Diciamo subito chr questo romanzo non mi ha esaltato e, se tanto mi dà tanto, dirò senza mezzi termini che se fossi un editore NON lo pubblicherei. Perché? Beh, non è perchè l’autrice non ha neanche 18 anni. Qui parliamo di talento e quello o lo hai o non lo hai a prescindere dall’età. Un maggior numero di anni sul groppone denota, o dovrebbe denotare (almeno in teoria) solo una maggiore padronanza della tecnica, non del talento. Inoltre, e qui è solo questione di gusti, trovo che il romanzo in questione sia esageratamente lungo. Più di 800 pagine farcite di descrizioni, dettagliate e meno dettagliate, inerenti personaggi abbastanza stereotipati e prevedibili. Ma questo, purtroppo, è un limite (sisssignore, ho scritto proprio LIMITE) del Fantasy Made in Italy! Un genere che nel beneamato Stivale acquisisce quasi la connotazione di opera parrocchiale per chierichetti in erba travestiti da fatine sexy e arzigogolate la maggior parte delle volte. E non mi fa alcuna meraviglia. E qui, direte voi, il mondo è pieno di gente, non ancora maggiorenne, che scrive Fantasy con questi termini di paragone! Vero al cento per cento, ma nel nostro Paese acquista una connotazione assolutistica assolutamente ingiustificata. La quasi totalità del Fantasy italiano è infatti farcito di:
1) Eroe/eroina (no, non mi faccio, tranquilli) di turno brava, bella, sexy, intelligente e senza un’oncia di grasso (praticamente una teenager stile Winx)
2) Il cattivone (sempre di turno) brutto, stupido e incapace di integrarsi in modo coerente con la trama del testo
3) Mitiche creature come draghi, mostri o comunque di aspetto simile, naturalmente volanti
4) Elfi, elfe e fatine, rigorosamente sexy ma intelligenti quanto una banana (ma taaanto buone!)
5) Una lunghezza non inferiore alle 800/1000 pagine (sennò a Tolkien non ci si ispira bene)
6) Dialoghi imbarazzanti perché pieni di frasi trite e ritrite.
Adesso, non ho certo intenzione di criticare “Gli eroi del Crepuscolo” additandolo come il simbolo di tutto questo, ci mancherebbe. In sé la storia non è né migliore né peggiore di titoli alla Eragon o alla Cronache del mondo emerso. Ed è proprio questo il punto: Gli eroi del crepuscolo non apporta nulla di nuovo al genere ma qualcosa di già visto (e letto) in altri autori. Eppure nel Fantasy (lo dice la parola stessa) la fantasia ha carta bianca per fare (quasi) tutto! E proprio non riesco a capire per quale dannato motivo alla fine si parli sempre delle solite battaglie, solite creature, soliti buoni contro cattivi stereotipati. Mai sentito parlare di Gianluigi Zuddas? Di Robert E. Howard? Di Marion Z. Bradley? E aggiungerei, di Valerio Evangelisti? Tornando a “Gli eroi del crepuscolo”, vista la pubblicità, mi aspettavo emozioni vere, autentiche, nate da trame corpose e originali, invece non ne ho purtroppo trovate. L’opera è simile a molte della Troisi e del solito, onnipresente Tolkien anche se con una padronanza stilistica inferiore. Ma insomma, di cosa parla stò libro? Mistero, mistero… dunque: siamo in un mondo dove gli elfi sono la specie dominante (ma va?) un mondo minacciato dal Signore delle Tenebre (!) che si fa chiamare “Gylion, Cuore di Ghiaccio”. Già uno che si chiama così la dice lunga sull’originalità del resto, ma andiamo avanti. Chi difenderà il Bene dal Male sarà un manipolo di adolescenti capitanati da un certo Lyannen. Naturalmente, come in ogni Fantasy che si rispetti, anche il nostro Lyannen è un trionfo di integrazione razziale, infatti è figlio di una donna umana e un elfo. E naturalmente, dato che gli elfi sono immortali anche il nostro eroe, sebbene elfo a metà, lo è. E tanto per cambiare, anche lui ama la principessa (di turno) che in questo caso porta il nome di Eileen. E a proposito di nomi: avete notato come attualmente tutti i protagonisti di fantasy hanno nomi che sono un tripudio di doppie e triple "e" e “n”? Come già i protagonisti di altri romanzi, anche Lyannen è bravissimo in tutto. Perfetto combattente (manovra la spada meglio di un cavaliere Jedi), è bello (e ti pareva) sa usare la magia (seppur inconsciamente…) e naturalmente è un diverso (è un mezz’elfo) il che lo rende ancora più “speciale”. La trama è tutta qui, davvero. Quando poi si arriva alle battaglie si scoprono gli altarini. E cioè che i Buoni sono come sempre Belli, Alti, Fieri, Muscolosi, Capelli Fluenti ecc, mentre i Cattivi sono Brutti, Sporchi & Cattivi, appunto! Ora non so voi, ma io di persone bellocce ne ho conosciute tante ed erano persone come… tante altre. L’aureola non l’ho mica vista! E la cosa…bella (mi si perdoni l’orrendo gioco di parola) è che naturalmente i Belli sono sempre affascinanti nell’ardore della battaglia. Un po’ come quei film, tanti purtroppo, dove la gnocca di turno appare una sventola anche dopo essere stata seviziata, gettata in mare, bruciacchiata con un laser (senza farsi nulla!) e presa a calci nelle gengive che al limite sanguinano solo un pochino! Così anche Lyannen appare bellissimo mentre combatte e sbaraglia i nemici tutto da solo mentre gli altri personaggi sono di contorno. Certo, la Strazzulla ha dimestichezza con le parole, tratteggia bene le descrizioni ma esagera, e tanto, con le stesse, riempiendo parecchie pagine di complicati dettagli che non hanno valore dal punto di vista della narrazione. Inoltre, tutti questi eroi formato Adolescenti Della Lego non hanno la minima competenza in tecniche da combattimento. Perché il Fantasy (ebbene si) in massima parte tratta di battaglie analoghe a quelle medioevali. Fateci caso: il Fantasy odierno (specie quello Made In Italy, aridaje!) pur essendo imbevuto di magie e maghetti è comunque a base di battaglie, strategie e tecniche medievali. E tutti i personaggi usano spade, lance, archi, catapulte e draghi. Ora, non so i draghi, ma di certo i VERI COMBATTENTI non sono né esili come Lyannen (semmai il contrario) né come certe eroine presenti in tantissimi altri romanzi. Mi spiace, signori, ma chi combatte davvero non può avere anche il fisico di una modella sedicenne! Tendere un arco impone un controllo assoluto oltre a una certa padronanza dell’arma. E le spade medioevali erano tutto fuorché semplici da maneggiare. E’ molto probabile, anzi, che tipetti come Lyannen non avrebbero avuto neanche la forza di farne roteare una sulla propria testa senza lasciarsela scivolare di mano! E non mi si venga a dire che parliamo di Fantasy!!! Perché si può scrivere un romanzo per bambini e parlare del Lupo Cattivo, ma se si scrive un romanzo che pretenda una certa diffusione, e quindi una lettura anche da parte di adulti, DEVE essere realistico. Credete forse che realistiche siano solo le astronavi a curvatura di Star Trek? Ennò cari! Realistico è anche il modo in cui si maneggia una spada! DEVE esserlo, altrimenti quel romanzo farà acqua da tutte le parti! Il voto che personalmente mi sento di dare a questo romanzo è quindi un "discreto" dal punto di vista della narrazione ma gli affibbio un'insufficenza piena in tutto il resto a cominciare dalla trama e dalla caratterizzazione dei protagonisti. quanto alla pura e semplice attività di scrittore IN GENERALE, mi stancherò mai di ripeterlo: scrivere davvero non è da tutti proprio come non è da tutti fare il nostromo o il carpentiere. Tutti noi siamo capaci di imbrattare tele e fogli di carta (persino io…) ma quando andiamo a comporre qualcosa che abbia valenza artistica dobbiamo anche vedere la dove gli altri sono ciechi. Altrimenti tanto varrebbe chiudere bottega e cambiare mestiere. Perché scrivere è una cosa, comporre arte è un’altra. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia…
Massimo Valentini
Ahhh, questo è il Valentini che adoro! Uno che non le manda a dire, corretto ma sagace nelle critiche. Personalmente non ho letto la Strazzulla... scusate il cinismo, ma dopo aver provato Eragon mi sono prefisso di evitare ogni mattone di 800 pagine scritto da minorenni... però ho letto molti altri Fantasy meid-in-Ittaly e devo dire che – oggettivamente! – siamo molto lontani dai tempi d’oro del grande Zuddas, qui mirabilmente citato dall’Autore del blog. Io però, se mi si consente la critica, punto il dito contro gli addetti ai lavori, ovvero i selezionatori della grandi case editrici, i redattori e gli editor che categoricamente scelgono sempre uno e un solo prodotto. Non crediate che i Fantasy alternativi/creativi/curiosi non esistano, anche qui in Italia... è solo che i manoscritti sono finiti tutti nei tritacarte della grandi case editrici, rimpiazzati dai titoli delle varie adolescenti-scrittrici-fenomeno di turno... ma saranno davvero così apprezzati, questi prodotti da catena di montaggio? Mmm, ho i miei dubbi, in giro nel web leggo valanghe di critiche...
RispondiEliminaUn salutone a tutti,
Ivan
Però che razza di recensione! Corposa e godibilissima come al solito ma un pochino, come dire, incavolata! Evvai però: non ho letto questo romanzo né avevo intenzione di farlo prima perché sinceramente mi sono stufata di comprare libri fotocopia. Per me il Fantasy è un signor genere ma davvero, oggi si sta scendendo parecchio di qualità. E purtroppo devo constatare che i soliti noti sono anche i soliti bravi. Tolkien non lo nomino affatto perché direi qualcosa di gà detto da tutti, ma condivido anch'io l'ottimo Evangelisti oltre a tutti gli altri, ovviamente! Non so il libro ma alla sua recensione assegno un dieci pieno: se l'è meritato!
RispondiEliminaMargherita
Recensione ottima come al solito. condivido le critiche sul fantasy italiano ma le estenderei a tutta la narrativa in generale non solo quella nazionale. Certo, mi piacerebbe che in Italy - a proposito, le sue battute sono eccezionali - si avesse il coraggio di commentare quando opere di larghissima diffusione non ingranano! Non mi riferisco agli Eroi del crepuscolo ma in generale. Proprio ieri ho letto la recensione di un noto giornale statunitenste su un libro di un certo R Ludlum: assolutamente impietosa, ma con tanto di analisi critica del testo! Perché, invece, certe recensioni critiche ma obiettive non debbano trovare spazio sulle rivistine e testatine nazionali?
RispondiEliminaSamuele
Io punterei il dito anche contro il sottogenere italico del fantasy casalingo, quello cioè ambientato in città e paeselli che nulla hanno a che vedere con il vero Fantasy, ambientato nel passato o in dimensioni realmente parallele. E di questo Fantasy di cui tanti si riempiono la bocca additandolo come capolavoro sinceramente, posso anche fare a meno!
RispondiEliminaMarcello
Non ho letto la Strazzulli ma ho letto la Troisi che a me piace.
RispondiEliminaMirella
Ben detto! A me il Fantasy non piace, sembrano storie per bambini perché, a ben guardare, lo sono. avete mai letto i libri di Licia Troisi? Sono consigliati a partire dai dodici anni... un motivo ci sarà!
RispondiEliminaRiccardo
Ho letto questo romanzo che per me è molto bello. Le descrizioni le ho trovate dolci e tenere. Certo è un'opinione come anche la sua, signor Valentini, ma io adoro il Fantasy. Però vorrei leggere anche il suo quando ne pubblicherà uno. Ho il sospetto che non sarà affatto scontato!
RispondiEliminaEleonora
Non mi piace questo romanzo e neanche molto del fantasy italiano. Io perciò condivido l'autore!
RispondiEliminaKatia
Wow! recensione corretta, ma cavoli! Bella però, come sempre molto... vitale! Quoto tutti i commenti finora esposti a cominciare da quello di Ivan. Se certe cose non fossero pubblicate sarebbe meglio e ci guadagnerebbe la vera letteratura. Ma ho il sospetto che sia solo un bel sogno, però!
RispondiEliminaMonica
A me piace, però!
RispondiEliminaElisa
condivido, condivido e condivido. Un'ultima cosa: condivido!
RispondiEliminaPaolo
Partendo dal presupposto che il fantasy di oggi non mi piace, volevo dire che condivido in pieno la recensione di Valentini. C'è troppa robetta in giro spacciata per capolavoro. A me irrita leggere di ragazzine/i che sembrano essere dei grandissimi scrittori a 10 anni. Come dice il nostro Autore non è l'età che fa la differenza ma il talento, ma sinceramente non credo che persone alla Hello Kitty siano l'esempio di scrittore da seguire. Per carità può anche piacere (i gusti sono gusti) ma ritengo che le osservazioni poste non possano essere sottovalutate. Personalmente mi hanno fatto riflettere e approvo. Conosco tante, troppe, persone che s'incoronano "scrittori" e alla fine è sempre aria fritta. Il marketing fa la differenza...non c'è altro per quanto mi riguarda. Comunque (mi riferisco a chi ama questo libro e simili) non credo che Valentini volesse scoraggiarne la lettura. Secondo me piuttosto è un invito a prenderli a piccole dosi o meglio con il dovuto distacco. L'Arte è un'altra cosa. Per esempio, come tempo fa già scrissi, Valentini è letteratura e in quanto tale non raggiunge (per ora) i grandi numeri ma resta. Altri sono prodotti... e non so quanto sia bello questo termine. E' questione di scelta però... Soldi o sogni? Io da buona illusa preferisco i sogni. E voi?
RispondiEliminaVeronica
Non ho letto questo romanzo e non lo farò certo ora perché per me la parola di Valentini è più affidabile di qualsiasi Casa Editrice o rivista. Però chiedo una frecensione di un romanzo fantasy originale che non sia il solito Tolkien. Per il resto sono d'accordo su tutto! Scrivere non è da tutti ma pare che nessuno voglia saperlo quando si accinge a spedire un manoscritto alle varie Case Editrici. Però si dovrebbe guardare il mercato e puntare altrove se abbonda delle stesse storie. Mah...
RispondiEliminaElisa
Bel post come sempre!
RispondiEliminaMarika
Neanche a me è piaciuto questo romanzo. Secondo me solo un clone di Tolkien ma è in buona compagnia!
RispondiEliminaEleonora
Non amo il Fantasy per gli stessi motivi addotti dall'autore. Lo trovo infantile, scusate!
RispondiEliminaFranco
Concordo sul post ma vorrei far notare una cosa: Ivan se la prende anche con il mondo editoriale se non erro. Io direi anche gli autori stessi che si ostinano a scrivere sempre le stesse cose. Io detesto il Fantasy perché per me è noioso oltre ogni dire. Personaggi che hanno fatto il loro tempo a metà tra il medioevo e il nulla. Cose già viste ripetute fino all'ossessione. E cosa pensare della deprecabile moda di scrivere addirittura trilogie di questa roba? Per me inconcepibile ma fin quando il mercato tira le case editrici le pubblicheranno!
RispondiEliminaPaolo
Quoto Veronica.
RispondiEliminaAlla fine non è importante cosa si scrive ma il modo in cui lo si fa da parte dellos crittore e quello in cui lo si legge da parte del lettore. I libri da ombrellone possono essere leggeri quelli su cui riflettere però devono esistere. E per me il libro da ombrellone ci sta bene se però ho Valentini ben sistemato nella mia libreria!
Maria Pia
A me Tolkien non è mai piaciuto. Ora mi attirerò una valanga di rispostacce ma i gusti sono gusti. Non amo i libri eccessivamente lunghi e leggere sempre di battaglie a destra e battaglie a sinistra, di eroi e maghi ed elfi alla fine mi fa venire sonno.
RispondiEliminaLea
Di libri fantasy mediocri ne è pieno il mondo e non solo italici. Che dire dei vampiri - e non dico di chi - che adesso impazzano? Diciamo piuttosto una cosa: se compro un libro della Strazzulla mi aspetto che devo avere max 18 anni per leggerlo. Ma il mondo è pieno di trentenni che sbavano per il maghetto o per il vampirello di moda. E' questo l'aspetto che non condivido non il romanzo. Ed è ovvio che finché ci sarà gente che li legge sti romanzi continueranno ad essere pubblicati. E' il sistema nel complesso che fa acqua da tutte le parti. Anche se Valentiniparla di arte, che secondo me è un mondo a parte, io parlerei di età mntale di chi legge e/o guarda la televisione. E l'età media si è pericolosamente abbassata tra i lettori, scusate!
RispondiEliminaElena
innanzitutto... bellissima la copertina del nuovo libro, aspetto di leggerlo con ansia!
RispondiEliminaQuanto al Fantasy, beh! Non ne ho mai comprato uno invita mia. Se però scrivesse Valentini qualcosa del genere lo farò a scatola chiusa.
Sonia
A me piace questo romanzo. Però in effetti imn alcuni capitoli è un po' noioso!
RispondiEliminaSandra
Bellissimo post, come al solito!
RispondiEliminaLina
quoto post e commenti! (quelli contro il fantasy italico)
RispondiEliminaMarcello (Rende)
Ok adesso so cosa non comprare per Natale a mia sorella. Ma una recensione su Twilight?
RispondiEliminaMartha
Non amo il Fantasy ma Tolkien, se fosse stato più breve, lo leggerie volentieri se non erro è una pietra miliare del genere. PErò devo ammettere anch'io che trovo questo genere un tantinello noioso
RispondiEliminaMarco
Non amo il genere e nessun autore che lo scrive.
RispondiEliminaCondivido il post che è bellissimo!
Eliana
Il post è molto arguto come al solito. Ilromanzo non mi ha mai interessato e adesso anche di meno!
RispondiEliminaErica
Buondì!
RispondiEliminaSig. Valentini devo farLe i complimenti per questo post!!!! Estremamente schietto e simpatico :-) Concordo con lei su tutto, per le case editrici penso sia un discorso più di guadagno... Quando c'è stato il boom di Twilight, dopo poco le librerie si sono riempite di libri su vampiri e affini che siano essi di più basso o più alto livello... Le case editrici seguono il mercato... Se i lettori comprano un determinato genere loro pubblicheranno quel genere anche a scapito di scrittori con la "S" maiuscola che Twilight non lo vedono proprio... A me personalmente non piace, mia sorella impazzisce per questo libro. Per curiosità avevo provato a leggerlo... Ma mi ha talmente annoiata che non sono arrivata nemmeno alla centesima pagina... E considerando che il libro è scritto a caratteri cubitali ho letto proprio poco :-) E' questione di gusti... Sicuramente :-) Però sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensa il sig. Valentini su Twilight... Quindi mi unisco a Martha nella sua richiesta...
Per quanto riguarda i Suoi di Libri sig. Valentini... Bè... L'unica cosa che posso dirLe è che sono tutti sul mio comodino, a portata di mano... Li leggo molto spesso... :-)
Paola
Stupendo il commento di Veronica! Quoto al 100x100.
RispondiEliminaE quoto i commenti sui Fantasy che si somigliano tutti... cioè, quelli stampati ed esposti sugli scaffali delle librerie! Eh sì perché quelli non fatti in fotocopia (“ispirati” tra virgolette) vengono puntualmente scartati dai grandi editori: era questa la mia critica alle strategie commerciali delle case editrici; ma beninteso, io non vorrei che autori come la Strazzulla venissero scartati, tutt’altro! (quella è questione di gusti) Vorrei semplicemente che fossero affiancati anche da qualcosa di più alternativo, magari riuniti in una bella collana anziché la solita singola uscita super-pubblicizzata. Credo che da questo punto di vista (ovvero quello di una più diversificata offerta) il mercato dei manga e dei fumetti sia più avanti di quello dell’editoria.
Alla simpatica Paola... il tuo commento mi ha fatto sorridere: pensa che io sono arrivato a pag 90 di Twilight, poi non ce l’ho più fatta... sarà la mia testa matta, ma l’abbinamento di vampiri e liceo... proprio non mi suona! Perciò mi unisco anch’io al coro: Sig. Valentini, please, recensisca! ;-)
Un felice week end a tutti,
Ivan
Io apprezzo il Fantasy e debbo dirlo quello non firmato Tolkien. Secondo me uno scrittore parecchio sopravvalutato e vi prego, no, non condannatemi per questo! A lui riconosco però uno stile inarrivabile da quello degli altri che lo hanno seguito e che, a torto o ragione, lo hanno copiato. (diciamo le cose come stanno, please!) Quanto alla Strazzulla che dire? Non ho letto il suo romanzo nè intendo farlo perché commenti negativi sul suo libro ne ho trovati anche in altri blog di scrittori o recensori testi oltre, però, ad una caterva di complimenti. Non è il caso e invito a non farlo a prendere di mira il suo libro come ha detto giustamente lo stesso Valentini. Lei come tanti altri ha proposto un'idea ed è stata tanto fortunata a trovare una casa editrice importante che l'ha non solo pubblicata ma anche pubblicizzata e a chi non piacerebbe? Lo stesso dicasi per Twilight per intenderci. Questo l'ho letto e dopo averlo fatto butto un'occhiata in rete e trovo solo commenti osannanti il che mi fa pensare due cose: o tale autrice, non italiana, è bravissima o il marketing è bravissimo. Non contenta, ho visto anche il film. Soldi buttati in entrambi i casi! Scusate, ma che ci trovino di bellissimo in un romanzo come quello, davvero banale, non riesco a capirlo. I gusti sono gusti ci mancherebbe ma a me proprio non ha fatto altro che dare la nausea. Il film è carino ma sa di tre metri sopra il cielo in salsa vampiresca lontano un miglio. E non è un complimento!!!! Ma il libro non si regge in piedi. ecco, una recensione valentiniana che mi spieghi i punti di forza e i difetti ci vorrebbe proprio!
RispondiEliminaLina
Se devo essere sincera a me non piacciono neanche tutte queste trilogie soprattutto fantasy ma non solo che stanno uscendo. Quando leggo un libro mi piace pensare che sia una cosa unica e non un prodotto a puntate. Credo sia anche questa una modalità come un altra per rendere commerciale un'opera.
RispondiEliminaFederica
Non amo moltissimo questo genere di storie. Sui vampiri ho poco da dire: non mi piacciono i vampiri. Sinceramente, ho letto solo Dracula sull'argomento, cioè il romanzo di chi ha fatto iniziare tutto il giro. Per carità Twilight può essere un bellissimo lavoro e io non mi azzardo a commentarlo dato che non l'ho letto. Posso dire che prediligo cose più indirizzate a un altro genere di lettori. diciamo che c'è posto per tutti, dai! Ma storie alla Twilight (mia sorella mi ha fatto la testa così per andarlo a vedere al cinema dopo esserselo divorato spalmandolo su tutti i volumi finora pubblicati) non mi attirano. Ho superato l'età delle favole. Ripeto: io non ho letto il libro però ho visto il fim. Qualche scena carina, belle interpretazioni ma la storia di fondo non regge. Poi non so il libro...
RispondiEliminaStefania
Per carità non mi parlate di ragazzinic he scrivono fantasy o scrittori che ancora ravanano nel calederone di vampiri e licantropi. Non ne posso più delle solite cose. Ormainon si può andare in una libreria senza leggere titoli sugli stessi argomenti. Tanti eroi ma tutti uguali, tanti autori ma tutti con la penna puntata sulle stesse trame chi più chi meno. Se devo scegliere roba commerciale preferisco allora i romanzi d'azione ma anche quelli latitano. Anche Angeli e Demoni non mi ha esaltato (secondo me è inverosimile) eppure ho apprezzato molto Il codice da Vinci.
RispondiEliminaBarbara
Vampiri? Ma per favore...
RispondiEliminaAlessandra
faccio parte della schiera di persone che apprezza Twilight. Perché criticarla così tanto? Infondo se è tanto apprezzato un motio ci sarà, no? Poi una storia non deve essere per forza originalissima per piacere. Sullo strapotere del marketing, invece, condivido!
RispondiEliminaMargherita (Cosenza)
Che le trilogie siano mere operazioni commerciali è evidente. Non solo nel Fantasy, come ha detto giustamente Federica, ma anche nella Fantascienza, per dirla tutta. Ho letto libri che sono romanzi a metà belli e buoni e solo per invogliare la gente a comprare anche il seguito. Se non è marketing questo allora non so prorpio cosa sia! Nessuna vera conclusione finoa l terzo volume della saga. Sinceramente mi sono scocciato. E poi questa corsa al gigantismo, cioè numerodi pagine, proprio non mi piace. Io Tolkien non l'ho comprato e sapete perché? Perché 1.000 pagine mi restano sullo stomaco, ecco perché! Per uno come me che i libri li legge la sera prima di addormentarsi, figuratevi che vuol dire assopirsi con sto mattone che ti casca sulla testa. Però ho letto i suoi racconti, per fortuna assai più brevi, e mi sono piaciuti. Ho letto anche un libro di Howard, sempre di racconti, ed è anche più bello (Conan, la Fenice sulla Spada) perché Valentini lo ha recensito in modo molto buono. Non sono per i lirbi troppo lungi né tantomeno per le saghe. Le considero perdite di tempo!
RispondiEliminaMarco
A me Angeli e Demoni è piaciuto anche se mi sembra una specie di seguito de Il codice da Vinci! quanto agli Eroi del Crepuscolo mai sentito e mai lo leggerò! Tolkien, invece, beh, mi è piaciuto!
RispondiEliminaMarika
Come al solito Valentini fa un discorso piuttosto mirato sugli argomenti che, se ho capito bene, cerca di analizzare sul piano del valore creativo più che su quello meramente commerciale. Apprezzo il suo pensiero - e relativo, bellissimo, ultimo post - ma devo anche aggiungere che è il pubblico la "variabile impazzita" che rende un libro un successo e un altro un flop. E non sempre le cose vanno come prevede il marketing. Sul valore letterario non ho dubbi: la maggior parte dei titoli letterari, musicali e in genere artistici italiani o stranieri, proprio non ne hanno. Se la gente apprezza la favoletta travestita da librone è ovvio che l'imprenditore che le sta dietro, editore o discografico, investa soldi e la presenti come la rivelazione del millennio. Certo è arduo riconoscere l'arte vera dalla patacca e non tutti sanno cosa sia, alla fine. Trilogie e vampirelli? anch'io dico no al colesterolo e ai titoletti alla moda:-) Sarà per questo che leggo Valentini? Lo credo proprio! Oltre a lui pochi altri ma buoni. Davvero: vampiri ed elfi proprio non mi piacciono. Non hanno nulla da dire perché sono morti. Morti, artisticamente parlando, da almeno duecento anni.
RispondiEliminaMargherita
A me questo libro non è piaciuto!
RispondiEliminaGiada
Quoto molto sia Margherita che Veronica
RispondiEliminaElena
Piacerebbe anche a me una recensione su Twilight e non solo. Mi unisco al coro di chi afferma di non poterne più del Fantasy italiano. Davvero noioso e spesso solo copia, neanche tanto ben riuscita, dei soliti nomi. Quel che a me non piace è l'assoluta discrepanza tra ambientazioni fantasy e città italiche. Davvero, non le capisco. Quanto agli Eroi del Crepuscolo non l'ho letto!
RispondiEliminaMarzia
Non ho letto questo romanzo ma Tolkien si. Comunque non penso che sia solo una questione di Fantasy "tradizionale"... Io ho letto molti libri anche di esordienti e sinceramente leggo sempre la stessa roba. Nessuno trasmette chissà che emozioni e pare che tutti seguano lo stesso carro. Ho capito che è redditizio ma è sempre la solita minestra riscaldata. Ma del resto in Italia siamo abituati anche alle fiction e ai soliti film sui soliti noti. E siamo più o meno alle solite canzoni, spesso di comodo, sempre di compromesso. Certo, i "soliti" grandi propongono album a tutto spiano ed è ovvio che i fan compreranno sempre chi ascoltano, vedono o leggono da una vita, ma possiamo dire che quella roba sia arte? Ma dai! Diciamoci la verità invece... L'arte dura molto meno di quanto duri una carriera. Anche chi ce l'ha la spegne nelle spire del marketing. L'arte ha bisogno di libertà e coraggio. E non è da da tutti. Se la gente imparasse davvero qualcosa dai libri di scuola saprebbe che Michelangelo, Springsteen e Kafka non nascono come funghi in qualche reality più o meno serio. Se oggi costoro ci sono ancora
RispondiEliminasono di certo pochi e sconosciuti. Poi possiamo anche gridare al capolavoro del nuovo libriccino dell'autore che ammazza, mena, ha cambiato sesso e parla d'amore o di diritti umani. Ma quello che vedo io quando leggo questi titoli è solo una massa di gente compiaciuta di piangersi addosso solo per vendere. Non penso che un Poe, che pure si piangeva addosso, avrebbe mai scritto robetta insulsa come quella - non solo italiana - di oggi. Ma certo lui era Poe, scusate. E basta pure con sto Tolkien ecchedupalle! Non posso più vedere libri ciclopici da 1000 e passa pagine che alla fine parlano sempre di battaglie, eroi e draghi. Ma il Fantasy è solo questo? Ma dove sono finiti quelli che innovavano davvero, che vendevano tre copie oggi e avevano l'eternità domani, che piangevano, gridavano, s'incavolavano e scrivevano cose che oggi sembrano più nuove di sempre? E poi ci lamentiamo che in Italia la gente non legge. Certo che non legge: non sa leggere e quando lo fa, usando doppie k e triple n si legge ke ha voglia di emozioni forti e le ha trovare nell'ultimo prodottino a buon mercato! Ma del resto io ho voglia di roba alla Poe non ho voglia di te! Scusate la sfogo ma quando ce vo ce vo!
Eliana
Wow Eliana :-) Ma come non quotarti?
RispondiEliminaSandra
Aggiungerei anche i fantasy con gli angioletti e i demoni. Rispetto agli altri cambiano solo i nomi dei personaggi ma ciò che dicono è la stessa roba degli altri
RispondiEliminariccardo
Per favore Twilight o simili no!
RispondiEliminaMarco
A me Tolkien piace come del rsto ogni cosa piace in modo diverso a persone diverse. Però ho capito che intende dire Eliana e la condivido
RispondiEliminaMartha
Ho letto questo libro e l'ho trovato gradevole ma non certo un capolavoro. Però ha riempito alcune mie giornate. Un libro anche questo deve fare, penso. Oltre a ciò non sono una grande appassionata di Fantasy in sneso stretto. Conosco Tolkien, ne parlate tutti, ma non l'ho mai letto. E del resto neanche ne ho voglia.
RispondiEliminaMara
Twilight è bello. Lo avete letto, voi? E' molto delicato!
RispondiEliminaAngela
I libri sono tutti validi e nessuno è un capolavoro, come ogni cosa a questo mondo. Ma alcuni restano per sempre a altri no. La verità è solo questa. Bello il post!
RispondiEliminaFabio
Eliana ha il mio plauso!
RispondiEliminaSandra
Ho letto questo romanzo e mi è piaciuto. Lo rileggo con piacere ma non ho interesse a comprare altri libri come questo. Però direi che al mondo c'è posto per tutti. Forse il problema è che non c'è molta scelta oggi e alla fine i titoli sono tutti simili. Però ha ragione anche Eliana!
RispondiEliminaAnna
Come non essere d'accordo con Eliana?
RispondiEliminaSonia
Va bene, però io aspetto Sulle ali di Althaira!
RispondiEliminaEleonora