tag:blogger.com,1999:blog-61817166685133333442024-03-06T02:51:12.672+01:00Gabbiani delle StelleIl blog dello scrittore, giornalista e divulgatore Massimo ValentiniMassimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.comBlogger85125tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-21021148639671692582013-04-14T11:55:00.001+02:002013-04-14T12:41:18.866+02:00GABBIANI DELLE STELLE ha cambiato casa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<b style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: #783f04;">"Gabbiani delle Stelle"</span> ha cambiato casa. Il nuovo sito, che raccoglie l'eredità di questo, </span></b><b style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">riguarda, tutti insieme,<span style="color: blue;"> "Gabbiani delle Stelle", "Gabbiani dei Misteri", il Fan-club, foto, libri e tantissime altre notizie sulle mie attività.</span> Raggiungibile cliccando <a href="http://www.massimovalentini.net/" target="_blank">www.massimovalentini.net</a> il nuovo <span style="color: #783f04;">"Gabbiani delle Stelle" </span>è al momento in costruzione, ma è già possibile leggere tante notizie, recensioni, articoli, informazioni. Sarà arricchito da tantissimo altro materiale giorno per giorno, aggiungendo nuove immagini, grafica migliorata e una più ordinata catalogazione delle news. Presto sarà anche possibile taggarvi, se lo desiderate, oltre a svariate altre novità. Troverete, per esempio, non solo TUTTI i miei articoli già pubblicati sul GdM, ma anche TUTTI i numeri della mia rubrica già pubblicati sulla stessa rivista: Inoltre, potrete leggere i miei pezzi scritti per Voyager Magazine e notizie e curiosità sul lavoro di redazione, sui miei libri, sulle prossime pubblicazioni. Una volta completato il nuovo sito, questo sarà cancellato in modo da dirottare il traffico sul nuovo spazio. Non preoccupatvi di aggiungere nuovi commenti, ora, l'importante è che continuiate a seguirmi perché il nuovissimo "Gabbiani delle Stelle" è dedicato, come sempre, a voi...</span></b><br />
<b style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></b>
<b style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></b>
<b style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Massimo Valentini </span></b></div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-59306796799170105082013-04-08T15:57:00.000+02:002013-04-08T15:57:14.027+02:00Scrittori fantasma<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<strong><span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></strong></div>
<strong><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkq61UxZcoVVB5OhfnSfPoqcChDDSODkOwQU9oUFbXCw1-wJa1uIBd1vJi8Mb0yNmAlvqfHY2wamYQDo9-b2WNe5qI35YiG_1bSq_Og-IfgIrUTqpDX4OXhs1Fz1yii3lyPzqcCk-JGurg/s1600/8f1ad280b17fe2401a84274548904913.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkq61UxZcoVVB5OhfnSfPoqcChDDSODkOwQU9oUFbXCw1-wJa1uIBd1vJi8Mb0yNmAlvqfHY2wamYQDo9-b2WNe5qI35YiG_1bSq_Og-IfgIrUTqpDX4OXhs1Fz1yii3lyPzqcCk-JGurg/s400/8f1ad280b17fe2401a84274548904913.jpg" width="400" /></a></div>
</strong><br />
<br />
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<strong><span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p> </o:p></span></strong></div>
<br />
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><strong>Cosa
sono e, soprattutto, chi sono? Sono, essenzialmente, gente che scrive libri,
racconti o comunque qualcosa per conto di terzi. Sul loro lavoro, la firma non
conta: quella che appare, magari con un altro titolo, è quella del tizio o
della tizia, spesso famosa, che se ne assume la paternità. <span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p></o:p></span></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong></strong></span></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong>Scrivere per conto di terzi non è sempre una
brutta idea. Io stesso, all’inizio della mia, diciamo, “carriera”, scrivevo
brevi racconti di SF per conto di una nota realtà italica. Così nota, anzi, che
è sempre sulla bocca di tutti. Per contratto non mi era possibile, se non
volevo simpatiche ripercussioni legali, dire ai quattro venti che ero io
l’Autore di quelle storie, e non certi nomi ai quali quelle stesse storie erano
affidate. Intendiamoci: ero giovane (18 anni) e molto insicuro sulle mie
proprietà letterarie e la proposta, fatta per caso, mi rendeva euforico: io,
uno sconosciuto, avrei scritto per la Tizio & Caio Editrice. “Allora”, mi
dicevo, “non scrivo affatto in modo pessimo! Allora, forse un giorno, potrò
scrivere per conto mio e magari la Tizio & Caio Editrice riconoscerà i miei
meriti e scriverò di nuovo per lei ma, eureka!, col mio vero nome.”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ricordo ancora la sensazione quando vidi il
mio primo assegno: 300.000 lire per quelle sei pagine, il mio primo racconto in
assoluto, che sarebbe andato a formare uno dei tasselli di una certa antologia
di FS italiana. <o:p></o:p></strong></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span></div>
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span><br />
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong>Il tempo passava e, in un certo senso,
finiva. I racconti seguivano i racconti e così gli assegni anche se, questi
ultimi, non erano mai tempestivi (alla faccia del contratto). La speranza di
incontrare gente che davvero conoscesse l’arte della parola scritta, scrittori,
artisti vari, editori… tutti fanatici del Bello, tutti eruditi di questo o quel
nome dell’Olimpo Scrittorio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tutti,
perché no?, disposti a consigliare questo povero ingenuo, questo ragazzino con
l’hobby della pagina scritta, della ricerca, dei sogni ad occhi aperti. In
fondo, pensavo, siamo tutti sulla stessa barca: quella del Sapere. Corbezzoli:
nessuno, su quella barca avrebbe voluto far affogare uno dei propri compagni di
viaggio. O no? Beh, no! Non ho trovato nessuno di costoro. Niente amanti del
sapere, niente gente preparata e, soprattutto, niente sogni: solo un vecchio
detto: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">homo homini lupus</i> volgarmente
tradotto con un bel “cane mangia cane”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span><br />
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p><span style="color: #073763;"><strong> </strong></span></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong>Ma per chi si scrive di solito? Per chiunque non sia più in grado di scrivere
per conto proprio. Ovviamente, non tutti possono scrivere libri di grande
valore letterario. E non era neanche il mio caso, essendo io, alla fine, uno
scrittore di SF un tantino troppo giovane (bei tempi) e soprattutto di un
genere, chissà perché, depauperato in Italy ma amato fuori. E, inoltre, di
racconti brevi, non certo di romanzi. Uno che, insomma, completava una lista,
scriveva un pezzo, dava una pennellata ma non dipingeva il quadro nel suo
complesso. Eppure, i miei racconti erano richiesti, gli assegni, pur con
qualche telefonata di troppo da parte mia, arrivavano e il mio ego era
solleticato. <o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span><br />
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p><span style="color: #073763;"><strong> </strong></span></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong>Non sempre chi propone di scrivere è la Casa
Editrice dello scrittorone bravo & famoso che però, a causa del troppo
stress, ha la nota “crisi creativa” (ovvero, non scrive un’acca). Spesso,
invece, trattasi di veri idioti ma famosi oppure, di gente che scrive così così
ma che, per vezzo o per giudizio di marketing, il loro personaggio diventa
anche scrittore di comodo. Non serve che vi faccia esempi ma è abbastanza
facile capire chi potrebbero essere: veline, comici, cabarettisti che,
attenzione, NON scrivono solo qui libri fatti di frasi e frasette ma veri e
propri romanzi. Non tralasciamo però gli scrittori di grido, magari autori di
bestseller, che semplicemente non possono far fronte a tutti gli impegni. In
questi casi, il lavoro del gost writer ( altrimenti detto “nigra”) diventa
complicato. <o:p></o:p></strong></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p><span style="color: #073763;"><strong> </strong></span></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong>Già perché quando hai a che fare con un altro
scrittore “vero” e non con un semplice personaggio di successo abile in
qualsiasi altra cosa ma non certo con la penna, allora devi farti in quattro;
devi studiare i suoi libri, il suo stile, capire le sue idee e discutere con
lui millemila volte al giorno per capire cosa vorrebbe tu scrivessi. In ultimo,
ma non meno importante, devi anche cercare di capire quale storia vorrebbe tu
scrivessi e farlo con uno stile che si avvicina per quanto possibile al suo. E,
credetemi, non è uno giochetto…<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></strong></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p><span style="color: #073763;"><strong></strong></span></o:p></span><br /></div>
<div style="background: white; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #073763;"><strong>Di “scrittori fantasmi” ne esistono tanti, in
giro. Svolazzano in redazioni “fantasma” che ruotano intorno a scrittori e
giornalisti di successo, quelli che scrivono e pubblicano più volte all’anno.
Sareste stupiti di quanti NON scrivono i propri articoli, i propri libri, le
proprie graffianti rubriche. Non penserete certo che tra televisione, salotti,
amanti, viaggi, rubriche e cosucce del genere abbiano davvero il tempo di
scrivere. E chissà quante volte le frasi sulle quali avete sognato, le storie
che avete amato, non sono affatto le loro ma di tizi o tizie che neanche sapete
esistere. E se pensate che il mondo editoriale è tutto falso vi toccherebbe
un'altra delusione perché la risposta è sì e no. Sì perché, di 10 nomi famosi,
forse solo uno o due scrivono DAVVERO quel che dicono. No, perché, in effetti,
chi non è uno scrittore ma si atteggia a tale, magari dopo aver trascorso
decenni in televisione a fare ben altro, appena apre bocca dice solo ovvietà.
Sono kattivo, invidioso, o semplicemente ingenuo? Magari sono soltanto realista
anche se, tanti anni fa, sono stato molto, come dire, aleatorio…<o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="color: #073763;"><strong>
</strong></span><br />
<span style="color: black;"><strong>
</strong></span><span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: black;"><strong></strong></span></span><br />
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: black;"><strong>Massimo Valentini <o:p></o:p></strong></span></span><br />
<strong>
</strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><o:p> </o:p></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com31tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-33912285105179116552013-03-29T14:21:00.000+01:002013-03-29T14:28:14.889+01:00Presto, i gabbiani, cambieranno casa!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1ZJeukyq8WEqGE8qZ6hyCzlR5FhocwRS53mKXU32Z2SkiV5XGiC4CAyw3bSLwVf2esdqy-iG6CNufI-Ljdo-Htr0wkedh1wWGNYSTwF8pqwZPTU1z3BrHPrtKkR3gUwGVrMAlbj-TiTTs/s1600/buonaPasqua.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1ZJeukyq8WEqGE8qZ6hyCzlR5FhocwRS53mKXU32Z2SkiV5XGiC4CAyw3bSLwVf2esdqy-iG6CNufI-Ljdo-Htr0wkedh1wWGNYSTwF8pqwZPTU1z3BrHPrtKkR3gUwGVrMAlbj-TiTTs/s400/buonaPasqua.gif" width="313" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Cari e Care,</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">adesso vi spiego il motivo per cui sembra che abbia abbandonato "Gabbiani delle Stelle". Ovviamente, non è così ma, anzi, ho deciso di rendere la mia presenza su internet assai più capillare e "ordinata" di quanto non sia mai stata. L'idea è quella di riorganizzare tutto ciò che mi riguarda e quini libri, misteri, recensioni, fan club e novità editoriali con un solo sito del quale ho acquistato da poco il dominio: massimovalentini.net. Al momento, il nuovo sito sta giusto muovendo i primi passi e solo a livello di piattaforma. Non è ancora indicizzato e non lo sarà per i prossimi due/tre mesi. Ma, quando lo sarà, avrete davanti a voi un Gabbiani delle Stelle più nuovo, moderno e assai sofisticato. Nel frattempo, continuerò a postare qui nuovi post, nuove discussioni e recensioni ma, alla fine, tutto il materiale sarà traslato al nuovo indirizzo. I Gabbiani delle Stelle, insomma, voleranno ancora più in alto! </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2m5_aAwIrzOrMbBS6Rg90TQtBoB3q-dqffPAU5In4_dE9LSDdDrsPlFCDkeVPnw0XEz5HMf-mpR5rDni4dpY1Neb_gy-CmFkUJDG4kUMBvcQiSPSnEEdsohUvcDH_WV7A6Y70fje3t1oa/s1600/immagini_coniglio_pasquale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2m5_aAwIrzOrMbBS6Rg90TQtBoB3q-dqffPAU5In4_dE9LSDdDrsPlFCDkeVPnw0XEz5HMf-mpR5rDni4dpY1Neb_gy-CmFkUJDG4kUMBvcQiSPSnEEdsohUvcDH_WV7A6Y70fje3t1oa/s1600/immagini_coniglio_pasquale.jpg" /></a></div>
<br />
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong> </div>
<br />
<br />
<strong>Massimo & Antonella</strong><br />
<strong></strong><br />
<strong></strong><br />
<br />
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com32tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-29585162746611316182013-02-18T11:11:00.001+01:002013-02-18T14:13:41.450+01:00Perché Sanremo è Sanremo <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipJ2R7WjNqAh45uBnbEz4XgBho4OMF08qvxt8vFXtpSqITI7hn3MjEQlaFJGGfyld3y9FpO0AZuyu_28NcvJi5NKujo4t8EOb2uR_D8uBvnaapzcXLqJIb2wscf62mTfS_4btMdm92671l/s1600/LITTIZZETTO-A-SANREMO-FARFALLINA-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipJ2R7WjNqAh45uBnbEz4XgBho4OMF08qvxt8vFXtpSqITI7hn3MjEQlaFJGGfyld3y9FpO0AZuyu_28NcvJi5NKujo4t8EOb2uR_D8uBvnaapzcXLqJIb2wscf62mTfS_4btMdm92671l/s400/LITTIZZETTO-A-SANREMO-FARFALLINA-4.jpg" width="265" /></a></div>
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Voi sapete che Gabbiani delle Stelle, non si è mai imbrattato le ali con
certi tipi di programmazioni italiche. Sanremo in primis. Di più, essendo
questo un blog a-politico, a-partitico e, soprattutto, che si fa i cazzi suoi<sup>tm </sup></span></strong><strong><span style="color: #0c343d;">Solitamente usa la sezione “Le mi parodie” per lanciare osservazioni
rigorosamente Politicamente Scorrette su questo e quello (di solito libri, ma non
solo). Ma, poiché uno di voi (Uè Lorenzo, comme stai?) mi ha chiesto un’opinione
su San-Scempio facendomi notare come lui, tapino, non lo guarda da oltre 10
anni, mi è sembrato giusto condividere con voi queste elucubrazioni Non Radical
Chic Di Tua Zia, eh! Resta inteso che le dette argomentazioni sono mie (e di
Lorenzo) perché qui da noi vige un’unica Regola: Libertà di Pensiero. Per cui
signori, a voi!</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p> </o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<strong><u>Identikit del 60% di italioti che guarda Sanremo perché…</u></strong> <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p> </o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br />
<strong>Vuole Fare Lo Snob</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Tipicamente, è un imbecille che Aldo Baglio
definirebbe “Imbelle”, votante a sinistra (come se ormai, in Italia, esisterebbero
ancor una Destra e una Sinistra vere) che con la scusa di farsi quattro risate,
dall’alto della sua pochezza mentale radical-chic dei noialtri, decide di sputare sentenze su quegli
ingenui che si guardano Sanremo e chiama al tel un paio de amici suoi
Socialmente Impegnati Per La Pace nel Mondo (come Fazio Il Fazioso) che
critica la goffa comicità di Lizzie con una bottiglia di Vin-Solidale in mano.
Ovviamente, essendo lui un fervente ammiratore della Vera Musica, che di
solito, viste le sue tendenze di voto, tende a rimeggiare solo con “Jammin”,
critica questo o quel cantanticchio nostrano sputando veleno come se fosse
nato nella musica e cresciuto in un conservatorio nel Burundi. Però, alla fine,
sempre a guardare il Festival come lo zia di 99 anni è…</span></strong> <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>
</strong><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUdX_yC1Sr1clSPmgNDkALI6MNH7f5uqXUh8U0PuBjahNmULZLXpc1jL2sFZFuSMWIeyES1vZYye8SExsFBL47XLeprYlFLd4zD8InL6EovDpb4wJHWBBX87CfOhDyGYXAV1x-iE-Vxkcv/s1600/163253.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUdX_yC1Sr1clSPmgNDkALI6MNH7f5uqXUh8U0PuBjahNmULZLXpc1jL2sFZFuSMWIeyES1vZYye8SExsFBL47XLeprYlFLd4zD8InL6EovDpb4wJHWBBX87CfOhDyGYXAV1x-iE-Vxkcv/s1600/163253.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tipico tele Sanremo italiota</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Quello che "Lo guardo Perché Quest’Anno Lo Fa Fazio che è Un Uomo Intelliggente"</strong>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #134f5c;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #134f5c;">Questo particolare tipo di deficiente è il figlio o nipote di quello/quella
che 20 anni fa guardava Sanremo perché c’era Pippo Baudo. A casa mia, prima che
andassi a vivere da solo, c’era, ed è ancora così, la tendenza a guardare il
Festival dei Festival Canori per il Presentatore col Parrucchino più amato
della tivvì. Perché Pippo Baudo “è un grande professionista”, perché è “bravo”
e perché “se lavora in tivvì un motivo ci deve pur essere…”. Una volta, forse,
ma ora se Tizio o Tizia lavorano in tivvì sappiamo tutti perché lo fanno e come
ci sono andati. Ora, io non so Il Fazioso, ma a me quelli che affermano di guardare
Sanremo per Fazio fanno la stessa impressione. Un ragionamento che ai miei
occhi appare curioso. Sarà perché considero il modo di fare di Fazio energico
quanto un confetto Falqui con quel suo modo di fare sempre pacato, sempre
sorridente (deve avè nà paresi, che te devo dì?) sempre finto come una
banconota da 14 euro o la verginità della Fico?</span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Quello che "Lo Guardo Perché la Musica Non è più Quella di 20 anni fa, Che ti
Credi Perkè si è Evoluta"</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Ecco, questo imbecille è una persona speciale. Lo studierei (all’uni, Facoltà
di Medicina, settore dissezione). Patetico. Ecco, questo penserei. Perché? Ma
perché tende ad andare, il tapino, sul fattore di Sopraffino Amante della
Musica Vera, quella non da borgataro coatto, ma da fine intenditore. Come riconoscerlo?
Facile! Di solito dice: “<em>ma guarda che le musiche degli Squallor sono
composte, in realtà, da compositori di provata esperienza, gente che suona
nella… alla…. A…. da…” </em><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il ché è vero (per ciò che concerne gli Squallor)
ma a te non te ne frega una cosiddetta Cippa perché, alla fine, “Ciao, comprati
Arapaho” è comunque un film di merda. E poi, detto individuo, che fa? Comincia a
sciorinarti una serie di collaborazioni con artisti che tu, quei pochi che
conosci, li andresti a randellare sui denti tutti i giorni ore pasti. Tu gli
rispondi: “Quelli sarebbero musicisti?” Lui/Lei ti sfida e dice<em> "E allora
secondo te chi sarebbe un musicista?"</em> Tu ne nomini ventimila, dai Queen a
Charlie Parkerm da <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nat King C a Dead
Kennedys e lui/lei ti risponde “Eh, ma quelli sono la storia del Rock o del
Jazz e alla via così…” Appunto…</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9DbhwsAowx-pcU7yIKv_0c0E_yJkfP4AIOU47jXTg0eIhVrhjfNH0buKgytkt3OsfJuHkvZdHEzM97Ihr3lh557QalZnB7rdy2lrpbNzNvFCQ3UmkGlQTgOB5Eh816WeXW8eaGFA36F07/s1600/img1024-700_dettaglio2_Sanremo-2013-Fazio-Littizzetto-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9DbhwsAowx-pcU7yIKv_0c0E_yJkfP4AIOU47jXTg0eIhVrhjfNH0buKgytkt3OsfJuHkvZdHEzM97Ihr3lh557QalZnB7rdy2lrpbNzNvFCQ3UmkGlQTgOB5Eh816WeXW8eaGFA36F07/s320/img1024-700_dettaglio2_Sanremo-2013-Fazio-Littizzetto-4.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Fazioso e la Jolanda Furiosa</td></tr>
</tbody></table>
<span style="mso-spacerun: yes;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Il Cretino "Me Lo Guardo
Perché Mi Piace Lizzie, cioè i Comici"<o:p></o:p></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Allora, dire che uno si guarda Sanremo<em> per i comici</em> è come
dire: "siccome sono uno chef di provato prestigio vado a mangiare nella trattoria
di “Mario Lo Scorreggione”. E no, non mi dite che son politicamente corretto
perché non apprezzerei la Finta-Tamarra Arguzia di Lizzie perché “non le manda
a dire e quindi è una donna coraggiosa”. Infatti apprezzo Anna Marchesini che,
quando voleva parlare di Sesso non si appellava alla Jolanda Furiosa come la
Lizzie, ma diceva “Sperma” quando voleva dire “Sperma” e “Beethoven” quando
voleva dire “Beethoven” e la gente rideva lo stesso. Che poi, in soldoni,
questa gente si scopre così. Comprate (orrore!!!!!!!!!!!!) un libro della
suddetta Lizzie e leggetelo ad alta voce a tale individuo. Nella maggior parte
dei casi, NON riderà, dicendo che siete VOI a non saper recitare le battute.
Subito dopo, leggete un libro sulle battute del grande, caustico, irriverente,
figlio de nà mignotta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Groucho Marx o dei
Monty Python. Stavolta, matematicamente, lui riderà dimostrando che anche lui,
volendo, potrebbe anche non essere cretino: il guaio è<em> che gli piace
proprio, essere cretino.</em></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1dMcdRbXJnOHLvvd-D63E77dVwkBPfIZwfZ0PhwY3x1tQCBagtEHv_UuOGqwDLEgUo17_bxW576chlwpyKxwjKXWhZDboRll74tY-acu-JdlL2Ho8wcXP5FjHRFUMbJI-sR9n6URWtfxN/s1600/497263_carla%2520bruni%2520sanremo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1dMcdRbXJnOHLvvd-D63E77dVwkBPfIZwfZ0PhwY3x1tQCBagtEHv_UuOGqwDLEgUo17_bxW576chlwpyKxwjKXWhZDboRll74tY-acu-JdlL2Ho8wcXP5FjHRFUMbJI-sR9n6URWtfxN/s320/497263_carla%2520bruni%2520sanremo.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una famosa e talentuosa artista che è andata a Sanremo</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpa-diiUXiSJsasCSyJ-ur52mB1cXvMPzJrGaPLAVDYF0xIfr7i0eah-dwwYZRivd1A7mLeIk-SpC9iXDbs659zoxuugKTmfl8DWwY4YX5dnLny0B56vD6bY_O1X4DMSR_w7qhWvxLPTso/s1600/Jenna_Jameson_03_1600x1200_Wallpaper.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a> </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Il Cretino Che Dice: "Questa è Erudizzzzione Popolare"<o:p></o:p></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Effettivamente, più popolari di Hitler e Benito, Chavez e tizi simili non ne
conosco. E proprio come successo con il Baffetto Da Sparviero Tetesco, e lo Spolverone
Pelato Italiano, il tizio che porta questo esempio <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mi sa tanto di confondere la pecoronaggine dell'italiota medio con una generica erudizione
popolare abbastanza becera. Ovviamente voi, gente che ragiona,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vi ci ammazzate e gli fate notare che una “manifestazione popolare”
sarebbe, per la cronaca, quella fatta appunto dal popolo e non da una élite di pezzi
di merda milionari come quelli che viaggiano in limousine contornati da zoccole
pagate coi Vostri Risparmi (andatevi a rileggere le simpatiche news dello
scorso festival). Ovviamente, il Sub-individuo in questione tira fuori il
jolly, la carta che ormai è di moda insieme alle parole “Razzista” e “Fascista”
e cioè “Rosicone!”. Inutile dirgli, poveretto, che è impossibile che voi
rosichiate per un gruppo di gente che non guardate e LUI sì…</span></strong><br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiimd7JDNZ3DXjISofXxefS0VCYa6ezyp64L5QprXqOVSWaigdLMm51ov_zReVBPvcVUQQSoqY915ylggBWwtqYUq4SMAhNnM_zLxYb6kQbBw9u-2K0GslxvIQNm09GNdefwRlWqHNiSG7d/s1600/mel-brooks-spaceballs.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiimd7JDNZ3DXjISofXxefS0VCYa6ezyp64L5QprXqOVSWaigdLMm51ov_zReVBPvcVUQQSoqY915ylggBWwtqYUq4SMAhNnM_zLxYb6kQbBw9u-2K0GslxvIQNm09GNdefwRlWqHNiSG7d/s1600/mel-brooks-spaceballs.jpg" /></a><br />
</td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Espressione tipica di chi vede il Festival per la prima volta</td></tr>
</tbody></table>
<o:p> </o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Quello che dice “Ma guarda che lo vedono in tot (numero a caso) Paesi
nel mondo e Fior Di Giornalisti lo Seguono"</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #134f5c;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #134f5c;">La cosa bella di codesto individuo è
il suo identikit. Infatti, di norma tale Supremo Intelligentone accatta solo i
libri che hanno vinto lo Strega, ascolta la canzonetta pubblicizzata da Tizio e
Caio e guarda quei film dimmerda alla “Ultimo Bacio” o “Caos Calmo” presentati
da “fior fiori di Uommini e Donne di provata Fama”. Senza contare che, il
poverello, evidentemente non sa che se noi abbiamo Aborti Musicali, fuori
hanno pur sempre gente come Britney Spears e/o Lady Gaga che non mi sembrano poi
tutta stà cosa. Notare che, per scelte, tale tizio o tizia somiglia da vicino
al Tizio Snob. Quando si dice che il cervello, a volte, non fa parte del
pacchetto d’acquisto…</span></strong><br />
<strong><span style="color: #134f5c;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p> </o:p><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpa-diiUXiSJsasCSyJ-ur52mB1cXvMPzJrGaPLAVDYF0xIfr7i0eah-dwwYZRivd1A7mLeIk-SpC9iXDbs659zoxuugKTmfl8DWwY4YX5dnLny0B56vD6bY_O1X4DMSR_w7qhWvxLPTso/s1600/Jenna_Jameson_03_1600x1200_Wallpaper.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpa-diiUXiSJsasCSyJ-ur52mB1cXvMPzJrGaPLAVDYF0xIfr7i0eah-dwwYZRivd1A7mLeIk-SpC9iXDbs659zoxuugKTmfl8DWwY4YX5dnLny0B56vD6bY_O1X4DMSR_w7qhWvxLPTso/s320/Jenna_Jameson_03_1600x1200_Wallpaper.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Meglio Sanremo?</td></tr>
</tbody></table>
<o:p></o:p> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Il Cretino del "Io Non Volevo, Ma Mia Moglie Se Lo Voleva Vedere..."<o:p></o:p></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Ora, a scanso di equivoci... Sono felicemente fidanzato e i gusti di Anto sono
diversi dai miei al 100% in fatto di tivvì del tipo: io non la guardo, lei sì.
Non per questo ci scanniamo. Questo per dire che tale scusa è tipica di
soggetti che: a) abitano un monolocale di quaranta centimetri
quadrati b) sono senza palle e dicono sempre sì alla cara mogliettina/maritino
anche quando ordina loro di pulire la pupù di Fuffy con la lingua. Perché, direte
voi? Ma perché chiunque abbia palle e cervello, femmina o maschio che sia, sa
perfettamente che: la televisione ha un tasto che non serve solo per accenderla
ma anche per spegnerla e farsi una sana scopata; se poi la si accende si può
anche, nell’ordine, leggere un buon libro (invece di lagnarsi di non aver MAI
il tempo per leggere) pensare a quale compagna di classe ti volevi spupazzare
alla grande ai tempi del liceo e che invece oggi, dopo averla rivista con 30 kg
in più o in meno, sei molto contento non sia diventata tua moglie. Se donna, pensare a quel ragazzo che vi piaceva tanto e che poi, a trent'anni di distanza, lo avete rivisto grasso, pelato e con la pappagorgia. A</span></strong><strong><span style="color: #0c343d;">l limite, esplorarsi il naso alla ricerca del Graal come fa sempre Giacobbo, grattarsi
le palle (o la figa) come fanno Rocco Siffredi e Jenna Jameson, litigare, chiacchierare, uscire a cena dopo una vita che
non lo facevate. Insomma, qualsiasi cosa… Anche perché, se ai tempi del liceo
riuscivate a fottervene della matematica, come cazzo fate a guardarvi Fazio che
è centomila volte più noioso?</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">N.B: </span></strong><o:p>frasetta tratta da chi dice quel che pensa ma poi fa il furbacchione (Roberto Il Benigni) ma in realtà per pararsi i fatterelli suoi:</o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<em><strong>"Ovviamente si fa per scherzare, bischeri ..."</strong></em></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Volemose bene</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Massimo Valentini </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p> </o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p> </o:p></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com107tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-73367872471577007892013-02-09T05:16:00.003+01:002013-02-10T02:32:30.863+01:00Le mie parodie: Il Bigotto<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR9PvdihF6c9Dp1gvGpI-5ebxXwaXwDV6Awug0xW_A9gnRRWiTm8ROc329omkR4gix8zCFniOc3i0-qwxIAOa4CYH8Q14ZLjQUgFYeEU1uPpqkOzkZa6b9wZiPzB4_LN9qnwn1lgRKl7_t/s1600/egonthefirst.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR9PvdihF6c9Dp1gvGpI-5ebxXwaXwDV6Awug0xW_A9gnRRWiTm8ROc329omkR4gix8zCFniOc3i0-qwxIAOa4CYH8Q14ZLjQUgFYeEU1uPpqkOzkZa6b9wZiPzB4_LN9qnwn1lgRKl7_t/s400/egonthefirst.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b>Cari e Care,</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b>Eccovi una nuova parodia. Spero vi piaccia...</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; text-align: justify;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; text-align: justify;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; text-align: justify;"><span style="color: #0c343d;"><b>Come
riconoscerlo? Secondo i ricercatori della Oral B sembra che nel mondo,
ma soprattutto in Italy e in U.S.A., esisterebbero parecchi esemplari di questa
specie che si divide in due razze. Ma vediamo le caratteristiche generali...</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; text-align: justify;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; text-align: justify;"><span style="color: #0c343d;"><b>Il Bigotto è quel tizio che, secondo la comunità di S. Playboy, <i>"se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide". (Però lo uccidi).</i></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><u>Espressioni
tipiche: </u></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><i><br /></i></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><i>A Dio piacendo,</i> <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Dio volendo,
<o:p></o:p></b></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>ricchioni di
merda, <o:p></o:p></b></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Satana è
ovunque,<o:p></o:p></b></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Spero si
pentano stì miscredenti, <o:p></o:p></b></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Parlano in
modo kattivo del Papa (qui segue una genuflessione) <o:p></o:p></b></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u>Moda: </u></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Anni ‘70</span><o:p></o:p></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQZi866ponKCrZIZ5MXfD5DzC_uccCNFxhTGGlwRFfwhU4XXN1siw-KTd0b9kGCR02bywka4RUvVDxlgCVcxN5FVZqw0-CEQ2fhyNLc49VNxPRww_r-72rDLVTgX1lGzdEfxKMQVjVayuT/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQZi866ponKCrZIZ5MXfD5DzC_uccCNFxhTGGlwRFfwhU4XXN1siw-KTd0b9kGCR02bywka4RUvVDxlgCVcxN5FVZqw0-CEQ2fhyNLc49VNxPRww_r-72rDLVTgX1lGzdEfxKMQVjVayuT/s1600/images+(1).jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La sogna, la sogna...</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;"><u>Abbigliamento: </u></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maglioncino a
rombi di colore nero, grigio-topo-di-fogna, marrone scuro. Se
donna/ragazza/o-chi-cazz’è, Gonna a pieghe tinta unita dai colori più anonimi,
Camicetta bianca con il colletto appuntato fino all’ultimo bottone (si
dovessero vedè le bocce!) T-shirt con le seguenti scritte: </span></b></span><b style="color: #0c343d;"><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio è con
noi, </span></i></b><b style="color: #0c343d;"><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Via i laici
dallo Stato, </span></i></b><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>My Name Is
Chrivin</b></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b>Monili: </b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Croce d’oro al collo o la sua versione di legno, orecchini a forma di croce.<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u>Locali di divertimento tipico</u><span style="color: #0c343d;">: </span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Chiese, parrocchie, pullman che viaggia
verso Lourdes, campi ameni di Boy Scouts, stadi, salotto di casa propria, zona
divano.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u>Locali dove NON li trovereste mai:</u><span style="color: #0c343d;"> </span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Pubs, casinò, ristoranti costosi,
caffè, spiagge nudisti, night. <o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>La persona
in questione, quando si parla di religioni diverse dal Cristianesimo ha le
seguenti reazioni:<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Strabuzza
gli occhi e diventa paonazza<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Blatera
frasi sconnesse che gli esperti definiscono “ad minchiam canem”<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Invoca lo
spirito di Borghezio<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Va a
confessarsi<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Suda, vi
guarda storto e perde la bava dalla bocca. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOUj_t3lUguFXEtnCWdOyPXL95iWedhklVOprXTIMKMRMw6Jh-5FU7YjxG5rKuMsCCn2AjBdaVzV0ErJ5koKsvPm-3X5xJWE5y9ufSSGOw-ljcFuK3kHs_bmtjx2Osma859Vxpsg0DDtiX/s1600/Coglione_che_indica.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOUj_t3lUguFXEtnCWdOyPXL95iWedhklVOprXTIMKMRMw6Jh-5FU7YjxG5rKuMsCCn2AjBdaVzV0ErJ5koKsvPm-3X5xJWE5y9ufSSGOw-ljcFuK3kHs_bmtjx2Osma859Vxpsg0DDtiX/s1600/Coglione_che_indica.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Aaaaah! Sei uno sporco Libero Pensatore... Pentiti!!!!!</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><u>Atteggiamenti
tipici<o:p></o:p></u></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><u><br /></u></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Crede nella
sua superiorità e in quella della sua Fede (ora pro nobis) <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Non
bestemmia ma in realtà pronuncia invano il nome di Dio decine di volte al
giorno. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sa che andrà
in paradiso</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> mentre tutti gli altri bruceranno
all'inferno.</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Crede che gli angeli</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> non siano ignudi ma vestiti da capo a piedi (perché
son puri) <o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Crede che i
diavoli siano ignudi, abbronzati e che vadano a mignotte. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Pensa che
Fede, Santoro e Vespa siano giornalisti.<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Cerca di
convertirvi al suo modo di pensare.<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Va tutte le
domeniche in Chiesa e costringe la compagna, moglie/figli/nipoti ecc ad
accompagnarlo anche se hanno i 39 di febbre. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>A volte non
si sposa ma convive non per amore ma per pura convenienza economica. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Pensa che il
Burka sia di gran moda. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>In estate
sua moglie non si abbronza: mai! <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Adora
you-porn ma non lo dice.<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Predica la
carità ma non la fa mai. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Predica la
castità e poi va a puttane. <o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Ti guarda dall’alto
in basso se non la pensi come lui.<o:p></o:p></b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiet1c-aRQyTCy_6MQmqMl5apPCOBPSv9XROB2PA1XHYPJ1RNsNYvDFOKDBWcRX2_ShXaT_ou8slKW9sniypoEsjhsqiXpGV-QfD6P2aXkDQi_PEiEb6apTB1n0oya1uuhyphenhyphenZZc-g1SPTlZb/s1600/962185001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiet1c-aRQyTCy_6MQmqMl5apPCOBPSv9XROB2PA1XHYPJ1RNsNYvDFOKDBWcRX2_ShXaT_ou8slKW9sniypoEsjhsqiXpGV-QfD6P2aXkDQi_PEiEb6apTB1n0oya1uuhyphenhyphenZZc-g1SPTlZb/s1600/962185001.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bigotto del Nord (notare gli indizi <br />
delle fedeltà della sua mogliettina)</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u>Libri preferiti:</u></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>La Bibbia, (Autore: Dio)</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Il Vangelo, (Autore: The Pope's friends)</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>"La terra è
piatta, ecco le prove" (Autore: S. Illuminato da Medioevo)<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>"Mille modi
per cucinare un miscredente" (Autore: Sò Buon e Car)<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>"Angelo del
focolare" (Autore: Don Vito Moderno)<o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><u>Razze di
bigotto</u><span style="color: #0c343d;"><o:p></o:p></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><u><br /></u></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Sono due, la
Normale (Sempre sia Lodato) e la Quinto Dan (Level One). </b></span></span><span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Bigotto
Normale va in chiesa tutte le domeniche, a volte partecipa alle processioni,
manda i figli a servir messa (chierichetti) e si incazza se gli parli di gay e
gente di colore. </span></b></span><b style="color: #0c343d; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">La Figa-di‑Legno
mod. 1 è la sua ragazza. </b><b style="color: #0c343d; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">La razza del
Bigotto Quinto Dan (Level One) è la peggiore. </b><b style="color: #0c343d; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt;">Anche
chiamato Razza Flanders, fa il gentile, porta una Bibbia sul cuore, si martella
da solo sui coglioni ogni volta che passa
una gnocca (ma pare senza esiti. Infatti gli esperti Oral B sospettano
che sia Senza Palle). Di solito lecca il culo a porporati per trovare lavoro e
lo ottiene a causa della sua grande lingua. Ha il telefono diretto con Dio e di
notte sogna la Madonna. Non la cantante, quella vera. Tende a fare citazioni
dalla Bibbia, fa l’uomo di polso ma basta uno schiaffo ad ammazzarlo. Se va in
montagna (usando un’auto altrui) se la fa sotto se calpesta un legnetto. L’oratorio
e la chiesa sono il suo habitat naturale, ma non disdegna lo stadio dove può
inneggiare le sue stronzate senza che nessuno lo usi come spazzolino del cesso.
Sua unica e sola possibilità di moglie/compagna è la figa-di-Legno mod. 2. </b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOsMcuoQXZlYT7ZtOd79ZeibutTDpy0uDh2M7yn3RqkrA6PpOfbyku1xqrbQkCIQZhGROb5lYUCsAafKgU1rM20vj71eLuGqloKtYxu4qDUKWrd0JONwie8rhzL5kD2tqNKfaAma7z1HTQ/s1600/american-gothic-lego.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOsMcuoQXZlYT7ZtOd79ZeibutTDpy0uDh2M7yn3RqkrA6PpOfbyku1xqrbQkCIQZhGROb5lYUCsAafKgU1rM20vj71eLuGqloKtYxu4qDUKWrd0JONwie8rhzL5kD2tqNKfaAma7z1HTQ/s320/american-gothic-lego.jpg" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Coppia di bigotti</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u>Bigotto
maschio</u><span style="color: #0c343d;"><o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-size: 14.0pt;">Si riproduce per mitosi. Ciò gli ha
consentito di proliferare soprattutto nei</span><span style="font-size: 14.0pt;"> posti di potere. Spesso è all’università come esemplare di studio. Nella vita pubblica gretola
le palle alle sue vittime</span><span style="font-size: 14.0pt;"> che giudica
facendole sentire in colpa per il solo fatto di volersi godere la vita</span><span style="font-size: 14.0pt;">. Nella sua miserabile esistenza</span><span style="font-size: 14.0pt;"> privata
pratica con successo e gratificazione il sadomasochismo</span><span style="font-size: 14.0pt;">,
organizza orge</span><span style="font-size: 14.0pt;"> e fa pensieri sconci su </span><span style="font-size: 14.0pt;">Fede</span><span style="font-size: 14.0pt;">, Vendola e il Trota. Di notte, mentre la moglie
dorme, va a trans o a mignotte.<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-size: 14.0pt;"><br /></span></b></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEYrgDo2atP2o0lMrqei74FOL0TgNmqE-AEZodz5Xc9wyWJfJElBCzaKWTXLqm77ZhKHT2zYUxwmXOO1heP-NrMKPGtCdWSbEfcLNezeUK4b4gSUGzI_0RufFnlgsTqjvfWUXQnZN3PyN8/s1600/Rottenmeier.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEYrgDo2atP2o0lMrqei74FOL0TgNmqE-AEZodz5Xc9wyWJfJElBCzaKWTXLqm77ZhKHT2zYUxwmXOO1heP-NrMKPGtCdWSbEfcLNezeUK4b4gSUGzI_0RufFnlgsTqjvfWUXQnZN3PyN8/s1600/Rottenmeier.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bigotta tipica<br />
<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 14pt;"><u>Bigotto femmina: </u></span></b><br />
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-size: 14.0pt;"><br /></span></b></span>
<span style="color: #0c343d;"><b><span style="font-size: 14.0pt;">Fino ai 40 anni è indistinguibile dalla
Figa-di-Legno (alcuni ricercatori Oral-B pensano sia la stessa razza o
un’ibridazione coatta). Condanna il sesso prematrimoniale</span><span style="font-size: 14.0pt;">, il preservativo (orrore!), la
pillola, (Ommioddio!) il bacio con la lingua (Aaaaaah!) </span></b></span><b style="color: #0c343d;"><span style="font-size: 14.0pt;">e pensa che il triangolo delle Bermuda</span><span style="font-size: 14.0pt;"> sia una cosa oscena. Fa la
signora a casa e in ufficio e va sempre a messa. D’estate si evolve e va a
Charm, in Tunisia o altri luoghi del genere dove esce dal burqa vestendo
minigonne giro-figa. A differenza del Bigotto Maschio la Femmina di Bigotto non
si riproduce per mitosi cellulare, ma attraverso l’accoppiamento coatto. I suoi
figli mostrano curiose somiglianze con l'idraulico, il collega di lavoro,</span><span style="font-size: 14.0pt;"> il lattaio o il giardiniere</span><span style="font-size: 14.0pt;"> di fiducia.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt;"><b>Massimo Valentini </b></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com81tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-82876582895748406652013-02-02T05:00:00.002+01:002013-04-14T01:48:53.456+02:00La solitudine dei numeri primi, recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd0Z7Z8jCggcHCtsg2xpC4Hng6t6rpX3-ArhvmTC71D32PV7ki1SzOH27FfPkOM2mSAeZCDkdiQf24cKfft0B2Koee4P4FwKHScuVUJhZEtVGUocBPaClmJqokY0ZsHEwSnt6lp0rflztH/s1600/romanzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd0Z7Z8jCggcHCtsg2xpC4Hng6t6rpX3-ArhvmTC71D32PV7ki1SzOH27FfPkOM2mSAeZCDkdiQf24cKfft0B2Koee4P4FwKHScuVUJhZEtVGUocBPaClmJqokY0ZsHEwSnt6lp0rflztH/s400/romanzo.jpg" width="260" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b>
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><span style="color: #0c343d;">Buongiorno lettori e
lettrici di Gabbiani delle Stelle! Chi vi scrive è Daniela che ringrazia moltissimo
Massimo Valentini per averla ospitata nel suo “spazio”. Oggi sono qui per parlarvi di un libro molto famoso che ha vinto il premio Strega e il Campiello. Parlo de “La solitudine dei numeri primi” di
Paolo Giordano. Un libro osannato dalla critica che ha venduto milioni di copie
e dal quale è stato tratto anche un film. I protagonisti del romanzo sono due: Alice e Mattia. Alice, all’età di sette anni,
ha un incidente sugli sci e resta zoppa. Questa sua
imperfezione, che non la farà accettare dalle altre bambine perché diversa, la
porterà a diventare anoressica fin dall’adolescenza. Mattia è invece un bambino
brillante e intelligente, ha una sorella gemella autistica che frequenta la
stessa classe che, con il suo comportamento, non lo fa rendere ben accettato dai suoi compagni e quindi a non essere invitato a nessuna festa. Ma quando, per una volta, gli capiterà questa fortuna, sua madre gli chiederà di portare la sorella che invece lui abbandonerà in un parco per non rovinarsi il pomeriggio con i compagni. Quando
Mattia tornerà da Michela, però, non la troverà. A niente serviranno le ricerche perché
della ragazzina non si troveranno più tracce. Mattia sconvolto, comincerà a punirsi praticando
l’autolesionismo. Parliamo quindi di due solitudini, di due ragazzi che a modo
loro esprimono il loro disagio verso la società. Si incontreranno e svilupperanno una sorta di amicizia fatta di
silenzi, di frasi non dette, di pensieri mai espressi. Con gli anni, pur forse
provando qualcosa di profondo l’uno nei confronti dell’altro, i ragazzi si
separeranno e Mattia andrà all’estero per insegnare matematica,materia in cui è un vero genio, mentre Alice diventerà fotografa. La ragazza
si sposerà con un medico. Per il momento mi fermo qui. Il finale lo spiegherò
dopo avvisando dello spoiler, nel caso qualcuno volesse leggere il libro. Vi
dico subito che non discuto sulla
bravura dell’autore nell’immedesimarsi in chi soffre di anoressia come la
protagonista. Il disgusto per ogni singola porzione di cibo da ingoiare è
descritta in maniera impareggiabile, come l’autolesionismo di Mattia. Anche
l’incomunicabilità che aleggia in tutto il libro è scritta bene. Ma ci sono
alcune cose della storia che secondo me non quadrano. Per cominciare vorrei
parlare di un errore gravissimo che l’autore ha fatto e che non è stato
rilevato nemmeno dalla casa editrice (la Mondadori) in fase di editing. In un
capitolo del libro Alice, che come ho
già detto trascina una gamba claudicando, scende dalla propria auto per dare
lezioni di guida all’altro protagonista. Gli
spiega che ai suoi piedi ci sono la frizione, il freno e l’acceleratore. Gli
insegna come cambiare le marce, come frenare e come ripartire. E qui mi
domando: come è possibile che nessuno, in
fase di correzione dei refusi, si sia reso conto che una persona come Alice non è in grado di guidare una macchina normale? In ogni
caso non è questo che non mi ha fatto amare il romanzo. Quel che mi ha dato
fastidio sono le situazioni irreali che lo scrittore fa vivere ai suoi
protagonisti. Anche se Alice, una donna che fa fatica ad inghiottire anche una foglia di insalata, possa sopravvivere fino a 30 anni, mi chiedo come possa sposarsi con un medico. Infatti, come fa un dottore a non accorgersi che la
ragazza è malata? Tra l’altro Fabio, il medico, non si accorge che sua moglie non ha più il ciclo (è vero che lei racconta
bugie e cerca di nasconderglielo ma se uno vuole lo scopre) e spera di avere da
lei dei figli. Vi informo che in un
capitolo del libro è ben spiegato che
una persona anoressica può avere seri disturbi ai reni, al cuore, al fegato e può
perdere i capelli e i denti, per non parlare degli sbalzi di umore e di tante
altre patologie che non ho menzionato. Penso quindi che Alice non fosse il ritratto
della salute, che avesse occhiaie, capelli opachi e radi e le guance scavate. Ora non
criticatemi se comincio a nutrire seri dubbi sulle abilità diagnostiche del
giovane Fabio senza contare che, immagino anche voi uomini che state leggendo
questa recensione, non sareste d’accordo sui suoi gusti estetici in fatto di
donne. Su quali basi poi sia fondato il matrimonio tra i due vorrei saperlo.
Alice infatti come al solito non è di compagnia, non ride, non interagisce, non
parla e spesso suo marito si ritroverà a farle domande da cui non riceverà
risposte. Parliamo adesso di Mattia, genio della matematica, anche lui campione
di parole. Uno che ogni volta che mangia una fettina, la taglia in maniera
maniacale, squadrando i pezzettini in quadrati perfetti da consumare sempre con
un suo ordine preciso e prestabilito. Anche lui all’estero troverà una donna
che lo corteggerà e con cui farà del sesso. Una decisamente molto, ma molto disperata. Mi chiedo infatti, in base al taglio della fettina, quanta fantasia potrà avere quest’uomo a letto. Senza
contare che parlare con un manichino deve essere più soddisfacente. E siamo
arrivati al finale (chi non vuole spoiler non legga). Alice andando in ospedale
incrocia una donna che le ricorda moltissimo Mattia. Pensa allora che sia
Michela, la sorella scomparsa del suo
amico. Quindi manda a quest’ultimo un biglietto senza spiegazioni, chiedendogli
di tornare a Torino (la città in cui è ambientata la storia). Lui prende al
volo un aereo e si precipita da Alice (che ha lasciato nel frattempo suo
marito). Nel corso dell’incontro i due si baciano, ma come al solito
l’incomunicabilità si mette tra loro. Lui dopo il bacio non dice niente e si
alza per andare in bagno. Lei non gli
dirà di Michela, lui non farà domande sul perché gli ha chiesto di tornare. E
la storia finirà con lui che torna all’estero, senza aver mai parlato veramente
con Alice o aver chiarito la sua situazione con lei, mentre il mistero di
Michela rimarrà tale. E leggendo la fine sono rimasta molto perplessa e mi sono
chiesta: tutto qui? Perché vi pare che dopo essermi sorbita un mattone che più
“allegro” non si può, nemmeno so che fine ha fatto Michela? Né chi era quella
ragazza che somigliava tanto al protagonista? E parlando di quest’ultimo,
possibile che quest’uomo sale su un aereo, si fa tremila o quattromila
chilometri di volo appena Alice lo
chiama e poi non fa domande su l perché è stato richiamato a Torino? E dopo il bacio, con tutte le possibilità che aveva di
fronte (magari tagliargli in maniera matematica ogni pezzettino del vestito e finalmente fare sesso con Alice?) perché l’autore
l’ha fatto alzare e andare in bagno? E Alice perché si convince, senza nemmeno
fare indagini, che Michela non era quella donna che ha visto all’ospedale? E
perché non provare nonostante tutto a vedere se davvero la sorella è ancora viva, liberando quindi Mattia dai
sensi di colpa e dal suo autolesionismo? In definitiva, i personaggi di questo
libro sono troppo statici, troppo apatici, troppo chiusi nella loro
incomunicabilità, ma in contrapposizione prendono decisioni come quella di
sposarsi, o di andare a insegnare all’estero, o prendere un aereo e tornare
perché un’amica, che da anni non sentivi,
ti ha chiamato senza darti spiegazioni, per poi ripartire senza pretendere chiarimenti. Quindi io non ci vedo coerenza nel
comportamento di Alice e Mattia. E vorrei
dire che io sono abituata a costruire
trame di fantascienza, quindi di fantasia. Ma è pur vero che anche in
quest’ambito si cerca sempre di scrivere di qualcosa che possa essere più realistico
possibile. Nel libro di Paolo Giordano, invece la storia è talmente inverosimile che persino io, che sono abituata alla fantasia, faccio fatica
a crederla vera. In sintesi io penso che essere scrittore non sia solo saper
scrivere bene e in maniera scorrevole (cosa che Giordano sa fare), ma anche
aver qualcosa da dire e costruire una storia che lasci un insegnamento, una
morale, un’emozione. Ma il romanzo di questo scrittore non mi ha lasciato altro
che domande senza risposte e la convinzione che l’autore non si sia abbastanza
documentato sulle persone che soffrono di queste patologie, né sui loro
comportamenti in relazione con il mondo esterno. E mi chiedo: con tutti gli
scrittori emergenti che ci sono in Italia, possibile che non c’era in concorso
per il premio Strega o quello Campiello, un romanzo che meritasse di vincere
più di questo? Va bene, la mia recensione l’ho fatta! Adesso tocca a voi
lettori. Attendo i vostri commenti. E siete liberi di criticarmi così come ho
fatto io con questo pluripremiato libro. Un saluto e buona giornata a tutti
voi.</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><b>Daniela Piccoli<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com69tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-86107822402069322972013-01-07T00:28:00.002+01:002013-02-09T05:00:36.242+01:00Le mie parodie: "La Figa di Legno" <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b></b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmed5DOcqe2xwgv1TVSoArr3DTHa3_J6hcC1uTHwspELZyV-eDZsKvUtuE27wkbxz-7VCLmycm7qz8sc5t4U3ScMgktfjO0TyCpxxIKsoG2SgNwJd0X-91bHh_vZ-9yK3CaiuLTkouACPf/s1600/acida.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="348" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmed5DOcqe2xwgv1TVSoArr3DTHa3_J6hcC1uTHwspELZyV-eDZsKvUtuE27wkbxz-7VCLmycm7qz8sc5t4U3ScMgktfjO0TyCpxxIKsoG2SgNwJd0X-91bHh_vZ-9yK3CaiuLTkouACPf/s400/acida.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b></b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Visto che me le richiedete, cominciamo questo 2013 con il primo di una serie di articoli
dedicati a persone che possiamo incontrare comunemente ogni
giorno. Si tratta ovviamente di parodie, esagerazioni umoristiche relative a personaggi trattati in modo goliardico e quindi un po’ stereotipato. Un modo
divertente, spero, per trascorrere qualche momento a ridere della vita che, tra
tasse, politici-barzellette e scassa menti vari rischia di diventare triste. Eggià perché da noi, Paese meraviglioso fatto di buoni propositi, pubbliche
amministrazioni serissime e moralità di primo livello la nostra vita è perfetta.
Eccovi, dunque... </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0cm; mso-line-height-alt: 14.25pt; text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 22pt; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b>La </b><i><b>Figa-di-Legno<sup>tm</sup></b><o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Secondo i ricercatori Oral-B esistono due varietà di
Figa-di-Legno<sup>tm</sup> e non una sola come comunemente si pensa. Equiparabile
ai tipici personaggi stereotipati dei Fantasy nostrani, si divide tra la
Modello 1 e la Modello 2 </b></span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d; font-size: large;">Figa-di-Legno mod.1: </span></b><i><b><span style="font-size: large;">Quella che pensa di essere
immortale</span> </b></i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">1) <b><span style="color: #783f04;">Vestiti. </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Se usa jeans sono D&G (ma spesso sono tarocchi)
</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">2) <b><span style="color: #783f04;">Telefono cellulare.</span></b> <span style="color: #0c343d;"><b>I-Phone, aggeggio usato SOLO per
telefonare e stare su Facebook per postare le foto
Demenzial-Pseudoschic-che-non-significano-una-beneamata-@@@@</b></span><o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_Uet-0fLu_2pRVDDMkVR9KOY00ksg9iffykx5Nesd3XmzeMwCyRATMeBjcEkKV-k6RbE_DKp4x3LYhAMmQIw7czOeqQlnaDo5cvmnZRMytToy_nUM8tlr0-KkY1lI5MuwqKhExCQDRkwZ/s1600/48.-Audrey-Hepburn-3981957-630x630.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_Uet-0fLu_2pRVDDMkVR9KOY00ksg9iffykx5Nesd3XmzeMwCyRATMeBjcEkKV-k6RbE_DKp4x3LYhAMmQIw7czOeqQlnaDo5cvmnZRMytToy_nUM8tlr0-KkY1lI5MuwqKhExCQDRkwZ/s200/48.-Audrey-Hepburn-3981957-630x630.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Niente illusioni, tu NON sei come Audrey</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">3)<b><span style="color: #783f04;">Idoli. </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Scontata venerazione per Audrey Hepburn. Ora, voi
sapete che io sono schietto e sincero e che per me <s>l’IPOCRISIA</s><i>
il politicamente corretto </i>non ha motivo di esistere. Sulla Hepburn vorrei
essere chiaro: esistono ALCUNE donne, diciamo il 4% del totale, che possono
effettivamente dire a testa alta di annoverare l’elegantissima e femminilissima
Audrey tra i propri idoli. Il che vuol dire che possono anche indossare capi
con la Sua immagine, usarla come profilo, ecc. Ma TU, sì Tu che non conosci la
differenza tra un libro e una carta del cesso firmata da Volo, tu che conosci
sì e no 4 parole d’itagliano, tu che vedi Uomini e Donne perché ti annoi ma in
realtà (dici) non te ne frega niente, tu che sarai anche carina ma che per te
la femminilità è solo indossare la divisa per la SS 106 pensando così di essere
sexy NON sei tra queste. </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">4) <b><span style="color: #783f04;">Erudizione.</span></b> <b><span style="color: #0c343d;">Per la Figa-di-Legno mod. 1 l’erudizione sono i Gossip, i Drinks, le Borse, i Bambini (altrui) e Sex and
the city. </span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Corollario punto 4: Sex and the city. Avete presente
quelle tizie tra i 35/40 e i 50 anni che
vanno in giro vestite con tanto di mini extra corta rubata alle figlie, mezzo
kg di phard, seno (spesso) rifatto e Labbra modello Canotto di Salvataggio?
Quelle che sono convinte di essere ancora ggiovani e che perciò vanno in
discoteca a rimorchiare ventenni? Perfetto. Sono quelle che di solito hanno
l’eterna adorazione per questo telefilm peccato che: <o:p></o:p></span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMIvdf_cns5T9bO72EHWhW4s-uevqXXlxd6bFuZLPYrKSTH4ifUPc12c7xik-3JCVmN2Y7M8QlA1BciqU8iiJDQ2-FEgz_IQUP2DyFqraTD3MNTnnZngoWWQxo0FHHLEGXHSSemkLQaSta/s1600/la+fica+di+legno+2010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMIvdf_cns5T9bO72EHWhW4s-uevqXXlxd6bFuZLPYrKSTH4ifUPc12c7xik-3JCVmN2Y7M8QlA1BciqU8iiJDQ2-FEgz_IQUP2DyFqraTD3MNTnnZngoWWQxo0FHHLEGXHSSemkLQaSta/s320/la+fica+di+legno+2010.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Legenda Figa-di-Legno mod. 1</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- NON abitano a Manhattan ma a
Cesenatico/Rovigo/quartiere-bburino-de-Roma/Rende/Cosenza/Castellanza</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- NON sono avvocato né galleriste né promoter ma fanno
le commesse ai Grandi Magazzini</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- Se bevono un Cosmopolitan cercando di copiare Carrie
Bradshaw cominciano ad avere le allucinazioni</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">5) <b><span style="color: #783f04;">Auto. </span><span style="color: #0c343d;">Smart, FIAT 500, Lancia Y, Mini. Se
sono avvocatesse l’auto di ordinanza è sempre la stessa, la Mercedes Classe A
(quella che si ribaltava come niente) colore argento metallizzato. Chè tanto
son daltoniche e quindi altro colore non vedono. </span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">6) <b><span style="color: #783f04;">Interessi libreschi.</span></b> </span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Fabio Volo. Un tizio che
quando parla di Spank alla radio fa ridere e quando scrive fa ridere lo stesso.
Ergo: si desse alla radio e non rompesse le balle che i libri sono roba seria. </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Oscar
Wilde. Chissà perché tutte son fissate con lui. E ovviamente conoscono, per
sentito dire, eh, solo “Il ritratto di Dorian Gray” e che se chiedete loro del
“De Profundis” si toccano le palle (le Fighe-di-Legno amano dire di averle,
infatti) E siccome sono eruditissime NON sanno che il buon vecchio Oscar ODIAVA
le citazioni. </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Moccia. Perché sì, perché hanno lo stesso tipo di neuroni delle
bimbeminkia. </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Licia Troisi. Perché la considerano UNA DI LORO.</span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Una qualsiasi menata della Ki</span></b><span style="color: #0c343d;"><b>nsella o delle sue
tante copie non autorizzate italiote.</b></span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">7)<b><span style="color: #783f04;"> Film: </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Non ci sarebbe neanche da dirlo ma vabbè: Il
Signore degli Anelli (adesso Lo Hobbit), Twilight, le solite fiction italiote
sulla Mafia che sono uguali a se stesse dai tempi della Piovra 1/2/3/4/5/6mila.</b></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh6wwMtDWq1g99s-KZV8LZaJl-IzaKF5LnyK4fUJc9GlA1QoK2lSMliN_m749Gn7mDoISyHkQ4mvSItoan9s6u_NHzjX_XHV3X5AiPyRIj3f9RfWmsRz2scZNEpgUaF5UOtCYnBhoztt9F/s1600/220px-Licia_Troisi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh6wwMtDWq1g99s-KZV8LZaJl-IzaKF5LnyK4fUJc9GlA1QoK2lSMliN_m749Gn7mDoISyHkQ4mvSItoan9s6u_NHzjX_XHV3X5AiPyRIj3f9RfWmsRz2scZNEpgUaF5UOtCYnBhoztt9F/s1600/220px-Licia_Troisi.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una Figa-di-Legno mod. 1 nostrana</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">8)<b><span style="color: #783f04;"> Pensiero.</span><span style="color: #0c343d;"> </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Sono per la Pace nel Mondo e infatti non
leggono se non i giornali italiani. Quelli che descrivono il mondo rosa &
carino. Quelle convinte che le guerre del Medio Oriente, della Georgia, della
Bosnia, dell’ex Yugoslava e nel Corno d’Africa si combattano fumando spinelli e
discutendo dell’ultimo pompino della Carfagna.</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">9)<b><span style="color: #783f04;"> Fantasia:</span><span style="color: #0c343d;"> 0%</span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">10) <span style="color: #783f04;"><b>Approccio con l’altro sesso. </b></span><b><span style="color: #0c343d;">Al 99% dei pirla/nerd
sbavanti italiani enumerano le mille virtù della propria correttezza morale. La
stessa che una volta a Sharm gettano nel cesso quando abbordano gli egiziani. Vi
siete mai chiesti perché L’Egitto sia così di moda? No? Meditate, gente… </span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB4VX_XyeSCOgmHLvGbEOwqiO7eMUc1LzM-vn34CPwELNVbIu5MwUT-sNoK-BsRffPhQklkQ1h1dryGwzc4zAzeewvIrcrHR3-pzGKb0a8YjAPbGBrAf1lk-w0n1I_HfpjZad55shPCO_E/s1600/kill-bill-kill-bill-3750588-1400-935.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB4VX_XyeSCOgmHLvGbEOwqiO7eMUc1LzM-vn34CPwELNVbIu5MwUT-sNoK-BsRffPhQklkQ1h1dryGwzc4zAzeewvIrcrHR3-pzGKb0a8YjAPbGBrAf1lk-w0n1I_HfpjZad55shPCO_E/s320/kill-bill-kill-bill-3750588-1400-935.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Approccio degli uomini con una Figa-di-Legno mod. 2</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-size: large;"><b><u>Figa-di-Legno mod 2: Le Trombe dell’Apocalisse</u></b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b></b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>Si tratta di quella morigerata, tutta d’un pezzo,
ferrea (il suo intimo lo compra direttamente alla Breda) Erudita (numero di
libri letti nella sua vita 1: l’enciclica di Benedetto XVI) elegante (segue la moda del 1918, più o meno,
anche se ha 30/36 anni) giovane donna. </b></span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><u>Caratteristiche</u></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">1) <b><span style="color: #783f04;">Fisico.</span></b> <span style="color: #0c343d;"><b>Spesso sono magre, ma così magre che le si
taglierebbe col classico grissino. Nonostante si abbuffino di cioccolato,
zabaione e panini di McDonald’s sfoggiano una linea invidiabile. I ricercatori
della Oral-B sospettano che alla nascita le madri facciano loro ingurgitare un
Capitone Solitario. Sono spesso carine, ma anche no: a volte ci si sentono
ebbasta! Ignorano che non basta essere magre per essere anche bone. </b></span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">2) <b><span style="color: #783f04;">Scarpe. </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Nonostante abbiano, come tutte le donne,
una impressionante varietà di Decoltè-tacco-12 NON le usano. Non frequentando
nulla di più vivo che la messa alla domenica e l’ufficio il resto della
settimana non hanno occasione di indossarle. Perché se le comprino, quindi, è
un mistero tanto quanto la genesi dell’universo. </b></span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPfTWLcJ0gMhB2YrEWzZ3Sr3zfZjgPSpIJasNHWWpkiem0OlXmV5DxjB9r_3GraZBLg4SRiBOSYHNxl_Z-F6tQ6zVKI5gUSjZLbi6zkzizd5lZhDTLZIRbKwLRGwOg_MsTbn5MmTd_0qMq/s1600/ogxo9w.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPfTWLcJ0gMhB2YrEWzZ3Sr3zfZjgPSpIJasNHWWpkiem0OlXmV5DxjB9r_3GraZBLg4SRiBOSYHNxl_Z-F6tQ6zVKI5gUSjZLbi6zkzizd5lZhDTLZIRbKwLRGwOg_MsTbn5MmTd_0qMq/s200/ogxo9w.jpg" width="199" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Figa-di-Legno mod. 2 allo stato brado </td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">3) <b><span style="color: #783f04;">Capelli.</span></b> <b><span style="color: #0c343d;">Le donne normali possono avere la forfora
o scaglie di lacca in eccesso LORO NO: hanno i trucioli. Taglio di capelli:
corto, cortissimo.</span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">4) <b><span style="color: #783f04;">Età.</span><span style="color: #0c343d;"> I ricercatori Oral-B non sono d’accordo su
tale dato. Alcuni dicono che le mod 2 “Le Trombe dell’Apocalisse” possono anche
essere giovani, diciamo sui 23/25 anni. Ma secondo altri illustri studiosi
l’età arriva ai 40 ma sempre e rigorosamente Caste & Pure, sennò si
consuma. Fino a quando, cioè, si rendono conto che non le guarda più nessuno e
partono alla ricerca del marito. </span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">5) <b><span style="color: #783f04;">Amicizie femminili.</span></b> <b><span style="color: #0c343d;">Altre loro simili. Non amano
dare confidenza a nessuno perché Gli uomini vengono da Marte però loro da
Venere. Sul serio.</span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">Corollario punto 5. Amicizie maschili. ½ persone. Cioè
quelli che ANCHE loro sognano ma che non confesserebbero mai, neanche davanti a
Torquemada. Di solito, essendo ferree tendono a stare alla larga da qualsiasi
uomo appena più interessante del classico imbecille. Hai visto mai che la
faccia incinte con la forza del pensiero!</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">6) <b><span style="color: #783f04;">Feticci Maschili Cinematografici.</span><span style="color: #0c343d;"> </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Jack Sparrow che,
chissà perché, considerano Bello e Bravo e soprattutto maschio. (mai visto un
uomo camminare in quel modo ma… ve l’ho già detto che sono intelligenti?) E
infatti NON pensano che, essendo pirata, puzza come una capra appena uscita da
una fogna. Naaaa, tanto è Johnny Depp! </b></span> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2MQRtFfInqMCpqt6Yeabe0dMbcSd_UOpPyox4LW6eaXqEECY_3FdSyzwcpnW-lYRRfwl6-OwRA493YvAt8-xQy5SHyHNksPMbFuX2lJ1caaEuPjGcC1gnxckSBDysT1Q43CK4Lzhx-RCd/s1600/nixon_in_china13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2MQRtFfInqMCpqt6Yeabe0dMbcSd_UOpPyox4LW6eaXqEECY_3FdSyzwcpnW-lYRRfwl6-OwRA493YvAt8-xQy5SHyHNksPMbFuX2lJ1caaEuPjGcC1gnxckSBDysT1Q43CK4Lzhx-RCd/s320/nixon_in_china13.jpg" width="230" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Figa-di-Legno mod. 2 cinese. <br />
Notare l'abbigliamento identico a quelle italiane</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">7) <b><span style="color: #783f04;">Filosofia di Vita.</span></b> <b><span style="color: #0c343d;">Di solito sono religiose. Che è
cosa buona e giusta e sono d’accordo (io sono credente NON praticante ma questa
è un’altra storia). Epperò le mod. 2 sono credenti con la modernità di S. Rita.
Infatti odiano: </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">I ghey, i boveri negri.</span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- Gli ital-cretini<sup>1</sup> che le abbordano pensando di essere fighi ma che in realtà son cafoni (qui hanno
ragione. SOLO qui), </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- gli ital-cretini<sup>2</sup> (musicisti, scrittori, artisti
vari che, giustamente, hanno esperienza dell’altro sesso ma che LORO abborrono) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- gli ital-cretini<sup>3</sup> (gli uomini un po’ sfigati in amore, ma normalmente
intelligenti, con buoni propositi e che tutto sommato sono buoni amici e/o
compagni di vita). - Il Matrimonio è il Massimo nonché Unico & Solo modo per
avere una relazione con l’altro sesso. NON pronunciano MAI le parole: </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- SESSO
(perché caccia la polvere dalle parti intime) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- SIGARETTA (perché caccia l’aria
dai polmoni) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- BIRRA (perché caccia la voglia di pensare stronzate perbeniste) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- ARTISTA (come la BIRRA: caccia la voglia di avere un’apertura mentale degna del
cervello di una formica) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- ATEO (è una bestemmia) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- LIBERO PENSIERO (altra
bestemmia) </span></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;">- CATTO-PEDOFILIA (La Magnun Bestemmia condita da SCOMUNICA FACILE
100%: Non si dice, Non si pensa, Non si fa)
</span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbiY-cnL94_ggitypYHKCPO0DXHz_SfU2y0lLFQ2ggzQgRpm4kgQ-rF2MaFjkKUJ1JirQG56zPUuKDqPFJ8LlV0MULP5JJIfs1aWcRbYauDftwA__aLqbzBWmxa-GpT285W7nW4KBnoBKz/s1600/donne-russe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbiY-cnL94_ggitypYHKCPO0DXHz_SfU2y0lLFQ2ggzQgRpm4kgQ-rF2MaFjkKUJ1JirQG56zPUuKDqPFJ8LlV0MULP5JJIfs1aWcRbYauDftwA__aLqbzBWmxa-GpT285W7nW4KBnoBKz/s320/donne-russe.jpg" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gnocca russa: alle Fighe-di-Legno nostrane fa schifo.<br />
Prova evidente della loro acuta intelligenza </td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">8) <b><span style="color: #783f04;">Odiano. </span></b><span style="color: #0c343d;"><b>Le Russe e tutte quelle dell’Est perché
sono t@@@e, kattive, schifose bastarde. Che in parte è vero. In parte. Perché
le russe spesso sono brutte, grasse, poco portate all’igiene, ignoranti, se ne
sbattono del Papa (BESTEMMIA!) fanno sesso. L’altra parte, invece, è un'altra cosa, però loro le odiano lo stesso perché: </b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>- sono
sovraeccedenti di curve (autostrade dell’EST), </b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>- sono fighe, simpatiche, fanno sesso senza
chiedersi se poi le sposi (alleluja) </b></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><b>- sono sexy (sì, LORO LO SONO, TU NO!) </b></span></span><br />
<b style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 14.25pt;">Altre cose che odiano sono: riflettere (Perché la vita è fatta di LAVORO; LAVORO e ANCORA
LAVORO. </b><br />
<b style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 14.25pt;">- Il Sesso sulla spiaggia. (La spiaggia puzza ed è amorale) </b><br />
<b style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 14.25pt;">- Il sesso in macchina (Di notte, dopo aver
percorso 1.000 miglia ed essere nel Deserto del Sale, un beduino potrebbe
vedere le loro mutande di acciaio e scoppiare a ridere) </b><br />
<b style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 14.25pt;">- Il sesso con una
persona conosciuta da meno di 2.000 anni (sennò son considerate poco serie) </b><br />
<b style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 14.25pt;">- Il
sesso in generale (si riproducono grazie alle spore. Prodigi della Scienza
Moderna) </b></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">9) <b><span style="color: #783f04;">Fantasia.</span></b> <b><span style="color: #0c343d;">- di 0%</span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">10) <b><span style="color: #783f04;">Vita.</span></b> <b><span style="color: #0c343d;">Di solito si sposano e la prima notte, con
un occhio rivolto al Cielo e l’altro al Santino Preferito, danno all’assetato
l’Acqua della Perdizione. Altre volte, però, nonostante sono (si credano)
Belle, Serie, Tutte d’un pezzo, Affidabili, Simpatiche, Intelligenti, Carine,
ecc, convivono con individui squallidi che nessun’altra in possesso delle
proprie facoltà mentali toccherebbe mai con uno spillo, figurarsi con un dito.
Ma, si sa, dopo gli “anta” un tizio devono pur trovarlo. E in fondo basta che
respiri. </span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<strong><span style="color: #0c343d;">Spero vi piaccia. Se avete altre richieste del genere fatevi vivi e io le scriverò. </span></strong></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><b></b></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><b>Massimo Valentini</b><o:p></o:p></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com76tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-42445908223685885382012-11-29T02:07:00.003+01:002012-11-29T02:11:49.624+01:00"Occhi senza più lacrime", recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-JsWRjgjHInBqV7GPaCVl-8RYIZlqOO8RaflFDd7XQybKBMwP_L2CMFQ_Gb4msMOK3-lGnJ4iFUKCWK8DlOjn_78zw9nrb3rFs-ANWKv6FwHC1WTgkowZ7bRqRJEW9CLF0itQ23QMAfck/s1600/OCCHI+SENZA+PI%C3%B9+LACRIME072+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-JsWRjgjHInBqV7GPaCVl-8RYIZlqOO8RaflFDd7XQybKBMwP_L2CMFQ_Gb4msMOK3-lGnJ4iFUKCWK8DlOjn_78zw9nrb3rFs-ANWKv6FwHC1WTgkowZ7bRqRJEW9CLF0itQ23QMAfck/s400/OCCHI+SENZA+PI%C3%B9+LACRIME072+(1).jpg" width="290" /></a></div>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="color: #0c343d;">Questa
è una recensione particolare. Ciò che leggerete oggi è il racconto di una
scrittrice esordiente, Daniela Piccoli, che ha scritto una ventina di brevi
racconti di fantascienza in parte pubblicati su diverse raccolte sia on line
che cartacee. Che io sappia, il racconto di cui adesso farò la recensione non è
disponibile su un sito né in forma cartacea. Per questo ho deciso di postarlo
qui in forma integrale per farvelo leggere col beneplacito dell’Autrice. Perché
ho scelto proprio questo e non uno dei racconti già pubblicati? La risposta è
semplice: si tratta della storia che più mi è piaciuta e che, rispetto ad altre
sue, mi sembra più in linea col mio modo di scrivere attuale. L’immagine che
vedete in prima è un disegno realizzato dall’Autrice apposta per il racconto.
Le altre immagini, invece, si riferiscono ad altri suoi disegni. Passando al
comparto tecnico essenzialmente si tratta di un dialogo. Un discorso a due
voci, cioè con due soli personaggi, molto diretto, senza fronzoli, e quindi di
veloce fruizione. Per quanto mi concerne si tratta anche di un dialogo
verosimile. Con questo termine io identifico non un dialogo brillante ma che,
proprio per questo, difficile da ascoltare nella vita reale ma neanche uno
scarno, ripetitivo e, per usare una sola parola, noioso. Leggetelo e poi non
mancate di scrivere le vostre sensazioni. Alla fine del racconto troverete
l’elenco completo, inviatomi dall’Autrice stessa, relativo a tutti i suoi
racconti. Alcuni di essi sono completi di link o, comunque, dei dati relativi
alle pubblicazioni (quando e se pubblicati). Spero che questo racconto vi
piaccia come è piaciuto a me. </span></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvoyfgrScR47qqYB60mwki2JP10HyLUs1GAj1OR8ZQP-cM2mL-KoNtTuDQq8inpUcycMhVsTfFy7aZWNFRnGaSTMshM7CKZU6ccHeSAKdjU2sNqJHXurF2rVF4SBdGgYijZt2zNnkI3Tt9/s1600/Marylin+Monroe2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvoyfgrScR47qqYB60mwki2JP10HyLUs1GAj1OR8ZQP-cM2mL-KoNtTuDQq8inpUcycMhVsTfFy7aZWNFRnGaSTMshM7CKZU6ccHeSAKdjU2sNqJHXurF2rVF4SBdGgYijZt2zNnkI3Tt9/s320/Marylin+Monroe2.jpg" width="232" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Marylin Monroe, la ginoide protagonista del racconto L'Androide 518L</td></tr>
</tbody></table>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
<div class="Default" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><u><span style="font-size: large;">Il
racconto: </span></u></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>“OCCHI
SENZA PIU’ LACRIME”</b></span></div>
<div class="Default" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>L’investigatore
entrò nella stanza. In un angolo seduta compostamente stava una donna. Il
vestito, elegante e costoso, era ancora sporco di sangue, lo sguardo perso in
chissà quali pensieri. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>L’uomo
si mise di fronte all’omicida con una cartella in mano, poi dopo averla aperta,
sparpagliò una serie di foto sul tavolo. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Allora, signora Marcelli, lo riconosce? Guardi bene le foto della vittima. - Le
vedo. Lo riconosco. - Sa quindi come si chiamava? Chi era? - Si chiamava
Antonio Volpi. - Signora lei è stata trovata con un coltello in mano, nella
villa di questo signore, mentre infieriva sul suo corpo dopo averlo colpito con
quattordici coltellate. - Si erano quattordici. Una per ogni anno. - Una per
ogni anno cosa? - Una per ogni anno. - Non capisco. - Non importa. Lei non può
capire. - L'ha ucciso lei, quindi. Confessa. - Si l'ho ammazzato io. - Perché?
Perché dice che io non posso capire? - Lei è troppo giovane. Quanti anni ha?
Ventisette, ventotto? - Ne ho trentadue. Ma può parlare, può spiegarmi. Forse
posso capire. - Non credo. Ha figli? - No, ma spero di averne. - Glielo auguro.
È una bella cosa avere dei figli. - E lei ne ha mai avuto qualcuno Anna? Posso
chiamarla Anna? - Può chiamarmi come vuole. - Lei ha appena confessato un
omicidio, vuole un avvocato? - No. Non mi interessa. Ormai non ha più importanza.
Nulla ha più importanza. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Torniamo ai figli. Quanti figli ha avuto, Anna? - Una. Sul volto della donna
per la prima volta aleggiò un accenno di sorriso, come se stesse ricordando
qualcosa di bello. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Una bambina, quindi. E ha anche un marito? – Il detective Polvani era
perplesso. Secondo i dati in suo possesso la donna non aveva figli. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Non più. È morto. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>Un’agente
bussò nella saletta. Chiamò l’investigatore da parte, gli disse alcune cose
sottovoce all’orecchio e poi andò via. Polvani si rimise seduto con un sospiro.
Adesso capiva. Altroché, se capiva! <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Signora mi dicono che i suoi documenti sono falsi. Lei non si chiama Anna
Marcelli, il suo vero nome è Lara Leonelli e il vero nome della vittima è
invece Mario Corsetti. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
È vero. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Perché ha cambiato nome? <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Dovevo farlo, altrimenti lui mi avrebbe riconosciuta. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Già, ha cambiato nome, ha cambiato il colore dei capelli, ha usato lenti
colorate. Tutto per avvicinarlo, vero? <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Sì, non mi avrebbe permesso di andare nella sua villa e di restare da sola con
lui. Avrebbe capito subito le mie intenzioni. <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Invece lo ha abbordato. Ha premeditato tutto Lara? <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b>-
Si</b></span></div>
<div class="Default">
<b style="font-family: 'Times New Roman', serif;">- Quando?</b></div>
<br />
<div class="Default" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="Default">
</div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Quando l’ho trovato.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Lei è riuscita dove noi non siamo arrivati.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Le mie motivazioni erano molto più forti delle vostre. E non avevo le mani legate dal fatto che fosse un uomo ricco con tante conoscenze altolocate. Ho passato ogni minuto della mia vita a cercarlo, dopo che voi l’avete rilasciato perché non avevate prove.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Già. Ma lei è sicura che sia stato lui?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Oh, lo ha confessato. Mi ha spiegato tutto. Non voleva dirlo, ma io ho usato la stessa tecnica che ha usato con mia figlia. Dopo averlo drogato e legato, ho atteso che si svegliasse e poi ho acceso una sigaretta e ho minacciato di spegnergliela sul corpo, se non avesse parlato. Era un vero codardo. Dopo le prime due bruciature ha confessato tutto. - Sul volto di pietra della donna, passò un sorriso di soddisfazione. – Io mi sono fermata. Mia figlia non ha avuto questa fortuna, prima di violentarla, lui l’ha seviziata con quindici bruciature. Tre su un seno, quattro sul braccio destro, una nella…<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Basta. Non dica altro. Non si torturi oltre.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Non posso. Io quelle bruciature le sento ogni giorno sulla mia pelle, una per una, ogni volta che mi sveglio e che ricordo chi sono e che avevo una figlia. Aveva solo 14 anni, era ancora una bambina. Aveva la vita davanti e quell’uomo me l’ha uccisa, in quel modo, per fare i suoi comodi. E continuava ad andare in giro libero, libero di fare ad altre ragazzine quel che ha fatto alla mia. Ha confessato non solo l’omicidio di mia figlia, ma anche quello di quell’altra ragazzina che era scomparsa un anno fa.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Sara Bernardi, quella ritrovata in quel casolare abbandonato? – chiese Polvani,<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Si, Sara, si chiamava Sara. E ne ha nominata un’altra, una che non avete mai trovato. Chiara, ma non ricordo il cognome. Ha detto di averla seppellita in una bosco a nord della città. Ha riferito che vicino c’è un casolare in rovina, e una grande quercia.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>L’investigatore si appuntò tutto, anche se tutto l’interrogatorio veniva registrato.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- E poi, dopo la confessione dei tre omicidi, cosa ha fatto?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Gli ho fatto credere che lo avrei lasciato libero, che avevo registrato tutto, che avrei chiamato la polizia e che stavolta con la confessione che aveva fatto, non avrebbe avuto scampo. E come avevo immaginato, lui mi ha guardato con uno sguardo spavaldo. Non l’ha detto ma, una confessione estorta con la tortura, con gli avvocati che si poteva permettere lui… L’avrebbero rilasciato nel giro di due ore, e sarebbe potuto sparire di nuovo con una nuova identità. Così l’ho colpito, quando meno se l’aspettava. Ho affondato il coltello nella sua carne, e ho atteso ogni volta per ogni coltellata un po’ di tempo, in modo che si rendesse conto, che soffrisse. Per quattordici volte ho affondato la lama nel suo corpo, facendo uscire il suo sangue lentamente. E sa una cosa?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif;"><b>- Cosa Lara? – chiese l’investigatore guardando in quegli occhi ormai senza più lacrime.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 18px;"><b>- Non credo che abbia sentito il dolore che ancora sento e sentirò io per tutto il resto della mia vita.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXrMXk_7K5TfwakOR2vWH8iFctIwZYx2wF9Kv4TlhEXmrqhAtYhRKUq6YPzEZc4SBmzyl_HvqDVnkJi5LB1pZaH-rE3JdDyiZ_cYGZ2QE6g0nnjXKX46jgBhraI5jsav8YOZkqVM21YtAj/s1600/mutazioni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXrMXk_7K5TfwakOR2vWH8iFctIwZYx2wF9Kv4TlhEXmrqhAtYhRKUq6YPzEZc4SBmzyl_HvqDVnkJi5LB1pZaH-rE3JdDyiZ_cYGZ2QE6g0nnjXKX46jgBhraI5jsav8YOZkqVM21YtAj/s320/mutazioni.jpg" width="232" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un altro dei disegni di Daniela Piccoli</td></tr>
</tbody></table>
<div class="Default">
<br /></div>
<br />
<div class="Default" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b><u><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Elenco
delle opere dell’Autrice<o:p></o:p></span></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">L’amante perfetto – Libro di
Out “13 screziature d’amore”<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Uno strano caso (la pietra
dai riflessi viola) – Space Prophecies Antologia vol. 2 (Yavin 4) <o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Il pianeta incontaminato – I
bonsai di Carmilla<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt;"><b><span style="color: #0c343d;">La cuffia R-8 - 256 K
di Bravi Autori<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">L’androide 518L – NASF 7<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">L’ascensore del futuro - NON
SPINGETE QUEL BOTTONE di Bravi Autori<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">La spia dei Menkari – NASF 8<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Il pianeta VVolant
-http://www.braviautori.com/il-pianeta-vvolant.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Il regno di Fumoscuro –
http://www.braviautori.com/il-regno-di-fumoscuro.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">La notte di Halloween –
http://www.braviautori.com/la-notte-di-halloween.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">La notte più lunga -
http://www.braviautori.com/la-notte-piu-lunga.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Sperando – http://www.braviautori.com/sperando.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Strane coincidenze –
http://www.braviautori.com/strane-coincidenze.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Una rapina in banca -
http://www.braviautori.com/una-rapina-in-banca.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Una giornata particolare –
http://www.braviautori.com/una-giornata-particolare.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Occhi senza più lacrime –
http://www.braviautori.com/occhi-senza-piu-lacrime.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Un incontro clandestino -
http://www.braviautori.com/un-incontro-clandestino.html<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’elaboratore di vita
autonoma - </span><a href="http://www.braviautori.com/l-elaboratore-di-vita-autonoma.html"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">http://www.braviautori.com/l-elaboratore-di-vita-autonoma.html</span></a><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Gioco di sangue - inedito<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">La brain-wavecam - inedito<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">Svaniti nel tempo – inedito <o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">L’amore di una donna – sarà
edito su “77 le gambe delle donne” Bravi autori<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #0c343d;">La sezione 13 della
biblioteca comunale – inedito (sta partecipando a un concorso)<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6.0pt;">
<b style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Massimo Valentini</b></div>
<div class="Default">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="Default" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><b><span style="color: #0c343d;"><br /></span></b></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com101tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-2904777070829864402012-11-22T02:33:00.003+01:002012-11-29T01:55:52.818+01:00Bianco Assoluto, racconto<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidJ-n6vuQOfSqcaqLm0czdFSMOIk0UkowdaJqoKAW1-1VyS24OhQRLP0lXBcsCqcm3dVLc9jBKYv1F-KG0gGIWiuVv9-K2dGE9P5iubz-OsIzrNDxgGq4s6lSQACjEUeh0lT4GuEraelhr/s1600/solitudine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidJ-n6vuQOfSqcaqLm0czdFSMOIk0UkowdaJqoKAW1-1VyS24OhQRLP0lXBcsCqcm3dVLc9jBKYv1F-KG0gGIWiuVv9-K2dGE9P5iubz-OsIzrNDxgGq4s6lSQACjEUeh0lT4GuEraelhr/s400/solitudine.jpg" width="320" /></a></div>
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Edit:</span></b><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> racconto breve, scritto sul
momento. Si riferisce al mio prossimo romanzo pubblicato. Ancora i tempi non
sono pronti per darvi nuove: abbiate pazienza e
intanto leggete…</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #073763;">Mi avvicino al tavolo.
Il computer portatile ha lo schermo sollevato, la macchina sembra guardarmi in
modo invitante. <i>Sembra.</i> Mi siedo e i
miei occhi danzano sulla tastiera esterna. Non uso mai quella del pc, la trovo
scomoda. In compenso il sistema è immacolato come una vergine sull’altare di
un grande sacerdote. Diversi tasti sono impolverati. Vedo frammenti di cibo,
molliche, macchiette bianche meno identificabili che sembrano chiamare a gran
voce una bella pulizia. La farò, un giorno o l’altro, lo so. Almeno credo. Accarezzo
il tasto di stand-by e nuova vita luminosa scorre sullo schermo traslucido, lo
rende animato. Forse è vivo e mi sta guardando. Mentre attendo che il sistema
si stabilizzi mi guardo intorno. Il mio appartamento sembra la fiera dell’assurdo.
Patatine giacciono sbriciolate sul pavimento, una bottiglia d’acqua vuota fa
loro compagnia. Qua e là vedo scarpe, pantaloni gettati senza riguardi sulle
poltrone, libri in vari stadi di decomposizione. Tra essi i miei libri, quelli
già pubblicati, non il mio tesoro. Gli inediti, neanche completi, che riposano
eterei dove l’occhio di nessuno potrebbe arrivare. Il mio respiro è il solo
rumore nella stanza; mi ricorda il suono di una vecchia sveglia che so non
suonare mai, anche se mi fa paura. Paura di sbagliare, di non scrivere, di non
sognare. Paura che un giorno tutto questo finirà e io morirò di follia tra
quattro pareti che non riconoscerò come mie. Mi chiedo cos’ho che non va. Sono
umano e non mi sento parte della categoria. A dire il vero non so neanche se
sono un povero pazzo. Io che desidero con tutto il cuore la stabilità della
mente e nello stesso tempo voglio che la mia anima sia libera. Le mie dita si
tendono, cominciano a pigiare sui tasti. Adesso è loro la musica, la melodia,
anche se il suono è cacofonico, per nulla armonioso. Sbuffo e ingollo un po’ d’acqua
fredda da un’altra bottiglia, stavolta ghiacciata. La conosciuta sensazione del
liquido freddo tocca la pelle delle mie dita, la galvanizza, mi piace. </span></b></span><b style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #073763;">Lascio
che il liquido risvegli le mie cellule cerebrali e intanto provo a scrivere. Ma
Althaira non è con me, non in questo periodo, e allora mi alzo e vado alla
finestra, a fissare l’assurdo panorama di un posto qualsiasi. Dove i norm sono
là fuori, indaffarati, imbecilli. Loro vivono e io no, io vivo e loro sono
morti. Qual è la verità? Chiudo gli occhi, sospiro, mi volto come un leone in
gabbia. Vorrei evadere da qui, fuggire lontano, dove nessuno possa
raggiungermi. Dove pioggia e freddo non esistono. Dove esiste solo il vento.
Sì, il vento impetuoso ma tiepido che dissolve i miei pensieri, che
mi fa ritornare ingenuo come un tempo! Sono in cerca di qualcosa, eppure fuggo
da cose che non hanno nome né voce. Cose che assalgono e divorano, cose che
consumano la mente e rendono cieca la libertà. Mi chiedo se l’abbia mai
conosciuta, se basti vivere da solo, senza un cane con cui dividere il mio
spazio vitale, per averla. L’amore, dicono, rende liberi. Chi lo dice, i Felicemente Sposati? I benpensanti? O quella vocina con la quale ciascuno di
noi ha a che fare, una volta passato il giro di boa degli “anta”? Ma io che amore non ho e che allo stesso tempo so descriverlo, io che sono tutto e niente, che sono vivo e sono morto, che amo e odio con la stessa intensità sono nulla più che un piccolo uomo che sogna di diventare grande. Di accettare la mia diversità. Grido ai quattro venti il mio peana d'amore, vado incontro al vento a cercare chimere. Urlo senza voce in questo mondo che non ha paura perché privo ormai della memoria. Io che sono pazzo, solo, amante e sterile. Io che ho visto l'orrore e che sono tornato per non raccontarlo. Io che nessuno capisce e che non voglio capire di essere umano, niente di più. La vita non è un raggio di sole, ma un inganno. Una frode, un giro di valzer, il primo e l'ultimo. La vita dove manichini senz'anima si vestono con belle parole per recitare assurde litanie. Le cantano in quei templi dove fingono di amare e invece sono soli. Perché io sono il vuoto in ascolto, l'uomo che sogna di vivere. E allora, libero, mi chiedo se so amare più io o uno qualsiasi di loro. </span></b><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b>Massimo Valentini</b><o:p></o:p></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com60tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-6197977598418631342012-11-15T01:09:00.004+01:002013-04-11T10:54:26.483+02:00"Un bacio dagli abissi", recensione <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN7nRE_enuJhm8dIrOyYbn5aUKcFWOdERpQJTPBFTdeFIKkSCL-Dk2d73PkqJUQQow-kyd3nsDZem5wR49jTqSI-xc6eIwHzFht2ZlHC0Ex6pp7pQJMK4BlcJNDPnMYefodubcjWaLvoLX/s1600/bacio-197x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN7nRE_enuJhm8dIrOyYbn5aUKcFWOdERpQJTPBFTdeFIKkSCL-Dk2d73PkqJUQQow-kyd3nsDZem5wR49jTqSI-xc6eIwHzFht2ZlHC0Ex6pp7pQJMK4BlcJNDPnMYefodubcjWaLvoLX/s400/bacio-197x300.jpg" width="262" /></a></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 19px;"><b>Care e cari,</b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 19px;"><b><br /></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 19px;"><b>vi chiedo un altro po' di pazienza per sapere nuove relativamente al mio prossimo romanzo. Il mio Editore ci sta lavorando. Intanto, eccovi questa nuova recensione... </b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><u><br /></u></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><u>trama: </u></b><o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<i><span style="font-size: 14pt;"><span style="color: #783f04;"><b>“Lily
pensa che il suo nuovo amico Calder sia un ragazzo normale. Calder, però,
nasconde un terribile segreto: fa parte di una stirpe di sirene e tritoni
assassini, che vivono nei Grandi Laghi e si nutrono dell’energia degli esseri
umani. Spinto dalle sue sorelle, il ragazzo esce dall’acqua per uccidere l’uomo
responsabile della morte della loro madre. L’uomo è il padre di Lily e l’unico
modo per avvicinarlo è sedurre sua figlia. Abituato ad ammaliare le ragazze con
la sua faccia d’angelo, Calder scopre che Lily è molto speciale: si veste con
abiti retrò, ha un volume di poesie da cui non si separa mai e, soprattutto,
non cade subito ai suoi piedi, costringendolo a passare molte giornate insieme.
E in queste giornate, proprio mentre Lily inizia a capire che le leggende dei
laghi hanno un fondo di verità e le acque profonde potrebbero riservare
pericoli mostruosi, Calder si innamora di lei.”</b><o:p></o:p></span></span></i></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><u>Recensione:</u><span style="color: #073763;"><o:p></o:p></span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;">Lo so, non avrei dovuto fare questa
recensione: lo sanno tutti che anche parlare in modo negativo di qualcosa è pur sempre
pubblicità gratuita. Di questo libro ho
apprezzato una cosa sola: non ho pagato per leggerlo. Già dalla trama, mielosa
quanto basta per prenotare un appuntamento dal dentista, si capisce a cosa
si va incontro. Un qualcosa che deve tutto agli urban fantasy di Stephenie Meyer, l'incontrastata autrice di vampirelli gnokki adolescenti, gli stessi che hanno fatto rivoltare Stoker nella tomba. Comunque, dopo la sbornia vampiresca, ecco una nuova front-line dell’Urban
Fantasy per adolescenti: i sirenetti assassini. Già il titolo del romanzo ha un
ché di patetico. Sembra un Harmony, in effetti. La copertina è graziosa, ma
sinceramente non giustifica un esborso di 16 euro per 300 pagine, non pagine
scritte in questo modo, almeno. Un’accozzaglia di cose trite e ritrite del
genere che faccio fatica a credere che tale romanzo non sia stato scritto dal
maestro italico in persona, Moccia. </span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfkb4dbITTks-n2jfi5a4fyBok_z9pC-vlOEYG8F-ZdMAX9sE2ZR65JqaV4R2K4W9Vtf8ihQ1-4SO9dDa5tZO7T9OBF7s3L6l_oIkoMU1uKIJdZbUn7Wv__KsEvGZRjx97YX5sLm6Vh608/s1600/lucchetti-amore-ponte-milvio-moccia-250x1871.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfkb4dbITTks-n2jfi5a4fyBok_z9pC-vlOEYG8F-ZdMAX9sE2ZR65JqaV4R2K4W9Vtf8ihQ1-4SO9dDa5tZO7T9OBF7s3L6l_oIkoMU1uKIJdZbUn7Wv__KsEvGZRjx97YX5sLm6Vh608/s1600/lucchetti-amore-ponte-milvio-moccia-250x1871.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Sommo mostra sempre uno sguardo di rara intelligenza</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;">Uno sputo in faccia alle regole della
Narrativa che si accompagna a una trama che è la copia di mille racconti. Basta
sostituire il sirenetto, anzi, il tritone Calder con un qualsiasi personaggio
Fantasy e non vi accorgereste della differenza. La storia è sbattuta sulle
pagine senza un filo logico, senza offrire un minimo di spiegazione a chi
legge. Credibilità zero. Tra l’altro Calder, il protagonista, che nelle
intenzioni dell’Autrice doveva evidentemente essere innovativo rispetto alla
miriade di romanzetti Urban Fantasy oggi di moda, si rivela essere un perfetto
imbecille. Stereotipato (è il solito eroe gnokko qui in versione kattiva che
però, ma guarda!, s’innamora e diventa buono!) non ha le palle per essere
davvero un antieroe. Qui abbiamo un tizio abituato a sedurre ragazze per
prosciugarle della loro “essenza vitale” e quindi, sulla carta, un assassino
spietato. Ora, se fossimo nella realtà, vorrei vedere un assassino navigato
che cade ai piedi della prima cretina che incontra. E, per carità, non ditemi
che l’amore vince tutto. Potrà anche essere, ma io mi aspetto che l’amore di un individuo del genere sia incentrato su una donna di un certo livello, una
che certamente non potrebbe essere Lily, l’amorfa, carina e senza un neurone
Lily! A meno che il nostro bel Calder non sia il solito tronista <strike>del terminator </strike> di Maria de Filippi in versione sirenetto. Che poi, a ben pensarci, sembra proprio
così. Calder somiglia di più alla versione maschile della Dubhe troisiana, un
tizio che litiga con le sorelle, piange, frigna ed è ovviamente bello da
morire. Insomma, questo romanzo fa piangere i coniglietti davvero perché, se l’autrice voleva descrivere il classico, ma virile
anti-eroe ha sbagliato col botto.</span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b><span style="color: #073763;"><br /></span></b></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl2__i0x0kDzPcIz7xll9auE-i9tzJ8sxT5Zqc00NoA9HwM25NWvVnVeDoX_X9yG4FVFtxkpO04NLY_u7BrGGmhpPvyJrll5XZc-Gk5Xyi_OCZEbSFnSf6CFIlDShPgjbAl3Z4gQ1m3P0o/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl2__i0x0kDzPcIz7xll9auE-i9tzJ8sxT5Zqc00NoA9HwM25NWvVnVeDoX_X9yG4FVFtxkpO04NLY_u7BrGGmhpPvyJrll5XZc-Gk5Xyi_OCZEbSFnSf6CFIlDShPgjbAl3Z4gQ1m3P0o/s1600/images.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Non leggere porcate: i coniglietti sono esseri sensibili e timidi<br />
<div style="text-align: center;">
<b style="font-size: 14pt; text-align: justify;"><span style="color: #073763;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<b><span style="color: #073763; font-size: 14pt;">Superficiali gli
altri personaggi a partire proprio da Lily, una tizia che sembra trasparente
per quanto è insulsa. E io che pensavo che la penna della Meyer fosse
insuperabile nel campo delle ovvietà. A quanto pare quella di Anne Greenwood
Brown è una sua degna concorrente. Dimenticavo che, ovviamente, questo
romanzo è il primo capitolo della solita trilogia. Questo libro è quindi un
prodotto commerciale al 100% come si evince sia dalle caratteristiche dei
protagonisti sia dalla scontata, stupida trama. Solo che, alla fine, uno si
chiede che diamine di competenze avrebbero certi editor per scegliere queste
storie. Se avessi una sorella di sei anni probabilmente scriverebbe meglio
della Brown: è proprio vero che per tutti c’è speranza.</span></b></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<b><span style="color: #073763; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></b><br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 14pt;"><b>Massimo Valentini </b><o:p></o:p></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com44tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-24261781101584158802012-10-14T01:46:00.003+02:002013-04-10T09:58:25.590+02:00Scrivere baby o scrivere davvero<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijJsRuUkkG4-skaREdQ2OsnNZVIzbJwaIRywGiWHgJaCXAtxeUW6SQwQi0H50t9iQb33sMGtIMRq-hh0NhoexliHJInhxShPH-PzWZZgX_lqjYZ6r_t5ZdExP8VI7yNZSp064toXmFhj6r/s1600/scrittore-di-gialli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijJsRuUkkG4-skaREdQ2OsnNZVIzbJwaIRywGiWHgJaCXAtxeUW6SQwQi0H50t9iQb33sMGtIMRq-hh0NhoexliHJInhxShPH-PzWZZgX_lqjYZ6r_t5ZdExP8VI7yNZSp064toXmFhj6r/s400/scrittore-di-gialli.jpg" width="295" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Come sapete il
vecchio detto di popolo di artisti, santi e navigatori è tipico del nostro
Paese. Non è affatto raro incontrare, sulla Rete, domande e risposte,
tipicamente su Answers, di persone che chiedono ingenuamente trucchi e
dritte per scrivere un libro. Una richiesta che fa il paio con le velleità
canore che furoreggiano ovunque, come testimoniato anche dai soliti,
onnipresenti reality arrivati alla mille-millesima edizione su tale falsariga.
Lasciando perdere il mondo del canto, che non è di nostra competenza,
sembrerebbe però che l’Italia sia un paese di aspiranti scrittori, e che molti
di questi sono adolescenti. Ricordo che, anni fa, un pomposo Maurizio Costanzo,
dal palcoscenico del suo omonimo Show, presentò al pubblico una scrittrice che
definirei iper-baby (una bimbetta di pochi anni) che aveva pubblicato il suo
primo libro. Alla domanda del cosa pensasse del libro che, se ricordo bene, inneggiava alla vita, ella rispose: “La vita è un
raggio di sole!” e giù applausi come se piovesse. Tornando a tempi più recenti e
al solito Answers, domande del tipo “come si scrive un libro?” o “Salve, vorrei
scrivere il mio primo Fantasy. consigli?" oppure "Ho finito di leggere Tolkien e i libri della super-stra-mega-fantastica Licia! Adesso vorrei scrivere un romanzo io... 10 punti a chi mi
risponde, please!” sono la norma.
Domande che si aggiungono ad altre, anche più gustose, che fanno: “Voglio
scrivere un romanzo… Però ditemi la trama!” come se questa si trovasse al
supermercato pronta e in offerta speciale. Non c’è nulla di kattivo a porre
domande del genere, se non fosse per un dettaglio: scrivere, anche se non
sembra a un osservatore superficiale, non è esattamente come bere un bicchier
d’acqua. Si può imparare, ma non si trova pronto su internet né si può
pretendere che qualcuno ti riveli la trama del secolo, magari senza vampirelli
mosci ed elfi yahoi tra i piedi. La cosa carina è che buona parte di tali
pretendenti al trono dello Scrittore Superfighissimo, mostrano poco rispetto
per la sintassi italiana, visto gli svarioni grammaticali degni del </strong></span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong>bimbominkiese</strong></span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong> più trito. Il
fenomeno è ormai di costume da quando, complici case editrici più o meno
furbette, sono diventati di moda i cosiddetti baby-scrittori. Ecco la
definizione tipica:<o:p></o:p></strong></span></span></div>
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><em><span style="color: #0c343d;">Un
“baby-scrittore è una persona, di solito non ancora maggiorenne, che riesce a
scrivere un romanzo (probabilmente Fantasy o urban-Fantasy) raggiungendo un
grande successo di critica e di pubblico. “Baby” è ingrediente importante per
garantire una freschezza immaginativa adeguata al progetto di trame innovative
e nuove, di grande seduzione letteraria”.</span></em> <o:p></o:p></strong></span></div>
<strong>
</strong><br />
<strong>
</strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Traduzione per
il volgo:<o:p></o:p></u></strong></span></div>
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><em>“Dicesi <span style="mso-bidi-font-style: italic;">baby scrittore una persona adolescente tra i
12 e i 18 anni che riesce a pubblicare il suo libro grazie a politiche di
marketing indovinate. Di solito, non ha mai letto un Fantasy (se pubblica un
Fantasy) o comunque scrive grazie a ispirazione fornita dalla <strike>Strazzulla</strike>,
dagli starnuti. Capita anche che <strike>scopiazz </strike> tragga ispirazione dal
solito Tolkien o, nei casi meno fortunati, dalla Troisi (quella che batte a
casaccio sulla tastiera per inventare i nomi dei propri personaggi). Le
conseguenze sul piano letterario sono disastrose, ma in compenso fa molto figo
perché a 14 anni pubblica con Mondadori e voi no... gnè gné, gnè!”<o:p></o:p></span></em></strong></span></div>
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-style: italic; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Già che ci sono comincio subito col dire che io ho iniziato a scrivere
a 14 anni, buttavo nel water ciò che facevo, ma ho cominciato il mio primo
romanzo a 16 anni. Ho però iniziato a vendere i primi racconti a 18 e ho
pubblicato per la prima volta, col mio nome, a 33 anni. Non ho intenzione di
usare il politicamente corretto perché non mi interessa farlo e so
distinguere l’educazione dal moralismo bigotto da quattro soldi; quindi
proseguo col mio ragionamento. Ciononostante, sono consapevole di essere umano,
e quindi di sbagliare, e non pretendo che queste note passino per Verità
Assoluta et Universale, ma sono comunque un mio pensiero ben “aiutato” dalla
mia esperienza letteraria. Ciò mi rende certo di non scrivere stupidaggini</span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxrqdN8rGEwL2Li0jrYj5Yr5iCv-lKSjCGyHwpvg20H0JxB-6F735OniVoKz32LT5LxIpzlh0pUh5GLzjvClHnFfpqgF_vnK_cBxT5f3JvJHwuHKUD3THvKiLy2visbY55Ro6ZYpMc8cOg/s1600/Eragon_book_cover.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxrqdN8rGEwL2Li0jrYj5Yr5iCv-lKSjCGyHwpvg20H0JxB-6F735OniVoKz32LT5LxIpzlh0pUh5GLzjvClHnFfpqgF_vnK_cBxT5f3JvJHwuHKUD3THvKiLy2visbY55Ro6ZYpMc8cOg/s1600/Eragon_book_cover.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina di "Eragon"</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Storia:<o:p></o:p></u></strong></span></div>
<strong>
</strong><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong>La storia
del baby-writer cominciò con Paolini (Christopher) che alla bella età di 15
anni scrisse "E<em>ragon"</em>, un romanzo che
capitò tra le mani di Carl Hiaasen, scrittore noir, che lo propose alla sua
casa editrice. "E<em>ragon"</em> divenne un caso editoriale da 25 milioni di copie. Al di
là del fattore C di Paolini, non possiamo dire che di Fantasy non ne masticasse,
anche se "E<em>ragon"</em> sembra pari pari la versione Fantasy di Star Wars… A latere
del suo straordinario successo ecco comparire la trilogia di
"A<em>cqua-Silva"</em>, di Anselm Audrey (nata nel 1982) da noi edita dalla Editrice Nord.
In Francia, Flavia Bujor pubblicò a 13 anni <em>“Le tre pietre”</em>, edito da noi dalla
Sonzogno. La Perfida Albione, l’Inghilterra, è invece la patria di Catherine
Banner che a soli 14 anni scrisse <em>“Gli occhi di un re”</em> ed è stata
pubblicata da noi dalla Mondadori. Non sono tutti i casi di autori stranieri ma
solo un assaggio. In Italy troviamo la già citata Licia Troisi che poco più che
ventenne, allora, pubblicò <em>“Nihal della terra del vento”</em>, con Mondadori.</strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj49R0X4Mfj3Y1ic_gOJgUS2Yy-FPXML8bRP-naYyOTzf6Okw5rNcBAknuI4377GdJeEECfhLYXbpMGhrMkivRk5iP2xQcTH82tknq_Cw5W1TTUeWt4pSeOHuux3dSFmvHgH5QPzbmNyemP/s1600/LaughingBaby.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj49R0X4Mfj3Y1ic_gOJgUS2Yy-FPXML8bRP-naYyOTzf6Okw5rNcBAknuI4377GdJeEECfhLYXbpMGhrMkivRk5iP2xQcTH82tknq_Cw5W1TTUeWt4pSeOHuux3dSFmvHgH5QPzbmNyemP/s320/LaughingBaby.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un baby writer contento</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong>A
questo proposito, è curioso notare come i fan trovino notevoli cambiamenti di
qualità negli altri due libri della sua prima trilogia, quando invece si
trattava di un solo libro-mostro da migliaia di pagine diviso per motivi di
marketing dalla Regina. Luca Centi,</strong></span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong> classe 1985, scrisse invece <em>“Il silenzio di Lenth” </em>per la Piemme. Chiara
Strazzulla, sì, quella che scrive a starnuti, esordisce con le 800 pagine de
<em>“Gli eroi del crepuscolo”</em> marchiato Einaudi. Non dimentichiamo Alessia
Fiorentino, che ha scritto <em>“Sitael, la seconda vita”</em> per la Dario Flaccovio.
(nonché di prossima rece su questi lidi). Il già recensito “<em>Bryan di bosco
quieto nella terra dei mezzi demoni” </em>è di Federico Ghirardi, per la Newton
& Compton. Non sono i soli: ne esistono tanti, tantissimi altri. La domanda
che sorge è una sola: perché? Prima che qualche furbastro dica "dici così perché sei invidioso!” la
domanda in questione andrebbe in realtà scritta così: “I romanzi di questi
giovani scrittori sono validi?
No, e questo nel 90% dei casi. Molti di voi mi hanno mandato
almeno un romanzo di tali nomi che mi ha fatto letteralmente cadere le braccia.
Il difetto principale è che, nel caso di Fantasy, tutti, da Paolini alla
Strazzulla, da Ghirardi a Elisa Rosso, sembrano essersi ispirati al solito Tolkien.
Non ho mai notato trame nuove, personaggi diversi dai soliti, tematiche
differenti. Non solo: intrecci e stili sono anche abbastanza mediocri e questo
è un dettaglio di non poco conto giacché molti di questi romanzi sono stati
pubblicati da Big e non da casette editrici dove lavorano 4 persone. Spesso i
personaggi sono senza carattere (come Bryan di Ghirardi: un perfetto idiota! Il
personaggio, dico, non l’autore). Dobbiamo anche evidenziare che questi libri sono tutti di genere Fantasy e sono
fatti davvero col copia e incolla. Apritene uno a caso e vedrete la solita
cartina geografica disegnata col compasso e quella sarebbe, per loro,
l’ambientazione. Dal punto di vista dello stile, e quindi della tecnica, le
cose non sono esaltanti. Pov ballerini, infodump a manetta (tanto è Fèntasy!)
stili scadenti, personaggi che definire piatti sarebbe un eufemismo, definiscono
la vera essenza di questi libri e cioè che poco importa da chi sono pubblicati: sempre scadenti sono. Ma perché
pubblicare da giovanissimi? Perché non aspettare di migliorarsi, di continuare
a leggere sempre meglio e, di conseguenza, <em>scrivere </em>sempre meglio? La mia
spiegazione è che oggi si è tutti affetti da un terribile morbo: protagonismo.
Genitori che considerano i propri figli come geni anche se hanno scritto solo
tre paginette e che corrono a vantarsi con amici, parenti e a inviare lettere
agli editori. Se ci pensate bene la cosa non è diversa da quei baby cantanti,
così ben ammaestrati da media e genitori, che sgomitano tra loro sul palco di
una nota rete italica. Baby cantanti che parlano, anzi no, che cantano di
amore, sesso, filosofia ecc, in un modo che sinceramente considero
agghiacciante. Così è per quei genitori che chiedono al figlio/figlia: “quante
pagine devi scrivere, ancora?” o “Aspetta che chiamiamo zio X che ha contattato l’editore Y perché sei davvero bravxxm!!!!” Ovvio che dal canto suo, il
baby scrittore crederà davvero di essere Poe, magari senza sapere chi era poi,
stò Poe!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E gli editori? Beh, per loro è
marketing e quindi guadagno, vi pare? Ignoreranno il massacro della lingua
italiana, si faranno beffe della trama e pubblicheranno il giovane esordiente
con una minima passata di editing (leggete uno qualsiasi dei libri della Troisi
e vedrete…). In libreria, se è una Big, il libro ostenterà con orgoglio la
fascetta che recita: “capolavoro scritto solo a N anni…” e subito una marea di
pubblicità, seguita dalle recensioni entusiaste di tutti i <strike>lecchini</strike> critici
compiacenti, mentre il pubblico poco specializzato berrà con entusiasmo la
balla dei milioni di copie venduti. Non credo che quello descritto sia un panorama
immaginario: è sufficiente guardare alla marea di nuovi libri pubblicati ogni
anno e l’ego degli autori pubblicati che non accettano la minima critica alle
loro opere. Adesso, già vedo le critiche di chi taccerà chi scrive di
“invidia”, “kattiveria” e “arroganza” e bla, bla e bla, il fatto è che per
giudicare un libro servono tempo (per leggerne tanti), voglia (per fare la
stessa cosa senza guardare sempre e solo la televisione) e competenza (ovvero
una testa che funzioni scevra da idiozie perbeniste da quattro soldi) E prima
che lo dicano altri lo faccio io: Ho pubblicato finora sei libri, nessuno a pago anche se non ho mai pubblicato con Mondadori o con
l’Einaudi, ma con piccole case editrici. Voi sapete che un altro mio libro è prossimo alla pubblicazione e, se Althaira mi aiuterà, così sarà sempre. </strong></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-1z9q75iicvDVOkJlDwFr76noTUwZe8iSAolNg2WcdIJwd4miZZK0wKFBb_4JMijuu7CtNzRWSvaphsSX35Wlvt5ljsy3ECGmiVK-E0wqqZizmuup9YRgi-sd4ooXZ7C7elcRvzGXJ-az/s1600/250px-ErnestHemingway.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-1z9q75iicvDVOkJlDwFr76noTUwZe8iSAolNg2WcdIJwd4miZZK0wKFBb_4JMijuu7CtNzRWSvaphsSX35Wlvt5ljsy3ECGmiVK-E0wqqZizmuup9YRgi-sd4ooXZ7C7elcRvzGXJ-az/s320/250px-ErnestHemingway.jpg" width="241" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Writer autentico al 100%</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong>No, non sono invidioso e no, non voglio
essere ricco, famoso e amato dalla figa. E non sono contro la gente che ha la passione di scrivere, sia chiaro: preferisco vedere gente che scrive, Fantasy, SF o quel che vuole, invece di</strong></span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong> sparare stronzate alla
Lapo Elkan, di ubriacarsi, o di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sbavare
all’uscita dell’ultimo modello di supertelefonino che fa figo. Solo, quando arriva il momento di pubblicare, magari con un
editore NON EAP, chi scrive, baby o meno, diventa appunto un autore pubblicato, cioè ha
lanciato verso il pubblico un documento. Come tale deve scrivere libri
leggibili, non ciofeche. E no, non conta con chi hai pubblicato, né quante copie
hai venduto grazie alla pubblicità. Perché, e lo dico sinceramente, non mi
serve l’Einaudi o la Pinco Pallo Editore per capire che i libri di una
qualsiasi Melissa P sono merda allo stato puro. Quel che serve è la voglia di scrivere per davvero e per farlo, come diceva un fesso di nome Kubrick, serva il tempo che serve. </strong></span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Volemose bene </strong></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 10pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Massimo
Valentini <o:p></o:p></strong></span></div>
<strong>
</strong><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
</div>
<strong>
</strong><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 6pt; mso-line-height-alt: 15.6pt; mso-outline-level: 1;">
</div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com60tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-13671585693930926782012-10-08T00:06:00.002+02:002013-04-11T10:56:28.880+02:00"Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" Recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSc7kXjv00-0Uobdln215u1U9X9Qvls8WImCFEJpd1Tk1z0m2YTVV11nrbYNX67jZDrsuF_Ky9-dOcfmw1-lW2B_f2gM1mVSKpbzwx66WLf0nCUI5Pc718HCm5p63HDPaHZa8GeTFIXUC7/s1600/9788834707364g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSc7kXjv00-0Uobdln215u1U9X9Qvls8WImCFEJpd1Tk1z0m2YTVV11nrbYNX67jZDrsuF_Ky9-dOcfmw1-lW2B_f2gM1mVSKpbzwx66WLf0nCUI5Pc718HCm5p63HDPaHZa8GeTFIXUC7/s400/9788834707364g.jpg" width="256" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><span style="color: #0c343d;">Questa volta affronteremo la recensione di un romanzo
che ha fatto storia e che è universalmente riconosciuto dalla Critica come uno
dei titoli più significativi della Fantascienza di ogni tempo. Parliamo
di “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di <em>Philip K. Dick</em>, dal quale è
stato tratto un altro capolavoro, stavolta di celluloide,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e cioè “Blade Runner”, di <em>Ridley Scott</em>.
Perché? Perché lo sto rileggendo in questo periodo (si può dire che ormai io lo
conosca a memoria) e perché mi sono francamente annoiato di leggere
paccottiglia sf moderna, che appare spesso come una confusa
rielaborazione di temi già affrontati, con la parziale
eccezione di titoli come “Neuromante”, di <em>Gibson</em>, e pochi altri. Contrariamente
a quanto si legge in molti siti che presentano una recensione di questo libro, io non mi
limiterò agli elogi fini a se stessi, ma cercherò di evidenziarne i difetti alla luce delle ultime tendenze
tecniche e narrative in voga al momento. <o:p></o:p></span></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Trama: <o:p></o:p></u></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u><br /></u></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong><u>
</u></strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong></strong></span></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Rick Deckard, è un “cacciatore di
taglie”. Il suo é un lavoro
particolare: ritirare, cioè uccidere, gli androidi che arrivano di nascosto sulla Terra. Proprio come quella di
molti altri impiegati, anche la sua è una vita squallidamente ordinata, ambientata in una città semi-deserta e
coperta di macerie. La polvere radioattiva ha ormai
condannato gli abitanti a degenerare e morire, a meno che non emigrino su
Marte, una delle Colonie Extramondo. Il rischio è l’alterazione delle capacità
intellettive, che rende “cervello di gallina”, chi si ostina a non partire. </strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Deckard vive in un mondo dove il sole non è più
visibile e il genere umano è destinato a scomparire tra i
rifiuti, la “palta”, come sono chiamati da <em>Dick</em>. Sposato a una moglie sempre depressa e che lo deprime a sua volta,
con lo stipendio che non gli basta per vivere se non “ritira” sempre nuovi androidi, ha
un solo fine: raccogliere soldi sufficienti per acquistare un animale autentico
per fare a meno della “pecora elettrica”, la copia artificiale di una pecora che ospita sul terrazzo
del edificio dove vive. Già perché il suo mondo, decimato dalla guerra
nucleare, ha perso ogni specie animale che dunque trova quotazioni altissime
sul mercato. Invidioso della cavalla Percheron del suo vicino egli si affanna a cercare uno
struzzo, una mucca o una capra per acquisire quello status che nel suo mondo
sono gli animali.<span style="mso-spacerun: yes;"> Gli androidi sono il contraltare umanoide degli animali elettrici che i cittadini con meno possibilità economiche acquistano per far credere agli altri di avere anche loro un animale. E questo lato ipocrita della società è così perfetto <span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>che i tecnici autorizzati a ripararli indossano vestiti e divise da veri veterinari. A differenza degli animali elettrici, però, gli</strong></span></span></strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong> androidi sono macchine biologiche</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong> costruite per il combattimento, il piacere e il lavoro. Lo slogan delle
autorità, che rimbalza sui media e in televisione, recita che per ogni famiglia che
emigra ci sarà un androide come compagno e schiavo. </strong></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong></strong><br /></span>
<strong><span style="color: #783f04;"></span></strong><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHogFjsd2Khakx2oc48rwmfUHKv89B-su-6OdwjvF27u6_wiV1r8B1nfa40Qu4qBn0y151dBehIy5kjFShblvCV3Stl-GXrmbV_Jy4kjTyAp4ItauvEXVt55p6r6gsvd4zyy-KJkRtwhsS/s1600/philip-k-dick-androidi-animali-elettrici-e-sc-L-x4HnUl.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHogFjsd2Khakx2oc48rwmfUHKv89B-su-6OdwjvF27u6_wiV1r8B1nfa40Qu4qBn0y151dBehIy5kjFShblvCV3Stl-GXrmbV_Jy4kjTyAp4ItauvEXVt55p6r6gsvd4zyy-KJkRtwhsS/s400/philip-k-dick-androidi-animali-elettrici-e-sc-L-x4HnUl.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un fotogramma tratto da Blade Runner</td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #783f04;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong></strong></span></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Il loro desiderio è quello di essere umani o almeno accettati dai loro stessi creatori come individui e non come schiavi. I</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong> cacciatori di androidi come Deckard sono l’ultima
difesa tra l’uomo e la sua copia artificiale ma organica, così umana da provare
sentimenti se vive per troppo tempo. Per evitarlo, gli androidi sono forme di vita
limitate geneticamente a una vita di 4 anni. La differenza con i veri esseri
umani è che i primi mancano di empatia, cioè di consapevolezza e di
partecipazione emotiva verso qualsiasi cosa. Ma i Nexus 6, questi i nomi delle
più evolute di queste macchine, risvegliano gli occhi sopiti di Deckard verso un
mondo che sembra confuso: quello della realtà. Egli stesso
dubita a un certo punto di essere umano e quando comincia a provare una forma di pietà verso i suoi bersagli si ritrova a osservare il proprio mondo che si dissolve. Il
solo valore di quel mondo, animali autentici a parte, sono le scatole del
Predicatore Wilbur Mercer, predicatore che somiglia moltissimo, dal punto di
vista filosofico, al Cristo. A differenza della Figura Cristiana si rivela anche lui un inganno, un attore
che recita un ruolo. Accanto a questi abitanti, tra androidi troppo umani e
umani troppo meccanici, un cervello di gallina, J.R. Isidore, uno dei tanti
alter ego che affollano i libri del Nostro. J. R. Isidore è il solo a chiedersi
cosa sia, il solo che provi sentimenti, il solo che avverta la propria
solitudine e ne abbia paura. Disprezzato dagli stessi androidi è
l'ultimo esempio di umanità perduta, un anti eroe di scarsa intelligenza ma,
proprio per questo, più umano di androidi e cacciatori di androidi. <o:p></o:p></strong></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4wn7gfdVVDSRsauzmGkY3gbdWpdoymPvZHGPNTeyB1ahiBPxEoW8MsdpVG4DpdD6eMr37_WpIDT5zR-4yNNp6E8eboexodLwS7lI1EnjUpdvYfzF6BfVlSw3itqfJ7gGL4v2CAsW4qpWL/s1600/philip_dick-ridley_scott.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4wn7gfdVVDSRsauzmGkY3gbdWpdoymPvZHGPNTeyB1ahiBPxEoW8MsdpVG4DpdD6eMr37_WpIDT5zR-4yNNp6E8eboexodLwS7lI1EnjUpdvYfzF6BfVlSw3itqfJ7gGL4v2CAsW4qpWL/s320/philip_dick-ridley_scott.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ridley Scott e Dick</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u></u></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Recensione<o:p></o:p></u></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>
</strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><span style="color: #660000;"></span></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><span style="color: #660000;"></span></strong></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Su questo romanzo hanno scritto di tutto quindi non avrebbe senso lanciarmi in arzigogolate interpretazioni
filosofiche della trama. Sarebbe come recensire per la centesima volta "via col vento". A chi e a cosa servirebbe? qualsiasi appassionato di Fantascienza dovrebbe averlo già almeno sfogliato, quindi </strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>concentrerò il mio esame
sui pregi e sui difetti. Vediamo... </strong></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">
</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><em>Infodump</em> <span style="color: #0c343d;">A iosa. </span></strong></span><strong><span style="color: #0c343d;">Per esempio, già il 1° cap, quando cioè Rick chiacchiera
della cavalla col vicino, tra i suoi pensieri ci sono riferimenti alla polvere
radioattiva della Terra. Il 2°, poi, quello che presenza J.R. Isidore (che in
<em>Blade Runner</em> diventa J.R. Sebastian), è tutto un fiorire di infodump
relativamente alla guerra, all’esodo verso Marte e al perché gli androidi
venivano consegnati agli abitanti che decidessero di emigrare. Idem, quando
appare Isidore che guida il camioncino per la ditta che ripara animali finti, e
quando incontra Pris, la donna androide gemella/clone di Rachel (quella con cui
farà sesso Deckard), lo stesso Isidore riflette sul perché lui è un “cervello
di gallina”, di fatto presentando infodump di primo tipo mascherato da secondo.
</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Trama </em></strong><strong style="color: #0c343d;"><em>Dick</em> NON
spiega cosa ne fanno gli abitanti terrestri degli animali. Il vicino ha una
cavalla che non fa altro che ruminare la propria <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>biada. Ma un cavallo DEVE camminare, gli serve
spazio e non può correre sulla terrazza di un palazzo come tanti. Allora, che
se ne fa il suo proprietario? E lo stesso Rick che a un certo punto adocchia
uno struzzo, dove lo ospiterebbe se non sul tetto del suo palazzo e quindi, di
fatto, condannandolo in gabbia? E a che serve possedere un animale all’esterno,
sapendo che alla fine morirà a causa della polvere onnipresente? Se è vero che<strong> la trovata di limitare la vita degli androidi a 4 anni è eccellente a questo punto sembra superflua la figura del Cacciatore di Androidi. Perché tutti gli androidi prima o poi moriranno e non sono capaci di riprodursi, come dirà Rachel al protagonista.</strong></strong><br />
<strong><span style="color: #073763;"></span></strong><br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoNtOMO6FgBurmntnlATnWnkQx5Iw__P4WuhA128RWGKUNqwZ4X0tb-Rw_-Jwiw13y114vPfuFxD_tW4RIqWUGasRhV2m_KJMUlTyaAO08z0bYtNlGMbmvRJjvmnxB0-9SfECxBnOM3fsj/s1600/bladerunner-uce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoNtOMO6FgBurmntnlATnWnkQx5Iw__P4WuhA128RWGKUNqwZ4X0tb-Rw_-Jwiw13y114vPfuFxD_tW4RIqWUGasRhV2m_KJMUlTyaAO08z0bYtNlGMbmvRJjvmnxB0-9SfECxBnOM3fsj/s1600/bladerunner-uce.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Locandina di "Blade Runner" </td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>Verosimiglianza scientifica </em></strong><strong style="color: #0c343d;"><em>Dick</em> non spiega neanche
determinate tecnologie. Molte di queste sono dichiaratamente
arcaiche anche per i nostri tempi. Questa è una costante di tutti suoi romanzi, come se questi dettagli fossero secondari. Può essere che effettivamente fosse così: d'altronde la sua SF è sempre stata sociologica e non tecnologica,</strong><strong style="color: #0c343d;"> che però stona. Curioso, per esempio, che gli abitanti che non emigrano indossano “costose braghette di piombo” quando, considerata la tecnologia disponibile, dovrebbero avere ben altri ausili anti-polvere... Non è prevista alcuna protezione per gli animali dalla polvere radioattiva: considerato che questi ultimi costano un occhio della testa, sembrerebbe ovvio inventare qualcosa, anche una sola frase ma non si evince nulla del genere.</strong><strong style="color: #0c343d;"> Verso la fine, quando cioè Rick arriva da Isidore per uccidere gli
androidi che si sono nascosti a casa del “cervello di gallina”, sarà la
figura del profeta Wilbur Mercier ad apparire come visione mistica, ma senza che l’autore
spieghi come<span style="mso-spacerun: yes;"> e </span>perché, dal momento che
appena qualche pagina prima mostrava che lo stesso Mercier era solo un attore
di scarso talento.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong>
</strong><o:p><strong> </strong></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>
</strong></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><u>Pregi:<o:p></o:p></u></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>
</strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong></strong></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><br /></strong></span></span>
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Lo
stile è a conti fatti poco fantascientifico e molto “sociale”. I dialoghi
sono verosimili (tranne alcune eccezioni), il linguaggio usato anche. Molto
buona la complessità della<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>trama che non
presenta punti di ombra ed eccellente la figura di J.R. Isidore, dal punto di
vista umano. Buona anche la dinamica della storia, anche se oggi un romanzo del
genere sarebbe forse considerato lento, cosa che non condivido giacché è molto
piacevole da leggere e non annoia. Certo, non è il classico romanzetto
fotocopia, non parla di mostri provenienti da universi paralleli e non spiega
le tecnologie usate. Forse gli amanti dell'infodump scientifico a tutti i costi potranno storcere il naso a leggere dell'assenza delle loro amate descrizioni, ma poco importa. La capacità narrativa di Dick non sembra affatto limitata dall'infodump né dall'assenza di complicate quanto improbabili descrizioni tecniche. Le stesse informazioni che l'Autore usa per spiegare il mondo dei suoi personaggi non arrecano noia, ma anzi contribuiscono a ricreare il mondo di una realtà apocalittica. Ricordiamoci che <em>Dick </em>è stato il precursore del cyberpunk e che molti, a partire dall'osannato <em>Gibson</em>, devono ben più di poche idee al grande romanziere americano. Ma allora, queste benedette tecniche servono davvero a migliorare un romanzo oppure sono soltanto una moda? La risposta è una sola: ciò che serve è l'equilibrio, ma ciò che manca può essere compensato dal talento. </strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>“Ma gli Androidi sognano Pecore Elettriche?” è
figlio di un periodo, ricordiamo che fu scritto nel 1968, assai attivo dal
punto di vista dell’inventiva. Sbagliano coloro che si azzardano a
definire questo libro come un esempio del passato. Anche perché la gran parte
dei libri moderni di SF, Hard o meno poco importa, deve moltissimo a
questi capolavori che non hanno nulla da
invidiare alle trame ritrite di oggi. </strong></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><u></u></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><u></u></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><u>Quindi:<o:p></o:p></u></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><u><br /></u></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong>
</strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong></strong></span></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Nonostante
i difetti accennati, e nonostante, con ogni probabilità, <em>Dick </em>non conoscesse
affatto regole, assenza di infodump, cambi di pov e il <em>mostrato</em>, “Ma gli Androidi Sogano Pecore
elettriche?” ricorda, almeno a chi scrive, certi romanzi di atmosfera di <em>H. P.
Lovecraft</em>. Dettaglio, questo, che fa dimenticare l’assenza di una tecnica
raffinata. Io stesso, che non esito mai a studiare tecniche
e tematiche di oggi per i miei nuovi romanzi, penso che
l’eccellenza sia non quella di seguire in modo ossessivo le regole e le tecniche, ma di usarle con cognizione di causa senza mai trascurare la bellezza, la Poetica che è poi la vera eccellenza</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong> di questi romanzi. Perché è grazie alla perfetta armonia tra ispirazione artistica e tecnica </strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>che gli
androidi, chi legge e chi scrive potranno continuare a sognare e , qundi, a
riflettere. </strong></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong>Massimo
Valentini</strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong></strong></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><strong><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com48tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-73387913237592234072012-09-29T16:45:00.002+02:002013-04-14T20:29:32.386+02:00Pensieri liberi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAJn2MIpgHonFQLfQx2b_ptxnmHsGGbDh95fpvmSmdOkec8Fm77HEa_jS2lZuSvzaUzCcvq6kLkc0tAxqQ65YiPiQq6PueZleGBoNdQjtRuxQg4X35N2QFD80JAqAUFTaMrpNYXpTS6L3C/s1600/71346-liberta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAJn2MIpgHonFQLfQx2b_ptxnmHsGGbDh95fpvmSmdOkec8Fm77HEa_jS2lZuSvzaUzCcvq6kLkc0tAxqQ65YiPiQq6PueZleGBoNdQjtRuxQg4X35N2QFD80JAqAUFTaMrpNYXpTS6L3C/s400/71346-liberta.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span><span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: #073763;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 8.5pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;">Ok, oggi avrei dovuto
scrivere una delle mie solite recensioni ma a conti fatti, mi annoio un po’.
Sì, d’accordo: il libro in questione è una merda. Voglio dire, non mi esalta.
Scritto coi piedi. Raffazzonato. Stupido. Fèntasy (e ho detto tutto). Quindi
non ne parlerò e invece inauguro un nuovo modo di fare post. Quello di farvi
conoscere l’altro lato del Valentini-pensiero, quello scanzonato, cinico,
simpatico (forse) e un tantino figlio di mignotta. Già che ci sono voglio anche informarvi che proprio
ieri, in tutte le edicole italiote, è uscito il primo numero della rivista che
concorro a scrivere anch’io: Voyager. Avete capito bene: la rivista ufficiale
del programma di Rai due di Roberto Giacobbo. Figo, eh? Sono in redazione,
quella della rivista, non del programma, preparo pezzi, controllo, riscrivo,
faccio sezioni… si lavora, insomma. Un altro al posto mio avrebbe magari acceso
le fanfare e dandosi un certo non so ché di Altissima, Levissima e Purissima
aria da intellettuale sfigato avrebbe sciorinato per filo e per segno quanto è
bravo. A me non me ne frega di farlo, se sono bravo o meno lo so da solo, e a
conti fatti devono deciderlo gli altri. E poi detesto chi si vanta. Di solito,
quelli che lo fanno sono degli idioti. Io cerco solo di lavorare al meglio; non
so ancora se rimarrò nel progetto (dipende da molti fattori) ma al momento ne
faccio parte. Amen.</span> </span></span></strong></span></div>
<span style="font-family: Calibri;"></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"></span><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.8pt; margin: 9.6pt 0cm 10pt; text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDqyIde0Y3mvwzTEO3KvdVDpb788E_-navdNF0qJB32rA7EHTV8RyqEk65Ho4VLyE5irZ1Hh6m8k3TKHEWCUPTBWwzv01qHUYH_3zOEqvwzM6OF9au-69Zl50OMMvJiFlcXfVm_TLgmLys/s1600/rivistavoyagerpiccola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDqyIde0Y3mvwzTEO3KvdVDpb788E_-navdNF0qJB32rA7EHTV8RyqEk65Ho4VLyE5irZ1Hh6m8k3TKHEWCUPTBWwzv01qHUYH_3zOEqvwzM6OF9au-69Zl50OMMvJiFlcXfVm_TLgmLys/s320/rivistavoyagerpiccola.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<span style="font-family: Calibri;">
</span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.8pt; margin: 9.6pt 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 8.5pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un’esperienza nuova per me che finora avevo svolto il
lavoro del divulgatore in modo diverso. Un modo più libero, senza padroni, un
cane sciolto che va in giro e osserva, prova, sogna e scrive. Beh, che ci
volete fare, sono uno scrittore, mica Fabio Volo. Scrivere per Voyager è divertente, anche se le responsabilità sono tante, ma fa parte del gioco. </span></strong><strong><span style="color: #073763;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 8.5pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;">Certo, a conti fatti, scrivo per un bel po’
di gente. Varie riviste, rispondo alle lettere, scrivo libri... Ricordo ancora quando
cominciai a scrivere le prime volte. Ero al liceo, anzi, no: in Inghilterra per un viaggio studio, ma con
qualche compagno della mia classe. Ovviamente lo studio era l’ultima delle
preoccupazioni dei miei baldi amici. Erano andati per “le inglesi”, loro. In
effetti, non se ne sono <em>fatta</em> nessuna (decisero di ripiegare sulle nostre compagne
italiane). Io, invece, che ero fidanzato (a volte anch'io sono un bravo ragazzo) proprio non me ne fregava nulla né delle inglesi né delle nostre
compagne. Rispetto a me, solitario per nascita e
compagnone per diletto, loro erano scatenati. Bevevano, fumavano, facevano
casino... Le loro stanze al college sembravano quadri naif o, se volete, l’ultima
delle fogne. Io, invece, </span><span style="color: #0c343d;">scrivevo. I miei compagni erano impegnati a studiare l’inglese (30 minuti ogni 24 ore, più o meno)
fotografarsi le facce a vicenda, studiare le gambe delle ragazze (inglesi) che
venivano ogni venerdì a pulire quella fogna di appartamento, cercare di
<em>farsele</em>, fotografare loro il Lato B (ho detto Lato B? Scusate: volevo dire le
chiappe) e gettare acqua sul gatto delle studentesse (italiane) del piano
inferiore per attrarre l’attenzione delle suddette. Italiane che ovviamente e</span></span></span><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">rano andate
li per gli inglesi e che invece anche loro se la facevano con gli italiani. Quando si dice che tutto il mondo è paese... Poi, un bel
giorno, una delle studentesse italiche cominciò a fare
flap flap con le ciglia verso di me. Ricordo quel che mi disse un certo
Salvatore:<o:p></o:p></span></span></strong></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">
<span style="color: #0c343d;">
<strong>
</strong><strong>
</strong></span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 16.8pt; margin: 9.6pt 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong></strong></span><br /></span>
<span style="font-family: Calibri;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;"><strong>Lui: “Max, secondo noi dovresti darti una mossa.” E
intanto si raspava il grugno con un rasoio. Peccato che la
barba erano un ciuffo di peli qua e là.</strong> </span></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Io: “E perché? Ho già la fidanzata.” </strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Lui: <em>rasp, rasp</em> “Vabbé però la tua ragazza è lontana e adesso sei solo. Mica puoi scrivere tutto il giorno. C’è quella che
ti guarda: che aspetti?”<o:p></o:p></strong></span><strong>
</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Io: “Tu hai la ragazza in italia? Non lo sapevo."</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Lui: "Eeeeh, vabbé no, ma qui..."</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Io: "Ma qui fai lo zerbino di quella cofana della terza F..."</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Lui: <em>rasp rasp</em> “Sei uno sfigato!”<o:p></o:p></strong></span><strong>
</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Io: “Sarà, ma io non mi ammazzo di seghe come fate
voi.”<o:p></o:p></strong></span><strong>
</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Lui: “Solo perché la tua ragazza è gnocca…”<o:p></o:p></strong></span><strong>
</strong></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Io: “Buone raspate, Salvatò!”<o:p></o:p></strong></span><strong>
</strong></span></span></div>
<span style="font-family: Calibri;">
<span style="color: #0c343d;">
</span><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong>Ecco, più o
meno queste erano le giornate ragion per cui feci i bagagli e tornai in italia. Una vacanza di merda,
ma che è servita a farmi capire una cosa: che nella vita di ciascuno di noi ciò
che siamo è sempre lì ad attenderci. Salvatore so che è diventato medico, è
benestante e ha rilevato lo studio del Papi, pure lui medico. Io, invece,
scrivo i miei libri e me ne frego di leccare a destra e a manca
per far comprare qualche copia in più agli amici degli amici degli amici degli amici.</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><span style="color: #073763;"><span style="color: #0c343d;"> Certo, anche il mio c.v. è invidiabile: sono stato
qua, sono stato là, Antartide, Nuova Zelanda, Australia, A-stan e Bosnia.
Scrivo, leggo, poi scrivo e ri-leggo. E, quando ero libero, non mi sono mai
mancate le compagnie femminili. Forse, per gran parte delle persone, io sarei
quel che disse Salvatore: uno sfigato. <em>Forse</em>. Certo, non navigo nell’oro, però
me ne sbatto di tutto, tranne che della voglia di scrivere.</span> </span></strong></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjimOUCKSBhlo1IZa2M6b_TMfKWTQOW_H0kISvVFSM2K6Q34mOOGiKzmtHIbgnTasioq1s3KjYtrWohZNBtS2IxzLTffRP71E_A66wMsdo8ErG0-fB6mrplYcGedvaR22_0W-nWCaIo8K-/s1600/copertina_snoopy-scrittore_inserito.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjimOUCKSBhlo1IZa2M6b_TMfKWTQOW_H0kISvVFSM2K6Q34mOOGiKzmtHIbgnTasioq1s3KjYtrWohZNBtS2IxzLTffRP71E_A66wMsdo8ErG0-fB6mrplYcGedvaR22_0W-nWCaIo8K-/s320/copertina_snoopy-scrittore_inserito.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A volte qualche rifiuto devi prevederlo...</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
</div>
<span style="color: #0c343d;">
</span><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><span style="color: #073763;"><span style="color: #0c343d;">Oh, non importa
cosa, basta che scriva. Perché solo così mi sento vivo, anche quando vorrei
bruciare gli appunti di quei cazzo di libri per i quali getto sangue e follia, e
diventare un norm come quel Salvatore lì. Che dirvi? Anche a me piacerebbero
una villa, soldi e qualche mese trascorso senza fare una cippa
in vacanza. Io invece sono spesso in bolletta, ma non mi raspo la barba e credo nel potere della penna e della libertà. Quella di fare
come mi pare, quando mi pare e con chi mi pare, quella di vivere sempre sul filo
del rasoio, sempre incontro al vento, anche se magari fuori
piove. No, grazie, signori Salvatori delle mie ghette: non
so che farmene delle vostre seconde scelte, delle vostre ville lasciate dal
Papi e delle donne che ora avete, ma che forse un giorno conobbero me prima di
voi. Se vado in giro, lo faccio per conoscere gente nuova, che magari possa
insegnarmi qualcosa. Perché non esiste nulla al mondo che sia meglio della
libertà di pensiero. Io sono nato per questo: libertà di pensiero, di scrivere,
di essere. Anche se a volte neanch'io so il perché.</span> <o:p></o:p></span></strong></span><strong><span style="color: #073763;">
</span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="color: #073763; font-family: Times New Roman; font-size: small;"><strong>
</strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><strong><span style="color: #073763;"><span style="color: black;">Massimo Valentini</span> <o:p></o:p></span></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #073763;">
</span></strong></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #073763;"></span></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #073763;">
</span></strong></div>
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #073763;"></span></strong><br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;">
</span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com64tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-7470177447295457452012-09-23T21:10:00.000+02:002012-11-23T17:24:53.614+01:00Il meme di Sam <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihSRhms3IPUw6RtVngVXovAKUJLfUTk-WHgDb0euCU3gS_p1vch4UP8YVxG51NhnRjvmLL8xiBeKJOrcdrvplNbNL0mMAIAg6KNmEpxDaE1QCuuO6zkJDL0Mn3JsqHLOfCjHlgAL0dToOu/s1600/mura1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihSRhms3IPUw6RtVngVXovAKUJLfUTk-WHgDb0euCU3gS_p1vch4UP8YVxG51NhnRjvmLL8xiBeKJOrcdrvplNbNL0mMAIAg6KNmEpxDaE1QCuuO6zkJDL0Mn3JsqHLOfCjHlgAL0dToOu/s320/mura1.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0b5394;">Cari e Care,</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0b5394;"></span></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="color: #0b5394;">Eccoci arrivati al nostro consueto appuntamento. Questa volta risponderò a un meme che Samantha Baldin, la blogger di <a href="http://www.libriecaffelatte.com/">Libri e Caffelatte</a> che già a suo tempo parlò del mio <span style="color: #783f04;">“Gabbiani delle Stelle",</span> mi ha inviato,</strong><strong style="color: #0b5394;"> invitandomi a farlo girare su altri siti di appassionati di libri. Sam sta scrivendo un romanzo cyberpunk in due volumi che auto pubblicherà quando sarà pronto evitando quindi, da brava ragazza, di ricorrere a una EAP per la pubblicazione. Potevo non offrirle una recensione della sua fatica? No di certo, visto che </strong><strong style="color: #0b5394;">sono sempre disponibile verso chi cerca di assecondare la propria passione narrativa senza ingrassare chi si fa pagare per esaudire un sogno. Eccovi le regole trascritte pari pari dal blog di Sam:</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><u>Regole:</u></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Vanno elencati 11 fatti su noi stessi, si risponde alle 11 domande formulate dai blogger che ti hanno coinvolto, e si designa qualche altro per rispondere alle nostre. In pratica, una catena di S Antonio formato blog. E dato che accetto sempre le sfide eccomi a parlare di me stesso (so’ figo, lo so!) per poi rispondere alle domande di Sam. Considerate, quindi, questo post come un’occasione per curiosare tra i cavoletti miei.</span> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #783f04;"><br /></span></strong>
<strong>1 <span style="color: #0c343d;">Per ISDN, il romanzo che al momento sto riscrivendo facendo uso di tutte quelle regole ormai riconosciute come valide & moderne, sto affrontando una vera e propria ricomposizione. Eccetto la storia che sarà sempre quella ideata a suo tempo, vi ricordo che, se la prima versione del romanzo fu scritta 3 anni fa, cambierà però tutto il resto. Praticamente, sto scrivendo un nuovo romanzo facendo uso di una mia storia preesistente.</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>2 <span style="color: #0c343d;">Non amo i reality show, spettacoli tipo quella di Miss Italia e le varie menata italiote a sfondo chicchiereccio. Amo invece i film, specie se si tratta di quelli a tema di SF.</span> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>3 <span style="color: #0c343d;">Sono un solitario, ma non sono un buzzurro. Mi piacciono i miei spazi anche se non disdegno la compagnia di persone simpatiche.</span> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>4 <span style="color: #134f5c;"><span style="color: #0c343d;">Amo la musica classica, quella rock e la pop. Non disegno il soft metal se fatto bene.</span> </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>5 <span style="color: #0c343d;">Trovo che i coniglietti, le cavie, i criceti e in generale i cuccioli di cane e gatto siano meravigliosi, ma adoro anche le rose blu e nere</span></strong><br />
<strong><span style="color: #134f5c;"></span></strong><br />
<strong><span style="color: #134f5c;"></span></strong><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLgACnMk_UVuBL1D2-CnfwwZqhRvANXRgdlOw9YhH9x71RldmqA8UeznftOHJAwY4Rw_n8Kx7CiQx_vZjwO4SeS275URbz8PLTZ2B6Fst1w_Q4-j2maamXdxH3Yr_XUXhq3JmtmDnmPeTP/s1600/Listener+(2).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLgACnMk_UVuBL1D2-CnfwwZqhRvANXRgdlOw9YhH9x71RldmqA8UeznftOHJAwY4Rw_n8Kx7CiQx_vZjwO4SeS275URbz8PLTZ2B6Fst1w_Q4-j2maamXdxH3Yr_XUXhq3JmtmDnmPeTP/s320/Listener+(2).jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mi piacciono i coniglietti... e allora?</td></tr>
</tbody></table>
<strong><span style="color: #134f5c;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br />
<strong>6 <span style="color: #134f5c;"><span style="color: #0c343d;">Oltre agli arancini bianchi, quelli fatti con riso, prosciutto cotto, mozzarella e una spruzzata di pepe nero, sono ghiotto di pizza.</span> </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>7 <span style="color: #0c343d;">Adoro il thè alla pesca, la birra nera, l’aranciata, la coca e la gassosa al caffè. Non bevo altro, eccetto l’acqua. </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>8 <span style="color: #0c343d;">Colazione preferita? Del Silenzio, un cornetto alla crema, un buon libro o in alternativa un fumetto con le storie di Zio Paperone, Paperino e Qui, Quo e Qua.</span> </strong><br />
<strong></strong><br />
<strong></strong><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGoI-3aoa_QJbsKmQKk-xxL149c7SXTolCiAIyQbAqQMzk7vRHT9WUrD3-yiFM2rPMJgy48kzF_Qyx7UljtmuSt4-dP-8bNPpudWDGmkMr2ghNRNhxNMDXbbPSqGkj7knvTMNC1-elIBCR/s1600/Listener+(3).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGoI-3aoa_QJbsKmQKk-xxL149c7SXTolCiAIyQbAqQMzk7vRHT9WUrD3-yiFM2rPMJgy48kzF_Qyx7UljtmuSt4-dP-8bNPpudWDGmkMr2ghNRNhxNMDXbbPSqGkj7knvTMNC1-elIBCR/s1600/Listener+(3).jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Colazione all'italiana: cosa buona e giusta</td></tr>
</tbody></table>
<strong></strong><br />
<strong>9 <span style="color: #134f5c;"><span style="color: #0c343d;">Mi piacciono gli smarthphone</span>.</span> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>10 <span style="color: #0c343d;">Non sono un fighetto, anche se a volte posso sembrarlo. Se devo comprare qualcosa, decido, esco e compro.</span> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>11<span style="color: #0c343d;"> Il mio luogo preferito non è lo stadio o l’arena dei concerti, ma una spiaggia deserta e il mare. La sua voce è per me la musica migliore, la sua compagnia tutto quel che potrei desiderare.</span><span style="color: #134f5c;"> </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<u><strong>E adesso rispondiamo alle domande di Sam:</strong><strong></strong></u></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br />
<strong>Sam: <span style="color: #0c343d;"><em>Perdi mai la pazienza? Se sì, perché.</em></span></strong><strong></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br />
<strong>Max: <span style="color: #0c343d;">Sì, sono tendenzialmente impulsivo, anche se il mio animo ha una notevole parte logica. Perdo la pazienza con le persone che fanno finta di non capire o vogliono imporre la loro visione delle cose fregandose di quelle altrui. E non amo gli idioti travestiti da aquile. </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam: <span style="color: #0c343d;"><em>Sei al ristorante col tipo/a che ti piace tanto, è una delle prime uscite. Lui/lei si mangia una gradevole focaccia all'aglio. Quando cerca di baciarti a fine serata, che fai? </em></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #274e13;"><span style="color: #0c343d;">Cerco di non farle capire che a momenti mi stende e scappo in</span></span><span style="color: #0c343d;"> bagno per respirare…</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam: <em><span style="color: #0c343d;">Hai un blog, non sai che scrivere perché negli ultimi tempi sei un po' giù. Non scrivi nulla o scrivi cazzate?</span></em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #741b47;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #0c343d;">Non scrivo nulla.</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam: <span style="color: #0c343d;"><em>In biglietteria la solita nonnina ti passa avanti. Quando però tocca a te, ti tirano giù il vetro. Sei senza biglietto e il treno sta per partire... la nonnina va dove vai tu. Che fai?</em></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #0c343d;">se posso, cambio percorso!</span> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam: <em><span style="color: #0c343d;">Sei al bar, chiedi un caffè. Vedi che il barista ti da quello che già aveva lì. Glielo dici o fai finta di nulla e ti bevi la ciofeca?</span></em></strong><br />
<strong><span style="color: #741b47;"><br /></span></strong><strong>Max: <span style="color: #0c343d;">Con un sorriso gli faccio notare che il caffè lo voglio fresco e non preistorico.</span></strong></div>
<strong><span style="color: #274e13;"><br /></span></strong><strong>Sam:<span style="color: #0c343d;"><em> Ti regalano un libro. Sai già che non ti piacerà perché conosci l'autore e leggerlo aiuta solo la regolarità del tuo intestino. Però, il donatore è uno "importante" (datore di lavoro, ragazzo/a ecc.). E lui/lei lo adora. Che fai?</em></span></strong><br />
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #274e13;"><span style="color: #0c343d;">Ringrazio, sfoglio la ciofeca e la dimentico da qualche parte.</span> </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br />
<strong>Sam: <span style="color: #741b47;"><span style="color: #0c343d;">Scarichi dal mulo? E se sì, cosa?</span> </span></strong></div>
<strong><span style="color: #741b47;"><br /></span></strong><strong>Max: <span style="color: #0c343d;">Evito il mulo ma conosco chi mi fa il piacere di scaricare un film o della musica che mi piace liberamente disponibile su Internet.</span> </strong><br />
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam: <span style="color: #0c343d;"><em>Credi che ci siano più politici che fanno ridere o comici che entrano in politica?</em></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #741b47;"><span style="color: black;"></span></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #741b47;"><span style="color: black;">Max:</span> </span><span style="color: #0c343d;">I politici fanno piangere con le loro cazzate, anche se queste effettivamente sembrano barzellette puntualmente riportate dai quotidiani esteri alla faccia nostra. Ma penso che i comici in politica, barzellette o meno, non possano far ridere più dei politici. Forse sono parenti! </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam:<span style="color: #741b47;"> <em><span style="color: #0c343d;">Hai un colloquio importante. Se partito/a presto, ma ti sei beccato un incidente. Arrivi sudato/a e puzzolente. L'unica tua salvezza, è un distributore di merendine e bibite calde. Cosa scegli come deodorante improvvisato?</span></em> </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #274e13;"><span style="color: #0c343d;">Qualcosa imbevuto di thé caldo alla pesca.</span> </span></strong><br />
<strong><span style="color: #274e13;"><br /></span></strong><strong>Sam: <span style="color: #0c343d;"><em>In negozio ti danno il resto sbagliato. Ti mancano 20 euro. La cassiera ha l'aria di una furba, e tu sei certo/a di aver ragione. Che fai?</em></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #0c343d;">glielo faccio notare con tatto.</span></strong><br />
<strong><span style="color: #274e13;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj0KTGJpIf3J_yvbRsn-47Xncbz_xhCdBkf_t4L_fOCpfEtNdhRkk0hzZbFSiIiKPcB9XKN4UoXEAexpl-7iCrdB0KDZCORLafsbPzttWxVKA_d8NZhWvXe3BLH5lW5xaYCSn5VT2itPwc/s1600/Listener.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj0KTGJpIf3J_yvbRsn-47Xncbz_xhCdBkf_t4L_fOCpfEtNdhRkk0hzZbFSiIiKPcB9XKN4UoXEAexpl-7iCrdB0KDZCORLafsbPzttWxVKA_d8NZhWvXe3BLH5lW5xaYCSn5VT2itPwc/s320/Listener.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Giuro che mi piace solo per l'aureola!</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Sam: <span style="color: #0c343d;"><em>Siamo al momento dell'Apocalisse (quale non ha importanza). Ti ritrovi davanti a due cancelli. Arriva San Pietro e ti fa le domandine per decidere se mandarti in Paradiso o all'Inferno. D'un tratto, dal cancello dell'Inferno compare la gnokka perfetto/a. Il sogno della tua vita mortale. Vorresti ancora andare in Paradiso?</em></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Max: <span style="color: #0c343d;">Beh, sì. Con i tempi che corrono non sia mai che quel che appare sia diverso da quel che sembra!</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #274e13;"></span></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Massimo Valentini</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong></strong><br /></div>
<br /></div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com54tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-39367939267008437572012-09-13T21:26:00.005+02:002013-04-11T10:52:00.216+02:00"Assault Fairies vol 1", recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglS4ILWqMiP0YbT0o6T8sog_cbANhj0zu-KoCDjKwwHlDb7pL9MnSrfb2JIg-tbS44965RgF-Wx4Qu2tCBIBYiaof88Gj4ln5ex5L2MhwyFO1ca1ohpTUSq3lS1sBvxzoKrlVkI9AWg0iP/s1600/foto+in+prima.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglS4ILWqMiP0YbT0o6T8sog_cbANhj0zu-KoCDjKwwHlDb7pL9MnSrfb2JIg-tbS44965RgF-Wx4Qu2tCBIBYiaof88Gj4ln5ex5L2MhwyFO1ca1ohpTUSq3lS1sBvxzoKrlVkI9AWg0iP/s400/foto+in+prima.jpg" width="262" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br />
<br />
<span style="color: #0c343d;"><strong><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt;">Assault Fairies vol 1</span></i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt;"> è il romanzo di esordio di Chiara Gamberetta, una delle firme più graffianti dei siti dedicati al Fantasy italico. Non è mai stato pubblicato ed è disponibile al pubblico sul sito dell'Autrice. Non avevo mai pensato a recensirlo, fondamentalmente perché non mi piace moltissimo il genere ma poi, viste le recenti polemiche scatenate su questo e altri siti su regole e regolette, ho pensato che il libro della Gambera più "battagliera" del web potesse rivelarsi un buon esempio di un'opera scritta facendo ricorso alle regole.</span></strong><strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"> Certo, direte voi, esistono molti libri scritti con un occhio di riguardo al "mostrato". Patricia Cornwell, tanto per fare un nome a grande diffusione, usa esattamente le stesse tecniche per Kay Scarpetta, una delle sue protagoniste. Però, se de</span></strong><strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">vo essere sincero, li trovo freddi e poco verosimili per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Oltre a ciò, l'uso esasperato del principio noto come "Economia della Storia" li rende ai miei occhi mutilati della fine. Così, </span></strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>aiutato da una pinta di birra Cartablanca, ho deciso di recensire il libro della Gambera e buon pro vi faccia.</strong> </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></span><br />
<br />
<span style="color: black;"><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></span><br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGBfssUjJW6LVx_Iwh5nb4QGYJaBsTO7zJ9QYwW2CKhVSTL1tJWOaXfdNGMa7o0-bqvm6_n_MVorW_HxyOLtXxDqRXMpawqEz8dbpIgsmsRa_PtzBd48aFFsLqNrO0uS5cWpCnlP6fU8XB/s1600/Gamberetta_thumb%5B6%5D.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" hea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGBfssUjJW6LVx_Iwh5nb4QGYJaBsTO7zJ9QYwW2CKhVSTL1tJWOaXfdNGMa7o0-bqvm6_n_MVorW_HxyOLtXxDqRXMpawqEz8dbpIgsmsRa_PtzBd48aFFsLqNrO0uS5cWpCnlP6fU8XB/s1600/Gamberetta_thumb%5B6%5D.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Non è la Gambera ma il suo avatar...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Trama:</u></strong></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
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<br />
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Non la delineerò troppo anche perché, da quel che mi è parso leggerlo, è sostanzialmente un pretesto per mostrare le varie tecniche utilizzabili per scrivere una storia. A ogni modo, la trama vede un gruppo di fatine che abitano una Londra bizzarra tra coniglietti fumatori, strani esseri, fantasiose macchine da guerra e personaggi allucinati. Una trama che per quanto mi riguarda non esiterei a definire Bizarro Fiction ma che Chiara, al contrario, dice di essere un nuovo sotto-genere del fantasy</strong><strong> <o:p></o:p></strong></span></div>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
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<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Recensione:<o:p></o:p></u></strong></span></div>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
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<strong><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">Per un libro particolare come questo ho deciso di eseguire una valutazione altrettanto particolare. Pertanto comincerò a elencare le tecniche da lei adottate con i relativi pregi e difetti. Vediamo... </span></strong><br />
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<strong><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><u>Tecnica</u></span></strong><br />
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Show don’t tell a profusione, ovvero “mostra, non raccontare”. Abbiamo parlato di questo modo di scrivere per diversi post e io stesso sto al momento riscrivendo “ISDN” facendone ampio uso. Ma, se per quanto riguarda il mio libro ho cercato di seguire un equilibrio tra mostrare e raccontare, ciò non sembra essere stata la linea guida di Chiara. Il pregio</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong> dello show don’t tell è l’aspetto verosimile dell’ambientazione. Le scene e i fatti narrati sono più chiari per chi legge, contribuendo a fare di un romanzo <em>mostrato</em> un libro più efficace di uno solo <em>raccontato</em>. Ma è davvero così? Sì e no. Sì, perché Gamberetta ha usato termini adatti per ogni scena, senza inutili e mielosi giri di auliche parole. Il ritmo è veloce e quindi si lascia leggere con piacere. No, perché alla fine il troppo stroppia e il romanzo mostra scene superflue. I dettagli sono troppi e chi legge si scopre a dover riflettere su ogni parola. Io credo che si debba alternare il mostrato al raccontato seguendo il già citato principio dell'Economia della Storia, che recita più o meno così: “Mostra ciò che serve davvero e racconta il resto”. Curioso che Gamberetta, che pure ha più volte evidenziato questo equilibrio, non lo abbia seguito. <o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
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<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>La Prima Persona:</u></strong> </span><br />
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
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<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Il romanzo è scritto facen</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>do uso della Prima Persona al tempo presente. Questa scelta regala credibilità alla trama e chi legge “empatizza” col personaggio. Tuttavia,<span style="mso-spacerun: yes;"> a </span>mio parere, questo tipo di Pov è più adatto a un romanzo biografico o epistolare perché in caso contrario, con un romanzo ad ampio respiro, il pov limita troppo la visione degli eventi. La Prima Persona al presente limita la potenza della storia a una sola persona, il protagonista. Ma se vogliamo scrivere un romanzo capace di rivaleggiare con la potenza espressiva di una pellicola cinematografica, perché a questo serve lo show don't tell, usare questa tecnica rende il libro in qualche modo menomato. Neanche </strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><em>Assault Fairies vol 1</em>, poi, fa a meno dell'infodump. Intendiamoci: Gamberetta è abilissima a mostrare un mondo complesso e variegato senza ricorrere all'infodump farlocco tipico di molti scrittoroni di oggi, però ricorre a pensieri che "sanno" di infodump, segno che forse avrebbe potuto porre più attenzione a questo aspetto. </strong></span></span><br />
<strong><span style="color: #660000;"></span></strong><br />
<br />
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Ambientazione:</u></strong> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Ciò che questo romanzo mostra è che le fatine sono più importanti degli umani e anche più intelligenti. Nonostante lo stile chiaro e preciso non ho ben capito il ruolo della magia di questi esseri dalle sembianze di donne mignon. In pratica, non è chiaro se la loro magia è illusione o cambia davvero il mondo. Perché non usarla meglio? Insomma, se la magia è la panacea per tutti gli inconvenienti e, giustamente, l’autrice non è ricorsa al solito paternale tipo dei Fantasy che vede il solito mago, col solito eroe che non usa la (solita) magia per paura di alterare gli equilibri del mondo (e quindi, alla fine, servire da pretesto all’Autore perché prosegua la storia) allora io ne avrei fatto a meno. Le fatine di Gamberetta non sono sagge e anzi sono delle grandissime figlie di buona donna. Allora a che serve dotarle di magia se poi non ne fanno un uso completo? Altra cosa che non mi è piaciuto è il cyberpunk presente a ogni pagina. Che Chiara sia una fan di quest’ambientazione mi pare ovvio. Io no, ma questa è solo una questione di gusti. <span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><o:p></o:p></span></strong></span></div>
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<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
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<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Caratterizzazione dei personaggi:<o:p></o:p></u></strong></span></div>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
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<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
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<span style="color: #0c343d;"><strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">Abbiamo detto tante volte che i personaggi andrebbero caratterizzati, cioè differenziati, uno dall’altro per evitare di confondere chi legge. </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;">Dobbiamo renderci conto che un libro non è un film e quindi non si può contare sugli occhi per capire che Richard è bruno, saccente e mostra una certa preferenza per le bionde, mentre Lara è bella, intelligente e preferisce farsi una canna invece che andare a scuola. Sia Richard che Lara devono mostrare comportamenti e parlati diversi perché chi legge non si confonda. Non ho detto che sia un giochetto, questo è scrivere, bellezze. E no, Licia Troisi NON SA scrivere. Un</span></strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong> plauso lo voglio fare invece per i coniglietti fumatori che sono probabilmente i soli personaggi ben caratterizzati del romanzo.</strong> <strong>Ultima cosa: quando le fatine parlano di loro stesse usano, per descrivere il proprio corpo, termini come "manine", "piedini", "testolina", ecc. Ma se sei una fatina non pensi sempre a te stessa come fornita di "piedini" perché lo dai per scontato. L'errore non è di poco conto perché salta subito all'occhio. </strong></span></span></div>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<br />
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Quindi:</u></strong> <o:p></o:p></span><br />
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
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<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Senza dubbio, <i>Assault Fairies vol 1 </i>è un romanzo scritto bene con idee divertenti, niente di già visto, niente lagne alla Strazzulla, Elfi Yahoi, niente Nihal e patetici vampiri adolescenti. Niente che ricordi il Fantasy d’accatto italico o straniero che sia. E già questo è un vantaggio, senza contare che è gratis e non costa venti e più euro come i libri-sola che vanno di moda oggi. Ma, come ogni cosa umana che si rispetti, nenche questo romanzo è perfetto perché sembra più uno sfoggio di tecnica che non una storia scritta per il piacere di scriverla. Sono certo che Chiara si sia divertita moltissimo a scriverla, senza dubbio, ma questa sensazione esiste. </strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Sarà per il troppo "mostrato" o per l'ansia che sembra pervadere la narrazione di usare frasi ineccepibili dal punto di vista tecnico, non so.</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong> Ok, una storia senza tecnica è scritta coi piedi, ma se la scrivi solo con la tecnica è fredda, priva di emozioni e, alla fine, simile a tante altre.</strong></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong> <em>Lovecraft</em>, che pure era un grandissimo studioso, non era uno scrittore dalla magnifica tecnica, ma ha lasciato storie suggestive e di atmosfera. Storie che rileggo da decenni e che conosco a memoria perché non stancano mai. Ma il grande autore americano non ne sapeva nulla di “mostrare”, POV, dialoghi verosimili e infodump. Insomma, forse non sapeva scrivere ma senza dubbio sapeva raccontare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><em>Assault Fairies vol 1</em>, invece, denota che la sua Autrice sa solo scrivere. E se è vero, come dice la stessa Gamberetta, che “raccontare” e non “mostrare” è sbagliato, è anche vero che a mio modo di vedere si dovrebbe cercare di far bene entrambe le cose.<o:p></o:p></strong></span></span></div>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT;"><strong>Massimo Valentini</strong></span><span style="font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com49tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-41559573766948445212012-08-31T01:14:00.009+02:002012-12-01T02:53:38.623+01:00Seconda Edizione, Minisito e altre Storie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFd5pluPp6rOZFRElRCGDDxtOf75Y-Kn9y8Zc7HX2dNZnrNe3mtdObQ8lasKupBSlVMZnNKCiELGfrpJHf7ScO1gYjlr5LRzuXQlR18Mjlb3895bGUrnPGR4EEIKJ7niiu6-CsY1uf6k3B/s1600/fantasy-girl-daydreaming-17400189-1024-768.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" fea="true" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFd5pluPp6rOZFRElRCGDDxtOf75Y-Kn9y8Zc7HX2dNZnrNe3mtdObQ8lasKupBSlVMZnNKCiELGfrpJHf7ScO1gYjlr5LRzuXQlR18Mjlb3895bGUrnPGR4EEIKJ7niiu6-CsY1uf6k3B/s400/fantasy-girl-daydreaming-17400189-1024-768.jpg" width="400" /></a></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Miei cari e mie care,</span></strong></div>
<span style="color: #0c343d;"><strong></strong><strong></strong></span><br />
<strong></strong><br />
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<strong><span style="color: #0c343d;"></span><br /></strong></div>
<strong>
</strong><span style="color: #0c343d;"></span><br />
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<span style="color: #0c343d;"></span></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">oggi vi parlerò di varie novità che riguardano tanti aspetti della mia produzione letteraria, del calendario di pubblicazioni al momento previste e di iniziative previste per il mio ultimo romanzo, PRIMUS. Già che ci sono risponderò, per finire, alle vostre perplessità relative all’infodump, anche se non ho intenzione di dedicargli troppe energie in quanto ne abbiamo già discusso diverse volte. Ma andiamo con ordine.</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
<br />
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<u><strong>Seconda Edizione </strong></u></div>
<div>
<strong></strong><br /></div>
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<span style="color: #274e13;"></span><br /></div>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>Per chi di voi ha sognato e ha sperato leggendo i miei racconti più suggestivi... Per chi si è innamorata dei miei protagonisti, delle donne che ho raccontato e descritto... Per chi di voi, infine, che ha consumato le pagine della mia Prima Generazione a furia di leggerla, </strong><strong>Roberto Incagnoli, il direttore editoriale della Lettere Animate Editore, ha pensato di farvi questo omaggio: la seconda edizione del mio libro forse più evocativo pubblicato: ULTIMA THULE. Il romanzo,</strong><strong> del quale sono tornato in possesso di tutti i diritti, è stato rivisto come nuovo progetto editoriale che affiancherà PRIMUS per Natale. Il testo </strong><strong>sarà aggiornato da chi scrive su alcuni aspetti. Dal punto di vista editoriale si prevede la realizzazione di un pocket book, cioè un tascabile, con una nuova copertina, una nuova prefazione, una nuova quarta e un nuovo titolo per distinguerlo dalla vecchia prima edizione. So che alcuni di voi vorrebbero una nuova edizione di "Alfa e Omega", il mio primo libro, ma date tempo al tempo, ragazzi. Intanto, vi consiglio di conservare con cura le vostre copie, se le avete, relative al primo set di esemplari pubblicati. Sono le più rare e si distinguono da quelle dei set successivi per i colori tendenti all'azzurro (mentre le copie più recenti virano al verde). Tornando alla Nuova Seconda Edizione di ULTIMA THULE, è p</strong><strong>er me è un grande onore che un mio libro già edito venga riproposto al pubblico da un nuovo Editore. Un risultato notevole, se si pensa che il sottoscritto non pubblica con una Big ma con una piccola Casa Editrice.</strong></span><strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkAbNBUr3T2lRCiZ_ZYr8hePX8HldAGxQlS5TMt8yerFPV4Eo3B5OA2gk8QqQme7M9bDwv5rNos84rlP4Jk-AZwj_7_p-ty8QdE8V53K6hxycHE0hUiyMBKN05izuTJRSROMaIfWZYPyj_/s1600/fantasy-fantasy-23587468-500-343.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" fea="true" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkAbNBUr3T2lRCiZ_ZYr8hePX8HldAGxQlS5TMt8yerFPV4Eo3B5OA2gk8QqQme7M9bDwv5rNos84rlP4Jk-AZwj_7_p-ty8QdE8V53K6hxycHE0hUiyMBKN05izuTJRSROMaIfWZYPyj_/s320/fantasy-fantasy-23587468-500-343.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Althaira è sempre attenta</td></tr>
</tbody></table>
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</div>
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</div>
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</div>
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<strong><u>Il mio nuovo minisito by Lettere Animate</u></strong> <br />
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<strong><span style="color: #274e13;"><span style="color: #0c343d;">Un'altra novità molto carina riguarda la realizzazione sul sito del mio Editore di un minisito a me dedicato completo di una videointervista esclusiva su PRIMUS, biografia aggiornata, un PDF con l'anteprima del romanzo e, tra breve, di tutte le recensioni che man mano appariranno sul romanzo. Per vedere il minisito potete cliccare sul titolo di questo post oppure vedere </span><a href="http://www.lettereanimate.com/minisiti/MAXVALENTINI/index.html"><span style="color: #0c343d;">qui</span></a><span style="color: #0c343d;"> . Lo stesso minisito appare anche nella sezione "Dicono di Me".</span> </span></strong><br />
<br />
<br />
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<strong><span style="color: black;"><u>Romanzo inedito <span style="color: black;">“ISDN”:</span> prospettive </u></span></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Anche se al momento ho cominciato seriamente “NEXIUS” sto lavorando moltissimo anche sul fronte del primo romanzo che ha iniziato la Seconda Generazione. Quello che al momento conoscete come “I Segugi di Newton”, un libro completamente inedito di grandi dimensioni per il quale ho speso notevole energie. Voi sapete che non finisco mai di imparare e di sperimentare nuove tecniche e soluzioni narrative sia per i romanzi esistenti come semplici idee, sia per quelli inediti già completi. Questa infinita pletora di studi è importante per tendere verso opere che siano il più possibile efficaci. Al momento, sto modificando “ISDN” (il titolo è provvisorio) e questo non perché il libro sia poco valido, intendiamoci, ma perché la ragion d’essere della mia Seconda Generazione è l’innovazione. In particolare, sto seguendo 4 linee guida principali: </span></strong><strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;"><span style="color: black;">1)</span> </span><span style="color: #0c343d;">Eliminazione di qualsiasi infodump e/o conversione in modo di raggiungere un livello di integrazione perfetta</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"><span style="color: black;">2)</span> </span><span style="color: #0c343d;">Raggiungere un giusto equilibrio tra “raccontato” e “mostrato” prediligendo questo o quell’aspetto a seconda delle scene e della loro importanza per la Storia. </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"><span style="color: black;">3)</span> </span><span style="color: #0c343d;">Attenzione particolare alla verosimiglianza dei dialoghi, fondamentali per uno opera multilivello come questa</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"><span style="color: black;">4)</span> </span><span style="color: #0c343d;">Raggiungere un livello di fruizione tale che chiunque lo possa leggere, anche se digiuno di conoscenze bio-etiche, tecniche e filosofiche.</span></strong></div>
<div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4a7zkWbITlKfhoz_HOt70lQBXGYh39l7V7NrNF_ouQTTSncvIjx9D6F2XB2KBK_ihrru7MkoQ4qSfEDHEOks0IcNDL42ZNn6cJs_w7TfV_N3897Hjeju3gnFO3_7V1uuNkAbAV2X2FAz-/s1600/il-mestiere-di-scrivere-gratis-L-X9JwLU.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" fea="true" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4a7zkWbITlKfhoz_HOt70lQBXGYh39l7V7NrNF_ouQTTSncvIjx9D6F2XB2KBK_ihrru7MkoQ4qSfEDHEOks0IcNDL42ZNn6cJs_w7TfV_N3897Hjeju3gnFO3_7V1uuNkAbAV2X2FAz-/s320/il-mestiere-di-scrivere-gratis-L-X9JwLU.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scrivere è bello, ma faticoso</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #660000;"><span style="color: #0c343d;">Il romanzo potrebbe vedere la luce tra circa un anno sempre per conto della Lettere Animate Editore. Attenzione: ancora non esiste alcuna “lettera d’intenti” per questo libro e quindi quel “per conto di…” è solo una linea generale e non esiste nulla di certo. Io e l’Editore ne abbiamo però parlato e lui si è mostrato pronto a esaminarlo con viva attenzione proprio in vista di una pubblicazione da programmare nel prossimo anno. Ecco perché lo sto rivedendo con la mia solita pignoleria. ISDN, che differenza di PRIMUS è un romanzo più votato alla Fantascienza classica, è un libro corale, cioè con vari protagonisti, molto complesso. La sua innovazione sta nel presentare caratteristiche sia di SF Hard che Soft. Il tutto con uno stile assolutamente a prova d’errore.</span> </span></strong></div>
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong><strong></strong> <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtqylXZ7XlAIVi1-0snB5M4keZvncrIWU_CPQuJP2A0qT7eeyPR-HPgO6RQJUN37686rTtyUjGqoVnwBSyb7lGXmIQFSgzoecfFukzlM0xSaveNY8AyukHLAiMHZlxKr4gd6QaFzVf24NL/s1600/Fantasy+Beach+Wallpapers.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" fea="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtqylXZ7XlAIVi1-0snB5M4keZvncrIWU_CPQuJP2A0qT7eeyPR-HPgO6RQJUN37686rTtyUjGqoVnwBSyb7lGXmIQFSgzoecfFukzlM0xSaveNY8AyukHLAiMHZlxKr4gd6QaFzVf24NL/s320/Fantasy+Beach+Wallpapers.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nuovi orizzonti per PRIMUS </td></tr>
</tbody></table>
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong><br />
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: black;"><u>Nuove <span style="color: black;">recensioni PRIMUS</span>:</u></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #134f5c;"></span><br />
<strong><span style="color: #134f5c;">Sono previste altre 4 nuove recensioni di PRIMUS. La prima è già apparsa su </span></strong><a href="http://storiedilibri.it/primus-luomo-che-sognava-di-vivere-di-massimo-valentini-recensione"><strong><span style="color: #134f5c;">www.storiedilibri.it</span></strong></a><strong><span style="color: #134f5c;"> Seguiranno a ruota anche </span></strong><a href="http://www.sulromanzo.it/"><strong><span style="color: #134f5c;">www.sulromanzo.it</span></strong></a><span style="color: #134f5c;"><strong>, </strong><strong>TrueScienceFantasy.it e </strong><strong>Fantascienza.com. </strong></span><strong><span style="color: #741b47;"><span style="color: #134f5c;">Il libro sta suscitando una certa divisione per quanto riguarda il suo genere di appartenenza: non sono pochi coloro che dicono, sebbene non ad alta voce, che PRIMUS potrebbe essere l’esponente di un nuovo sotto-genere della Narrativa Fantastica. Confesso che provo una certa soddisfazione su questo punto. sarò sincero. Non so se il mio ultimo libro abbia davvero iniziato un sotto-genere nuovo o meno, ma so che volevo scrivere un romanzo diverso da quelli ai quali siamo abituati qui da noi. Sembra proprio che ci sia riuscito e di questo devo ringraziare anche chi legge, e cioè voi.</span> </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<strong><span style="color: black;"><u>Infodump: serve?</u></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Se consideriamo la stessa parola, “infodump” è facile pensare che, per definizione, debba essere eliminato senza indugi da qualsiasi testo che voglia essere anche solo decente. Ma, a prescindere dall’ambito e dal genere di uno scrittore, dobbiamo notare che evitare l’infodump non significa fare a meno delle informazioni ma saperle armonizzare con il testo. Per quanto mi riguarda, la mia posizione verso l’infodump tende a eliminarlo. Certo, dirà qualcuno, le informazioni possiamo in qualche modo evitarle quando si tratta di generi che non richiedono informazioni precisi per capire la trama, ma quando abbiamo a che fare con un romanzo di Fantascienza Hard come ci regoliamo? La risposta è: studiando e procedendo a tagliare rami secchi anche a costo di gettare via sezioni di informazioni per le quali abbiamo perso molto tempo. Concordo con chi dice che ciò che conta è la Storia e non le informazioni. Nel caso di un romanzo SF Hard è complesso, ma non è che eliminare l’infodump da un Fantasy sia una passeggiata. Per “ISDN” sono arrivato a una soluzione da poco ed è uno di quei motivi per i quali ho provveduto a ri-scrivere il libro. Ho eliminato il 100% di infodump nonostante il romanzo sia, a tutti gli effetti tanto Hard quanto Soft SF. Come ho fatto? Beh, dev’essere ancora pubblicato, vi pare? Volemose bene</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong><span style="color: black;">Massimo Valentini </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br />
<span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;"></span></strong></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com72tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-87414691171951323822012-06-26T16:11:00.004+02:002012-12-01T02:55:33.649+01:00Discutiamone con... Primus!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKd5b3iwbHxTH17kGUkllUtcn61FhARJmb3zJLGQ8u4N5gunKXGU2LJQ3q81WqNPYsP7wX4k951tYDTwWSKq0oOkiLI06utGPrCQ0CUEG5LwTTItw5DQo1kOrVgdIqiXYR_kUhp9fa408H/s1600/apertura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="348" rca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKd5b3iwbHxTH17kGUkllUtcn61FhARJmb3zJLGQ8u4N5gunKXGU2LJQ3q81WqNPYsP7wX4k951tYDTwWSKq0oOkiLI06utGPrCQ0CUEG5LwTTItw5DQo1kOrVgdIqiXYR_kUhp9fa408H/s400/apertura.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="border: currentColor; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #073763;"><span style="color: #0c343d;">Carissimi, a causa dei molteplici impegni lavorativi e di rappresentanza per la promozione di "Primus, l'uomo che sognava di vivere" Massimo non è al momento "raggiungibile". Ecco perchè stavolta tocca a me scrivere due righe per informarvi delle novità. Innanzitutto, grazie per i bellissimi commenti sul romanzo. Sia io che l'Autore abbiamo apprezzato molto.</span> </span></strong><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVp4UXvP3u3K7KHyZsCjqsMZTDjJS4kSBU6id3m6BsZ-DvViMcye6hf4Zxlw7b1xACyobXmXRItxX1-U4a08go4ykNPaky6ARMyxOePvrY0sMrf4DB4K0EelDhxMvoMzoDaKef4dPTrluT/s1600/dettaglio+-+Copia.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="211" rca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVp4UXvP3u3K7KHyZsCjqsMZTDjJS4kSBU6id3m6BsZ-DvViMcye6hf4Zxlw7b1xACyobXmXRItxX1-U4a08go4ykNPaky6ARMyxOePvrY0sMrf4DB4K0EelDhxMvoMzoDaKef4dPTrluT/s320/dettaglio+-+Copia.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Valentini e Tursi Prato</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="border: currentColor;">
<br /></div>
<div style="border: currentColor;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Penso che "Primus" sia un libro davvero unico, nuovo, fresco e di profonda riflessione che merita il vostro gradimento così come quello degli addetti ai lavori. Infatti, l'opera sta riscuotendo successo sia nell'ambiente "scrittorio" sia tra gli appassionati. Proprio grazie a questo successo Massimo è stato ospite ieri 25 giugno degli studi televisivi di TeleItalia 2 (programma 617 del digitale terrestre) per la registrazione della trasmissione "Discutiamone con..." condotta dal direttore della rete Sergio Tursi Prato. Quest'ultimo è stato anche il moderatore della presentazione ufficiale di "Primus" avvenuta il 16 giugno a Cosenza alla quale anch'io ho preso parte (indegnamente) come relatrice. </span></strong><strong><br /></strong><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVdVtaBItKeWXk_zCqC2bSkmXLzOeMfhW_lOaqwXhGnmusR91HBRMqkiWz2oHgcv8A1fT3XCF-f3hzhKciIAApaJEh1_P6PY_JP9HaObqNRkzM3dKpFsUy_XG0VRASu-xowJ8jSnDU3Xec/s1600/dettaglio1+-+Copia.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="313" rca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVdVtaBItKeWXk_zCqC2bSkmXLzOeMfhW_lOaqwXhGnmusR91HBRMqkiWz2oHgcv8A1fT3XCF-f3hzhKciIAApaJEh1_P6PY_JP9HaObqNRkzM3dKpFsUy_XG0VRASu-xowJ8jSnDU3Xec/s320/dettaglio1+-+Copia.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Valentini, Tursi Prato, Cuchetti Pasqua e Santoro Milizia</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Per quanto riguarda la trasmissione, invece, erano presenti oltre al Nostro anche una simpatica, preparata e "agguerrita" fan di Massimo in qualità di opinionista sul tema dei mass media, della creatività e della fantascienza, Sandra Cuchetti Pasqua. Era ospite del programma anche lo scrittore esordiente Guglielmo Santoro Milizia che ha presentato la sua opera prima "Jason Myers, il terrore ha inizio". L'incontro è stato davvero molto interessante e Massimo ha saputo, come sempre, catalizzare l'attenzione. Scrive come parla e parla come scrive: mi piace dire!</span></strong><br />
<div style="border: currentColor;">
<strong></strong><strong><br /> </strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<strong></strong><strong><span style="color: #274e13;"></span></strong><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfYTf7ogTDEs3nDw3DG2OU7SN4NlvYaIL0QQfPRHEfBeULvgfgN044l0wJXkRDvcoTLngaLu-00Ly8QnNql4FfgZhKLIbTuGbu4EzTECLhVmivDApo7zN6CH-2Rq5RUrNfsOlSqMqA2MGZ/s1600/dettaglio4+-+Copia.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="232" rca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfYTf7ogTDEs3nDw3DG2OU7SN4NlvYaIL0QQfPRHEfBeULvgfgN044l0wJXkRDvcoTLngaLu-00Ly8QnNql4FfgZhKLIbTuGbu4EzTECLhVmivDApo7zN6CH-2Rq5RUrNfsOlSqMqA2MGZ/s320/dettaglio4+-+Copia.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">L'intervento di Massimo Valentini</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong>Pomeriggio, dunque, molto positivo che speriamo di ripetere presto. In merito alla messa in onda della trasmissione vi ricordo le date: giovedì 28 giugno ore 21.20 TeleItalia 2 (programma 617) e domenica 1 luglio in replica alle 13 sempre sulla stessa rete.</strong></span></div>
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg62BOB9z7SYTnxWPTG_lejzKDpw__3P7zgR4bKlcoplgUcldTO45SAgXIvWFMBdmqR-1qjqpNp3bTcXOSszD4aR9_VHMebqepLRwg-QQQ8tB7JdaqzYuahIpP07mTmk-twrZjMIv8YJJhX/s1600/dettaglio5.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" rca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg62BOB9z7SYTnxWPTG_lejzKDpw__3P7zgR4bKlcoplgUcldTO45SAgXIvWFMBdmqR-1qjqpNp3bTcXOSszD4aR9_VHMebqepLRwg-QQQ8tB7JdaqzYuahIpP07mTmk-twrZjMIv8YJJhX/s320/dettaglio5.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Sandra Cuchetti Pasqua tra gli scrittori Valentini e Santoro Milizia</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong>Vi avviso inoltre che presto metteremo in rete i video amatoriali della presentazione di "Primus" e che ci sono, forse, delle altre piccole novità. Di questo, però, vi parlerà Massimo quanto prima. Vi ringrazio anche di un'altra cosa: </strong><strong> per aver portato in pochi giorni il timer dei contatti oltre la già significativa soglia dei 50000!!!</strong></span></div>
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="border: currentColor; clear: both; text-align: justify;">
<strong><span style="color: black;">Antonella</span></strong></div>
</div>
</div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com46tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-65280894199935294282012-06-17T17:56:00.001+02:002012-12-01T02:56:00.328+01:00PRIMUS, la presentazione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin6-fJYIYTOfR3M2rr_TJaTaoAaf_REY058-1MvetAvMIK7rfB4poIiYUyAb7ybcqcdFbZS2auzQALTryx5irOQNKdw_XDMFT1KyBnAIMaW9hXVb5QLYSRsajlektCwd-FMvzIzO_FdA94/s1600/DSCN0877.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin6-fJYIYTOfR3M2rr_TJaTaoAaf_REY058-1MvetAvMIK7rfB4poIiYUyAb7ybcqcdFbZS2auzQALTryx5irOQNKdw_XDMFT1KyBnAIMaW9hXVb5QLYSRsajlektCwd-FMvzIzO_FdA94/s400/DSCN0877.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Eccovi una selezione delle fotografie scattate nella prima presentazione ufficiale di "Primus" che ha registrato una buona affluenza di pubblico e di alcune delle "scarse" fan cosentine. Debbo dire che è stato emozionante condividere questo momento così importante della mia carriere letteraria in un contesto gioviale e allo stesso tempo attento all'aspetto tecnico del romanzo. Moderati da Sergio Tursi Prato, direttore della rete televisiva Teleitalia, ci siamo tuffati in un esame semantico della filosofia che sta alla base della trama. Abbiamo poi proseguito con la declamazione di alcuni stralci del romanzo letti con passione dal nostro carissimo Roberto De Vincenti, danese d'adozione. La dolce Antonella si è profusa in una calda riflessione sull'importanza di "Primus, l'uomo che sognava di vivere" nella mia produzione che ha riscosso un certo consenso. Tursi Prato mi ha quindi rivolto alcune domande sulla genesi del libro e sul suo inquadramento nell'ambito della narrativa contemporanea dando poi la parola al pubblico presente in sala. La chiusura è stata caratterizzata dall'interpretazione di un brano del testo direttamente letto dal sottoscritto e da una bellissima esibizione canora di Roberto che ha deliziato il pubblico con "L'istrione". Ottimi i riscontri a caldo dei presenti che hanno particolarmente gradito sia i miei interventi che affrontato un costruttivo dibattito sul significato del romanzo. Una bella esperienza, forse un po' mortificata dal momento che complice le belle giornate ha portato in parecchi a preferire mete più vacanziere. Sono, però, molto soddisfatto sia del calore del pubblico che del sostegno morale e logistico di quelle persone che hanno davvero dato una mano perchè questa presentazione diventasse realtà. E adesso ragazzuoli godetevi le foto.</span></strong></div>
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<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong><span style="color: #0c343d;">Ps. Per tutta settimana e anche per l'altra non posterò nulla in modo tale da consentirvi, man mano che leggerete e/o comprerete il romanzo di postare le vostre considerazioni.</span></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEX_fXWx05G5Tc1CDmvvOB-OZcPOoxvF5TZ5Z2XR5vkNqb8jxlWR3HOc5d6LimoD17enihGeZ5jBDUryu_YvEowgnlbsGWc6bdXEag1BNmnOTe5fpgjeZ8Nr1cXed9SJIZ2zgjFZsXM0i3/s1600/DSCN0887.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEX_fXWx05G5Tc1CDmvvOB-OZcPOoxvF5TZ5Z2XR5vkNqb8jxlWR3HOc5d6LimoD17enihGeZ5jBDUryu_YvEowgnlbsGWc6bdXEag1BNmnOTe5fpgjeZ8Nr1cXed9SJIZ2zgjFZsXM0i3/s320/DSCN0887.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRzMiTcuxo48MuNGN6n_ty5Y_AAiZri3kKK2oZwfXFK_8LQFUQtodcJu2EzGwyyJFMQUVVjVuqFr-RTH5y_efxoaD2TtcRi0NpsIzwZDg6tsc5eeWwmPRjq6hTnnB6ey7Ec_70Bdmu0gYD/s1600/DSCN0893.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRzMiTcuxo48MuNGN6n_ty5Y_AAiZri3kKK2oZwfXFK_8LQFUQtodcJu2EzGwyyJFMQUVVjVuqFr-RTH5y_efxoaD2TtcRi0NpsIzwZDg6tsc5eeWwmPRjq6hTnnB6ey7Ec_70Bdmu0gYD/s320/DSCN0893.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkVQVMzPiiP5B4xFRXWY1Vkvl-vWEOxEatwErvs70bpPPmrfgk5zj4j6IKnxKsixxtaaZE3W46ea1Qb0nsfR29Bj2kg4daGMy3b79UBGbztSM7hbKMPCKk5Ex9MGiF3MwyiW_1NsUpAdCr/s1600/DSCN0928.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkVQVMzPiiP5B4xFRXWY1Vkvl-vWEOxEatwErvs70bpPPmrfgk5zj4j6IKnxKsixxtaaZE3W46ea1Qb0nsfR29Bj2kg4daGMy3b79UBGbztSM7hbKMPCKk5Ex9MGiF3MwyiW_1NsUpAdCr/s320/DSCN0928.JPG" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZG0ZW8QuGl6blH7S9hypTkxdCO67kn47AGAv3a4QU4dBEq7vdX9geA5eMsph4HEuxBOgYn_IquLM6JtTzz_Ae90wsHOFj0udULIbE0KaYQQCNX9kxeEZhyvdO8Kl0huFnC_-jYT6U2AR7/s1600/DSCN0932.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZG0ZW8QuGl6blH7S9hypTkxdCO67kn47AGAv3a4QU4dBEq7vdX9geA5eMsph4HEuxBOgYn_IquLM6JtTzz_Ae90wsHOFj0udULIbE0KaYQQCNX9kxeEZhyvdO8Kl0huFnC_-jYT6U2AR7/s320/DSCN0932.JPG" width="240" /></a></div>
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<strong>Massimo Valentini</strong></div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com53tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-33469000744963898332012-06-14T13:10:00.000+02:002012-12-01T02:56:42.046+01:00Back-stage "PRIMUS"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0teL8US7RsXLe6uD9u2HwcbD1FT7SV9j7rY_MHlqcSpMXtvf3lwTcKMw90AQhqq_En5Dh9qrJee2fW0aZpwLXORzwuDXfKT1xnE1O9lOx_Q-beotIscuLCf6A7L-bayX818RtOQ0Y9m-E/s1600/DSCN0875.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0teL8US7RsXLe6uD9u2HwcbD1FT7SV9j7rY_MHlqcSpMXtvf3lwTcKMw90AQhqq_En5Dh9qrJee2fW0aZpwLXORzwuDXfKT1xnE1O9lOx_Q-beotIscuLCf6A7L-bayX818RtOQ0Y9m-E/s400/DSCN0875.JPG" width="400" /></a></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Cari e Care siamo così arrivati vicini alla prima presentazione ufficiale del romanzo. Sono molto felice che alcuni di voi abbiano già apprezzato le sue pagine e spero che risulti piacevole anche per gli altri fan. La presentazione, come sapete, è per sabato 16 ma credo che pochi di voi siano delle mie parti. Anche se la cosa mi spiace da un lato, dall'altro mi fa piacere perchè vuol dire che i miei libri sono stati, grazie a voi, capaci di emozionare anche persone lontane da me. Una sensazione molto curiosa, questa, voglio dire, quella dei libri e del loro cammino. A volte pare proprio che vivano di vita propria, alla ricerca di qualcuno che possa leggerli e, in un certo senso, anche apprezzarli. Come vi ho già detto, le foto della presentazione sono previste e la prossima settimana le darò in pasto alla vostra curiosità. Per il momento accontentatevi delle prove relative alla parte "canora" dell'evento affidata a un caro amico e fan, caratterista e cantante molto bravo, esercitarsi con "L'Istrione" di Renato Zero, pezzo che terminerà in bellezza la presentazione. Roberto De Vincenti, questo il nome del nostro amico, è italiano ma ormai cittadino danese, e si è prestato di buon grado alla nostra proposta di trascinare con la sua vivace freschezza gli ospiti. Eccovi una serie di foto, senza commenti, relativi ai giochi, sugli stralci da leggere, discussioni, bisticci, risate e fervida attesa della presentazione del romanzo. </span></strong></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1xRWjTWQZGFmDHU9ZjdrTVm6vP_6257BbhBGGjdIj6bi4yLhjLgr_cN2jAV3WeUDXCpODQD-HutPKGhDm9NMAssJTYEX_DzbZg_MScZT46GC6Hh33sEau6TW54IG-tMZDkiRmtrDzBJHB/s1600/DSCN0848.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1xRWjTWQZGFmDHU9ZjdrTVm6vP_6257BbhBGGjdIj6bi4yLhjLgr_cN2jAV3WeUDXCpODQD-HutPKGhDm9NMAssJTYEX_DzbZg_MScZT46GC6Hh33sEau6TW54IG-tMZDkiRmtrDzBJHB/s320/DSCN0848.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYBeZ0Ak8oHQLj5Qe1Ko1QB3o5iaE7CX89fVlPfljy7bqYXOCcAL19-4It4wMVdFARD7RKa_nUxr6A8b6zVDTMpRgQPT42olAL1PfCcBEBz2YK_HicizB6L13fChsH266jdva7a6v5wWjS/s1600/DSCN0865.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYBeZ0Ak8oHQLj5Qe1Ko1QB3o5iaE7CX89fVlPfljy7bqYXOCcAL19-4It4wMVdFARD7RKa_nUxr6A8b6zVDTMpRgQPT42olAL1PfCcBEBz2YK_HicizB6L13fChsH266jdva7a6v5wWjS/s320/DSCN0865.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWIbq851R1Bi9fHSet-0sb5EgvNPAqKPKKn4Ywv54vPHpR7RAcyCNMiaqIbHc37QhWVAt0DmW4wDVp0b_FPz2BldVvIPGHGhtuHEFk0Mz3fLSWBM9Wm-4XN1FfRUVZi6fIN40XpKyyKZLU/s1600/DSCN0870.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWIbq851R1Bi9fHSet-0sb5EgvNPAqKPKKn4Ywv54vPHpR7RAcyCNMiaqIbHc37QhWVAt0DmW4wDVp0b_FPz2BldVvIPGHGhtuHEFk0Mz3fLSWBM9Wm-4XN1FfRUVZi6fIN40XpKyyKZLU/s320/DSCN0870.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYT_7xuQaOwGwIJDbguUUSpwduKbTmrkg06gv9aj0CE14NQyNHVCcrXd1d2w1IrH0q9b0ktdC13v2NxVb5X7CShVQXatFsJpE9dnEGmnmj0Dg4iJin0-0hRhqWEHPaPyjnv8ZgOaH5q3fZ/s1600/DSCN0874.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYT_7xuQaOwGwIJDbguUUSpwduKbTmrkg06gv9aj0CE14NQyNHVCcrXd1d2w1IrH0q9b0ktdC13v2NxVb5X7CShVQXatFsJpE9dnEGmnmj0Dg4iJin0-0hRhqWEHPaPyjnv8ZgOaH5q3fZ/s320/DSCN0874.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC3E8-o2gdxFOK7Aoq-pUJZYX8l5D3ujA956iKGP5CasjrtVFdIAIF_7c4LkinBAGspgopqChQmiiGRmnsB_fomqQOiDsI-MUkQjElQc74eNDyU95-5kTWKefFDeojaYCmAbpBx_oEwwHE/s1600/DSCN0854.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC3E8-o2gdxFOK7Aoq-pUJZYX8l5D3ujA956iKGP5CasjrtVFdIAIF_7c4LkinBAGspgopqChQmiiGRmnsB_fomqQOiDsI-MUkQjElQc74eNDyU95-5kTWKefFDeojaYCmAbpBx_oEwwHE/s320/DSCN0854.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPIzFOtVnTSEen46eSgYeClaJnsyNHJPBL_f2UX4uenxmDIXp5ewgekQ_Hl9McQifwmxexyitdFEzNx0SYzcd3Lyy5xAlETBszcH4_FkjN56RQxs7ixujRYHKXnChh2kIxLwUP7_cAhGs-/s1600/DSCN0847.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" pca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPIzFOtVnTSEen46eSgYeClaJnsyNHJPBL_f2UX4uenxmDIXp5ewgekQ_Hl9McQifwmxexyitdFEzNx0SYzcd3Lyy5xAlETBszcH4_FkjN56RQxs7ixujRYHKXnChh2kIxLwUP7_cAhGs-/s320/DSCN0847.JPG" width="240" /></a></div>
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<strong>Massimo Valentini </strong></div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com28tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-50988269985314033342012-03-23T17:24:00.000+01:002013-04-11T11:08:31.013+02:00"La setta degli assassini", recensione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYKAoHBPYSGgkYEMGUV6WnX9ml-zX6fbFrriLEW-zxchpMo-ga4KzlAYpOWp__9hyphenhyphenfuW_zqB0HvPzrixSoCy_AKRG4V85pEt385mE1BZ8XAjRkOFJNmONgKEXrqUTMKRbVcFtySXXSpUGu/s1600/Licia-Troisi-Le-Guerre-Del-Mondo-Emerso-1-La-Setta-Degli-Assassini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYKAoHBPYSGgkYEMGUV6WnX9ml-zX6fbFrriLEW-zxchpMo-ga4KzlAYpOWp__9hyphenhyphenfuW_zqB0HvPzrixSoCy_AKRG4V85pEt385mE1BZ8XAjRkOFJNmONgKEXrqUTMKRbVcFtySXXSpUGu/s400/Licia-Troisi-Le-Guerre-Del-Mondo-Emerso-1-La-Setta-Degli-Assassini.jpg" width="266" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt;"><strong>“La Setta degli Assassini”</strong> di Licia Troisi è il primo romanzo della seconda trilogia nota ai più per <strong>“Le Guerre del mondo emerso”</strong>.<strong> </strong>Come ricorderete a suo tempo recensii <strong>“Nihal della terra del vento”</strong> </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt;">recensione che però fu ampiamente negativa. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Da allora non ho più letto libri di questa Autrice. Ringrazio la signora<strike> Furbacchiona</strike> Margherita e il suo scatenato team di ragazze che hanno provveduto a spedirmi una copia del libro in questione. Come potevo dir loro <em>“Grazie, ma il fantasy all’italiana di questo tipo proprio non fa per me. Fosse Zuddas, però…?”</em><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ok, la botta è stata data e passiamo alla recensione:</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><strong><u>Recensione:</u></strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d;">Dirò subito che il romanzo non è proprio quel che si dice un capolavoro e se devo essere sincero con voi, e lo sarò, non è neanche decente. Scusate la brutalità ma non posso essere politicamente corretto: il politicamente corretto è pericoloso per la sanità mentale, fa rima con ipocrisia, e io non voglio esserlo per una questione di rispetto verso di voi. D’accordo, se compariamo questo libro a certi titoli che si pubblicano oggi non è comunque un prodotto da quattro soldi perché lo stile della Troisi è scorrevole e semplice ed è praticamente impossibile che il lettore non capisca le sue storie. Però i suoi pregi non possono essere così pochi, non se si pretende un romanzo scritto in modo decente. Tanto per cominciare la stessa protagonista, Dubhe, dovrebbe essere una prode guerriera, un’assassina. Se lo stereotipo di Ivan Drago alla “Io ti spiezzo in due” è appunto uno stereotipo la ragazzina adolescente che è ANCHE una guerriera che è ANCHE un’assassina è altrettanto ridicolo. A <span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">meno che non si tratti di un videogioco, non è concepibile una guerriera/assassina il cui carattere dovrebbe essere deciso, e invece lei piange dalla mattina alla sera. Ho contato le volte: sono 33 contro le 22 di Nihal. 33 volte che vedono una guerriera, un’assassina, ripeto, che piange per ogni cosa. Non mi aspettavo Rambo, né Balboa e neanche Terminator come protagonista di un Fantasy della Troisi ma cavoli, non mi aspetto neanche Candy Candy con un vestito dark e il ciuffo emo! </span></span></span><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMhkmeOS-3frVm-n_GPxD-PXV510Ho-3pb2djxnF_VpKdb3KB8_pKf8tXDnqHyJVz3AdsLD1PYDI1axmhj35CIEVnSz62LSLGzea9q8UjLIXYE0jBHZK8cBDF9E6eThQaoGuoSV13QmXrB/s1600/979878-gli_emo_a_mirabilandia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img aea="true" border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMhkmeOS-3frVm-n_GPxD-PXV510Ho-3pb2djxnF_VpKdb3KB8_pKf8tXDnqHyJVz3AdsLD1PYDI1axmhj35CIEVnSz62LSLGzea9q8UjLIXYE0jBHZK8cBDF9E6eThQaoGuoSV13QmXrB/s320/979878-gli_emo_a_mirabilandia.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dubhe e i suoi amici. Fanno paura, eh?</td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #0c343d;"></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E se adesso direte: “Eh però è una ragazzina, un’adolescente!” Vero e infatti Dubhe è descritta con un range di età che va dagli 8 ai 17 anni, ma se anche esistesse una motivazione per cui i-capoccia-Maestri-di-Dubhe hanno deciso che doveva essere un’assassina sono evidentemente a corto di materiale umano oppure sono incredibilmente scemi. Risultato? Il romanzo fa<strike> lacrime</strike> acqua da tutte le parti. Al contrario, essendo un Fantasy del tipo eroico, questo libro <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dovrebbe essere logicamente caratterizzato da guerre e sangue, ma non ne ho visto neanche l’ombra perché a quanto pare l’Autrice sembra allergica alla descrizione delle battaglie. Le sue protagoniste svengono spesso, di solito nei momenti topici, e si risvegliano come se niente fosse quando qualcuno gentilmente dice loro che hanno vinto la battaglia! L’ambientazione è superficiale e neanche l’editing brilla, cosa che noto sempre più spesso nei romanzi editi da tanti nomi noti dell’editoria di “prestigio”. Per esempio, la parola <em>piuttosto </em>è ripetuta 86 volte. Non solo: le frasi sono ontologicamente scritte in modo dilettantesco. Vediamo...</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>“In fondo alla stanza c’era una porta <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">piuttosto</span> anonima. Dubhe si avvicinò. Era di legno consunto e aveva una serratura <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">piuttosto</span> semplice. Non perse tempo; lavorò per qualche secondo col grimaldello, la porta si aprì docile innanzi a lei. L’ambiente era ancora buio, ma <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">piuttosto</span> piccolo, e la candela riuscì a rischiararlo senza problemi.” </em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il romanzo è anche la fiera dell’inforigurgito anche se la prima frase che leggete qui va bene. Sono poche informazioni, quelle che ci si </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">aspetterebbe da un dialogo realistico perché i due personaggi conoscono esattamente le stesse cose: </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>“È un uomo di fiducia di Dohor.”</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>“Tutti sono uomini di fiducia di Dohor. Ti ricordo che buona parte del Mondo Emerso è suo.”</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui invece fa pietà perché tali informazioni potevano essere presentate in altro modo:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em><span style="color: #0c343d;">“Era vero. Partito come semplice Cavaliere di Drago, col matrimonio con Sulana era diventato re, quindi, lentamente, s’era dato alla conquista di tutto il Mondo Emerso. Sei</span><span style="color: #0c343d;"> delle Otto Terre erano più o meno direttamente sotto il suo controllo, e con le ultime tre terre completamente indipendenti, la Terra del Mare e le Marche delle Paludi e dei Boschi, un tempo unite nella Terra dell’Acqua, era ormai quasi guerra aperta.”</span></em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border: currentColor; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non è finita. La storia è caratterizzata da molte<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"> ingenuità che sembrano fatte ad hoc per scatenare i pianti della protagonista e tanto per cambiare, molta della trama vede il cuore di Dubhe palpitare per il suo bel Maestro, ovvero il più trito degli stereotipi dell'allieva cotta dell'uomo più grande & valoroso & gnokko & buono ebbasta! No, non me ne frega nulla che Dubhe sia un'adolescente: questa sarebbe un'assassina, anche se non per sua volontà, e io le assassine dall'animo di melassa le posso tranquillamente leggere sulle pagine di un Harmony non su quelle di un romanzo Heroic Fantasy che </span></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-bidi-font-weight: bold;">DEVE essere fatto da emozioni violente. Rozze. Crude. Spietate. La cotta della bella Dubhe per il suo maestro, invece, sembra uscita dritta da uno qualsiasi dei libri di Moccia. E non è un complimento. Leggete queste sezioni:</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="border: currentColor; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<div style="border: currentColor;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><em><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“...Dub</span></em><em><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">he ha avuto un’educazione del tutto differente da quella delle altre ragazzine della sua età, e i suoi interessi non hanno mai contemplato bambole, giochi o cose come l’amore. Però anche lei ha letto qualche ballata, di sera, di nascosto dal Maestro, e ha fantasticato su quei racconti. Il sentimento per Mathon è morto insieme alla sua vecchia vita, ma spesso, prima di addormentarsi, ha sognato di trovare qualcuno di cui innamorarsi, un omicida come lei, magari. Ora, all’improvviso, ha capito che quell’uomo è il Maestro. A volte prova la voglia di baciarlo ancora, e </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ancora, e dirgli tutto, chiedergli se anche lui la vuole, se la ama anche lui. Ma poi ci ripensa sempre. Un po’ perché lui da quel giorno non si è più concesso alcun gesto di tenerezza nei suoi confronti, un po’ perché ha paura. Finché non gli dice nulla, tutto è sospeso, e può continuare a guardarlo con occhi adoranti, e sognare un giorno di diventare sua moglie. Se glielo dicesse, invece, lui risponderebbe qualcosa, forse un no, e tutto finirebbe in un istante. E lei non vuole. Vuole continuare così, ad amarlo senza chiedere nulla in cambio, per sempre..."</span></em></span></div>
</div>
<span style="color: #0c343d;"></span><br />
<div style="border: currentColor; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>"....</em></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>Quel periodo è completamente offuscato dall’amore per il Maestro. Non c’è posto per altro nella sua vita. Tutto gira attorno a quell’unico argomento, tutti i sentimenti sono inghiottiti da quella passione senza confini che la fa sentire come se fosse sempre intontita, che toglie contorno e nitidezza a tutto ciò che la circonda. Lui è come sempre, forse più freddo del solito, anche se Dubhe non vuole ammetterlo. I suoi occhi sono sfuggenti, e il suo sguardo sempre più spesso triste..."</em></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>“...</em></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>Dubhe si alza di scatto. Si sente irata, tradita, e spaventata. Corre verso il mare. Sulla sabbia, resta un scritta. </em></span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>Amo Sarnek..."</em></span></span><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPMrrTKdXsdUiv_BAy3jtdTEJIxing79uHDPSv8a4i2EZB4u0v-Z9mzqyx43zUNm8xUzy_vBK256rN5OEtUCxpydsPGD3pRu0jeTUW_GvD0jmmDAdEQMh8qaItcUy8r1VwJfSZdOsnMcSS/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img aea="true" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPMrrTKdXsdUiv_BAy3jtdTEJIxing79uHDPSv8a4i2EZB4u0v-Z9mzqyx43zUNm8xUzy_vBK256rN5OEtUCxpydsPGD3pRu0jeTUW_GvD0jmmDAdEQMh8qaItcUy8r1VwJfSZdOsnMcSS/s1600/images.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Amo Sarnek, gneeeeeeeee!"</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dubhe scrive <em>“Amo Sarnek”</em> sulla spiaggia come una qualsiasi adolescente dei giorni nostri! Molte sezioni della trama campate per aria, almeno per quanto riguarda certe ambientazioni. E' il caso della vita di ogni giorno</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> della setta degli assassini, tizi spietati che però, ma guarda!, vivono in un residence cinque stelle con tanto di stanze singole, sauna e camerieri. E poichè sono brutti & kattivi ecco che sono anche silenziosi e serviti da camerieri altrettanto meccanici e senza emozioni. La fiera del precotto! Mancano soavi ninfe a petto nudo che distribuiscono leccornie su piatti d’argento e poi possiamo tranquillamente trasferire l’ambientazione a Miami Beach: </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><em></em><br /></span>
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>“La cena finì in poco più di un’ora. Furono ancora una volta i servi a prendere i piatti sporchi. Avevano occhi vuoti, e si muovevano con gesti meccanici.”</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’economicità della trama, ossia il principio che recita come qualsiasi romanzo, per essere giudicato anche SOLO decente, dovrebbe usare solo e soltanto i fattori/personaggi/descrizioni che servono al lettore per capire la storia, è gettata fuori dalla finestra. Infatti scopriamo come il Tiranno disponga di un braccio destro fedelissimo, tale Yeshol, così importante per i suoi piani che ne <i>Le Cronache</i> non è citato <i>neanche una volta!</i> Evidentemente né la nostra Licia né gli Editor hanno mai scritto una scaletta tecnica per capire cosa descrivere e cosa tagliare. Passi per l’Autrice, ma anche no!, ma per gli editor? E, dico io, passi per una piccola Casa Editrice animata da tanta passione e che per far quadrare i conti potrebbe anche fare tutto in casa, ma qui parliamo della Regina delle Case Editrici italiane! Non si salva neanche la linearità della storia. Frequenti flashback sono usati per descrivere la vita della protagonista da bambina. Licia inizia il romanzo con Dubhe diciassettenne ed è scritto al passato quando le pagine dedicate alla storia di Dubhe bambina sono al presente. Anche un altro personaggio, Lonerin, ha <i>flashback</i> del suo passato e sempre al presente e in corsivo. Perché gli eventi più lontani sono narrati con il tempo presente? La trama di Dubhe bambina, inoltre, non serve a una cippa perché non sembra essere stata progettata e così i sentimenti narrati sono artificiosi, infantili. E gli strafalcioni non sono finiti, guardate questi:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d; font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em>“Lì dove l’ago dell’assassino della Gilda l’aveva colpita c’era ora un simbolo assai chiaramente visibile.”</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">Era proprio visibile stò puntino, eh! Anzi: <em>assai chiaramente visibile!</em> Vorrei provare a leggere <strong>“Il sogno di Talitha”</strong> che è una delle ultime fatiche della Troisi ma al di là del nome di stelle che la stessa è solita usare, scelta carina che non deriva solo da <strong>“Eragon”</strong> (Talitha è una stella, infatti) provo la sensazione che il trend di certe scelte editoriali sia quello di non migliorare il prodotto dal punto di vista delle caratteristiche tecniche. Ergo, non è che muoia dalla voglia di leggere gli altri romanzi </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">e d’altronde le fidelizzazione del lettore si fa anche proponendo da subito libri il più possibile validi ed efficaci. Cos'altro dire? "La Setta degli Assassini" è scorrevole quanto basta per non annoiare ma non fa gridare al capolavoro </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">perchè se realmente Dubhe fosse</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"> il prototipo di un'assassina per sconfiggerla sarebbe </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">sufficiente mostrarle una qualsiasi soap opera e il combattimento</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt;"> più che all'ultimo sangue sarebbe all'ultima lacrima...</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 16pt;"><strong>Massimo Valentini </strong></span></div>
</div>
Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com156tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-9071465048149760982012-03-02T13:54:00.003+01:002012-12-01T02:58:23.287+01:00Scrivere con la testa, sognare con la passione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<strong></strong><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ6R8CRVCDdNsApe0G-B09Azl7ZQi-55j_xzZuFNmmN8v0UGLRyydKlKpbT6ZcpmW7hDHgopMn65QLqNfatPyu0VKfxN9olEbNngCmHL72QCDGPG-W9NyQDpxbibw96XXx86x6FeZ3nsXe/s1600/7-snow-fantasy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ6R8CRVCDdNsApe0G-B09Azl7ZQi-55j_xzZuFNmmN8v0UGLRyydKlKpbT6ZcpmW7hDHgopMn65QLqNfatPyu0VKfxN9olEbNngCmHL72QCDGPG-W9NyQDpxbibw96XXx86x6FeZ3nsXe/s400/7-snow-fantasy.jpg" uda="true" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"></span><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"></span><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"><strong>Sono molto lieto per l’affetto, l’intelligenza e la curiosità dimostrata da voi lettori per “Gabbiani delle Stelle”. Un nome, un programma, verrebbe da dire, che nonostante non brilli per dimensioni come i siti megagalattici di certe realtà è riuscito a ritagliarsi uno spazio, per quanto esiguo, che gode di florida salute. </strong><strong>Come vi avevo anticipato, vi porto in dote piccole sorprese che spero potranno essere di vostro gradimento. Cominciamo con il settore divulgativo. Il numero 481 del Giornale dei Misteri vede l'avvio de <em>“Il Detective della Scienza”,</em> una nuova rubrica da me curata destinata a segnalare novità e curiosità del mondo scientifico. Non ha limiti di argomento per cui parlerò di qualsiasi cosa, di qualsiasi campo possa essere una novità da condividere con i lettori. Eccovi l’anteprima offerta dal sito della Rivista, diretta dalla sempre ottima Francesca Vajro:</strong></span></div>
<span style="color: #0c343d;"></span> <br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsodERYcITe_mgrL3uyieo371pbs44C8WZOlYANlpBLNly9P4rjUGvTb2YNLTQqZgwA0K5TeBg5817GFIF4fpJ6mMmdCTJ0yy6p4j-yhjvzft4jFg2JxYX16D63FYSVI97RdT94H6v4gpG/s1600/marzo_2012.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsodERYcITe_mgrL3uyieo371pbs44C8WZOlYANlpBLNly9P4rjUGvTb2YNLTQqZgwA0K5TeBg5817GFIF4fpJ6mMmdCTJ0yy6p4j-yhjvzft4jFg2JxYX16D63FYSVI97RdT94H6v4gpG/s320/marzo_2012.jpg" uda="true" width="257" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: orange;">Il n. 481 che ospita il primo numero della rubrica: "Il Detective della Scienza"</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #134f5c;"></span><br />
<span style="color: #134f5c;"></span><br />
<strong><em><span style="color: #134f5c;">“Tra il 25 luglio e il 23 settembre del 2001 si verificò una curiosa pioggia nello stato indiano del Kerala. Le gocce di liquido erano prevalentemente di colore rosso ma i media locali riportarono la notizia di altre piogge verdi e nerastre, anche se la colorazione più comune era proprio quella scarlatta. Una pioggia ben strana, dal momento che si rivelò composta in realtà da particelle il cui diametro variava dai 4 ai 10 micrometri, dalla forma vagamente sferica e un centro schiacciato. Composte da carbonio, azoto, ossigeno, idrogeno, silicio e tracce di elementi metallici, si sono dimostrate in grado di non essere danneggiate se esposte a raggi ultravioletti e a raggi gamma, ad elevate temperature e a diverse sostanze chimiche. I ricercatori hanno scoperto, in pratica, che si comportavano proprio come le spore terrestri, cioè gli organismi organici più robusti esistenti sulla Terra. Ogni millilitro di quella che la stampa locale battezzò Pioggia di Kerala presentava 9 milioni di quelle particelle rosse e secondo i calcoli svolti dagli esperti, in totale sarebbero caduti 500.000 kg di materiale. Dopo un’iniziale fase di scetticismo, la comunità scientifica parlò di sangue di mucca (?), licheni, contaminazione di piante e spore provenienti da alghe terrestri note come Trentepohlia…”.</span></em></strong><br />
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>(Da: “Il detective della Scienza” rubrica a cura di Massimo Valentini, a pagina 40)</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /><span style="color: #134f5c;"></span></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: #134f5c;">Il settore letterario vede invece la mia presenza sul sito Alieni Metropolitani, luogo cosmopolita composto da scrittori di SF, revisori, lettori, appassionati e tutte le persone attratte dal Post Moderno. Potrete leggervi ottimi racconti, buone recensioni e curiosità letterarie. Eccovi il Manifesto:</span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxhVWBNe1-VxRMNavmXjpBrQtrCp3geI03P1ybXkIY8X1IHf00CXi60ounYJyE4ZHg6vw1g8CsCGN7wcFgCw34QspZBTixt91Bsj2P5iQzlyGHO6hF4ik9oi21hn6niYjfKEiNLctwd-fH/s1600/alieni2_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxhVWBNe1-VxRMNavmXjpBrQtrCp3geI03P1ybXkIY8X1IHf00CXi60ounYJyE4ZHg6vw1g8CsCGN7wcFgCw34QspZBTixt91Bsj2P5iQzlyGHO6hF4ik9oi21hn6niYjfKEiNLctwd-fH/s1600/alieni2_0.jpg" uda="true" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Logo di Alieni Metropolitani</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em>"Gli Alieni Metropolitani non cercano soluzioni. A volte ne trovano… é irrilevante. Appartengono alla Società e con sguardo consapevole ne colgono l’inconsistenza. Non sono accomunati da ideologia, religione o stile di vita ma da una medesima percezione del mondo."</em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #0c343d;"></span><br />
<strong><span style="color: #0c343d;">Ad Alieni Metropolitani inviai tempo fa </span><a href="http://raccontopostmoderno.com/2012/02/il-predatore-perfetto-racconto-fantascienza/"><span style="color: #0c343d;">"Il Predatore Perfetto"</span></a><span style="color: #0c343d;"> e “logica di Mercato” per farli esaminare dal gruppo, la Corrente, composto da acerrimi nemici della bassa qualità narrativa. Per chiunque scriva e abbia questa passione al posto del sangue è possibile inviare i propri racconti brevi o le recensioni dei libri </span><a href="http://www.raccontopostmoderno.com/manifesto-alieno-metropolitano/"><span style="color: #0c343d;">qui</span></a><span style="color: #0c343d;"> <em>“La Corrente, ovvero il gruppo dei curatori del sito, esaminerà il vostro racconto o la vostra recensione che, se risulterà coerente al proprio manifesto, sarà ospitato su queste pagine. Non si guadagnano soldi ma qualche migliaio di lettori, che poi è un buon trampolino di lancio per chi desidera che la propria firma sia conosciuta.”</em> </span></strong><strong><span style="color: #741b47;"><span style="color: #0c343d;">Del sito trovate il collegamento nella slide dei <em>blog che seguo</em>. Pare che il mio racconto “Logica di Mercato”, forse la più cosmopolita delle mie short stories di Fantascienza Sociologica, abbia riscosso il consenso unanime della Corrente vincendo la “</span></span><span style="color: #0c343d;">concorrenza” di una decina di altri racconti. Il risultato è stato tale che mi è stato proposto (non dico il nome della persona perché non ho ancora ricevuto il consenso a pubblicarlo ma presto lo farò aggiornando questa sezione) di far parte del sito con una sezione tutta mia. Era anche richiesta la composizione e la pubblicazione di un breve racconto al mese. L’occasione è ghiotta, non lo nego, perché questo è un sito di qualità, ma i miei molteplici impegni tra libri, riviste, ricerche e viaggi di lavoro non mi consentono un’assidua presenza. Ad ogni modo mi riservo la possibilità di collaborare a vario titolo con gli Alieni. Tutto sommato anch’io mi considero un po’ alieno a questo mondo… </span></strong><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBdXKHhXmAszMJRZfWEX5dryc72aG0zNMcMOItTkIGnwNcsSGFj_FOt86Bm-6nPWF-VmXE07OBOYUfXnGeQZr3VVolqieBSqSBh_oQwJ2uZBUrrFi6Dd1Xu8g-jLbmuUSPKXXAPY7zZ0t_/s1600/Logo_TrueFantasy_2012.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="74" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBdXKHhXmAszMJRZfWEX5dryc72aG0zNMcMOItTkIGnwNcsSGFj_FOt86Bm-6nPWF-VmXE07OBOYUfXnGeQZr3VVolqieBSqSBh_oQwJ2uZBUrrFi6Dd1Xu8g-jLbmuUSPKXXAPY7zZ0t_/s320/Logo_TrueFantasy_2012.png" uda="true" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Logo del sito TrueFantasy Italia</td></tr>
</tbody></table>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Un’altra novità riguarda il portale TrueFantasy Italia che, come sapete, ospita una sezione a me dedicata con alcune poesie, due racconti brevi e una recensione di “Gabbiani delle Stelle”. Alessandro Iascy, il curatore nonchè ormai mio ottimo amico, mi ha di recente invitato a scrivere una frase sul Fantasy da pubblicare come post-it, in compagnia di similari pensieri di altri Autori del Fantastico italiano, alcuni dei quali parecchio conosciuti dagli amanti di questo genere di narrativa. Non potevo dirgli di no, anche perché l’occasione era buona per sintetizzare ciò che io penso di questo Genere Letterario. Potrete trovare l’elenco </span><a href="http://truefantasybooks.blogspot.com/2012/02/fanta-post-it.html"><span style="color: #0c343d;">qui</span></a><span style="color: #0c343d;"> La mia frase sarà presto pubblicata e quando lo sarà troverete il collegamento alla slide <em>Dicono di me.</em> Motivo di più per capitare da quelle parti, se ancora non l’aveste fatto, perché il sito merita davvero. </span></strong><span style="color: #0c343d;"><strong>E passiamo alle vostre osservazioni. Vedo che la curiosità relativa alla mia SG è ancora al top, </strong><strong>ma vi avviso che la prossima volta pubblicherò una nuova recensione perché è ora di parlare anche di altro. Prima però vi ricordo che sono disponibile a recensire romanzi e racconti di Autori esordienti o emergenti per dare occasione a chiunque di essere recensiti da "Gabbiani delle Stelle". Il mondo è fatto di arpie e quello editoriale ha quelle più feroci. </strong></span></div>
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</span><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHoTLFDS_drzjQHkc4xxTKHqZmraeeqFxA08-hwVtvSny7mLjZxYXLI4_cMtQw7dYPNDJrxywIxeI8AdDBZa748qOxzn0br3oGfM7qhzTDUIjrdZ-XgpHUhjyCePeTEB0JR2da7RKXZTAC/s1600/Listener.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHoTLFDS_drzjQHkc4xxTKHqZmraeeqFxA08-hwVtvSny7mLjZxYXLI4_cMtQw7dYPNDJrxywIxeI8AdDBZa748qOxzn0br3oGfM7qhzTDUIjrdZ-XgpHUhjyCePeTEB0JR2da7RKXZTAC/s320/Listener.jpg" uda="true" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #0c343d;">La bellissima Arpia-doll creata da Ivan, sì, quell'Ivan! </span></td></tr>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Mi sembra giusto favorire il talento reale di chi arranca a farsi notare anche per una semplice recensione, non potendo magari contare sullo spazio di altri portali. Se avete richieste potrete scrivere a valentini.nde@libero.it. Ricordo che i tempi non sono brevissimi. Passando a voi risponderò ora alla più frequente delle vostre domande: perché una Seconda Generazione? La risposta è una sola, libertà! Con “La donna che sussurra nel vento” mi sono accorto che ormai scrivevo storie che tendevano a essere tra loro simili e così i paesaggi, le ambientazioni e le idee. Se la Prima Generazione è importante in quanto mi ha consentito di collaudare sul campo la mia <em>forma mentis</em> letteraria dovevo comunque fuggire da uno schema che rischiava di essere prevedibile.</span></strong><strong><span style="color: #38761d;"><span style="color: #0c343d;"> Ed ecco perché cominciai a studiare libri, manuali e saggi. “I Segugi di Newton” nacque da un racconto che intitolai <em>“L’amore perfetto”,</em> di base SF, con droidi, ginoidi e bambine prive di gambe alle quali erano innestate protesi sperimentali. Di quel racconto usai l’idea centrale e gettai il resto. Quando nacque, ISDN era completamente diverso non solo dal racconto in questione, ma da qualsiasi cosa avessi scritto prima: era nata la Seconda Generazione. Con questo romanzo sperimentai nuovi dialoghi, nuove descrizioni, nuove storie. L’epilogo mostra uno spiccato sapore Fantasy e vi assicuro che, se vi conosco un po’, non potrà non piacervi. “Primus” nacque quasi contemporaneamente, ma il suo stile era già diversissimo e mi consentì di sperimentare il New Weird e un tocco di quella che in seguito sarebbe stata nota come Bizarro Fiction. Quest'ultima è ben evidente grazie a diverse scene e personaggi come il coniglietto Ciuffolo, forma simbolica degli Istanti di Tempo (no, non ve lo dico cosa sono gnè, gnè, gnè!)</span> </span></strong><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz5y0nkS9Phi7IRFImh4gnSqMuHkvJpgPyEJyrsN-Bdd1CJWYK25-6uvaVgGtbgZVGpSEPZU-T9owQxTpoYCiqvNNAcQrKMMmTogKgdQG_8Vm5U4T1QazKJWOsHNLiyCXgN5ieYrgQC12D/s1600/Charlie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz5y0nkS9Phi7IRFImh4gnSqMuHkvJpgPyEJyrsN-Bdd1CJWYK25-6uvaVgGtbgZVGpSEPZU-T9owQxTpoYCiqvNNAcQrKMMmTogKgdQG_8Vm5U4T1QazKJWOsHNLiyCXgN5ieYrgQC12D/s320/Charlie.jpg" uda="true" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il coniglietto Charlie, foto inviata da Chiara L, sa chi è Ciuffolo!</td></tr>
</tbody></table>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>Se sarà pubblicato noterete molte cose diverse dal mio modo usuale di scrivere. Troverete scene più sporche, più voglia di rischiare, più sudore, personaggi più coinvolgenti, una fantasia più sfrenata e libera. Dal punto di vista tecnico “Primus” è sia raccontato che mostrato e presenta una progressione temporale molto veloce. </strong><strong>Con “Nexius”, ossia il romanzo che sto scrivendo adesso, sperimento il Fantasy che adoro, lontano sia da convenzioni o influssi alla Med Fantasy sia da quei personaggi ormai tipici di tale genere e quindi stereotipati. </strong><strong>Non ci sono buoni o cattivi, non ci sono gnokke e gnokki, sfigati e super eroi sedicenni con il destino del mondo tra le dita. Troverete invece sangue, follia, morte, combattimenti, filosofia, pseudobiblia inventati ad hoc e un mondo alieno che sarà anche molto… nostro. Contrariamente a quelli tra voi che temono un mio addio al vezzo della poetica, troverete una poesia nuova e più adulta e pertanto meno mostrata ma, ed è questa l'innovazione, quasi sussurrata. "Nexius" non</strong></span><strong><span style="color: #38761d;"><span style="color: #0c343d;"> è figlio di fredde e meccaniche regole, ma di tutto ciò che anima il cuore di un uomo quando scrive: la passione nuda e cruda che le regole le usa, ma non ne abusa. “Sensum”, e qui il mio plauso va alla professoressa Margherita e a Ivan che hanno capito le mie <em>intenzioni letterarie</em>, sarà davvero un ponte verso la nuova generazione: la Terza. Questo romanzo, una prima stesura di 126 pagine, sarà quello più vicino a uno </span></span><span style="color: #0c343d;">stile in grado di svolazzare tra generi diversi con scioltezza e facilità. E se ancora vi starete chiedendo il perché di quattro nuovi romanzi, cataste di manuali, notti insonni trascorse a battere sulla dannata tastiera quando avevo già chi apprezzava la mia P.G. vi risponderò che la voglia di scrivere è una curiosa maestra. Tua o di tutti, di nessuno e di molti, è perfetta quanto la pelle di una donna bellissima, morbida come una piuma in balia delle onde. Può essere la sensazione di un momento, il tocco leggero di una farfalla che danza nel vento e che poi non torna più. Se torna, allora faresti bene a seguirla, a non far svanire quello che ti frulla per la testa e assapori col pensiero. Se invece và via hai perso un’occasione che forse era buona. O forse no. Scrivere è come suonare di notte, in riva al lago o su una spiaggia, quando il vento ti fa tremare le ossa e il grande mare ti risponde con voce carezzevole, narrandoti di quando il mondo era giovane e la terra non ricordava ancora la voce di Dio. Ma diversamente da una chitarra, la penna non è fatta per suonare con gli amici. Non canta per la bella ragazza della serata, non racconta una storia fatta di cori e sguardi sensuali. Canta per te e per te solamente e la sua è una melodia che non puoi dividere, ma solo ricordare. Il massimo della passione, il meglio dell’animo di chi la sperimenta. Ed è proprio il mio meglio che quando e se sarà pubblicato desidero dividere con voi. </span></strong><br />
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<strong>Massimo Valentini </strong></div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com130tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-63504222276225327542012-02-19T18:04:00.004+01:002012-12-07T13:39:27.859+01:00Arte e Regole<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9WDhs_p2gDxJjYSgmhu0OLl2TdD_tFrPAW9_VmnOtNQGAg-fUE8VbyeyEdMe5zi-Nn4rOk6ih6T2RhySXvsphMs28gspfladPGHaOKwHZnhCIpa92SO_U64nSq3o7KeQxiiyByBdDCLu8/s1600/fantasy-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="382" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9WDhs_p2gDxJjYSgmhu0OLl2TdD_tFrPAW9_VmnOtNQGAg-fUE8VbyeyEdMe5zi-Nn4rOk6ih6T2RhySXvsphMs28gspfladPGHaOKwHZnhCIpa92SO_U64nSq3o7KeQxiiyByBdDCLu8/s400/fantasy-2.jpg" width="400" yda="true" /></a></div>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>Credo di dover spiegare cosa intendo per regole e cosa per creatività artistica, dal momento che le vostre discussioni sull'argomento sono state ampie e variegate. </strong><strong>Le regole letterarie, proprio come quelle relative a qualsiasi altra branca del sapere umano, non uccidono la creatività né sono fatte per essere infrante, come recita invece un adagio comune. Vuoi descrivere astronavi marziane che arrivano sulla Terra e distruggono tutto? Del belloccio che sposa la ragazza di umili origini? Del vampiro assetato di sangue che vampirizza una vergine per farne la propria sposa? Di uno squalo che uccide ragazze che fanno il bagno al crepuscolo? Di qualsiasi cosa tu voglia parlare devi conoscere le regole per creare i personaggi, storie e scene in modo decente. Le regole non azzerano la panoplia di argomenti e anzi ci aiutano a descriverli al meglio delle nostre possibilità. Il fatto che esistano Autori di fama con produzioni poco portate alle regole non inficia la validità di quanto detto: ciascuno di essi è un caso a sé e come tale va esaminato. Attenzione perché seguire le regole non vuol dire produrre romanzi tutti uguali! Quelli si possono scrivere anche ignorandole a bella posta. Giova ricordare che proprio i più grandi seguivano le regole e, in qualche caso, ne hanno scritte di nuove. Anche perché se dovessimo fare i puristi la creatività, almeno quella che lascerebbero vedere posizioni del genere, è morta e sepolta da decenni. Qualsiasi libro, scadente o di valore, è il risultato di regole. Della Fisica, cioè relative alla composizione della carta e dell’inchiostro, della Tecnica, relative al modo di costruire un libro, dell’Ortografia perché se scrivo: <em>“ehi raga vi lovvo tntxxm xk st trpp mtc!!!!!!”</em> può andar bene per un linguaggio da sms (sarò vecchio io, ma non ho mai scritto così da quando uso il telefono…) ma non certo se vogliamo scrivere anche solo una frase affidabile. La Sintassi non andrebbe dimenticata, anche se oggi pare che il congiuntivo sia demodé. Se è allora opinabile pensare che le regole uccidano la creatività è molto più semplice dimostrare come esse la aiutino. Sfatiamo un altro mito e ora mi riferisco all’ottima osservazione di Roberto che ringrazio di aver espresso il proprio parere su “Quattro Ombre Azzurre” e “Gabbiani delle Stelle”. Le regole per i racconti e quelle per i romanzi sono effettivamente diverse. La mia Prima Generazione, ovvero tutto ciò che finora ho pubblicato, si basava sulla fruizione dei migliori Autori del Fantastico che cominciai a leggere ai tempi della mia infanzia e della mia adolescenza. Sono sempre stato una persona abbastanza riservata, più votato a leggere gli Urania che a seguire le mode dei miei coetanei. I classici di<em> Twain, London, Melville, Lovecraft, Moore</em> e altri sono stati per me compagni migliori dei videogiochi. </strong><strong>Sulla base delle osservazioni relative a quelle opere cominciai a scrivere brevi racconti, subito gettati via, per approdare in seguito alle prime storie abbastanza valide da essere considerate vendibili in qualità di Nigra. A seguire una bella stasi di oltre dieci anni con molti racconti conservati, ma solo di rado fatti leggere; il primo di essi, "Il Cigno", sarebbe poi diventato la prima storia di "Alfa e Omega", il mio primo libro. Gli altri sarebbero stati pubblicati con il titolo di "Quattro Ombre Azzurre", omaggio di chi scrive verso <em>Simak</em>. Come vedete potremmo considerare questo come un percorso classico, forse preferito dai paladini alla “Niente Regole, siamo Artisti!”. Ma, adesso che scrivere è diventato una vera e propria necessità, mi sono reso conto che non è sufficiente leggere ed esaminare i romanzi di migliore qualità se vuoi conoscerne davvero i segreti, invece di scopiazzarli come son soliti fare molti. Chi scrive non è mai stato portato a seguire le convenzioni, fossero anche positive, ma ha sempre preferito fare di testa propria. Ecco perché non ho voluto in alcun modo leggere il solito <em>Tolkien</em> e l’ho fatto solo di recente, per amore di coerenza con me stesso. Sono già nauseato da elfi, vampiri, demoni, draghi e mostri di mezza tacca che vanno di moda i cui Autori, che spesso NON seguono criteri affidabili, per me sono tutti uguali. </strong></span></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw7lfs3P0Jg7FQIvjtDoYCwoz0p0RwvQeMeXhFC_li67_0B30fDcaSoCtWcFWnv9eDjMcoXrj_0_glLpGNSjHFIDxkzcE0tYs-YzHLNjdG3RAjhN0Jq3-gBnh_vyosOC_NXXNNPG4aEqOR/s1600/F-22_Raptor.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="201" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw7lfs3P0Jg7FQIvjtDoYCwoz0p0RwvQeMeXhFC_li67_0B30fDcaSoCtWcFWnv9eDjMcoXrj_0_glLpGNSjHFIDxkzcE0tYs-YzHLNjdG3RAjhN0Jq3-gBnh_vyosOC_NXXNNPG4aEqOR/s320/F-22_Raptor.jpg" width="320" yda="true" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il caccia per Air Dominance F-22 Raptor</td></tr>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>Vi faccio un esempio: immaginate di essere un progettista aeronautico e di voler scoprire i segreti del più avanzato caccia disponibile oggi. Per la cronaca parlo dell'F-22, supercaccia stealth dell’USAF. Noterete che le forme sono simili a quelle di una navetta da battaglia alla Star Wars e che la vernice è grigia. Fatto? Solo un idiota penserebbe di replicarne la tecnologia dipingendo un catorcio di grigio chiaro e pensare di aver realizzato il capolavoro del decennio solo per un po' di vernice e una velata<strike> scopiaz</strike> ispirazione all'aereo reale.</strong><strong> Il risultato di questo è davanti agli occhi di tutti: centinaia di romanzi identici gli uni agli altri, le stesse trame, le stesse storie, ma scritte con cipiglio e qualità ben diverse da quelle alle quali si ispirano. diverse in senso negatibùvo, è ovvio! Tornando all'esempio dell'aereo, capire come vola e perché un F-22 ha quelle forme e non altre esige la conoscenza della tecnica dei materiali, dell'aerodinamica (la cosiddetta Regola delle Aree) e anche un po' di Storia Aeronautica per sapere perché e per come gli aerei precedenti a volte volavano bene e altre volte no. Ergo, lo studio di un'opera letteraria di qualità non implica che chi la legga soltanto poi possa replicarla o perfino migliorarla. L’esame di un romanzo ha senso solo se conosci le regole e sai cosa imparare e cosa gettare via. Questo è quanto ho fatto di preciso molti anni fa quando, folgorato sulla via di Damasco, cominciai a fare i miei primi passi con storie mie a tutti gli effetti. Gli echi dovuti a diversi Maestri della SF e del Fantastico si ravvisano infatti a scalare, già a partire da "Alfa e Omega". Già con "Sulle ali di Althaira" feci i primi tentativi di sperimentazione mentre "Gabbiani delle Stelle" è servito come canto del cigno di tutto ciò che avevo imparato. Ma con la Seconda Generazione le cose sono molto cambiate.</strong><strong> Parlando di Talento nudo e crudo, s</strong><strong>e lo possiedi e studi per bene (studiare bene richiede anni, mica giorni…) è probabile che il tuo stile diventi competitivo. Se continuerai a studiare allora potrà essere, forse, che infrangerai quelle dannate regole e potrai scriverne di nuove, forse! Parlando di Grandi Scrittori non è vero né falso che non abbiano mai studiato, se per<em> grandi</em> intendiamo quelli davvero bravi, non quelli che vendono di più. Per costoro, cioè per chi legge libri da poco, vuoi per la giovane età o per una certa affezione alle mode, </strong><strong>un capolavoro potrebbe essere anche “Amore 14” o una storiella a base di vampirelli adolescenti. Rispetto tutte le opinioni ma per quanto mi riguarda non è questo che cerco. Al contrario, i Grandi Scrittori hanno tutti letto e scritto manuali. Qualche nome? Stevenson, King, Zelazny… Cretini del genere, insomma. Quanto all’accostamento tra Narrativa e Matematica da me fatto nel precedente post, credo proprio di non essere stato chiaro. A leggere il miglior manuale del mondo non troverete mai le regole per costruire e assemblare una buona storia. I manuali offrono consigli, dicono quali effetti sono raggiungibili con questo o quell’accorgimento. Esattamente come spiegano i testi di Musica per i quali l’abc della composizione è basilare sia per gli scemi che per i geni. Il fine di un manuale è aiutare a scrivere meglio, non a diventare un Genio della Narrativa Mondiale. Per quello il Talento è fondamentale. Un appunto sullo Show don’t tell, come hanno giustamente osservato Ivan e Margherita. Il "mostrare" non è una tecnica nuova e neanche equiparabile alle altre. Qui dobbiamo capire bene cosa s’intenda con il termine ARTE se applicato alla Narrativa. L’arte non comincia fino a quando il romanziere o aspirante tale non pensa alla storia da mostrare in modo che si racconti da sola. La faccenda deve sembrare vera e questo è tutto. Non va solo raccontata altrimenti la sospensione dell’incredulità va a farsi fottere. Ora considerate questi due esempi:</strong></span></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Verso mezzogiorno il sole era alto e Nathan era stanco. Aveva voglia di rinfrescarsi, fare un bel bagno e levarsi di dosso la stanchezza che lo rendeva fiacco e stanco. Poi guardò la sua compagna, Sharitza, che invece era fresca come una rosa. Era una ragazza bellissima dai capelli corvini che le arrivavano a coprire le spalle, folti e lucenti. Il viso era un delizioso ovale con occhi luminosi come stelle e azzurri come il mare. La giovane fissava l’orizzonte con un’espressione corrucciata sulle belle e morbide labbra, toniche come l’incavo tra i seni perfetti. Quando lei lo guardò scoppiò a ridere e lui avvampò di vergogna…”</span></em></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Adesso considerate questo: </span></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Il sole era alto. Nathan ne avvertiva il calore che picchiava come un maglio sugli occhi, il sudore che rendeva la pelle un tutt’uno coi vestiti. La gola gli si era fatta secca e sulle labbra riarse passò la lingua con un movimento istintivo. Non aveva più saliva e le forze cominciavano ad abbandonarlo. Mentre così pensava, gli capitò di lanciare un’occhiata alla sua compagna che avanzava spedita, in apparenza invulnerabile ai morsi della fame e della sete. Piccole perle le correvano sulla fronte ampia, indugiavano sugli occhi chiari per scivolare poi rapide sul collo esile. Le sue falcate regolari evidenziavano l’addome piatto e le gambe sottili. Quando si volse a guardarlo, lui ne incrociò gli occhi grandi che spiccavano come topazi sulla pelle, candida e lucida per il sudore. Senza volerlo, l’occhio gli cadde là dove la camicia era lacera, proprio all’altezza dei seni, il cui aspetto risvegliò istinti mai sopiti. Accortasi del suo sguardo, la donna si scosse con una mano i capelli neri e setosi e poi scoppiò a ridere. Nathan si sentì un idiota…” </span></em></strong><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTqIFjJdjbedXeyqAnpckEoCbFdNpM9QbqpBZZ0ZcWa19WUGfoVkLm6wSEbP_Qr1pj0ECDROVh4Pqp8mAQcFAMq_J0O4PuLUw0zD97nNKnbatxwBLXUcyNDVtc-U13SsVjjyW9XGJAmF3V/s1600/A832O53CAVOZAN9CAJ133TTCAQEJ18ECAEBNBX9CARBDW48CAFG357HCA7WM5Y7CAQJL8MNCAL5NBL8CAR3QWY4CAF5W35JCA0G6LCRCA5CRI1BCA0KCWT8CA241B17CAQQ7I9GCAK4XVBKCA8RL8EJCAHQ2UIH.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTqIFjJdjbedXeyqAnpckEoCbFdNpM9QbqpBZZ0ZcWa19WUGfoVkLm6wSEbP_Qr1pj0ECDROVh4Pqp8mAQcFAMq_J0O4PuLUw0zD97nNKnbatxwBLXUcyNDVtc-U13SsVjjyW9XGJAmF3V/s1600/A832O53CAVOZAN9CAJ133TTCAQEJ18ECAEBNBX9CARBDW48CAFG357HCA7WM5Y7CAQJL8MNCAL5NBL8CAR3QWY4CAF5W35JCA0G6LCRCA5CRI1BCA0KCWT8CA241B17CAQQ7I9GCAK4XVBKCA8RL8EJCAHQ2UIH.jpg" yda="true" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Se la mostri si nota che è carina</td></tr>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Il primo è chiaramente raccontato ed è una merda. Sì, ho detto una merda! Il secondo va un po’ meglio, anche se si può fare di meglio, ma spero mi perdonerete se vi dico che li ho scritti al momento. Ma che la ragazza sia una gnocca il lettore lo capisce da sé grazie al secondo. Nel primo lo<em> racconta solo lo scrittore</em>. Raccontare che qualcosa, una donna, un cane, un paesaggio è bello lo può fare chiunque. Inoltre, la mano dell’Autore non dovrebbe essere troppo presente ma è necessario che lasci campo libero al lettore. Mi piacciono le ragazze magre con le tette grosse? Magari al lettore piaceranno quelle di colore, con i seni appena accennati. Chi ama davvero scrivere tende a mostrare una scena e fare in modo che il lettore giudichi da sé cosa è bello e cosa non lo è altrimenti sono tutti gnokki come Edward e Carine come Bella. E, a proposito, lo Show don’t tell non è una moda cinematografica ma una regola basilare da quando fu inventato il concetto di ARTE. Qualche esempio? George Campbell, abate e scrittore, nel 1750. E dato che gli scribacchini che seguono il cuore sono anche ignoranti come capre preciso che nel 1750 il cinema non esisteva. 1852: il filosofo Spencer (<em>Herbert</em>) con il suo “The Philosophy of Style” ne parlò con precisione. E già: anche nel 1852 il cinema era ancora nel limbo dei sogni. Non dico che per scrivere bene un neofita debba vedersi il teatro Giapponese del 1200 o studiare abati e filosofi, ma almeno che quando si parla di un argomento lo si faccia con cognizione di causa. La sola passione da sola non basta. Se vuoi navigare per mare la passione devi viverla insieme alla tecnica perché una nave non è fatta di sogni e amore! Oggi molti lanciano strali come questo: “Io me ne fotto delle regole. Stà roba che uccide la creatività! E poi il mostrare è la moda di Ollivud. Mica può competere col mio Fantasy da millemila pagine x quattrocento libri/saga/telenovela che parla di Vampiri gnokki e di Elfi Yaoi. Ehi, guardate che ho scritto seguendo il cuore, il sole e l’ammore!” Beh, io non voglio perdere tempo con le stronzate. Non è l’argomento che fa l’Arte ma occorre anche l’umiltà di voler migliorare, di imparare. </span></strong><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB_1B4GJm7iMYJMyOioY8IpnZh_F_h2MwCvTwPaSrYncfZdnJuUAkWF0GCUJUsG24bUz6fu9Z8TYpRpj3ygx_VYA2CYyQD4R6YplPI_WWAgt4PI7tbgOcPVxyT_0Tz_YSCsTPlRANrvsta/s1600/eroicrepuscolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB_1B4GJm7iMYJMyOioY8IpnZh_F_h2MwCvTwPaSrYncfZdnJuUAkWF0GCUJUsG24bUz6fu9Z8TYpRpj3ygx_VYA2CYyQD4R6YplPI_WWAgt4PI7tbgOcPVxyT_0Tz_YSCsTPlRANrvsta/s320/eroicrepuscolo.jpg" width="200" yda="true" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esempio di romanzo raccontato...</td></tr>
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<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
<span style="color: #0c343d;"><strong>Se non lo si fa allora, per esempio, Elfi dai capelli biondi che fanno sesso nella vasca da bagno tra bolle di sapone (<a href="http://gabbianidellestelle.blogspot.com/2009/11/recensione-de-gli-eroi-del-crepuscolo.html">Chiara</a>, fai ciao ciao con la manina!) sono il frutto da allucinazione da </strong><strong>Vodka. Un’ultima cosa. Le regole e l’ARTE, come diceva il buon Wilde, sono cose perfettamente inutili. Si vive tranquillamente anche senza! A conti fatti il mercato mondiale dei libri è potenzialmente così vasto che davvero lo spazio è generoso con tutti, dall'Artista Eccellente all'ultimo degli scribacchini come chi scrive. Il fatto che mi piacciano libri di un certo tipo non significa che il mio punto di vista sia il solo e gli altri facciano schifo, ci mancherebbe. Vero è, comunque, che le regole che definiscono un'opera d'arte, di qualsiasi tipo essa sia, sono definite con precisione, e io a esse mi appello, relativamente al mio campo. Perchè? Beh, </strong><strong>riguarda solo IL MIO MODO DI SCRIVERE: desidero che migliori e prosegua senza badare al commerciale sia per soddisfazione mia sia per chi mi segue, e quindi voi, che così potrete leggere qualcosa di più valido del libro precedente, più emotivo, più scorrevole, più efficace! Se invece scriviamo libri solo per il gusto della pubblicazione allora è una faccenda diversa che non sempre guarda alla qualità.</strong><strong> Lovecraft aveva il Talento, ma il fatto che abbondasse con aggettivi e ripetizioni roboanti non può essere negato. I suoi racconti, tutti, sono raccontati, non mostrati. Certo, i migliori sono molto suggestivi e hanno condizionato le nuove generazioni di scrittori del Fantastico, a partire dai suoi amici e colleghi. Però non dobbiamo dimenticare che il Solitario di Providence era uno che studiava e leggeva moltissimo. L'ironia della sorte è che proprio i suoi racconti meno evocativi furono accettati dalle scadenti riviste che per tutta la vita furono il suo solo sbocco creativo. Quando invece migliorò il proprio stile e produsse capolavori fu puntualmente rifiutato. Lo stesso accadde a Poe, per alcuni aspetti anche a Dick, e a molti altri. Passione, Competenza, Sudore e Follia Creativa non sono da relegare in soffitta ma servono a esplicare l’idea che nasce dall’ispirazione con la tecnica che serve a tradurre l’emozione in un linguaggio migliore. La passione ti fa immaginare un mondo dove realtà e follia sono ordinate da regole che soggiacciono al caos. Ma per un tale guazzabuglio serve la tecnica per essere scritto e così altre storie, altri mondi, altri romanzi. Quanto ai miei nuovi romanzi, solo "ISDN" può essere considerato un'evoluzione della Prima Generazione ma è sempre qualcosa che lancia un ponte verso la Seconda. "Primus" è il primo libro che mi ha visto, in modo più o meno consapevole, sperimentare uno stile del tutto differente. "Nexius" è un mondo ancora diverso, Science Fantasy, che non avrà nulla a che vedere con il Med Fantasy. "Sensum", poi, sarà il lancio verso una Terza Generazione. Tutti questi libri sono stati finiti e/o conoscono al momento la fase della composizione. Sono, o saranno, creati con regole e passione, non con freddi calcoli matematici.</strong><strong> Lo capirete da soli quando leggerete “Primus”. Sempre se verrà pubblicato…</strong></span></div>
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<strong>Massimo Valentini</strong> </div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com143tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-33718949272892957172012-02-12T19:16:00.000+01:002013-04-10T09:54:27.636+02:00Così si Sogna, così si Scrive!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih2ZjTwtKulC5d4Km2ugArAp9N7TzdOHJmWfdhFnQA2wxjrnxt9yk-mgOt3NBsEDFV_bf9dQbrK5QisMp0py7WpMQiCU-O2dGl1LwcaIhJfcI0xBbRRcL2DuoFe0iTVv0Shhobvo7mobnn/s1600/foto_scrittura.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih2ZjTwtKulC5d4Km2ugArAp9N7TzdOHJmWfdhFnQA2wxjrnxt9yk-mgOt3NBsEDFV_bf9dQbrK5QisMp0py7WpMQiCU-O2dGl1LwcaIhJfcI0xBbRRcL2DuoFe0iTVv0Shhobvo7mobnn/s400/foto_scrittura.jpg" width="400" /></a></div>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>Questa volta parleremo di come si scrive Narrativa Fantastica o meglio, di come <em>imparare</em> a scrivere Narrativa Fantastica che sia Fantasy, Fantastico Puro, New Weird o Bizzarro Fiction. Avete capito bene, ho detto proprio<em> imparare</em>. Voi sapete che più di una volta abbiamo parlato </strong><a href="http://www.gabbianidellestelle.blogspot.com/2011/09/talento-e-tecnica.html"><strong>della tecnica e del talento</strong></a><strong>, due voci che considero imprescindibili quando usiamo la penna per scrivere delle storie che non siano solo una mera <strike>scopiazz</strike> ispirazione di quelle che vanno di moda. Storie di buona qualità, storie che in qualche modo possano servire da modello per far evolvere lo stile dell’Autore evitando di farlo arenare sulle scogliere del commerciale. Bene. Prima di continuare a leggere vi pregherei, se pensate di essere Artisti per i quali Cuore, Dolcezza e Amore sono la regola aurea, di girare i tacchi e andare da qualche altra parte. Già perché mi sono seccato di leggere libri e libercoli dove l’autore, non so se in buona fede o meno, descrive il suo romanzo sui vampiri o la sua storia “socialmente impegnata” come espulsa dalla propria anima delicata con contorno di notte buia e tempestosa. La farsesca convinzione che per scrivere bene si debba lovvare il mondo convincerebbe certamente la fidanzata, l’amico, il papi e l’amica del cuore, ma non un lettore onnivoro di Narrativa Fantastica per i quali “Twilight” e le cazzate della Troisi sono, appunto, sciocchezze. Semmai è il modo migliore per farlo arrabbiare per aver speso 20 inutili euro. Ma torniamo a noi: come si impara a scrivere? Alla scuola dello scrittorone famoso che per millemila euro ti insegnerà a distinguere un capoverso da un incrociatore Klingon, magari facendoti studiare, e comprare, i suoi fantasmagorici libretti? (No, non parlo di <em>Baricco</em>, ma confesso che tale descrizione lo ricorda) Affatto: parlo dei manuali, di quelli veri, scritti da gente professionista, preferibilmente anglosassone. Adesso non cominciamo a dire che l’Arte è Ispirazione, palpiti del Cuore e bla, bla, bla! L’arte autentica è prerogativa del Genio. Genio è colui che dimostra una spiccata capacità, il più delle volte innata, per una specifica materia che può essere la Matematica, la Narrativa, la Fisica Quantistica, il Dipingere, ecc. E soprattutto vorrei che rifletteste bene su questi esempi: <em>Leonardo, Bernini, Tesla, Einstein, Bohr, Dick, Matheson, Moore, Lovecraft, Poe, i coniugi Curie, Joyce, Love</em> e tanti altri nomi, famosi esponenti dell’umano genio nel campo della Fisica, Matematica, Narrativa, Illustrazione, secondo voi non studiavano? <em>Leonardo</em> trascorreva ore a sezionare corpi, a studiare capillari e vene, a leggere saggi di maestri a lui contemporanei che parlassero di grana della pelle, studiava i colori, sperimentava. Un matematico? Un ingegnere? Un genio? Certo, Leonardo era questo e anche di più: era un artista. Lo stesso vale per gli autentici artisti della penna. Oggi i media quando si tratta di libri parlano ai quattro venti presentando i libri di Tizio & Caio come capolavori, casi letterari, rivelazioni del secolo ecc. Beh, di solito, si tratta di vaccate. Non penserete davvero che al giorno d'oggi i <em>gegni </em>siano molto più numerosi di un tempo, vero? Del resto, non sarebbero geni se ne esistessero così tanti... Tornando alla realtà, p</strong><strong>er scrivere un romanzo efficace, per dipingere un viso di donna che sembri “vivo”, per capire come funziona l’universo servono due cose: un’eccellente fantasia e una perfetta esecuzione delle regole. Pensiamo a gente come <em>Bach o Beethoven</em>, adesso. Se fosse solo questione di Arte, perché mai si dovrebbe frequentare un conservatorio? In fondo tutti sanno battere le dita sui tasti di un pianoforte e imparare a suonare “Tu scendi dalle Stelle” alla pianola regalataci dal Papi per Natale. Se magari imparo a suonare anche una canzone dei <em>Roxette</em> perché non pensare che il Talento non sia sufficiente? Non ho mai capito perché qui da noi è di moda pensare, per i non addetti ai lavori, che per scrivere un romanzo Fantasy non serva alcuno studio. Ultimamente ho letto <em>Twain</em> (il buon vecchio <em>Mark</em>), <em>Orson Scott Card, Ben Bova</em> e altri. Non contento, ho letto un casino di autentici capolavori del genere per capire cosa NON dovessi fare per scrivere “Nexius”, il mio primo romanzo Heroic Fantasy nudo e crudo. Molto, molto, ma davvero molto nudo e crudo. E tutto questo dopo aver già pubblicato sei volte, dopo aver scritto altri romanzi, al momento inediti, per i quali ho studiato altrettanto. È stato molto utile, in primo luogo per l’evoluzione del mio stile. Per capire che non è perfetto e che forse non lo sarà mai, ma è soddisfacente sapere di essere migliorati, di essere riuscito ad andare avanti. Di sfidare me stesso tentando nuove regole e nuovi approcci alla Narrativa Fantastica. Questa è la vera, autentica differenza che passa dal battere a caso sul pianoforte per pura curiosità e saper suonare per godere della musica vera. Quella fa palpitare davvero il cuore, quella tocca le corde della tua anima e ti fa provare l’ebbrezza, magari per poco, di esserti allontanato dal mondo grigio che ti circonda. Scrivere, per me, è come suonare: i pensieri nascono da soli nella mia mente, i personaggi vivono, muoiono, evolvono, le storie si dipanano, le idee sorgono e quando finalmente le trascrivo su carta mi rendo conto che, anche se buone, necessitano di un linguaggio diverso dal solito e che le regole di questo linguaggio sono matematiche, proprio come la musica. Adesso qualcuno di voi potrebbe chiedersi perché mai io abbia letto solo manuali di scrittori stranieri o romanzi di anglosassoni. Perché a me piace la narrativa fantastica (fantasy e fantascienza) e in Italia quasi nessuno conosce l’argomento. Quei pochi scrittori davvero bravi che esistono, <em>Zuddas</em> in primis, non mi pare abbiano mai pubblicato niente del genere sennò sarei a rompere le balle davanti casa sua implorandolo di dirmi quel che sa dell’argomento. Ergo, dobbiamo rivolgerci fuori dal nostro orticello e scoprire il resto del mondo. E magari capire che sono decisamente più avanti quanto a tecnica e narrazione. Lo studio dei manuali e, in seguito, l’esame dei romanzi di qualità, fa scoprire al neofita che esistono regole ormai verificate da oltre duemila anni di retorica. Quali sono queste regole? </strong></span></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ9fEsIZ3u0lTMONxfPfEXG9JnkYwf0xVCYxnwq1F285Gjt4HxgSgUelxdm39PXHPw1SrZl9L_8kwZmf2m-_TyT9uJbo-2J5HkD8vaFWjJjWETIhFkY2VtKL_v06FaO3eAAdgXoPmVvKee/s1600/scrittura-1_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQ9fEsIZ3u0lTMONxfPfEXG9JnkYwf0xVCYxnwq1F285Gjt4HxgSgUelxdm39PXHPw1SrZl9L_8kwZmf2m-_TyT9uJbo-2J5HkD8vaFWjJjWETIhFkY2VtKL_v06FaO3eAAdgXoPmVvKee/s1600/scrittura-1_0.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scrivere richiede occhio!</td></tr>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">1) Scrivere sempre in maniera semplice e chiara. </span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">2) Scartare il superfluo senza eccezioni. </span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">3) Mostrare molto, raccontare poco.</span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">4) Uso parsimonioso di avverbi, aggettivi, descrizioni eccessive per scene secondarie. </span></em></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;"><br /><em></em></span></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">5) Scegliere con attenzione il punto di vista a seconda del romanzo che vogliamo scrivere.</span></em></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;"><br /><em></em></span></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">6) Progettare la storia con attenzione alle parole, ai personaggi, alle scene. </span></em></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;"><br /></span></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Seguire queste regole che sono fondamentali e altre un po’ più fumose non limita la libertà di azione e anzi amplia gli orizzonti del possibile, narrativamente parlando, è chiaro. Per esempio, se comincio una storia con: “Marcello mi rivelò come scriveva le sue canzoni!” Capisco che è un raccontare, non un mostrare, quindi sto sbagliando e posso correggermi. E così via. Infine tali regole sono seguite dagli editori. Quelli anglosassoni, almeno, ma anche da qualcuno qui da noi nonostante i criteri adottati nel Bel Paese sembrino a volte aleatori. Nel corso del tempo ho trovato molti Editori attratti davvero non solo dal guadagno, ma anche dalla qualità di quanto pubblicano. Alcuni, purtroppo, non trattano i miei generi, altri sì e infatti ho contattato un paio di questi ultimi, scartando per principio svariate majors. E vi assicuro che ne ho studiate tante prima di decidermi a inviare qualcosa, parlo di almeno un centinaio. Poca cosa, se paragonata alle migliaia esistenti in Italia, ma io sono solo, mica una squadra di calcio! C’è una cosa che però, parlando di mercati, non si può fare a meno di notare: gli scrittori anglosassoni vendono milioni di copie anche da noi, gli scrittori italiani, in alcuni casi, vendono molto ai loro compatrioti, poco all’estero. Un po’ come il Cinema italiano, se vogliamo. Mi sto riferendo agli ultimi anni, ormai tramontate le co-produzioni faraoniche tra Cinecittà e Hollywood, e ormai finiti i tempi, in cui gente come il già citato <em>Zuddas</em> pubblicava i propri splendidi romanzi. Ma il termine di riferimento anglosassone, nonostante le tonnellate di sterco fumante prodotto anche all'estero, resta la stella polare dove dovrebbe tendere un aspirante scrittore. Quindi, tanto per intenderci: la narrativa di genere fantastico è esemplificata da regole obbiettive, forgiate da esperienza secolare. Secondo fatto: gli editori che conoscono il loro mestiere si attengono a quelle stesse regole per scegliere chi e cosa pubblicare. Almeno teoricamente. So benissimo che per quanto riguarda i criteri di scelta editoriale potremmo discutere fino alla fine dei tempi, ma ho detto “teoricamente”. Ah, e se state pensando che tanto qui da noi si pubblicano Dogs and Pigs, (Cani & Porci) senza uno straccio di competenza, ciò non deve interessare chi vuole scrivere bene qualcosa di qualità. Chi non vuole apparire per mostrare cosce e tette in tv perché fa figo, ma vuole scrivere perché ne ha il bisogno. Pubblicare certi romanzetti spacciati per casi editoriali è una disgrazia quindi perché farlo anche noi? Una cosa: ovviamente non bastano i manuali, bisogna leggere, sempre e comunque, bisogna essere capaci di una fantasia di prima qualità che sia indifferente per principio alle sciocchezze di moda (Talento Genetico?) e sia attratta dagli eccentrici voli dell’inconscio. Attività piuttosto piacevole, ve l’assicuro, specie se spegneremo i cicalecci della televisione per sdraiarci sul divano, cuscino sotto la testa, bibita fresca, libri sparsi sul pavimento in vari stadi di usura. Così si fantastica e, se il talento vero alberga davvero nei nostri cuori, così si sogna e si scrive. </span></strong></div>
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<strong>Massimo Valentini</strong></div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com85tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-78301882521747560922012-02-06T19:05:00.000+01:002013-04-11T11:09:14.713+02:00"The Thing", recensione film<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRtMS-ppMiKRFyfyBuuvIKXqUXNi1b_F6Hn0DJXfTGihaaL_uVTfh1Z3vG9ugQn4TeEVXUFCYOjZ_TubhT4cn1goCNjOvmunahLpzP4BQDBUMjPeV5b5_DA1X5f1LQcOKVFHGkH5mIuX2M/s1600/The-Thing_1982.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRtMS-ppMiKRFyfyBuuvIKXqUXNi1b_F6Hn0DJXfTGihaaL_uVTfh1Z3vG9ugQn4TeEVXUFCYOjZ_TubhT4cn1goCNjOvmunahLpzP4BQDBUMjPeV5b5_DA1X5f1LQcOKVFHGkH5mIuX2M/s400/The-Thing_1982.jpg" width="266" /></a></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Ed eccoci arrivati alla seconda parte della recensione de "La Cosa": questa volta parliamo del film di Carpenter e del recente prequel del 2011, dall'omonimo titolo, firmato da Heinjningen. Non dimenticate di dire la vostra...</span></strong><br />
<span style="color: #0c343d;"><br /></span>
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<u><strong>John Carpenter e “La Cosa”:</strong></u> </div>
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<strong><span style="color: #0c343d;"><em>Carpenter</em> è stato forse uno dei registi più politicamente sfortunati nell’epoca del grande senso anticomunista che Ronald Reagan, l’ex divo della celluloide diventato Presidente, aveva impresso agli Stati Uniti. Bandiera di questo trend negativo fu certamente una delle pietre miliari del suo cinema, “Essi Vivono”, manifesto contro il consumismo che usa la Fantascienza quale metafora contraria al consumismo imperante simboleggiato dal sogno americano. Con quella pellicola, in seguito diventata, proprio come altri suoi capolavori, un cult, <em>Carpenter</em> era diventato una sorta di lebbroso e molti amici e cineasti gli negarono il saluto, temendo di essere contaminati da quello che sembrava un “comunista” americano. Ciononostante, quando decise di rifare “La Cosa” ebbe a propria disposizione un adeguato talento visionario e un’ottima capacità tecnica per restituire splendore al romanzo di <em>Campbell.</em> La sua “Cosa”, però, non è da intendere come un semplice remake ma come una genuina interpretazione che rende migliore giustizia al libro. Tanto per cominciare l’alieno si riappropria delle sue capacità mimetiche, anche se resta priva dei poteri telepatici, ma il suo aspetto è quello di un incubo biologico vero e proprio. Gli effetti speciali curati da Rob Bottin sono notevoli pur senza la CGI che oggi spadroneggia un po’ ovunque e anzi, per certi versi, sono molto migliori di quelli moderni, tanto che questo film è ancora molto godibile. Il progetto originario si avvaleva della collaborazione di <em>Ennio Morricone</em> per le musiche ma in sede di montaggio, il regista decise di limitarne il più possibile l’uso, con grande scorno del pur bravissimo compositore italiano che vide impiegate solo minime parti del suo lavoro. A ben vedere non fu una cattiva scelta perché senza le musiche sono state il rumore degli elementi, del vento, della cupa freddezza dei ghiacci antartici a favorire il senso di oscura minaccia che caratterizza il film. Ottima la scena dell’esame del sangue che è un degno adattamento del romanzo. A differenza del film di <em>Hawks,</em> qui a nessuno balena l’idea di comunicare con il mostro e quindi la violenza è la sola risposta possibile. Non sappiamo che aspetto abbia l’essere perché ciò che è mostrato è un organismo che imita le altre forme viventi che divora e anche l’animatrone che compare nelle ultime scene non sembra quello “originario” poiché è un collage tra canidi, tentacoli e una testa simile a quella di un tirannosauro. </span></strong></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAnZS0de0eVKpR9y7XU8qD78XCNTIcR0B51n7x0dUYZV0QXWActb2Yvt_i2CPL-EIEymb9CXq4i0bKyoxAfVZ9V8GEtxiMlW_beAiCXTACbnr60CFdRPNPZQYV4UPaXPbcIx0Yw0sc4LMZ/s1600/bdp190654.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAnZS0de0eVKpR9y7XU8qD78XCNTIcR0B51n7x0dUYZV0QXWActb2Yvt_i2CPL-EIEymb9CXq4i0bKyoxAfVZ9V8GEtxiMlW_beAiCXTACbnr60CFdRPNPZQYV4UPaXPbcIx0Yw0sc4LMZ/s320/bdp190654.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un fotogramma de "La Cosa" di J. Carpenter</td></tr>
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<span style="color: #0c343d;"><br /></span></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Proseguendo con le differenze tra questo e quello del 1951, il film di <em>Carpenter </em>non mostra un lieto fine e i due unici sopravvissuti, forse non a caso un bianco e un uomo di colore, sono condannati alla morte per ipotermia. Qualche osservatore ha fatto notare che l’attore di colore non ha l’alito ghiacciato come MacReady e che quindi potrebbe essere l’ultima forma del mostro. Del resto, non possiamo neanche essere sicuri che l’alieno sia davvero morto. Sul fronte dei difetti certamente la scarsa caratterizzazione dei personaggi. Si pensa che il team sia formato da scienziati eppure per la pellicola non vediamo mai un laboratorio, eccetto quello da dissezione che vede Blair impegnato a sezionare il corpo del cane-Cosa, ma nessun esperimento, nessun tipo di lavoro. Tutti bevono, giocano a scacchi con i computer, a biliardo, guardano filmini pornografici e poco altro. Inoltre, qualcuno dovrebbe spiegarmi quale sarebbe la connessione logica, per un laboratorio di ricerca, che vedrebbe la presenza di lanciafiamme e rivoltelle come se invece che in Antartide la vicenda si svolgesse nel selvaggio west. Ci sono alcune scene francamente poco chiare come quella che vede il cane-Cosa gironzolare per la base e sgattaiolare nella stanza di un uomo del quale però si vede solo l’ombra. Studiando la scena fotogramma per fotogramma ho capito, dall’ombra, a quale personaggio si riferisca la sequenza, ma dopo la già citata scena dell’esame del sangue, altri componenti si rivelano altrettanti Cose, ma dallo svolgimento della pellicola non si capisce quando e in che modo sarebbero stati contaminati. Anche Blair rivela di essere un alieno ma, anche qui, non si capisce come abbia fatto, dal momento che proprio lui aveva dato di matto cercando di sensibilizzare gli altri sul fatto che l’essere era pericoloso. Alla sua uscita “The Thing” fu un fallimento, probabilmente a causa di un’errata campagna di marketing che vide il film di Carpenter distribuito proprio nel momento del massimo successo di “E.T.” di<em> Spielberg</em>, che proponeva l’immagine di un contatto alieno assai più dolce e rassicurante. Inoltre, addosso al regista piovvero moltissime critiche al punto che dovette difendersi di aver fatto “pornografia della violenza”. Come sempre capita quando si a che fare con opere innovative il successo arrise solo molti anni dopo e al momento “The Thing” è giustamente considerato un capolavoro del genere; un vero e proprio manifesto della SF-Horror che usa con sapienza terrore e mistero degli spazi cosmici che non può non rimandare la mente a “Il colore venuto dallo spazio”, uno dei più bei racconti di H.P. Lovecraft. Questa è un’osservazione mia, avvalorata dalla consapevolezza che le varie trasformazioni della Cosa ricordano da vicino certe forme mostruose tipiche dei racconti del Solitario di Providence, di cui Carpenter è un fan accanito. Senza dubbio, comunque, un’opera che non può essere ignorata da chiunque dimostri di amare a apprezzare il miglior cinema di Fantascienza di sempre. </span></strong><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8NJV5bzN_ey6GCYVA6g071ZrlAGyhqrELO-6hHanMTHc_SzkYOyFWV1P-1a5jdqJrwpehaOjB74cGOOhONdkv_smN2ghz7xwISKFijLcZJ2QcrJI_dAmLsEOb5vaEW4i3nY2n4GBAV17p/s1600/htething.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8NJV5bzN_ey6GCYVA6g071ZrlAGyhqrELO-6hHanMTHc_SzkYOyFWV1P-1a5jdqJrwpehaOjB74cGOOhONdkv_smN2ghz7xwISKFijLcZJ2QcrJI_dAmLsEOb5vaEW4i3nY2n4GBAV17p/s320/htething.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Locandina de: "The Thing", Heinjningen</td></tr>
</tbody></table>
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<strong><u>“The Thing”, di Heinjningen:</u></strong><br />
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<strong><span style="color: #0c343d;">Dico chiaramente che quando scoprii dell’esistenza di questo remake le sensazioni che provai erano contrastanti. Da una parte la curiosità di quali novità avrebbero portato, in campo di effetti speciali, questa pellicola, dall’altra la perplessità sui remake che al giorno di oggi non risparmia nessuno nella Mecca del cinema a stelle e strisce. Complici la scarsa fantasia di registi e sceneggiatori odierni, complici la mancanza assoluta di idee e il voler ripescare a ogni costo nei vecchi titoli, nei fumetti, nelle favolette senza invece considerare il fatto che, per esempio, esistono fior di romanzi che potrebbero costituire ottime basi di partenza per film di successo. Ma evidentemente è molto più semplice confezionare prodottini scadenti senza mordente, con horror patinati all’eccesso ma senza sapore, storielle già viste e adattamenti improbabili. Così è, per molti aspetti, anche per questa pellicola. In effetti non si tratta di un remake ma di un prequel, perché la trama vorrebbe spiegare cosa successe nella base norvegese, quella da cui proveniva l’elicottero che inseguiva il cane-Cosa del film di Carpenter. Ma davvero il cinefilo accanito vorrebbe vedere cosa successe nella base norvegese dal momento che il film in questione, un prequel, già sappiamo come va a finire? Diciamo invece che l’idea del prequel è la solita operazione commerciale che, con la scusa di un omaggio al Maestro, ne ha praticamente copiato la trama senza aggiungere poco o nulla alla vicenda. </span></strong></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNSQpJvk46zF1Ax4uerByCtKU4bplGHEWPM1Z4cA7GyjxT1PZgxaae6mor4PMyALiiNiL8vzS8eEEEt39jKihmO2xKu1ZtWoWy_3nyq7mTaZhtQWZxx4TKW0JUjXNLKJGjM50szqSdwafg/s1600/la-cosa-2011-L-L2OdNs.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" sda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNSQpJvk46zF1Ax4uerByCtKU4bplGHEWPM1Z4cA7GyjxT1PZgxaae6mor4PMyALiiNiL8vzS8eEEEt39jKihmO2xKu1ZtWoWy_3nyq7mTaZhtQWZxx4TKW0JUjXNLKJGjM50szqSdwafg/s320/la-cosa-2011-L-L2OdNs.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fotogramma de "The Thing" di Heinjningen</td></tr>
</tbody></table>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Serve una bella faccia tosta per rifare film del calibro de “La Cosa”. Stai copiando Carpenter, mica un fesso qualsiasi, ma questo alle facce di bronzo di Hollywood non importa e infatti si vedono i risultati con gli eventi narrati che sono più o meno identici al prototipo. Nel caso di "The Thing" versione 2011 la faccenda non assume l’idiozia adamantina di certi film italici idioti come pochi (e non mi riferisco solo alle cazzate cinepanettoniane) ma il solo elemento di novità di questo film è che per la prima volta vediamo l’alieno con la sua forma originaria, simile al mostro-con-tre-occhi che compare sulla copertina del romanzo. Per il resto, vuoto assoluto. Siete ovviamente liberi di accusarmi di avere pregiudizi aprioristici e forse avete anche ragione perché se decidi di confrontarti con il film per eccellenza del Terrore Cosmico non puoi dirigere un film sciapo come questo. Non sto dicendo che Heinjningen sia un deficiente ma solo che gli manca l’esperienza e il genio visionario di Carpenter. Del resto è un esordiente con all’attivo quattro film indipendenti e qualche corto e un budget neanche tanto alto (35 milioni di dollari). Peccato e voglio dire: peccato davvero, perché il buon Carpenter, con budget risicati e a breve distanza uno dall’altro, fu in grado di scrivere e dirigere “Fuga da New York” e “Essi vivono” con budget praticamente paragonabili. Due capolavori al prezzo di uno e scusate se è poco!</span></strong> <br />
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<strong>Massimo Valentini </strong></div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com94tag:blogger.com,1999:blog-6181716668513333344.post-80309033875952003052012-01-28T17:23:00.002+01:002013-04-11T11:10:17.978+02:00"Who Goes There?", recensione film e romanzo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvMRdp0OkHfL40RAQJ5Iu12KqtGy4tRh0Mhtqyx6QWgeHS6M9Cp4l5y3Tp17MH0-n0ndA5PmDsbsbC9T9V-w4fS_fqQHfgWC22Ecbpa07YYplqf52PJU7Sg5AkWlrPDxAU1yrWtlq0fKTG/s1600/AER2P1DCAC8PD0NCA1QJ3I3CAGBM099CAY336ZCCAK2D953CA34JCXRCADPW3HUCA6T7PU6CAM8NLIICAY0ZBFCCAOFR7LICATHHRIDCA2DF8XICADT54E6CAMESES3CA2Z2ANSCA2KLSPSCAUCGI23CA1EE9WH.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" gda="true" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvMRdp0OkHfL40RAQJ5Iu12KqtGy4tRh0Mhtqyx6QWgeHS6M9Cp4l5y3Tp17MH0-n0ndA5PmDsbsbC9T9V-w4fS_fqQHfgWC22Ecbpa07YYplqf52PJU7Sg5AkWlrPDxAU1yrWtlq0fKTG/s400/AER2P1DCAC8PD0NCA1QJ3I3CAGBM099CAY336ZCCAK2D953CA34JCXRCADPW3HUCA6T7PU6CAM8NLIICAY0ZBFCCAOFR7LICATHHRIDCA2DF8XICADT54E6CAMESES3CA2Z2ANSCA2KLSPSCAUCGI23CA1EE9WH.jpg" width="260" /></a></div>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>La recensione di oggi riguarda uno dei classici sia delle narrativa fantascientifica che della cinematografia che ha visto diverse interpretazioni dello stesso concetto, ovvero l'incontro tra esseri umani e un organismo alieno ostile. Parliamo </strong><strong>di “Who Goes There?” letteralmente, “Chi va là?”, di <em>John Campbell</em>, uno dei migliori autori di Fantascienza degli anni Cinquanta. Si tratta di un romanzo breve che ebbe due trasposizioni cinematografiche. La prima fu "La cosa da un altro mondo" di <em>Howard Hawks</em>, e la seconda fu "La Cosa", di <em>John Carpenter</em>, nel 1982. In realtà esiste anche un altro film ispirato al soggetto, il prequel "The Thing", del 2011, ma di questo ne parleremo in altra occasione. Per ragioni di economia di spazio ho infatti deciso di dividere questo articolo in due puntate in modo da esaminare bene sia il romanzo sia le sue versioni cinematografiche, e dare quindi a voi la possibilità di discutere in modo esauriente dei differenti aspetti della trama. </strong><strong>Ma andiamo con ordine partendo dal romanzo. </strong></span><strong><span style="color: #0c343d;"><em>Campbell</em> scrisse il suo “Who Goes There?” nel 1938, facendo uso di un pseudonimo, quello di <em>Don A. Stuart</em>. Perché? Per il semplice motivo che lui era già noto come scrittore di Space Opera, un genere fantascientifico abbastanza fracassone capace di storie che potevano andar bene per i pulp magazine alla “Astounding Stories” e roba simile. Ma per i romanzi di migliore qualità, ossia per quella che anche all’epoca era considerata Narrativa di serie A, usava appunto uno pseudonimo.</span> </strong></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWNerSYX-bgTSlEEV0Sr4me3vqLIfNdzsLIh2qeSSTPHHSRUMjV42cvTYXIzrCjv-VLwW0E1n3zjbmB5wS9ywAOG6QFjVmscvI6cjUTQVjL1f22LYq3CGFLdzkbIOa9UjkFiAb0UdB6CGh/s1600/robert-a-heinlein.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" gda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWNerSYX-bgTSlEEV0Sr4me3vqLIfNdzsLIh2qeSSTPHHSRUMjV42cvTYXIzrCjv-VLwW0E1n3zjbmB5wS9ywAOG6QFjVmscvI6cjUTQVjL1f22LYq3CGFLdzkbIOa9UjkFiAb0UdB6CGh/s1600/robert-a-heinlein.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #0c343d;">John W. Campbell J.R.</span></td></tr>
</tbody></table>
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<strong><span style="color: #783f04;"><span style="color: #0c343d;">La trama è abbastanza semplice: un team di scienziati al Polo Sud trova una nave aliena sepolta da milioni di anni nel ghiaccio. Nel tentativo di liberarla dalla calotta usano bombe incendiarie causando così la distruzione del prezioso reperto. Ma qualcosa si è salvato della nave: il suo pilota, un essere che è rimasto sepolto nel ghiaccio dall’aspetto mostruoso che evidentemente era riuscito a uscire dal velivolo o ne era stato espulso in fase di atterraggio. Gli scienziati portano l’alieno alla propria base con l’intento di eseguire l’autopsia al più presto possibile. Purtroppo per loro, l’essere non solo non è morto, ma è in grado di sopravvivere apparentemente per sempre, risvegliarsi e fagocitare altri organismi assumendone al tempo stesso la forma. Non solo: è anche in grado di facoltà telepatiche che gli consentono, letteralmente, di soggiogare le proprie vittime con una certa facilità. Lo stile del romanzo è molto moderno e le azioni sono veloci ed efficaci. <em>Campbell</em> non perde tempo a descrivere l’aspetto dei personaggi che in questo libro appaiono come ombre, manichini che si agitano sullo sfondo il cui solo protagonista è proprio la Cosa. Uno degli aspetti che più mi è piaciuto dei personaggi di questo libro è che nessuno si comporta da idiota, come è invece si è soliti fare in moltissimi film horror o di SF, “Alien”, in primis. Gli scienziati descritti dall’Autore sono individui intelligenti e lucidi e, proprio perché ricercatori, sanno benissimo che il solo modo per combattere l’orrendo nemico non è quello di diventare isterici o perdere il controllo, ma di agire in modo coordinato. Anche il loro nemico, la Cosa, è un essere intelligente e lo dimostra speso e volentieri. Si tratta della classica lotta senza esclusione di colpi perché è in gioco non solo la vita degli umani ma del mondo. Ecco un dialogo significativo che, molti anni dopo, fu praticamente riadattato da<em> Carpenter</em> per la sua versione cinematografica del romanzo. Si tratta del dialogo che vede Blair, il medico della base, sezionare la prima vittima del mostro, uno dei cani da slitta di nome Charnauk”:</span> </span></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Ma cosa avrebbe voluto fare, secondo te?”</span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Non so, controllare il nostro mondo, immagino.”</span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Così, da solo?” ansimò Connant. “Diventare un dittatore solitario?” </span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“No.” Blair scosse il capo. Il bisturi con il quale stava giocherellando cadde; si chinò a raccoglierlo, e il suo volto rimase nascosto, mentre parlava. “Sarebbe diventato la popolazione del mondo.”</span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Diventato… avrebbe popolato il mondo? Si riproduce asessualmente?”</span></em></strong></div>
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<em><span style="color: #0c343d;"><strong>Blair scosse ancora il capo e deglutì. </strong><strong>“Non… non ne ha bisogno. Pesava quaranta chili. Charnauk ne pesava circa quarantatre. Sarebbe diventato Charnauk, e gli sarebbero rimasti ancora quaranta chili per diventare Jack, per esempio, o Chinook. Può imitare qualunque cosa… cioè, può diventare qualunque cosa. Se avesse raggiunto l’oceano antartico, sarebbe diventato una foca, o magari due foche. E le foche avrebbero potuto aggredire un’orca, e diventare orche, oppure un branco di foche. O forse avrebbe divorato un albatros, una procellaria, e sarebbe arrivato a volo all’America meridionale.” </strong></span></em></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em><span style="color: #0c343d;">Norris bestemmiò sottovoce.</span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“E ogni volta che avesse digerito qualcosa e l’avesse imitata…” </span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Avrebbe avuto a disposizione la sua massa originaria, per ricominciare,” terminò Blair. “Niente potrebbe ucciderlo. Non ha nemici perché diventa quello che vuole diventare. Se una orca l’avesse aggredito, sarebbe diventato un’orca. Se fosse stato un albatros, e un’aquila l’avesse attaccato, sarebbe diventato un’aquila.”</span></em></strong></div>
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<span style="color: #0c343d;"><strong>Come ho già detto, <em>Campbell</em> seguì la regola che anch’io vado predicando da un po’ di tempo: </strong><strong>usare solo il necessario per la storia tagliando scene ed elementi superflui in modo da rendere la storia il più possibile scorrevole ed efficace. I personaggi di questo romanzo non sono molto approfonditi e solo il clima del luogo è descritto con una certa enfasi, ma in modo calcolato: <em>Campbell</em> usa il fattore climatico come espediente per segnalare al lettore che la base degli umani è praticamente isolata e che dovranno cavarsela da soli. Davvero un altro mondo rispetto alla paccottiglia di romanzetti Horror che spopolano da noi, dove l’inforigurgito la fa da padrone rendendo noiosa la fruizione delle storie. E stiamo parlando di un romanzo del 1938… Trattandosi di un classico posso anche rivelarvi come finisce: gli scienziati riescono a distruggere la Cosa e esaminano la navetta che l’essere aveva tentato di costruire per sfuggire ai suoi nemici. <em>Campbell </em>inoltre persegue lo schema dello “Show don’t tell” e si vede, perché le descrizioni delle scene, delle aggressioni del mostro e delle reazioni degli umani sono da cardiopalma. Intendiamoci: “Who Goes There?” non è certo un libro perfetto perché, ad esempio, l’Autore avrebbe potuto certamente dedicare qualche paragrafo a caratterizzare meglio i personaggi in modo da non farli sembrare tutti uguali, però la narrazione è fluida ed efficace e se fosse pubblicata oggi sarebbe un’opera molto gradevole.</strong></span></div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihquXUweeVk7EipYdm3ADSRuUWCQK5vzSNwgy9WdDL9MBYmrx2znaN3TPl46b9QyU6Mkte4uwAJnJfY6DNCn5tacAebw88Ro2xHWbM-AngLkEB9bQnhoNETptIoGUNIMYEzrHp4yq08Hjh/s1600/movie_poster380.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" gda="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihquXUweeVk7EipYdm3ADSRuUWCQK5vzSNwgy9WdDL9MBYmrx2znaN3TPl46b9QyU6Mkte4uwAJnJfY6DNCn5tacAebw88Ro2xHWbM-AngLkEB9bQnhoNETptIoGUNIMYEzrHp4yq08Hjh/s320/movie_poster380.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Locandina italiana del film "La Cosa da un altro mondo", di H. Hawks</td></tr>
</tbody></table>
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<strong><u>Howard Hawks e La Cosa:</u></strong></div>
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<strong><span style="color: #0b5394;"><span style="color: #0c343d;">“Scarface”, “Red River” e altre classiche pellicole degli anni ’50 sono solo alcuni dei lavori di Hawks che tredici anni dopo la pubblicazione di “Who Goes There?” decise di trarne un film con il titolo “La cosa da un altro mondo”. Come spesso accade, il film ha poco in comune con il romanzo e molte differenze. Prima di tutto l’aspetto politico, e quindi la nevrosi dell’invasione sovietica, paura tipica del cittadino medio americano che vedeva ogni nuovo giorno con il rischio di trovarsi l’Armata Rossa a marciare a pochi passi dal giardino di casa, e che convinse il regista a fornire una potente connotazione propagandistica alla pellicola. Sul piano della trama, la “Cosa” diventa un essere dalle caratteristiche vegetali assai inquietanti, ma perde la possibilità di imitare le altre forme viventi. Sebbene sia molto intelligente non divora le proprie vittime, le uccide soltanto. L'alieno vuole solo sfuggire ai suoi persecutori e per farlo adotta ogni mezzo a propria disposizione. Uno dei motivi per cui Hawks decise di cambiare carattere e aspetto della Cosa furono i mezzi tecnologici a disposizone dell’industria cinematografica del periodo.</span> </span></strong><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGVihaFDRygSgMTwUioAMjIgvb4tQGifGrrvHkeGr4moFJc3SkWTln7L6oeZJrBSjd3xZf31qMeMbri-1LkIEyDhuwf4aDieyrNO3Nb-P0L48TKFaLVXJm7UcMIuTPm0NHDypl04eqV16y/s1600/thing.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" gda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGVihaFDRygSgMTwUioAMjIgvb4tQGifGrrvHkeGr4moFJc3SkWTln7L6oeZJrBSjd3xZf31qMeMbri-1LkIEyDhuwf4aDieyrNO3Nb-P0L48TKFaLVXJm7UcMIuTPm0NHDypl04eqV16y/s1600/thing.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"La Cosa" secondo H. Hawks</td></tr>
</tbody></table>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Sarebbe stato impossibile ricreare un alieno in grado di cambiare forma come quello descritto da <em>Campbell</em> e l’esigenza di non rischiare scarsi incassi convinse Lee Greenway, l’esperto di effetti speciali del film, a realizzare 18 differenti tipi di “Cosa” per soddisfare le pretese del regista. Non solo: l’attore che impersonava il mostro, James Arness, dovette girare vestito da alieno per Los Angeles ogni volta con un make-up diverso, fino a quando le reazioni della gente diventarono abbastanza spaventate da convincere il regista del risultato. Una delle differenze del film con il romanzo (e con la versione di <em>Carpenter</em>) è il fatto che la base artica è comandata dai militari e non è una installazione civile. Come ospite anche un giornalista, descritto in modo abbastanza ingenuo per la verità, che serve a creare un legame empatico tra le vicende del film e il pubblico in sala. I ricercatori di <em>Hawks </em>sono inetti o, come si direbbe in America, “teste a uovo”. Uno di essi, Carrington, è convinto che sarebbe molto utile comunicare con la Cosa e ci prova lui stesso, salvo poi essere ucciso dall’essere. D’altra parte, il ruolo dei militari è chiaro: uccidere il mostro senza se e senza ma, perché il ricorso alla violenza è visto come il solo modo per liberare la Terra dal pericolo di un alieno senza sentimenti in giro per il mondo. Questo aspetto è il vero lato moderno del film. Oggi, sebbene spesso i film horror essudino violenza da ogni poro, la violenza è vista in genere come disprezzabile, sostituita dal ben più pacifico “dialogo”. Questa visione dipinge gli eventuali personaggi militari come rudi “colli di cuoio” tutti muscoli e poco cervello, ma sebbene sia una stereotipo, tale espediente narrativo è a mio modo di vedere preferibile, dal punto di vista della verosimiglianza. Ecco, per esempio, un dialogo famoso tratto da “Fanteria dello Spazio” di <em>Robert Heinlein</em>, altro nome noto della Gold Science Fiction degli anni ’50 ( e di ogni tempo, a dirla come si deve): </span></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><br /></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Una nostra compagna gli disse a bruciapelo: “Mia madre sostiene che la violenza non ha mai risolto niente.”</span></em></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><em><span style="color: #0c343d;">“Davvero?” Il signor Dubois la guardò come se non la vedesse. “Sicuramente i cartaginesi sarebbero lieti di saperlo. Perché tua madre non va a dirglielo?”</span></em></strong></div>
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<strong><em><span style="color: #0c343d;">Non era la prima volta che litigavano, visto che nella sua materia non si poteva essere bocciati non c’era bisogno di far restare buono il signor Dubois.</span></em></strong><strong><br /></strong><strong><em><span style="color: #0c343d;">“Mi sta confondendo con una scema?” Ribatté lei, “Lo sanno tutti che Cartagine è stata distrutta migliaia di anni fa.”</span></em></strong><strong><br /></strong><strong><em><span style="color: #0c343d;">“Mi era sembrato che fossi tu a non saperlo” disse lui con aria cupa. “Ma, dal momento che lo sai, non sembra anche a te che la violenza abbia deciso il destino di quella città in maniera alquanto definitiva? In ogni caso, non stavo scherzando te, ma stavo deridendo una teoria assurda, abitudine alla quale non rinuncerò mai. A chiunque si attenga alla dottrina storicamente inesatta, e completamente immorale, che la violenza non ha mai risolto niente, vorrei consigliare di evocare i fantasmi di Napoleone Bonaparte e del duca di Wellington, e lasciare che discutano la cosa tra loro. Il fantasma di Hitler potrebbe fare da arbitro e la giuria potrebbe essere formata dal dodo, dall’alca impenne e dal piccione viaggiatore. La violenza e la forza bruta nella storia hanno risolto più situazioni di qualsiasi altro elemento, e chiunque pensa il contrario è un illuso. Le specie intelligenti che hanno dimenticato questa verità fondamentale hanno regolarmente pagato l’errore con la vita e la libertà.” </span></em></strong></div>
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<strong><span style="color: #274e13;"><span style="color: #0c343d;">Questo non è il luogo né il momento per discutere dell’uso della violenza nei film o nei romanzi e neanche della pratica del “politicamente corretto” che tanto va di moda oggi, ma è mia intenzione discutere dell’aspetto narrativo. L’atteggiamento dei militari del film di <em>Hawks</em> è chiaramente a senso unico, ma era dettato dalla paranoia contro i Sovietici. Pertanto, anche per come finisce il film, con la solita e ormai</span></span><span style="color: #0c343d;"> patetica frase “Guardate i cieli! Guardate i cieli!” va interpretato con un occhio di riguardo al periodo storico. Discorso diverso per un romanzo o un film scritto oggi. L’uso della violenza indiscriminata è certamente da condannare, ma se dobbiamo descrivere scene d’azione, se vogliamo narrare qualcosa di verosimile, allora è inutile affidarsi all’improbabile ma a ciò che sarebbe l’atteggiamento più logico davanti a un pericolo. Nessuno evacuerebbe con calma un edificio in preda alle fiamme per paura di calpestare altre persone viste come "vittime innocenti”, ma il senso di autoconservazione tipico di qualsiasi essere vivente scatenerebbe il panico incontrollato. Lo stesso dicasi sul campo di battaglia, sia essa una lotta tra due o più individui sia una guerra vera e propria. Cercare di far virare la storia verso sentimenti di “pace & prosperità”, per dirla alla Signor Spook, può essere una soluzione, ma dobbiamo guardare al contesto, altrimenti ci ritroveremo per le mani una storiella infantile e di scarsa qualità. E infatti, dal punto di vista della scorrevolezza, il romanzo di <em>Campbell </em>è nettamente migliore del film di <em>Hawk</em>, che pure non rinuncia alla violenza dei militari, ma non in modo così rude. Il film di<em> Hawks</em> è una schifezza, allora? Non proprio perché, come abbiamo già detto, un'opera va letta o guardata a seconda del proprio contesto storico. Con la Guerra Fredda come spauracchio dell’Occidente, il film di <em>Hawks </em>ha certamente senso, ma a parere di chi scrive è stato superato in ogni aspetto da quello molto più moderno di <em>Carpenter</em> che, sia detto per inciso, realizzò anche una versione più fedele al romanzo.</span></strong></div>
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<strong><span style="color: #0c343d;">Fine Prima Parte </span></strong></div>
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<strong>Massimo Valentini </strong></div>
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Massimo Valentinihttp://www.blogger.com/profile/04403346764833301763noreply@blogger.com82