola di cioccolatini e il tel disattivato

      Elena

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    9. Bello ma a me è piaciuto di più "Althaira". Come non innamorarsi di lei? Che donna!

      Riccardo

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    10. Splendida storia, bella bella, bella :-)


      Serena

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    11. Bellissimo La Melodia del Cuore! Io credo che Angelika e molti altri personaggi derivano da persone reali così come certe scene. Non sarebbe la prima volta x uno scrittore, mescolare realtà e fantasia, gettarla fuori e scrivere storie così belle!

      Sandra

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    12. Un racconto stupendo!!! Vorrei incontrarlo io un Donovan Steel!!!!!!


      Monia

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    13. Per Riccardo:

      Buongustaio!


      Lorenzo

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    14. "La seducente musa dei sogni".... Splendida definizione. E mi sembra che questo personaggio sia importante anche per il nuovo " Primus". Val lo ha detto con un vecchio post. Sembra quasi che il nostro anfitrione tenda a definire uno sfondo generale per la sua produzione letteraria


      Laura

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    15. Domani è venerdi hi hi... Giorno di belle novità


      Lorella

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  53. Riguardo i capitoli di Nexius, purtroppo non so nulla perché il Nostro $ %&/($£" &/()=?^)=(&/% $%&£"$% di anteprime... giustamente tra l’altro, la SG è roba che scotta! Però, a livello di congettura, scommetterei anch’io sui capitoli lunghi, mi sembra il suo stile, in pratica un po’ come il fatto che non va a capo molto spesso, pur scrivendo con grande scorrevolezza.

    Per Roberta: no, non esisteva. Spesso uno scrittore ha delle trame “preferite” che sono una sorta di firma.

    Per Margherita:

    dici bene, è un peccato che manchi il rapido “botta e risposta!” qui su Gabbiani, ma penso che Val abbia le sue buone ragioni per pubblicare i commenti previa approvazione. Penso che un altro peccato sia non poter parlare un po’ più liberamente di “anteprime”, anche se, credimi, io non sarei la persona adatta dato che ne so molto meno di quanto tu immagini. Come dicevo la SG è roba bollente, nel senso che penso sia percepita dal nostro come un delicato momento del suo iter artistico, per cui fa bene a non farla leggere a destra e a manca. Interessante quel che dicevi nel tuo primissimo commento: “Val ha detto tanto [di Primus] ma ha rivelato molto poco”... parlavi in veste di psicologa? =) Perché in effetti il Nostro è molto bravo in questo trucco, e direi che è un suo sacrosanto diritto. Uno scrittore non si evolve solo nella propria arte, ma probabilmente anche nel modo di percepire se stesso.

    Un breve battuta “tecnica”: sì ho notato che Val mostra parecchio i paesaggi, e del resto non c’è da stupirsi. Non so se tu sei tra i fortunati che hanno letto l’ormai raro Ultima Thule, ma non bisogna dimenticare che, sebbene la storia sia ovviamente inventata, lui in Antartide c’è stato veramente, con i ricercatori del CNR. In quel caso perciò non solo ci mostra lo scenario, ma ce lo “mostra”, scusa il gioco di parole. Se parliamo poi di fluidità del testo, ci sono dei trucchi (delle regole...) che può provare chiunque, ma ti riescono solo se sei un Maestro. Leggi questo (da Il canto della solitudine) “Il mio carattere eccentrico mi allontanò ben presto dal mondo della folla e tutta la mia curiosità la centellinai nel sapere, persuaso com’ero che bastasse questo a darmi la chiave per capire il valore dell’esistenza. Invano. Per molto tempo, non ricordo quando, ho viaggiato...” Quell’”invano” una frase breve (di una sola parola, in effetti) lui te la piazza tra due periodi lunghi proprio dove spezza meravigliosamente il ritmo e ti costringe a percepirla con l’enfasi che l’Autore desidera. Ma il trucco non riesce a tutti; non tutti iniziano con “Chiamatemi Ismaele.” e ci scrivono di seguito una pietra miliare della letteratura.

    Su “La melodia del cuore” concordo: l’epilogo forse appesantisce, ma era il modus operandi della PG e quindi l’identità artistica del Nostro in quel periodo della sua produzione.



    Ivan

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  54. Stuzzicante la tua osservazione, Ivan. Capisco quando dici che ignori quanta strada abbia fatto lui per la sua Seconda Generazione. Non so perchè ma ci avrei giurato che fosse diventato avaro di dettagli. $%&/( nonostante ciò credo che Val stia cercando davvero di fare del proprio meglio. Il punto è dove sta andando. Se va verso una tecnica più agile e fluida (ma si può rendere più fluida una tecnica come la sua?) siamo tutti felici. £$%&/( %%$$ ££$%$ ££$%$ Spero non vada verso tante regole e basta, altrimenti rischia di eseguire materiale perfetto ma palliduccio. Non sono una scrittrice e nonostante io sia psicologa non ho dimestichezza con le sfere di cristallo, ma per quanto ne so molti buoni scrittori quando decidono di migliorarsi di solito lo fanno in eccesso. Dev'essere questo il motivo per cui ha tralasciato al momento "Sensum" per scrivere "Nexius". Lui dice che è stato perchè la trama era troppo complessa. Beh, scusa, e ora mi riferisco a te Val: STRONZATE!, tu evidentemente ti sei accorto che la "regolarizzazione" è perfetta ma senza ispirazione è vuota. Almeno questo è ciò che credo io. Ivan, non so: questo lo puoi dire? Tiro a indovinare...

    Secondo me "Nexius" è un romanzo che voleva scrivere da tanto tempo. Perchè dico questo? Perchè sono una gran rompiballe (lo dice mio marito e una tantum FORSE avrà ragione) e perchè il cervello mi funziona bene. Val ha detto che i suoi romanzi li scrive cominciando con appunti su carta. Diceva, di "Nexius", che esisteva in forma di appunti. Quando si dice il caso, eh? Dopo "Primus" ha cominciato "Sensum" ma ha esagerato con le regole. Magari avrà fatto dialoghi da OSCAR ma penso abbia anche prodotto capitoli lucidi ma senza sapore. Allora che fa, il furbacchione? Conserva quanto fatto perchè tanto la trama è buona e l'idea centrale è salva. Quindi va a pulirsi i panni nell'Arno della sua fantasia e ti scodella il Fantasy al quale evidentemente pensava da una vita: "Nexius". E poichè il Nostro furbacchione è anche un tizio abile decide di fare del proprio meglio per scrivere qualcosa di davvero notevole altrimenti cosa diranno i fan di un romanzo che potrebbe essere lontanamente simile ad altri? Ci perderebbe la faccia, no? Ecco il perchè della segretezza: tutta la Seconda Generazione è una sfida mostruosa. Se è fatta bene allora il suo onore è salvo. Solo che il furbacchione (sì, FURBACCHIONE!) ignora che tanto scrive bene lo stesso sia che mostri sia che racconti. Non è vero, Ivan?

    Margherita

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  55. Sì, so che "Ultima Thule" è quasi il resoconto romanzato di un viaggio reale. Val è forse troppo discreto alle volte. Comunque la sua Antartide fa paura per quanto è bella.

    Riguardo al tuo accennare al "Canto della solitudine": è uno dei miei racconti preferiti. Secondo me il migliore, dopo "Logica di Mercato". Al terzo posto "Althaira".

    "La melodia del cuore" è un bel racconto ed è già uno sperimentare, hai notato Ivan? Non è solo Weird ma anche di Fantascienza. L'epilogo è un po' sdolcinato, in effetti. Credo sia stato per la decisione di mostrare che Steel e la donna si riavvicinassero. Secondo me, ma non lo dico a nessuno, la donna è un alter ego di qualcuno al quale il Furbacchione (He He He HE!!!!) voleva rendere omaggio. Indoviniamo... Leyla? :-)

    La PG è comunque perfetta così com'è. La SG sarà certamente qualcosa di diverso. Attendiamoci cose molto nuove per lui e forse non solo per lui, altrimenti "Primus" sarebbe già stato scelto, ne sono convinta. E poi lo ha detto lui stesso: ISDN è simile, ma non identico, a ciò che ha già pubblicato: è un'evoluzione. Gli altri no. Sono qualcosa che non abbiamo ancora visto. Io dico che sono più efficaci e anche molto più efficaci. Però dobbiamo leggerli per capire.

    Margherita

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    1. Beh Margherita, il Nostro una o due stronzate ogni tanto le deve dire, giusto per “sviare le indagini” dei fan sulla SG (me compreso). Non che con te ci riesca tra l’altro... vedo che non sbagli un tiro con le tue congetture! Sì, penso che lui abbia ritenuto che l’embrione di Sensum non fosse all’altezza dei suoi standard, ovvero di quelli che si propone du raggiungere per la SG. “Brutto” quindi, ma come sottolinei anche tu non certo brutto in senso assoluto, ma solo non abbastanza vicino al traguardo che lui cerca. Nexius francamente non so se lo avesse in mente da molto tempo, perciò qui potremmo sbagliare. Gli artisti sono camaleontici, non lo dimentichiamo =) A proposito, ma ne sei proprio sicura che l’esempio di Nathan & Sharitza non abbia nulla a che spartire con Nexius? Io non ci scommetterei... (Shhh Ivan!) Comunque penso che ci hai azzeccato anche sul discorso del “salvarsi l’onore” come simpaticamente dici. Fa bene a farlo ma secondo me, proprio per questa sua nevralgica evoluzione, avrebbe bisogno di un parere di seconde o terze persone. Allora siamo d’accordo, Val: domani fai due copie di tutta la SG in anteprima e ne spedisci una a me e una a Margherita, okay?... Dici che ho esagerato? Scherzi a parte, non dubito che il suo metro di giudizio sia dei migliori, ma penso gli serva ora più che mai il parere di qualcuno di esterno, magari qualcuno di nuovo a cui non aveva dato anteprime in precedenza.

      PS: non so perché sono uscite le frasi cancellate ($£%&=$) personalmente avevo scritto solo "stitico di anteprime" modo scherzoso per dire avaro...

      Ivan

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  56. Onestamente non so cosa pensi il nostro Furbacchione di questi scambi di opinioni. Alle volte è divertente immaginare il f(urbacchione) che affila la falce he he he! Comunque non so se le mie opinioni sarebbero esatte o meno, io non faccio altro che sparare parole dopo aver letto i post. Ormai questo sito è una specie di hobby per me: gli do una scorsa ogni giorno anche se magari non scrivo nulla senza contare che è divertente avere a che fare con uno come Val che, secondo me, potrebbe rivelarsi un attore di primo piano per la narrativa moderna, magari tra qualche decennio. Immagina i titoloni dei critici: "A sei anni e sette giorni Il Valentini era solito..." oppure "...uno dei suoi libri migliori, 'Nexius', rivaleggia per perfezione con..." ecc ecc ecc ecc. Di solito non amo i critici, mi sembrano presuntuosetti e magari non capiscono un acca di quel che blaterano. Però lo ridico: è divertente!
    Tornando seri come ho detto sfera magica s.r.l. nom fa parte del mio mondo perciò non posso sapere se le cose che dico sono condivise anche dal Nostro (furbacchione!!!!!) però confermo anche quanto dici tu, Ivan: qualche bella stronzata deve pur dirla altrimenti dovrebbe pubblicare spezzoni di romanzi come se piovesse e onestamente è meglio che non lo faccia. Va bene pubblicare o far pubblicare racconti inediti brevi su vari siti letterari ma spesso un editore non pubblica romanzi se questi sono stati sparsi per il web. Logico allora che Il Furbacchione (ok faccio la brava non lo dico più.... furbacchione!) decida per il silenzio. Quanto alla tua scherzosa idea di fargli spedire copie in visione a destra e a manca niente mi farebbe più piacere ma non lo farà mai. Intanto non potrebbe rischiare di inviarlo qui a Pisa a perfette sconosciute, anche se fan sfegatate. Non lo abbiamo mai visto dal "vivo" ma prima o poi il furbacchione... he he he! Quanto a te sei sempre un suo collega, mio caro. Se davvero il Nostro amico è così sensibile credi davvero che potrebbe/vorrebbe rischiare un giudizio poco edificante per qualcosa su cui sputa sangue ed emicranie? Secondo me o mostrerà a tutti le prime copie già pubblicate o deciderà di bruciare tutto come a suo tempo fece Poe. Se davvero un giorno dirà: "scusate tutti ma ho bruciato ecc, ecc!" Io brucerò il Furbacchione! Anzi, sarei curiosa di sapere se anche Antonella sia all'oscuro della SG. Pareri altrui, come dici tu, sono sempre importanti ma non so se hai notato che ormai "Gabbiani" si avvia a diventare sempre più un portale di scambio pareri. Non conta ancora tantissime visite, ma ho notato che la casa editrice Tabula Fati ha lasciato un appunto sulla recensione di "Amazon". Morale della favola: io non rischierei ed è giusto così. Quando la SG sarà pronta lo sapremo e fino ad allora potremo solo parlarne per gioco. Una cosa: che sai te di tale Sharitza e Nathan, ovvero delle frasi che ha pubblicato come esempi? Sinceramente non credo potrebbe trattarsi di frasi del vero romanzo a meno che tu non sappia dell'altro...

    Margherita

    RispondiElimina

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