Edit: racconto breve, scritto sul
momento. Si riferisce al mio prossimo romanzo pubblicato. Ancora i tempi non
sono pronti per darvi nuove: abbiate pazienza e
intanto leggete…
Mi avvicino al tavolo.
Il computer portatile ha lo schermo sollevato, la macchina sembra guardarmi in
modo invitante. Sembra. Mi siedo e i
miei occhi danzano sulla tastiera esterna. Non uso mai quella del pc, la trovo
scomoda. In compenso il sistema è immacolato come una vergine sull’altare di
un grande sacerdote. Diversi tasti sono impolverati. Vedo frammenti di cibo,
molliche, macchiette bianche meno identificabili che sembrano chiamare a gran
voce una bella pulizia. La farò, un giorno o l’altro, lo so. Almeno credo. Accarezzo
il tasto di stand-by e nuova vita luminosa scorre sullo schermo traslucido, lo
rende animato. Forse è vivo e mi sta guardando. Mentre attendo che il sistema
si stabilizzi mi guardo intorno. Il mio appartamento sembra la fiera dell’assurdo.
Patatine giacciono sbriciolate sul pavimento, una bottiglia d’acqua vuota fa
loro compagnia. Qua e là vedo scarpe, pantaloni gettati senza riguardi sulle
poltrone, libri in vari stadi di decomposizione. Tra essi i miei libri, quelli
già pubblicati, non il mio tesoro. Gli inediti, neanche completi, che riposano
eterei dove l’occhio di nessuno potrebbe arrivare. Il mio respiro è il solo
rumore nella stanza; mi ricorda il suono di una vecchia sveglia che so non
suonare mai, anche se mi fa paura. Paura di sbagliare, di non scrivere, di non
sognare. Paura che un giorno tutto questo finirà e io morirò di follia tra
quattro pareti che non riconoscerò come mie. Mi chiedo cos’ho che non va. Sono
umano e non mi sento parte della categoria. A dire il vero non so neanche se
sono un povero pazzo. Io che desidero con tutto il cuore la stabilità della
mente e nello stesso tempo voglio che la mia anima sia libera. Le mie dita si
tendono, cominciano a pigiare sui tasti. Adesso è loro la musica, la melodia,
anche se il suono è cacofonico, per nulla armonioso. Sbuffo e ingollo un po’ d’acqua
fredda da un’altra bottiglia, stavolta ghiacciata. La conosciuta sensazione del
liquido freddo tocca la pelle delle mie dita, la galvanizza, mi piace. Lascio
che il liquido risvegli le mie cellule cerebrali e intanto provo a scrivere. Ma
Althaira non è con me, non in questo periodo, e allora mi alzo e vado alla
finestra, a fissare l’assurdo panorama di un posto qualsiasi. Dove i norm sono
là fuori, indaffarati, imbecilli. Loro vivono e io no, io vivo e loro sono
morti. Qual è la verità? Chiudo gli occhi, sospiro, mi volto come un leone in
gabbia. Vorrei evadere da qui, fuggire lontano, dove nessuno possa
raggiungermi. Dove pioggia e freddo non esistono. Dove esiste solo il vento.
Sì, il vento impetuoso ma tiepido che dissolve i miei pensieri, che
mi fa ritornare ingenuo come un tempo! Sono in cerca di qualcosa, eppure fuggo
da cose che non hanno nome né voce. Cose che assalgono e divorano, cose che
consumano la mente e rendono cieca la libertà. Mi chiedo se l’abbia mai
conosciuta, se basti vivere da solo, senza un cane con cui dividere il mio
spazio vitale, per averla. L’amore, dicono, rende liberi. Chi lo dice, i Felicemente Sposati? I benpensanti? O quella vocina con la quale ciascuno di
noi ha a che fare, una volta passato il giro di boa degli “anta”? Ma io che amore non ho e che allo stesso tempo so descriverlo, io che sono tutto e niente, che sono vivo e sono morto, che amo e odio con la stessa intensità sono nulla più che un piccolo uomo che sogna di diventare grande. Di accettare la mia diversità. Grido ai quattro venti il mio peana d'amore, vado incontro al vento a cercare chimere. Urlo senza voce in questo mondo che non ha paura perché privo ormai della memoria. Io che sono pazzo, solo, amante e sterile. Io che ho visto l'orrore e che sono tornato per non raccontarlo. Io che nessuno capisce e che non voglio capire di essere umano, niente di più. La vita non è un raggio di sole, ma un inganno. Una frode, un giro di valzer, il primo e l'ultimo. La vita dove manichini senz'anima si vestono con belle parole per recitare assurde litanie. Le cantano in quei templi dove fingono di amare e invece sono soli. Perché io sono il vuoto in ascolto, l'uomo che sogna di vivere. E allora, libero, mi chiedo se so amare più io o uno qualsiasi di loro.
Massimo Valentini
Delizioso
RispondiEliminaSandra
Molto carino ma anche molto triste. Il prossimo libro sara' forse una nuova antologia? Ricordavo fosse una nuova versione di "Ultima". Bel racconto
RispondiEliminaFrancesca
Una bella storia. scritto sul momento vuol dire di getto, giusto? Efficace
RispondiEliminaGrazia
Val carinissima....
RispondiEliminaMarica
Di bella è una storia bella ma è curiosa. Esprime un'emozione vera oppure è solo narrativa?
RispondiEliminaLorella
Piacevole. Vorrei copiarla sul mio diario
RispondiElimina^_^
Silvietta
Sei magnifico
RispondiEliminaVicky
Penso che comprerò il nuovo libro. Questo racconto mi ha cacciato una lacrimuccia e quindi...
RispondiEliminaRoberta
Sei sempre un pochetto distante come questo racconto. Enigmatico, posso dirlo?
RispondiEliminaMaria
Splendido... mi piace... ehi sembri triste però!!
RispondiEliminaTranquillo, ci siamo noi :-)
Mirella
Adoro quando sei misterioso... per questo seguo Gabbiani delle Stelle
RispondiEliminaLina
Se ti dico che mi piace poi mi autografi una copia del prossimo romanzo? Beh, vero, mi piace. ^_^
RispondiEliminaFederica
Post curioso, triste, nervoso forse?
RispondiEliminaEleonora
Bello, bello, bello, bello
RispondiEliminaMartha
Estemporaneo. Non ho altre parole se non questa per definire questo racconto.
RispondiEliminaSara
Set bravo... ma questo già lo sai. Sei il mio preferito e la mia libreria è innamorata di te
RispondiEliminaGiada
Molto strano... una curiosa sensazione a leggere queste righe. Anch'io voglio scappare via, sai? Mi piacerebbe seguire le tue orme, sapere dove vai. Mi piacerebbe volare come te
RispondiEliminaMonia
La descrizione del tuo appartamento sembra quella della mia stanza. Io e te già ci conosciamo. Ci siamo visti una volta da Tecnobit. Anzi no: da quel che una volta si chiamava Tecnobit eh eh
RispondiEliminaMe ne sono accorto subito che eri "diverso". Sensazioni legittime, mio caro. Io la penso come te
Lorenzo
I like this
RispondiEliminaK
Che curiosa sensazione. Scrivo quel che penso del tuo post e intanto osservo la foto del tuo profilo. Da quando ti leggo son trascorsi begli anni e ormai mi pare tu sia un vecchio amico. sei sempre sul mio comodino, lo sai? Forse no ma io te lo dico lo stesso: vola via da qui e vivi per te. Il mondo non ha senso se gli altri sono manichini. Capisco quel che vuoi dire solo che tu a differenza mia fai vibrare la gente. Mi piacerebbe conoscerti per un caffè una volta o l'altra
RispondiEliminaNuovo libro nuovo capolavoro
RispondiEliminaErica
Ehi, che bella!!!
RispondiEliminaKatia
E dire che una volta ti consideravo antipatico hi hi hi
RispondiEliminaGiulia
"Amo la potenza della tua devozione..." una frase tua, o meglio, di uno dei tuoi personaggi. Beh, è quel che provo quando scrivi al tuo essere così distante dagli altri, così poetico e romantico.
RispondiEliminaMarzia
Piacevole. Mi piace davvero
RispondiEliminaIvane
Ma sarà anche questo parte del nuovo libro?
RispondiEliminaSimona
Io e te dobbiamo parlare qualche volta. Sarebbe fico che fossi alla mia scuola... ho tutti i tuoi libri!
RispondiEliminaEliana
Racconto bellissimo
RispondiEliminaSimona
Bianco assoluto!!!!! Che splendido titolo
RispondiEliminaRosa
Fantastica questa storia. e poi scegli delle immagini così belle
RispondiEliminaJessica
Il titolo rispecchia il mio nome. Onorata :-)
RispondiEliminaBianca
Credo di amarti :-) Sinceramente perché quando scrivo io ciò che provo vien fuori una mocciata e quando scrivi tu esce questo?
RispondiEliminaMichela
Mooooolto bello questo racconto.
RispondiEliminaVanessa
Certe volte mi fai paura. Non fare scherzi, eh! Non è che non scrivi più? Ma che ti frega di quei cretini fuori dal tuo mondo?
RispondiEliminaCristina
Sarò sincera... non è uno dei tuoi più suggestivi lavori anche se non si può certo dire sia scadente. Tu non sei MAI scadente! Triste, però, e vorrei tanto sapere perché. Spero sia solo ispirazione e non qualcosa di vero. Sembri innamorato ma non di qualcuno, di qualcosa. Non concordo con Veronica: secondo me sei autobiografico più di quanto vuoi far apparire.
RispondiEliminaAngela
Quindi è una storia per la storia del nuovo libro. Però non ho capito il perché... voglio dire: a volte voi writers scrivete in modo misterioso. Però il racconto è carino
RispondiEliminaAzzurra
Non so... sono dieci volte che lego questo racconto. Cioè, tu lo hai scritto sul momento e quindi non è uno dei tuoi più belli però dice qualcosa che parla alle emozioni
RispondiEliminaCarla
Fantastico. Uno spaccato di vita proprio. Però, dico, però ma guarda che è solo una mia considerazione, secondo me potevi anche fornirci qualche notizia generica sul libro
RispondiEliminaStefania
E' una bella storia. Grazie di averla condivisa con noi
RispondiEliminaMara
Wow! Mi fai piangere... adoro il tuo modo di scrivere
RispondiEliminaLaura
Ma scusate, ma quale autobiografia? Ragazze si tratta di un racconto mica di una dichiarazione pubblica
RispondiEliminaSonia
Secondo me state esagerando. Non è una narrazione reale ma un modo di scrivere.
RispondiEliminaRiccardo
A volte te ne esci con questi post e io non capisco mai se sei triste o arrabbiato o se sei goliardico. Dopotutto sei uno scrittore: non sono forse affar tuo le parole? Spero tu sia sereno. Cmq mi piace quello che hai scritto.
RispondiEliminaCarmen
Narrativa ragazze Val e' uno scrittore, ricordate?
RispondiEliminaMaria Pia
Racconto suggestivo
RispondiEliminaLea
Lorenzo lo conosci veramente?
RispondiEliminaFederica
Io sono solo uno che lo legge ma e' vero. Una volta sola ma dubitavo fosse lui. Io e la fisionomia non siamo parenti. Ciao a tutte ragazze
EliminaLorenzo
Be' io il racconto me lo sono stampato su carta
RispondiEliminaMarcella
Bel racconto. Un consiglio: specifica sempre il tuo umore per piacere
RispondiEliminaMariella
Non credo sia una storia allarmante. Credo sia solo la prova sul momento di un artista.
RispondiEliminaMargherita
Qualcosa di terrificante e sublime. Che tipo che sei.
RispondiEliminaChiara
Uomo misterioso.... mi piace
RispondiEliminaIsabella
Il nuovo romanzo dovrebbe essere la seconda edizione di Ultima del 2008 vero?
RispondiEliminaStella
Penso che la prof abbia ragione. E' solo un racconto ragazze
RispondiEliminaPaolo
Secondo me avete esagerato ragazze. Lo dico con affetto. Questo e' un racconto non un diario :-)
RispondiEliminaSofia
Se proprio vogliamo fare i precisini nessuno puo' sapere fino a che punto le opere di un autore si riferiscono a cose reali oppure solo immaginate
RispondiEliminaEleonora
Io sono curiosa di saperlo ^_^
RispondiEliminaLina
Sentite a me non importa se sia un racconto realista o di fantasia a me importa solo leggere i suoi libri
RispondiEliminaViviana
A me pare solo un buon racconto
RispondiEliminaVincenzo
Io considero questo un bel racconto efficace e buono
RispondiEliminaSerena