Cari lettori e lettrici benvenuti a questo nuovo post con il quale vi darò alcune piccole anticipazioni sia sui tempi di pubblicazione che qualche assaggio dei racconti che compongono il mio nuovo libro “Sulle ali di Althaira”. Intanto comincio col dirvi che la pubblicazione vera e propria e la relativa distribuzione partirà dal 7 gennaio 2010 quindi pazientate ancora un po’. Vi ringrazio di nuovo per la vostra accanita partecipazione relativa alla scelta della copertina. Se tanto mi da’ tanto mi sa che anche questo libro sarà abbastanza “nero” dato lo sfondo proposto. Come già vi dissi in precedenti post questo sarà il penultimo libro facente parte di quella che chiamo “prima produzione letteraria” costituita in gran parte da racconti se si eccettua il romanzo breve “Ultima Thule”. Come sapete l’ultimo elemento facente parte di questo ciclo porterà il titolo di “Gabbiani delle Stelle” e sarà composto dagli ultimissimi tre racconti che ancora devono trovare la strada della pubblicazione. Quelli più accorti di voi avranno notato che ho detto tre e non due; infatti c’è una piccola novità per quanti di voi hanno già letto e apprezzato il mio primo libro “Alfa e Omega”. I diritti di questo volume sono tornati a me e ne ho approfittato per eseguire una singolare operazione chirurgica. Ecco quindi che il primo racconto in assoluto da me scritto “Il Cigno” troverà spazio in una pubblicazione tutta sua sempre con la Zerounoundici Edizioni curata dall’Associazione Servizi Culturali. In questi giorni io e la sempre efficiente Antonella abbiamo, appunto, preparato la copertina di cui qui sopra vedete l'immagine di partenza grezza. Il testo sarà integralmente rivisto dal sottoscritto con un’introduzione affidata a Ivan Croce, mio amico e collega al quale formalmente passo questa patata bollente e che invito a lasciare un commento. Piccola curiosità: poiché la primissima stampa di questo libro è stata fatta oggetto di una scarsa attenzione all’editing dovuta a problemi logistici della precedente casa editrice, le copie a suo tempo distribuite potrebbero diventare “oggetti da collezione”. In questa nuova forma il racconto acquisterà quindi la dignità di pubblicazione a sé stante. E’ necessaria però la prenotazione di almeno sei copie perché possa partire il progetto che vedrà una tiratura iniziale minima di trenta copie. Novità numero due: il già citato “Gabbiani delle Stelle” acquisirà la forma che avevo sempre desiderato per questo libro e vedrà come primo racconto “Sull’oceano del Tempo”, come secondo “Il mare della Memoria” e come terzo e ultimo “La donna che sussurra nel vento”. Naturalmente anche “Sull’oceano del tempo” sarà corretto e rivisto e portato allo stesso standard qualitativo degli altri due che sono virtualmente definitivi. Questo volume, quindi, sarà contraddistinto da tre racconti ambientati vicino al mare che costituiranno un unico romanzo della storia dei gabbiani delle stelle. Per i più curiosi di voi aggiungerò che non farò nulla per togliervi la curiosità :-).
Anche in questo caso abbiamo preparato la copertina che, se tra un paio d’anni dovesse essere pubblicato dalla Zerounoundici Edizioni, ha buone possibilità di essere scelta. Tengo a precisare che le copertine di entrambi i testi sono elaborazioni di panorami suggestivi realmente esistenti. In caso invece dovesse essere pubblicato in Danimarca o da un’altra casa editrice la copertina potrebbe essere differente. Per finire ecco a voi alcuni frammenti del mio nuovo libro…
da “Althaira”
Non mi diede il tempo di finire: “… so tutto di te e dei tuoi sogni. Conosco ciò che agita le tue paure più recondite e le tue speranze più belle. So che non sei contento della prosaica esistenza degli uomini e aneli a cercare oltre il velo della vita per scoprire cosa si estende al di là di essa. Tu desideri contemplare l’Idea dell’Arte come faccio io, ma questo desiderio, che pure ti muove, da un lato ti atterrisce perché hai paura dell’ignoto. La tela che ti ho inviata è un simbolo, ogni cosa lo è, basta saper guardare. I protagonisti dei tuoi racconti sanno dove guardare, lo hai scritto tu, no?”
“E’ vero ma…”
“… e tu sai dove guardare, Gabriel?” Tagliò corto lei, quasi a mezza voce.
“Stai parlando ancora per enigmi!” Osservai, “cosa significa?”
Ma più di ogni altra cosa, quel che ci rende esseri liberi sono i sogni, perché liberano l’intelletto dalle catene di un’esistenza squallida e ripetitiva, che niente ha da offrire se non pallide imitazioni della vita. Il mio, è un sogno che ha un nome e si chiama Althaira. Lei ha donato nuove ali alla mia conoscenza e adesso so o meglio, sono tornato a sapere che non serve, come alcuni dicono, che chi scrive o dipinge debba sempre sporcarsi le mani per continuare a sognare. Almeno per me che sogno di giorno e non di notte tutto questo non ha senso. Là dove altri vedono solo puntini luminosi da dedicare alla ragazza del momento, io contemplo il dominio dell’immaginazione da cui sgorgano le fiamme sublimi della fantasia.
da “Il canto della Solitudine”
Ho affogato la mia arroganza nelle sensazioni sostituendo i fantasmi della morale con gli irreali attimi della perdizione. Ma a dispetto delle graziose bambole che ho avuto come compagne mi sono sentito solo.
da “I gabbiani di Althaira”
E’ vero, sei un frammento, ma non somigli ad alcun altro frammento delineato da una vuota statistica. Ogni cosa nell’universo è simile a un’altra. Dio ha usato gli stessi elementi per completare l’opera della creazione. Ma guarda che varietà ha saputo comporre! Sei un frammento, ma non sei uguale ed è proprio questo che ti rende potenzialmente migliore di altri frammenti. Perché tu sei una differenza nella similitudine.
da “Leyla”
Ho conosciuto molti uomini che mi hanno offerto la loro amicizia, e molte donne che mi hanno concesso il loro amore. Ma non ho mai trovato alcuna come Leyla. Lei è stata la sola che mi ha capito e ha cercato di tollerare il mio comportamento più portato verso la contemplazione che verso il nulla del mondo. Per lei ho scritto racconti e composto poesie. Per i suoi occhi mi sono vestito delle mie parole migliori e gliene ho fatto dono. Ha intessuto la sua vita alla mia piangendo le mie stesse lacrime e asciugando le mie quando le parlavo dei miei affanni.
da “La linea del Tempo”
“Il luogo dove ora ti trovi,” continuò la voce, “è la Regione del Sogno dove la mente non conosce né riposo né silenzio. Le acque del mare che avverti sono quelle, infinite in ogni direzione, della tua vita e del mondo dove la vivi. Scegli quale seguire ma attento: la tua scelta non avrà nessuna possibilità di replica.”
da “La melodia del cuore”
L’arte ha confini che il potere economico non può recintare con una corda fatta di biglietti da cento dollari. Ma quando ciò avviene, essa perde quella patina di universalità che prima la caratterizzava, e solo individui attenti e dotati della giusta sensibilità possono coglierne la differenza. Questo è il motivo del perchè dopo i primi successi un artista vero perda quella innata capacità, la sottile qualità che rende i suoi occhi capaci di guardare oltre.
A dire il vero non sapeva neanche perché si era ritrovata a passeggiare insieme a lui e l’unica cosa che desiderava in quel momento fu di tornare a casa, andare a letto, e concludere un’altra giornata di lavoro come tante. Ma quando arrivarono davanti l’abitazione della ragazza nell’atto di accomiatarsi da lei Steel disse: “Terrò la porta accostata!”
Pareva che il cosmo e la stessa materia coesistessero in un non-spazio di musica dove le usuali leggi dello spazio-tempo avevano perso significato. Le stelle, simili a immani voragini di fiamme nucleari, vibravano ritmicamente in modo disgustoso addensandosi insieme fino a formare i contorni incerti del viso di Donovan Steel. Oggetti, penne, fogli di carta, campi stellari, quasar e lo strumento suonato dall’uomo che intendeva salvare dalla sua stessa follia si mischiavano uno nell’altro in un coacervo di caos assoluto e primordiale.
Massimo Valentini
Ogni volta che credo di sapere tutto delle sue pubblicazioni attuali, passate e future lei ci si mette d'impegno per incuriosire i suoi lettori! E a costo di essere ripetitivo dirò: bellissimo post, come e meglio degli altri. Molto belli i frammenti tratti dal suo nuovo libro. furba l'idea di ripubblicare il suo primo racconto che, anche se non ho ancora avuto modo di leggere, sia qualcosa da acquistare e conservare.Consideri la mia parola come la prima prenotazione de "Il Cigno!"
RispondiEliminaMarcello
I "frammenti" sono stupendi e incredibilmente belli. Sono curiosissima di questo nuovo capolavoro e lo comprerò senz'alto. Penso che sarò una delle prime lettrici a prenotarlo direttamente alla Casa Editrice appena sarà disponibile. Mispiace solo non poterlo acquistare in tempo per Natale. Sono felice anche per lapubblicazione di "Il cigno". Io ho già letto questo racconto e lo consiglio a tutti coloro che ancora non hanno potuto leggerlo. Quanto ad "Alfa e Omega" ho notato qualche erroruccio in effetti e penso che a questo si riferisca quando parla di "rivedere integralmente il testo". In effetti non rendono giustizia a questo libro bellissimo. Ha fatto benissimo, ora che dispone nuovamente dei diritti, a pubblicarlo di nuovo.
RispondiEliminaMolto bella la foto da cui è partito per "costruire" la copertina. Tenebrosa, ma suggestiva. E così ci saranno DUE libri di Massimo Valentini per il 2010. Splendide notizie! I miei auguri più belli per lei!
Mirella
"Alfa e Omega" è un capolavoro. Ricordo le lacrime che versai! "Il cigno" è uno stupendo racconto, molto romantico, molto molto molto bello. Fui fortunata però perché acquistai la mia copia in libreria e per fortuna è in buone condizioni. Se dovesse veramente avere valore collezionistico mi piacerebbe fosse perfetta. Vorrei solo essere nei panni di chi farà l'introduzione... deve essere una bella esperienza scrivere di un racconto o un romanzo e avere il proprio nome su un libro di qualità. I miei complimenti a Lei e a Ivan per questo!
RispondiEliminaMarika
Non posso non apprezzare questi meravigliosi frammenti del nuovissimo suo capolavoro. Vorrei tanto leggere il resto. Sembrano poesie, armonie, musica in forma di parole.
RispondiEliminaLea
I frammenti sono soavi. Questa è la sola parola che potrei usare per descrivere quelle emozioni scritte in modo così mirabile. Dopo "Quattro ombre azzurre" ecco un nuovo libro che sembra fatto apposta per essere imitato da chi non ha una fantasia come invece è la sua. Soprattutto, mi ha sedotta il frammento relativo al racconto "Althaira". Se ho capito bene parla di arte, forse la sua? Non vedo l'ora di leggerlo. Quanto al racconto "Il Cigno" lo comprerò di nuovo senz'altro. L'arte autentica va valorizzata come merita. Complimenti.
RispondiEliminaEliana
Meravigliaaaaaaaaaaa! :-)
RispondiEliminaMaria Pia
Comprerò entrambi i libri! I frammenti sono bellissimi!
RispondiEliminaSandra
I frammenti sono uno più bello dell'altro, ma non c'erano dubbi. Grazie di queste anticipazioni, molto ghiotte, e bella la notizia del "nuovo" libro. Suggestiva la foto, forse un pochino scura, ma se è la base dipartenza credo sia ben fatta. Complimenti!!!!!!
RispondiEliminaElena
Che belli i frammenti! Comprerò entrambi i libri, garantito! ;-)
RispondiEliminaLina
Le nuove notizie si succedono a ritmo quasi giornaliero e così, dopo aver apprezzato il precedente post eccone uno nuovo nuovo! I frammenti sembrano molto convincenti e penso siano rappresentativi di un'opera che si presente bene. Il mio plauso per la scelta di ripubblicare "Il cigno". Non l'ho mai letto ma credo che lo farò con questa nuova pubblicazione. I miei complimenti.
RispondiEliminaStefano
Io di arte non ne capisco nulla, ma so riconoscere un uomo di grande talento. Massimo Valentini è capace di scrivere di cose diverse con grande maestria e padronanza di mezzi. Conoscerlo di persona sembra quasi una persona come tante finché non ci parli. Poi nei suoi occhi vedi una luce strana e capisci che non è come gli altri. Se sia un artista? Non lo so, ma so che è un uomo valido e competente. veramente bravo.
RispondiEliminaE. Stefanin
Bellisismi frammenti e gotica e suggestiva la foto.
RispondiEliminaMara
Bellissimi questi "frammenti". La mia curiosità è al top!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaStella
Bella la foto, molto dark ed elegante. E poi quei frammenti... semplicemente bellissimi.
RispondiEliminaElisa
"Sulle ali di Althaira" deve essere una meraviglia!
RispondiEliminaMarzia
Molto ben scritti i frammenti.
RispondiEliminaMarcello (Cosenza)
Emozionantissimi i frammenti, da pelle d'oca. Se non è un artista lei non so propria chi possa esserlo. Da ammirare, chi scrive così. Davvero bravo, complimenti.
RispondiEliminaEleonora
Possiedo tre copie di "alfa e Omega", una delel quali è perfetta, mai letta. delle altre due, una è nella casa in montagna, così quando vado in vacanza con i miei è sempre a portata di mano. L'altra è quasi completamente sottolineata. Quante lacrime a leggere la storia di Eleonor e Leyla! "Sulle ali di Althaira" mi sembra molto promettente.
RispondiEliminaAnna
Dolcissimi questi frammenti. Sono curiosa!
RispondiEliminaSonia
Wow, sono bellissimi i "frammenti"!
RispondiEliminaFederica
Molto belli i frammenti; grazie di questa primizia!
RispondiEliminaKatia
"Là dove altri vedono solo puntini luminosi da dedicare alla ragazza del momento, io contemplo il dominio dell’immaginazione da cui sgorgano le fiamme sublimi della fantasia."
RispondiEliminaQuesta non è semplice narrativa, questa è Poesia, vera, autentica Poesia. Ricordo un suo vecchio post relativo a "Leyla" e "La linea del tempo". Prose poems, ovvero poesie in prosa. Lei dovrebbe essere insegnato nelle università. Questa frase è stupendamente evocativa. Quoto chi dice che "althaira" sembra il racconto più rappresennativo del libro ma apprezzo molto anche gli altri "frammenti". Quanto all'altro libro non potrei essere più d'accordo. Complimenti!
Margherita
Beh, Sig Valentini, il mio commento è che sono felicissimo di scaldarmi le dita con questa patata bollente! Per me è un grandissimo onore.
RispondiEliminaGrazie mille Marika: altroché se sarà un'esperienza favolosa!
Tra l'altro... e poi dicono che dopo l'Epifania non si fanno più regali... beh credo che invece il migliore lo riceveremo il 7 Gennaio!
Ivan
Buonasera a tutti!
RispondiEliminaSig. Valentini complimenti! Non vedo l'ora arrivi gennaio! Mi aggiungo alla lista di prenotazione della nuova pubblicazione de "Il cigno", adoro questo racconto, e la trovo una bellissima idea la Sua :-)
Concordo con te Ivan, regalo migliore non esiste :-)
Paola
Suggestivi i "frammenti di Althaira" ;-) Sembrano quasi particelle isolate di poesia. Bella anche l'idea di ripubblicare il Suo primo racconto. Non l'ho letto ma penso lo leggerò con piacere
RispondiEliminaMartha
Il concetto di "prima produzione letteraria" mi piace parecchio. Se non ricordo in modo errato la "seconda produzione" sarà composta completamente da romanzi tra cui anche un Fantasy. Questo vuol dire che Lei segue una sorta di progetto nella sua scrittura. Non ho mai saputo, tra quanti ho conosciuto di scrittori emergenti, che facessero cose di questo genere. E neanche ho saputo di gente affermata che facesse tutto questo. E' certamente singolare che un Autore possieda un progetto di questo tipo. E concordo su quanto già detto da altri lettori. I frammenti dei nuovi racconti sono molto belli, sognanti in certi punti. Cosa saranno i romanzi? E dato che il Fantasy contemporaneo non le piace, cosa sarà il suo romanzo Fantasy? Sono curiosa
RispondiEliminaAnna
Dolcissimi i frammenti. Penso che il nuovo sarà un libro soave e delicato. Penso me lo farò regalare per San Valentino. Il mio ragazzo non oserà opporsi! ;-)
RispondiEliminaStefania
Ho già letto "Il Cigno" e penso sia un bellissimo racconto! I nuovi racconti devono essere stupendi!
RispondiEliminaGiada
Molto belli i nuovi frammenti. Comprerò il libro sicuramente. Penso di essere unanuova fan di questo scrittore.
RispondiEliminaAngela
Bellissimi i frammenti. Ok aderisco con gioia alla fila di lettori in lista per acquistare il nuovo libro. Da vecchia fan dai tempi di Alfa e Omega, che seguivo questo libro sul vecchio blog della vecchia casa editrice fino alla chiusura, non potrei non amare "Il Cigno". Aggiungerò anzi che correttamente ha scelto di ripubblicarlo. Spero la cosa valga presto anche per "Ultima Thule".
RispondiEliminaBarbara
Bel post e belle iniziative. I miei complimenti
RispondiEliminaMarco
Mi aggiungo volentieri alla lista ;-)
RispondiEliminaKatia
Vorrei porre a Margherita, Marcello, Ivan e Paola, ma anche a tutti i lettori che vorranno cimentarsi con questo argomento, un quesito... secondo voi per quale motivo Valentini sembra distinguere nettamente i suoi racconti dai nuovi romanzi che pare stia attualmente scrivendo? Considerato che sono proprio i romanzi i preferiti da emergenti e affermati per vari motivi, perché non dare alle stampe prima i romanzi e dopo i racconti?
RispondiEliminaSamuele
Che belli i frammenti. Romanticissimi!
RispondiEliminaSamantha
Samuele se ho ben capito la tua domanda, suppongo tu ti riferisca al fatto che molto spesso vediamo autori nuovi, sia emergenti non pubblicizzati che quelli vincitori di premi prestigiosi, esordire con un romanzo, magari molto lungo invece che con un'antologia di racconti. Posto che un racconto può essere più bello di un romanzo, penso si tratti in massima parte del fattore pubblicita'. Oggi "tira" il romanzo, magari Fantasy, magari sull'onda di quello che ha venduto tantissimo. Ed ecco il perché delle trilogie, almeno secondo me. Ed ecco anche perché moltissimi esordienti scrivono seguendo le logiche imposte dal mercato. E' indubbio che è il romanzo, non il racconto, ad essere nei "sogni proibiti" della massa che desidera legare il proprio nome a un libro, ossia a un oggetto che, di successo o meno, venduto o meno, non passa come un'opera pubblicata on-line o fatta circolare tra gli amici o stampata da una tipografia. Ma sei vuoi il mio parere una motivazione potrebbe essere anche quella relativa alle scuole di scrittura. Valentini ha ragione quando dice che racconti e romanzi sono aspetti differenti del modo di fare letteratura. Un bellissimo racconto, corto o lungo, non ha nulla da invidiare a un romanzo, magari se anche brutto! E consente allo scrittore di "affilare" le armi in vista di progetti di più ampio respiro. Penso dunque che il Nostro sia un uomo molto accorto, e umile nel senso implicito del termine, cominciando da opere più brevi. Senza dimenticare però che "Ultima Thule" è un romanzo breve ma pur sempre un romanzo. E che è un capolavoro.
RispondiEliminaMarcello
Per Samuele...
RispondiEliminaPenso si tratti di un percorso personale. Quoto Marcello ma aggiungo che Valentini parla di Arte non di logiche di mercato (bel titolo se non fosse che appartiene a uno stupendo racconto del nostro autore). Valentini NON segue il mercato e quindi le ignora tranquillamente. Una scelta coraggiosa ma difficle. E visti i risultati secondo me da ammirare
Riccardo
Samuele, che dire? Beh, da parte mia, non posso che quotare i commenti che sottolineano la non-commercialità di Valentini e la sua scelta di un percorso personale. Sono certo ricorderanno tutti, a tal proposito, il post in cui Valentini ci rivelava di aver rifiutato la proposta di un’importante casa editrice per via del fatto che accettando avrebbe dovuto aggiungere sangue e sesso al testo di una sua opera, andando contro i propri princìpi. Mi chiedo quanti altri esordienti avrebbero agito così! Del resto io mi riferirei anche ad un percorso professionale ed artistico, il percorso di continua innovazione che solo i veri, rari talenti possono seguire. Tempo fa, in un articolo, lessi di Giorgio Faletti che veniva definito “l’eterno esordiente”: scoppiai a ridere sarcasticamente come sempre faccio di fronte ai complimenti rivolti al nostro ex Vito Catozzo oggi improvvisatosi scrittore di best-sellers, regista, opinionista (suppongo ben presto anche allenatore della nazionale, astronauta, presidente degli USA, e infine sostituto ufficiale di Babbo Natale)... beh scusate, non me ne vogliano i suoi lettori, ma sto ridendo anche adesso... eterno esordiente, quello? O, se è per questo, uno qualunque dei talenti di oggi creati dalla magia della pubblicità e tenuti sul palmo della mano dai media? Ma per favore! (anzi cito il grande Totò: “Ma mi faccia il piacere, mi faccia!”) Massimo Valentini, lui sì che secondo me dovrebbe essere definito eterno esordiente, costante innovatore, inarrestabile sperimentatore dei più svariati generi letterari. E posso solo gongolare nell’immaginare quali meraviglie e novità avrà in serbo per noi in futuro...
RispondiEliminabè... sinceramente a questa domanda dovrebbe risp il nostro Autore in persona... posso dire che sono molto d'accordo con quello che hanno scritto Marcello, Riccardo e Ivan... il sig. Valentini non segue nè le mode nè il mercato, attraverso i Suoi capolavori ci "racconta" ciò che sente in quel determinato momento della Sua vita... Il fatto che abbia pubblicato prima racconti (anche se c'è "Ultima thule" fra loro) potrebbe anche non avere motivo... semplicemente in quel momento si sentiva di scrivere un racconto e non un romanzo... Lo seguo da molto tempo ormai... Il sig. Valentini è uno che scrive col cuore non con la testa, è per questo che i Suoi Libri ci piacciono così tanto e non ci stancano mai...
RispondiEliminaPaola
Ciao a tutti i fans! Volevo dire che secondo me i racconti sono molto più belli dei romanzi. Quando leggi un racconto, infatti, puoi finire di leggerlo molto prima di un romanzo, magari lungo, e quindi puoi già afferrare il senso della storia. Un romanzo invece devi spezzettarlo e finisce spesso che devi rileggere alcuni capitoli già letti prima di continuare. E poi un libro di racconti è come un libro contenente tanti microromanzi in un certo senso!
RispondiEliminaMirella
Direi che sono d'accordo con Paola. A parte che è una domanda da rivolgere a Valentini perché chi meglio di lui può rispondere alle curiosità, però penso che semplicemente gli andava di scrivere racconti e poi è passato ai romanzi. Non credo si facciano progetti quando si scrive così volgendo le spalle al mercato.
RispondiEliminaFranco
A me basta che il mio scrittore d'elezione scriva. Il resto è roba per i biografi.
RispondiEliminaLea
Forse i racconti servono per affinare meglio le tecniche narrative. In fondo penso abbia visto giusto Mirella che salutooooo! Se compro un romanzo può darsi mi deluda e/o mi stanchi invece una raccolta di racconti mi consente anche di lasciare il libro e poi rileggerlo man mano che finisco un racconto.
RispondiEliminaSamantha
Beh, io ho fatto un giro sul sito della Casa Editrice del nostro autore e ho trovato altre raccolte di racconti ma sempre meno numerose rispetto ai romanzi di tutti i tipi. Però, però... Però leggerò Sulle ali di Althaira. Sarà che a me l'horror non piace, né romanzi né racconti, sarà che il Fantasy classico mi delude, sarà che sono molto interessata allo stile valentiniano che mi pare fermo nel tempo con la sua prosa perfetta e senza un difetto. Sarà che... insomma, sarà che qualsiasi cosa scriva sono certa sia bellissima a partire dalla trama mentre quelle degli altri mi lasciano un pochino dubbiosa? E poi i titoli. Quelli di Valentini sono splendidi, racchiudono in una frase o in una sola parola il senso della storia come non mi capita di provare con altri scrittori. Non so... è un qualcosa che sento a pelle mentre così non mi capita con scrittori e scrittrici emergenti o affermati. Ma ripeto, è solo una sensazione.
RispondiEliminaEleonora
Sammyyyyyyyyyyyyyyy un megabacioneeeeeeeee!
RispondiEliminaMiry
Quando misi le mani su Logica di Mercato pensai, e mi scuserà l'autore, di avere sott'occhio una sorta di copiata da Dick. Poi, mi resi conto che quel racconto era sconosciuto al Maestro e quel concetto di Olodetenzione di tipo N mi giungeva nuovo nuovo. Ho svolto ricerche, ho sottoposto il racconto, insieme a tutto Quattro ombre azzurre, ai miei studenti, lo abbiamo sezionato, analizzato, centellinato. Ebbene, secondo la mia esperienza, non esiste nulla nella Fantascienza, sia classica che contemporanea, che rimandi a quell'invenzione letteraria. Questo vuol dire che Valentini ha dato un contributo alla SF come invece non lo hanno dato altri autori, anche affermati, con all'attivo decine di romanzi. Contributo numero due: Soffio Vitale e la sua anima tachionica. Mai letto un racconto che unisse una teoria neurologica così convincente a una narrazione semplicemente perfetta. E dire che le NDE sono state usate da altri autori italiani, anche emergenti, con risultati a mio parere banali o mielosi. Ma Soffio Vitale no, è tagliente, caustico, efficace come pochi altri. Ecco perché Valentini mi sembrò subito avere la stoffa di Dick. Il suo stile ricorda a tratti la Le Guin, il già citato Dick, Simak (a partire dal titolo...) ma anche Lovecraft e Poe. E la mano mi trema, davvero, quando penso a Ultima Thule. Romanzo breve, equilibratissimo, semplicemente perfetto, scritto da un uomo così giovane. Ecco perché sono convinta che i suoi libri siano letteratura autentica. E che non farà mai successo. Oggi si legge la roba commerciale. Ha senso, per carità, ma quello della Letteratura è un concetto per pochi e non sempre apprezzato. Il suo percorso mi pare ricalchi fedelmente quello dei Grandi. Parte con racconti che sono brevi e consentono all'autore di destreggiarsi poco alla volta con nuove tecniche. Sperimenta, migliora concetti e sfumature stilistiche. Le differenze sono evidenti tra Il Cigno (bellissimo gotico-fantasy scritto giovanissimo!) lo stesso Sull'oceano del Tempo e i racconti di SF che paiono scritti da un altro scrittore. Incredibile. Ultima Thule è un ulteriore tassello, un uomo più maturo e consapevole di ciò che può fare, che infatti ci da una perla di sicuro effetto. E che DEVE essere RIPUBBLICATO, ci mancherebbe! Ed ecco ora Sulle ali di Althaira che Valentini stesso descrisse come libro di passaggio. I frammenti non mi consentono ancora di stabilirne parentele e differenze con altri ma sono sicura che siano un ponte tra la prima generazione, come lo stesso Valentini dice, e la seconda. Che non a caso è composta solo da Romanzi. Diversi ma con la stessa mano, più sofisticati, lunghi e complessi. E ora, forse, comprensivi anche di un Fantasy. Questa varianza di generi è indice di un uomo la cui creatività è a tutto tondo e scrive per davvero, da artista. Gli artisti sperimentano, sono innovatori, gli altri sono pecore. Ecco, i nuovissimi romanzi non li ho letti ancora, purtroppo, ma questo è il percorso di un artista vero. Uno che parte dalla strada e se ne infischia del mercato. Fatine e angioletti, mostri e donne invincibili dal corpo di adolescenti? No, Valentini non è questo. E' invenzione, contemplazione, evoluzione, totale modifica dei canoni moderni per riportarli da una parte alla purezza della vera letteratura di un tempo dall'altra a ben altri livelli. E chi può dire che potenza espressiva sarà quella dei nuovissimi romanzi? Non penso proprio che Valentini piacerà a editori e lettori che "contano", purtroppo. L'Arte non si fa capire sempre. Poe non piaceva a tutti. Lovecraft era accusato di semplici rimescolamenti. Simak ha faticato e Zuddas non è stato subito osannato. Ma diamine ragazzi! Quelli sono nomi che resteranno... E Valentini anche!
RispondiEliminaMargherita
Bellissimo commento, Margherita!
RispondiEliminaLea
Condivido il pensiero di Margherita, così come sono curioso di leggere il primo racconto di Valentini nella sua nuova veste. Credo, per esempio, che proprio "Il Cigno" possa essere un ottimo metro di paragone con i racconti successivi. Infatti sarebbe possibile coglierne differenze e similitudini con i racconti successivi. Presumo poi che, se realmente il testa sarà lasciato "originale", la mano valentiniana sarà giusto il tocco necessario per cancellare i refusi ma nulla di più.
RispondiEliminaRiccardo
E' corretta la tua premessa, Riccardo. Io ho letto Il Cigno così come Ultima Thule anche se devo dire che il romanzo, purtroppo, era poco o nulla distribuito. L'ho trovato alla Giunti ma nulla di più. Proprio ieri sono andata a controllare se vi fossero discrepanze tra Alfa e Omega e Ultima Thule e non ne ho trovati in generale. Però il romanzo, (ogni volta che lo leggo mi fa piangere tanto è profondo!) mostra una migliore capacità di coinvolgere il lettore. Ora non so se questo dipenda dal fatto che si tratta di un romanzo oppure da un'evoluzione stilistica. Certo è però che Il cigno e Sull'oceano del tempo sono lo stesso molto, molto belli.
RispondiEliminaElisa
Ho comprato da pochissimo Quattro ombre azzurre. Io non vado pazza per la fantascienza ma ho trovato questi racconti molto belli e suggestivi. Alcuni come Soffio vitale un pochino difficili altri come ad esempio Il mondo delle bambole divertenti e pieni di suspense. Comunque il mio giudizio complessivo è buonissimo perché è un libro molto coinvolgente e scritto benissimo. Io però prediligo il fantasy. Qualcuno di voi sa dirmi dove si troverà Sulle ali di Althaira?
RispondiEliminaMarzia
Salve a tutti:-) I miei complimenti a Massimo Valentini per questi libri bellissimi! Io, fan storica dai tempi di "Alfa" che seguivo sul forum della vechia casa editrice, ho saputo solo da poco dell'esistenza di questo blog. Comprerò il nuovo e intanto vedrò di prenotare anche Quattro ombre azzurre.
RispondiEliminaGianna
Che dire, Margherita? Sono d'accordo!
RispondiEliminaAnna
Il commento di Margherita mi trova felicemente d'accordo!
RispondiEliminaSamuele
Ricordo di aver letto che quando Edgar Allan Poe girava gli Stati Uniti facendo conferenze sulle sue poesie la gente lo trovava spesso saccente e provocatorio. Poe stesso, anzi, spiazzò tutti i critici dell'epoca asserendo che "Il corvo" non era frutto dell'improvvisazione artistica ma di un progetto letterario cher aveva previto nei minimi dettagli. Ciò gli valse un immediato muro di ostilità. Lo scrittore, però, intendeva solo dire che i suoi racconti più belli erano frutto di metodi analitici e quasi scientifici ma allora si diceva che l'arte autentica fosse solo istintiva. Sarei curioso di sapere come sarebbe accolto oggi un moderno Poe da questa società dove l'arte è spesso un ricordo. Forse avrebbe un blog come questo :-)Tanto per dire che è arduo capire il percorso artistico di un autore valido!
RispondiEliminaMarcello
Un saluto a tutti i fan e al nostro idolo!
RispondiEliminaMarika
Grazie a tutti per gli apprezzamenti sul mio modesto commento ma penso di aver detto solo la verità! E aggiungo anche un'altra cosa che per tutti, ma proprio tutti, potrebbe sembrare non solo controproducente ma anche incredibile. Se fate un rapido giro in Rete noterete che sono molto più presenti tantissimi altri scrittori\scrittrici emergenti (più disparati) che non il Nostro. Non farò nomi ma dirò che ho letto qualcosina (per lasciare qualche indizio rivelerò di aver letto una raccolta di raccontini e tre romanzucci. Di questi i primi sono horror, e i secondi sono di SF - due - e Horror). Se debbo dire la mia opinione, chi ho letto non ha la stoffa per scrivere. Vi chiederete il perché di questo commento, forse anche superfluo. Il perché riguarda la pubblicità che Valentini, da quel che mi sembra di capire, non si fa né sui siti di "scrittori" né sui blog di altri. Uno sbaglio, a mio parere, perché si farebbe conoscere molto meglio ma anche un punto di forza. E' uno di quei motivi per cui credo che non farà successo. Se qualcuno dovesse rispondermi dicendo che forse Valentini ha, mi perdoni l'Autore, un caratteraccio, aggiungerò che delle frasucce che leggo in giro, tutte d'amicizia e apprezzamenti vari, reputo veritiere meno del dieci per cento. Non penso sia questione di "caratteraccio" ma di carattere nudo e crudo. Ma se debbo dirla tutta, da vecchia lettrice e rompiballe aggiungo che molti degli opinionisti, artisti, scrittorucci e damigelle artiste (sic) pochi hanno la stoffa. Parlo di chi ho letto confrontandone l'età, ovviamente. Sarà per questo che, per rispondere a Marcello, di Poe in giro non ce ne sono e se ci sono potrebbero benissimo avere un blog come questo? Io direi proprio di si ma ovviamente spetta ai posteri l'ardua sentenza!
RispondiEliminaMargherita
Penso che Margherita abbia pienamente ragione.
RispondiEliminaFranco
Volevo chiedere a Ivan qualcosa sulla recensione de "Il Cigno". Non chiedo il contenuto naturlmente ma solo vorrei sapere come giudica il racconto.
RispondiEliminaElena
Ciao a tutti! Mi intrometto in questa discussione perchè mi sta molto a cuore e perchè ho alcune cose da dire. Innanzitutto sono felice delle osservazioni che su questo blog vengono fatte. Per me sono sempre uno stimolo e per questo devo ringraziare prima di tutto Valentini e poi tutti voi. Sapete, io sono una ragazza semplice e non so scrivere nè parlare come molti di voi sanno fare, ma proprio per questo mi piace confrontarmi con chi ne sa più di me. Mi rifaccio a quanto ha detto Margherita... Condivido quanto scrive fatta eccezione per una cosa. La nostra prof (lo dico con affetto sincero) dice che secondo lei il Nostro dovrebbe partecipare attivamente ai siti di scrittori emergenti per fare pubblicità al suo talento. Sapete, io sono una romantica e un'illusa insieme ed è per questo che credo che non dovrebbe farlo. Sapete perchè? Questi forum sono spesso insulsi e inutili e nulla hanno a che vedere con l'ARTE. Valentini per me è Arte e merita di più di siti in cui ci si saluta con il "bella raga!" o "ciauxxx". Scusatemi, forse sbaglio, ma la mia idea di marketing è diversa almeno per uno che come Valentini non deve nascondere carenze tecniche ed emozionali con amicizie fallaci e viscide. So di essere dura probabilmente ma conosco persone che scrivono su forum del genere... Signori miei, farebbero meglio a cambiare ambizioni così come ho fatto io ormai quattro anni fa. Non avevo talento e l'ho capito e sono andata avanti felice di aver ammesso i miei limiti. Il fatto è che in giro ci sono troppi polli che si sentono aquile e non lo sopporto. Valentini invece è una paradisea (vi ricorda qualcosa?). Cara Margherita e amici tutti questo è solo il mio pensiero e in quanto tale non è nè giusto nè sbagliato così come il vostro. Credo solo che Valentini debba sì farsi pubblicità, ma che debba ambire al classico "poco ma buono". Lui è l'eccellenza e sinceramente amo questo blog perchè è fine, elegante e mi insegna qualcosa di nuovo... Massimo Valentini mi emoziona perchè è vero in ogni sua pagina. Persino il suo presunto caratteraccio è ben accetto! Credo addirittura sia il motore delle emozioni che ci regala. I più grandi non si vendono e sinceramente sarei basita se trovassi commenti suoi su siti idioti di scrittori...
RispondiEliminaIo amo sognare che il Nostro sia quello che sembra dai suoi libri... senza K fuori posto e senza ipocrisia...
Scusatemi lo sfogo ma dovevo dirlo...
La prego signor Valentini non si "Moccizzi"
A presto, Veronica
Cavoletti fritti Veronica, non sei una che non le manda a dire, vero? Forse ho capito ciò che intendi e sono d'accordo, ma purtroppo i libri, soprattutto quelli "veri", debbono essere pubblicizzati altrimenti nessuno li conoscerà mai. Quanto a siti di altri lasciamoli da parte, per ora. Dubito che Valentini li frequenterebbe. Se ricordi, i miei primissimi commenti erano più "romantici" di quelli che faccio oggi, adesso sono un pochetto più realista. E' vero, Valentini non è come tanti. E se per te è sinonimo di Arte così è anche per me. Ma il platino ha comunque bisogno di un orefice che lo valorizzi altrimenti brilleranno le paccottiglie, che già ce ne sono troppe, e non i gioielli veri. Comunque c'è metodo e metodo. A me per esempio scoccia che le studentesse chiedano troppo da vicino conferme sui loro piani di studio a mio marito, ma deve parlare con loro e fare orecchie da mercante ad altro. A Valentini sarà capitato qualcosa del genere, pur senza farsi troppa pubblicità. Frequenterà forse circoli di scrittori come lui, gli capiteranno tra le mani lettere o sms un pochino "allargati". Beh, sai com'è, se può capitare a un tizio senza arte né parte uscito da un reality, nel suo piccolo può capitare anche a un intellettuale. Fa parte del gioco. Ma penso che il carattere di Valentini resti quello. La vera cosa da fare, semmai, è collaborare a tutto spiano con gli editori che per uno scrittore sono sinonimo di "capo". E farsi pubblicità il meglio possibile senza andare contro i propri principi. Ne conosco di emergenti che fanno così e a volte lavorano anche nelle redazioni delle Case Editrici come revisori di testi. Lo ha fatto anche mio marito (ma lui è un saggista) e poi volantini, legami con i lettori, opinioni nei circoli letterari. Imamgino che Valentini faccia questo. Penso vada bene così ma non parlerò oltre di queste cose. Del resto sono affari del proprietario del blog! Un saluto e buon 8 dicembre a tutti!
RispondiEliminaMargherita
Per Elena: beh, Il Cigno è semplicemente un capolavoro! Direi comunque che uno dei più grandi pregi di questo racconto è l’armonia tra i vari elementi; nel senso che è come una ricetta con la giusta quantità di ingredienti, ovvero fantasia, romanticismo, azione, suspence (per dirla all’americana!) e anche goticismo, in certe scene quasi horror. E il colpo di scena del trasferimento dello spirito di Lady Eleonor... fantastico! Quanto all’introduzione, l’ho mandata al Grande Valentini, che mi fa sapere di averla approvata. L’ho fatta corta (sempre meglio così...) e quello che di certo non ho potuto fare a meno di sottolineare è l’eta che aveva l’Autore quando l’ha scritta: 16 anni! Ma vi rendete conto di quale straordinario talento aveva Valentini già a quella età!
RispondiEliminaPer Veronica: i tuoi commenti sono sempre molto ragionevoli, sono pienamente d’accordo con te, anch’io preferisco il Nostro in versione “per molti ma non per tutti” come diceva una vecchia pubblicità. Ma ho capito bene, hai scritto qualcosa anche tu? Beh se è così, perché perdere le speranze? Continua a provarci! :-)
Un saluto a tutti^^
Ivan
Per Ivan: 16 anni? Bellissimo ^^!!!! Beh, dev'essere una bella soddisfazione vedere qualcosa di nostro su un libro e magari fare l'introduzione per qualcosa che ci piace. Piacerebbe molto anche a me. Ma Valentini come si è posto? Voglio dire... come si progetta un libro?
RispondiEliminaElena
Per Veronica: capisco cosa intendi dire e sono d'accordo... Però anche Margherita ha ragione. Purtroppo in questo mondo servono entrambe le cose, teoria e pratica!
RispondiEliminaRiccardo
Per Veronica
RispondiEliminaAnch'io credo che Valentini dovrebbe mantenersi puro e al di sopra di certe cose. Tuttavia il lavoro con i collaboratori, gli amici e chi ti da la possibilità di essere sulla bocca della gente (che compra i libri!) però va fatto. Nessuno può vivere in uno splendido eremo.
Eleonora
Veronica ha una visione molto romantica delle cose. Personalmente nel mio mondo esiste la stessa visione con certi equilibri che non dovrebbero essere turbati. Ma penso anche che nella musica sia più facile scendere a compromessi per la stessa, intrinseca caratteristica della musica stessa. Nella letteratura, invece, si vive di più al di fuori di certi contatti e routine che rendono le cose forse più piacevoli. Ma non dubito che uno veramente bravo, come mi pare Valentini, sia anche un bel faro per chi quel talento non lo ha e di cosenguenza, se non stringe "alleanze" rischia di trovarsi le porte chiuse. Mi spiego meglio. Un rocker quando fa concerti, quando fa le cover nei locali, quando suona e basta attira naturalmente molta gente ed è più semplice trovare persone disposte ad ascoltarlo e anche a seguirlo. Un libro è silenzioso. Va accudito, va portato per mano dal lettore. Ecco perché forse la vita dello scrittore è più dura e irta di ostacoli. Questo non vuol dire che una volta letto, se è capace, non incontri anche idioti senza talento che fanno di tutto per mettergli il classico bastone tra le ruote. Ma cerchiamo di dirci tutta la verità. Se io scrivessi come Poe o Valentini, per una donna che mi legge avrei, forse, un'ammiratrice segreta. Se suonassi come Mercury ne avrei venti. Ma se suono come faccio io, una decina. La musica attira più gente perché è più intuitiva. Un libro va pensato e scelto prima di piacere. Lo scrittore, quindi ha più problmei a farsi conoscere. E se poi non ha amici o non riesce a interagire con molta gente, arte o meno, non vende. Ecco perché oggi vanno moltissimi titoli inutili e moltissima roba commerciale (anche nella musica). Perché non si pensa e usare i neuroni oggi sembra una bestemmia. Per questo è importante stringere allenanze e interagire con le persone. Forse più nella letteratura che in altri campi.
RispondiEliminaMarcello
Penso che Veronica abbia ragione. A me piace l'idea di uno scrittore, molto gotica e romantica, che scrive sbattendo la porta in faccia al mondo esterno. E' un'immagine bellissima e suggestiva.
RispondiEliminaMarika
Quoto Veronica al 1000 per mille!
RispondiEliminaLea
Sono d'accordo con Margherita ma anche con Veronica. Di sicuro, però, scrivere e farsi pubblicità sembrano cose controproducenti. Se uno scrittore è anche un artista, infatti, il suo mondo è molto delicato. Da una parte, quindi, non mi sentire di costringerlo verso una direzione, dall'altra mi sembrerebbe doverso farlo. Non so...
RispondiEliminaGiada
Per me è sufficente che io sappia ogni volta che esce qualcosa di nuovo di Valentini. Poi lo compro al volo.
RispondiEliminaErica
So bene che la pubblicità è tutto nel mondo di oggi e condivido chi di voi garbatamente me lo ha fatto notare. Non lo si può negare e non sono così sciocca da non capirlo pur non apprezzandolo. A me non piace rendere un libro un prodotto. Un libro scritto con la classe e l'amore di Valentini secondo me merita di essere preservato. Faccio un esempio non attinente ma calzante: ci sono dei luoghi sacri bellissimi ma che da quando è possibile fotografarli e filmarli hanno perso ai miei occhi tutta l'emozione e la suggestione che suscitavano prima. Tempo fa sono stata a San Pietro nella Basilica più maestosa e bella del mondo. Non c'ero mai stata e morivo dalla voglia di immergermi in quel mondo. Immaginavo i passi risuonare sul pavimento e un silenzio che mi avvolgesse al punto da commuovermi...
RispondiEliminaBeh, quando sono entrata la mia unica necessità era di uscire. Forse per molti è una sciocchezza, ma i tanto sperati passi lenti e sonori erano nascosti dai click delle macchinette fotografiche e dal suono dei cellulari, così come il silenzio era diventato cicaleccio di gente venuta da ogni dove per apprezzare, per così dire, l'architettura e non il valore reale del posto. Nessuna magia insomma.. solo oggettiva bellezza. Niente da dire... anche l'architettura va apprezzata ma io da provinciale e sognatrice volevo godermi la storia e la fede senza per una volta pensare che ero solo un essere umano...
Non so se mi spiego...
Questo per me vale anche per il talento..l'ARTE
Veronica
Salve a tutti!!!
RispondiEliminache dire.... sono più che d'accordo con Veronica! i suoi interventi non hanno bisogno di ulteriori aggiunte :-)
Paola