Cari amici benvenuti. Mi auguro che il week-end pasquale sia andato bene per tutti e che siate pronti al digiun, cioè, alla solita vita di tutti i giorni dopo le recenti abbuffate. Oggi parleremo di un libro che vi accennai qualche post fa. “Rebecca”, romanzo scritto nel 1938 da Daphne du Maurier. Il romanzo ebbe una trasposizione radiofonica ad opera del celebre Herbert G. Welles e, soprattutto, una assai più lucrosa trasposizione cinematografica per la regia di Alfred Hitchcock che lo apprezzò moltissimo. C’è da dire che la du Maurier ebbe problemi quando uscì il libro perché fu addirittura accusata di aver copiato un racconto di Elizabeth von Arnim intitolato “Vera”. I giudici però accolsero l’istanza presentata dalla du Maurier giudicando il caso come un errore. Dal film originale è stato ricavato anche un remake in due episodi sotto forma di fiction per la Rai e cioè “Rebecca, la prima moglie” con Alessio Boni nel ruolo di Maxim De Winter e Cristiana Capotondi nel ruolo della moglie numero due.
Trama:
Siamo a Montecarlo dove una timidissima ragazza inglese convince il nobile de Winter a non gettarsi da una rupe scoscesa. De Winter, che è da poco vedovo della bellissima moglie Rebecca morta in un (apparente) naufragio, comincia così a frequentare la giovanetta che ben presto si rivela di umili natali. E’ infatti la dama di compagnia di una nobildonna bisbetica. La ragazza s’innamora subito del giovane aristocratico e quando lui decide di chiederla in moglie il suo cuore palpita di gioia. A Menderley, la tenuta dei de Winter, però, la donna si troverà faccia a faccia con una presenza a dir poco ingombrante. Rebecca, infatti, non sembra affatto morta nella mente della signora Danvers, la governante della tenuta e neanche in quella del marito. Ben presto la poveretta comincerà a sentirsi inferiore allo “spettro” di Rebecca e l’atteggiamento in apparenza scostante di Maxim le confermeranno i suoi timori. Non proseguo oltre con la trama per non togliere il piacere della lettura a chi vorrà cimentarsi con questo romanzo che vi assicuro è molto migliore del remake made in Italy (anche se quest’ultimo, nonostante la presenza della Capotondi, attrice non certo bravissima del panorama nazionale, è comunque ben riuscito. Boni, invece, regge abbastanza bene il suo ruolo).
Siamo a Montecarlo dove una timidissima ragazza inglese convince il nobile de Winter a non gettarsi da una rupe scoscesa. De Winter, che è da poco vedovo della bellissima moglie Rebecca morta in un (apparente) naufragio, comincia così a frequentare la giovanetta che ben presto si rivela di umili natali. E’ infatti la dama di compagnia di una nobildonna bisbetica. La ragazza s’innamora subito del giovane aristocratico e quando lui decide di chiederla in moglie il suo cuore palpita di gioia. A Menderley, la tenuta dei de Winter, però, la donna si troverà faccia a faccia con una presenza a dir poco ingombrante. Rebecca, infatti, non sembra affatto morta nella mente della signora Danvers, la governante della tenuta e neanche in quella del marito. Ben presto la poveretta comincerà a sentirsi inferiore allo “spettro” di Rebecca e l’atteggiamento in apparenza scostante di Maxim le confermeranno i suoi timori. Non proseguo oltre con la trama per non togliere il piacere della lettura a chi vorrà cimentarsi con questo romanzo che vi assicuro è molto migliore del remake made in Italy (anche se quest’ultimo, nonostante la presenza della Capotondi, attrice non certo bravissima del panorama nazionale, è comunque ben riuscito. Boni, invece, regge abbastanza bene il suo ruolo).
Recensione:
Essendo uno scrittore, concentrerò la mia disamina sul romanzo. Partiamo subito col dire che l’opera è tipicamente aderente ai dettami dell’epoca in cui fu scritta. La trama segue un lessicoclassico a metà tra il thriller e la storia d’amore; le descrizioni cupe dei luoghi, di Manderley e persino del grande parco che domina la costruzione è abbastanza scura. Anche l’atmosfera che la du Maurier snocciola pagina dopo pagina diventa via via più opprimente e, a tratti, anche eccessiva. Ma questo non è un difetto: al contrario è un effetto voluto che non dispiacerà ai cultori del genere. Molto bella la scena di apertura del libro narrata quasi in tono oniricheggiante e buone le descrizioni dei luoghi e degli stati d’animo della protagonista. Il romanzo presenta un finale altamente drammatico (anche questo in linea con i tempi) anche se, a mio modesto parere, a una lettura attenta, potrà forse sembrare affrettato come se l’autrice avesse deciso di concludere al più presto il libro. Lo stile è sobrio ma gradevole. Niente inutili ampollosità né scelta di parole eccessivamente complicate. E tuttavia la struttura è solida e ben comprensibile. Nel complesso un buon romanzo che non sfigura al confronto con la letteratura che tanto va di moda oggi. E, se proprio devo dirvela tutta, è proprio “Rebecca” a far sfigurare tante storielline d’amore oggi molto in voga a cominciare proprio da quelle che parlano di vampirelli al college… Personalmente, lo stile mi ha ricordato un po’ quello della Dickinson.
Qualche curiosità. Per descrivere la casa dei de Winter, l'autrice si ispirò alla proprietà di Menabilly, in Cornovaglia, nella quale in seguito si ritirerà a vivere. Una citazione di questo libro è stata fatta da Ken Follett nel suo romanzo “Il codice Rebecca”. Qui il protagonista nasconde un codice di cifratura tra le pagine di una copia del libro della du Maurier. Se avrete occasione di leggerlo o se lo avete già fatto non mancate di scrivere su questo blog le vostre impressioni in modo da condividere uno dei romanzi che a parere di chi scrive rimane come una pietra miliare della narrativa di tutti i tempi.
Massimo Valentini
Finalmente si riprende! Questa pausa pasquale è stata piacevole ma sinceramente mi mancava questo blog! Per quanto riguarda "Rebecca" sono veramente felice di questa recensione perchè è uno dei miei romanzi preferiti. Ammetto di essermi incuriosita e dunque di averlo letto solo dopo aver per puro caso visto la fiction (chiedo venia) ma appena ho iniziato a leggerlo me ne sono innamorata. Mi piace la caratterizzazione dei personaggi, la descrizione dei luoghi e quell'angoscia (buona per un lettore) che ti accompagna per tutto il tempo. Se non fosse stato per il finale un po' troppo frettoloso come mi fa capire anche il nostro Valentini gli avrei dato 10. Peccato perchè l'idea era ottima... Penso che 8 comunque sia davvero un gran bel risultato. Di certo però il finale Valentini l'avrebbe scritto meglio... con più pathos e più emozione. Per fortuna ci sono i suoi libri da 10 e lode...
RispondiEliminaVeronica
Sono felice di leggere un nuovo post, signor Valentini. Questo libro non l'ho mai letto ma se una persona come è lei gli assegna addirittura un otto non potrò non farlo. Mi fido moltissimo del suo parere e del resto, essendo il mio scrittore preferito dai tempi di "Quattro ombre azzurre" ormai acquisterei a scatola chiusa qualsiasi cosa che lei promuovesse certa di fare sempre la scelta giusta.
RispondiEliminaViviana
Ho visto la fiction ma non ho mai letto il romanzo. Però lo cercherò sicuramente!
RispondiEliminaSonia
Ho vsto la fiction in tv. Mi è piaciuta ma direi che il libro è molto migliore. In effetti l'ho già letto e confermo quanto dice Veronica. Lei avrebbe ceertamente scritto la parte finale in modo molto più coinvolgente. Comunque un ottimo libro!
RispondiEliminaPs: ottima la sua battuta sui vampirelli studenti ;-)
Eliana
Bel romanzo e soprattutto bella storia. Ottima la sua recensione, come sempre!!!!
RispondiEliminaMarcello
Letto e visto in tv. Ma devo dire che confermo le parole di Veronica: lei avrebbe saputo scriverlo anche meglio, specie se ripenso al suo "Ultima Thule"... un capolavoro!
RispondiEliminaMartha
Lei saprebbe scrivere meglio qualsiasi romanzo già scritto, senza alcun dubbio!
RispondiEliminaA proposito... auguri passati!
Mirella
Sono certa che visti i suoi "precedenti" lei saprebbe riscrivere questo libro in modo decisamewnte migliore. Ne ho letto qualche parte ma non ho una mia copia. Però la cercherò visto che è lei a consigliarla!
RispondiEliminaFrancesca
Ho visto la produzione Rai e devo dire non mi è piaciuta. Forse perché a me non piaciono moltissimo le fiction. Però vedrò di cercare il libro.
RispondiEliminaMargherita (Cosenza)
Prima di tutto grazie di questo nuovo post. COme al solito mantiene le sue promesse: aveva già detto, infatti, che avrebbe parlato di questo romanzo. Io ho letto il libro e l'ho trovato effettivamente molto bello. Però concordo con Veronica anche se non solo nella parte finale. Secondo me avrebbe tratteggiato meglio il personaggio di Maxim de Winter. (e non solo...)
RispondiEliminaStella
Comprerò il libro!
RispondiEliminaFranco
La fiction era molto bella ma non so il libro. Vedrò di cercarlo in libreria. Grazie della recensione!
RispondiEliminaSamuele
Auguri di buona Pasqua trascorsa a tutti!
RispondiEliminaNon ho mai letto questo romanzo ma come si fa a non cercare qualcosa che lei giudica di buona qualità? Del suo giudizio mi fido a occhi chiusi. Vedrò di comparlo!
Marika
Visto e letto :-)
RispondiEliminaMolto bello. Sembra quasi scritto come un diario. Perl confesso che apprezzo molto di più il suo "Ultima Thule". Quello secondo me lo supera facilmente ed è da 10 e lode! Compli per la recensione!
Erica
Avevo intenzione di comprare un altro romanzo ma vedrò di leggere questo. Sono un po' dubbioso sull'argomento ma se dice che è ottimo lo cercherò. Grazie della recensione.
RispondiEliminaStefano
stamattina sono andata a cercarlo ma non l'ho trovato da nessuna parte. Però lo ho ordinato.
RispondiEliminaLina
Per tanti motivi diffido un pochino delle scrittrici/scrittori troppo giovani (soprattutto se autori di Fantasy!)
RispondiEliminaNon l'ho visto in tv ma cercherò di procurarmene una copia
Paolo
Non ho tempo per la televisione e tanto meno per i suoi scarsi contenuti. Vedrò però di acquistare questo libro. Un saluto fraterno, Massimo.
RispondiEliminaE. Stefanin
Sono felice che non abbia svelato più di tanto la trama. Io non ho visto nulla in televisione su questo romanzo e penso che me ne comprerò una copia. Se lei dice che è buono ci credo!
RispondiEliminaAngela
Bella recensione!
RispondiEliminaMarcello (Cosenza)
Confermo le impressioni sugli attori. Ma del resto a me le fiction non piacciono! Cercherò questo libro.
RispondiEliminaRiccardo
Ho visto pure io la miniserie in tv è se non ero c'era anche Mariangela Melato che interpretava la Danvers. Secondo me una grandissima attrice. Ok per il libro: se Valentini dice che è bello non discuto!
RispondiEliminaElisa
Lo comprerò sicuramente! Grazie mille... :-)
RispondiEliminaKatia
A parte Alessio Boni e la Capotondi c'era anche una bravissima Mariangela Melato che faceva la parte della governante. Leggerò il romanzo, però. In genere i libri sono smepre migliori dei film da essi ispirati. E poi il parere di Valentini non si discute!
RispondiEliminaLara
Bellissimo questo romanzo. Ma forse preferisco maggiormente la fiction.
RispondiEliminaSamantha
Concordo. Ho letto il libro in questione e penso che Valentini avrebbe descritto molto meglio certe situazioni. Anche se ho trovato alcune vaghe somiglianze. Per esempio in una specie di piccola aura di detective story che permea il libro. Però il personaggio della moglie (di cui non si fa mai il nome!!!) il Nostro lo avrebbe reso più incisivo.
RispondiEliminaMaria
L'ho letto ma gli preferisco di gran lunga "althaira" sempre di Valentini, naturalmente. Secondo me un coapolavoro assoluto (non che "Ultima Thule" sia berutto, anzi. Anche questo è superiore a "Rebecca" come... tutto!!!!!) Ma vabbé, si fa facile: "Althaira" e "Ultima Thule" sono valentiniani e quando si legge che un libro porta questa firma si sa da subito che è un capolavoro.
RispondiEliminaLinda
Grazie dell'interessante recensione. Il mio romanzo preferito è però "Ultima Thule" e il mio racconto non so, sonoindecisa tra "Althaira" e "Soffio vitale" due indiscussi capolavori. E aspetto i prossimi romanzi wow!!!!!!!!
RispondiEliminaMarzia
Comprerò il libro. Certo che però concordo con gli altri fan..."Ultima Thule" non si batte: è troppo bello!
RispondiEliminaMonica
un 8 pieno... che dire... non ci resta che leggerlo appena possibile :-)
RispondiEliminaPaola
Un grazie a l Nostro per essere sempre così... issimo. :-)
RispondiEliminaPoi, anche se risulterò banale, vorrei dire che anch'io sono convinta che Valentini saprebbe rendere in modo mirabilmente superiore qualsiasi scritto. Del resto, è Valentini.
Elena
I due romanzi non sono equiparabili. (parlo di "Rebecca" e "Ultima Thule"). "Rebecca" è un bel libro ed effettivamente concordo con Valentini. Un romanzo di una spanna superiore a tantissimi che si scrivono oggi. Poi è ovvio che "Ultima Thule" sia un capolavoro ma stiamo parlando di ferro e cromo se capite cosa intendo. Certo, la profondità espressiva di Valentini mette i brividi e ti sembra davvero che le avventure antartiche del protagonista le vivi anche tu che sei il lettore. Fa parte del suo stile, della sua Arte. Vedete, anch'io sono convinta che il nostro caro scrittore sia un artista autentico. Sapeste quante volte ho sognato le pagine dei suoi libri e addirittura di poterlo incontrare dal vivo e discutere con lui per fargli un'intervista. L'altra volta, ad esempio l'ho visto all'Iperstanda da solo che si dirigeva verso i... oops, :-) bagni. Ero con Mariella, una mia amica dai tempi del liceo e gliel'ho indicato perché a lei ho prestato la mia copia di "Quattro ombre azzurre". Poi lo abbiamo rivisto con Antonella a un bar (ma non dirò quale) ma non ci siamo avvicinate anche se la mia amica voleva il suo autografo su un foglietto di carta (lei non ha comprato i suoi libri: preferisce leggere i miei....) ma non era il caso come giustamente più volte abbiamo discusso su questo blog. Valentini mi ricorda un magnifico uccello che deve essere libero di volare se vogliamo ammirarlo. Dove guarda (scrive?) gli altri non arrivano. E' praticamente come se volasse più in alto. Ma va lasciato volare. Deve vivere ed è giusto che abbia una sua vita privata con la donna che ama. "Rebecca" è uno splendido romanzo altro che vampiri, come direbbe il Nostro. "Ultima Thule" ma anche "Sull'oceano del Tempo", "Il cigno", "Althaira" e molti altri sono altro. Sono capolavori. Sono Valentini. Una buona domenica a tutti i fan e al Nostro :-)
RispondiEliminaSimona
Comprerò certamente il libro. Grazie signor Valentini della recensione
RispondiEliminaIvane
Non ho visto né fiction né letto il libro. Vedrò di acquistarlo.
RispondiEliminaVanessa
Ottima la sua recensione e apprezzabile il fatto di non rivelare il finale del libro. La cosa che mi piace di Lei, a parte le sue qualità di scrittore autentico, sono anche una certa umiltà e semplicità che le permette dis crivere di libri altrui (e quindi, se vogliamo, anche pubblicità indiretta) senza alcun problema. Non è come altri che farebbero di tutto per parlare di sè. Basterebbe questo, anche se non fosse l'artista che è, a farmi apprezzare questo blog. Complimenti.
RispondiEliminaStefania
Mmmm comprerò il libro!
RispondiEliminaFederica
La fiction è molto bella. Il romanzo l'ho trovato un pò retrò...
RispondiEliminaVincenza
Non seguo le fiction (le detesto) ma ho letto il bel romanzo. Che dire? Valentini ha ragione (ma ormai mi sto convincendo che, almeno in fatto di letteratura, è un'autorità indicussa. Quanto al finale, come dice Veronica, mi ha lasciato un senso di incompiuto. Credo anch'io che avrebbe saputo tratteggiarlo molto meglio Valentini oltre a... inumidire gli occhi delle sue lettrici come capita alla mia ragazza dopo aver letto certi suoi racconti ("La melodia del cuore" in primis) o "Ultima Thule". Valentini ha un modo tutto suo di scrivere.
RispondiEliminaMarco
Valentini rules!
RispondiEliminaSerena
"Rebecca" è un esempio perfetto di come si dovrebbe scrivere un romanzo. Molto equilibrato e molto buono. Per i tempi in cui fu scritto doveva risultare anche originale anche se adesso non sfigura (anzi!) al contronto con altri romanzi. Oggi però la trama può apparire scontata ma se andiamo a ben guardare molti romanzi moderni sono più che scontati ma non hanno la stessa profondità espressiva. Però non possiamo accostare il romanzo breve valentiniano a un'opera del genere per l'abisso sia strutturale (più sofisticata la modalità costruttiva di Valentini, per esempio) che di argomento. Il simbolismo, mica tanto velato, di Valentini nel suo romanzo finora pubblicato (e chissà i prossimi....) non ha eguali a mio parere nel panorama nazionale e anche altrove. Mi ricorda Dick ma come se fosse scritto da una donna. Voglio dire: Valentini coniuga in sè lo stile asciutto, diretto, a volte brutale dello scrivere da artista maschile con una sensibilità dolcemente velata e sensibilissima tipica di certe scrittrici (artiste, però, non quelle che parlottano di vampirelli e fatine) dei bei tempi che furono. Il tutto condito da una profondità poetica non indifferente che mi ricorda moltissimi poeti inglesi. Così dicendo sembrerebbe quasi che Valentini sia pedante anche se di profonda erudizione e che tuttavia non sia innovativo. Non è così e sarebbe un errore superficialissmo pensarlo. Il suo stile nn solo coniuga la sensibilità femminile dell'introspezione, la potenza maschile della parola e la poetica di un Gibran, ma anima queste qualità di un qualcosa che è tipicamente suo e fa parte della sua Arte. Valentini sembra quasi un grandissimo Scrittore/Poeta del passato redivivo ma rivolto verso il futuro. Ecco perché i suoi libri personalmente li considero degli instant classic. Scrivere in questo modo non è da tutti. Anzi è solo di Valentini. Guardate "Althaira": un capolavoro di Arte, poetica, precisione strutturale, semantica e dolcezza. Il tutto in poco più di venti pagine! E la stessa protagonista non è un caso, di sicuro, che sia desfritta in quel modo. "Althaira" è Valentini è la sua parte femminile anche se resta pur sempre maschile nel finale (perfetto, assolutamente perfetto) e in molte altre parti. E chi lo scrive un racconto così? Valentini! Certo, se avesse riscritto il finale di "Rebecca" certamente lo avrebbe migliorato pur se l'autrice era già notevole di suo. Ma penso che sarebbe stato distante dal resto del libro a meno di non rivederlo nel suo complesso. Sarebbe interessante, però, vedere Valentini cominciare una collaborazione con qualcun altro (chiunque: dargli uno scritto di un emergente lo umilierebbe perché Valentini saprebbe riscrivere anche Poe). Un po' come faceva Lovecraft che in molti casi riscriveva interi racconti di altri migliorandoli e dandogli la propria anima. Sarebbe interessante e magari l'argomento di una prossima tesi. Insomma: "Rebecca" è un ottimo lavoro e va lasciato così. Anche quello è un instant classic. quanto a Valentini beh... l'arte è...
RispondiEliminagli altri possono solo imitare ma non possimao confondere il Platino con il ferro.
Margherita
Penso che questo romanzo sia molto, molto bello. Ma che Valentini sia superiore soprattutto per la descrizione dei sentimenti e quella dei paesaggi. La modalità artistica di Valentini è praticamente fotografica. Ogni suo racconto sembra progettato a tavolino con una notevole sicurezza e capacità ma nello stesso tempo è spontaneo e molto profondo. Piacevolissimo. "Althaira", per esempio, si legge in un soffio. E non è da tutti. Non è solo perché non parliamo di un racconto, ma perché parliamo di qualcosa scritto da un uomo con un dono non comune: l'Arte. "Rebecca" è onesto, ma in certi punti è pesante da leggere. Invece, qualsiasi cosa scritta dal Nostro è dolcemente coinvolgente e parla quasi senza neanche far faticare il lettore. Se non è arte questa...
RispondiEliminaChiara
Ho ordinato il libro. Non avendolo ancora letto non posso fare paragoni. Molto bella la tesi di Margherita su Valentini. In effetti è quel che penspo anch'io. Un uomo molto, molto eccentrico e lo dico nel senso buono. Davvero non tutti possono essere al suo livello. Bella recensione, comunque. Una buona domenica a tutti!
RispondiEliminaFabio
Concordo con Chiara e Margherita. Valentini scrive. Gli altri scribacchiano. Comprerò il libro.
RispondiEliminaBarbara
Per Simona:
RispondiEliminabrava. Il Nostro va lasciato in pace. Altrimenti chi scrive e parla con noi, poi? Mister sei metri sopra terra? Ma per favore...
Margherita
Per Simona:
RispondiEliminacioè tu vedi qualche volta Valentini all'iper? Wow! Uff però io l'autografo lo vorrei.
Barbara
Margherita ha ragione. Valentini è un concentrato di Arte. Peccato che di persone così ce ne siano così poche in giro.
RispondiEliminaLara
Ormai sono d'accordo con Margherita e chi dice che il Nostro va lasciato in pace. Anche perché sono molto curiosa dei prossimi romanzi!!!!!!!!
RispondiEliminaGabriella
Se è per questo all'iper lo vedo spesso pure io dato che ci lavoro. Fa un effetto curioso vederlo ma confermo quanto a suo tempo scrisse la nostra Lea. Valentini è una persona sui generis già al primo sguardo. Non so definirlo, però. E' come se fosse sfuggente anche se quando l'ho visto io era sempre con Antonella. Un paio di volte erano entrambi in compagnia di un'altra ragazza, ma questo capita di rado diciamo in periodi di feste. Forse è una del comitato di lettura visto che mi sembra conoscere entrambi! O forse è un'amica di ANtonella visto che loro due chiacchierano e Valentini... contempla! :-) Però neanch'io mi sognerei mai di avvicinarlo. SIa perché è un uomo (e non una scrittrice...) sia perché poi non scriverebbe più su questo blog e ormai è il mio link preferito. Diciamo però che fa un certo effetto sapere che una persona così ti passa vicino. E' sempre strano accostare la persona a uno scritto. Va lasciato volare come ha detto bene qualcuno di voi.
RispondiEliminaLorenzo
Valentini è un mito!!!! Però Simobna ha fattobene. Ormai ne abbiamo parlato spesso. Però dev'essere bello vederlo e sapere chi è. Una buona domenica a tutti! :-)
RispondiEliminaGabriella
E' un bel romanzo!!!!!!
RispondiEliminaMara
Non ho letto né il libro né ho visto la serie televisiva per cui penso che lo cercherò in libreria. quanto al resto avevamo detto di non parlare delle "apparizioni2 del Nostro, no? Mi è molto piaciuto il commento di Margherita. E' un punto di vista che non avevao ancora considerato ma molto bello e anche, secondo me, non lontano dal vero. In effetti la sensibilità artistica valentiniana è molto bella e rara.
RispondiEliminaLaura
Per Margherita: ottimo il tuo commento.
RispondiElimina"Rebecca" è un romanzo che non ho mai letto e non sonor iuscita a trovarlo. Però cercherò di ordinarlo!
Grazie al Nostro come sempre per l'ottimo post!!!!
Cristina
W Valentini!!!!
RispondiEliminaMara
Penso che abbiate ragione un po' tutti. Valentini saprebbe scrivere molto meglio di chiunque altro. Però ha ragione anche Margherita: si tratta di romanzi differenti e non possono essere paragonati. Molto bello il nuovo post!
RispondiEliminaOrnella
Beh, non posso che essere d'accordo con la mia prof :-) :-) :-) :-)
RispondiEliminaMonia
Salve! Ho letto l'ultimo libro di questo scrittore e mi è piaciuto moltissimo a partire dal titolo. Penso che Sulle ali di Althaira sia un bellissimo volume anche se forse un tantino troppo corto. avrei visto bene almeno una decina di racconti. Quello che mi è piaciuto di più è il primo, senz'altro il più strano e intrigante. Non sapevo si rivolgesse a storie realmente pubblicate di Massimo Valentini in precedenza come mi pare di capire spulciando i post più vecchi ma devo dire che è molto ben fatto. Penso anche che questo scrittore possieda una specie di tocco magico, uno stile semplice ma complesso insieme che ti lascia con il fiato sospeso fino a quando non finisci il libro. Forse è anche per questo che i libri sembrano finire subito o sarà per l'impaginazione. L'altra storia che mi è piaciuto è Il canto della solitudine anche se parecchio trsite ma ha un fondo di verità. Bello anche I gabbiani di Althaira, davvero inusuale anche questo e La melodia del cuore mi ha fatto molta tenerezza soprattutto nelle scene più romantiche. Leyla sembra una favoletta però è piacevole. Nel complesso un libro certamente diverso da tanti altri e che mi fa ben sperare per il futuro. Non riesco a trovare questo Ultima Thule da nessuna parte anche se ne ho trovato la recensione in Rete e non mi fido di ordinarlo on line né alla vecchia casa editrice né ai siti. Ma è davvero così bello? Penso comprerò anche Quattro ombre azzurre anche se è fantascienza e devo dire che questo genere non mi ha mai attirata del tutto. Ho letto che ci sono due tesi universitarie su racconti di questo scrittore. Sembra fantastico!
RispondiEliminaSofia
Per lorenzo: tu lavori lì vicino? Ma scusate, ma non si era detto di non parlare più di queste cose?
RispondiEliminaEleonora
Per Lorenzo: ma tu Valentini lo vedi spesso? Cmq non so se sia il caso di dirlo quando lo incontriamo. E se non gradisse queste discussioni?
RispondiEliminaMarika
Allora, cari lettori e lettrici, quando la smetteremo di ciarlare sugli "avvistamenti" valentiniani? Possimao anche dirlo ma parlarne qui, sul suo blog, come se fossimo a una riunione tra fan prima della partita del cuore mis embra un assurdo. In fondo non dimentichiamo che Valentini se ne sta sulle sue mantenendo comunque un contatto con i suoi fan. Non dimentichiamo questo dettaglio perché npon vorreic he chiudesse il blog! Non voglio tirare le orecchie a nessuno, ci mancherebbe, ma solo farvi riflettere sulla questione. Qui non siamo in presenza del solito emergentello pieno di sé, ma di uno scrittore vero senza tanti grilli per la testa: basta leggere certi post per capirlo. Un po' di privacy che poi fa rima con rispetto. Tanto le cose che ci deve dire le dice e le nostre richieste sono sempre attentamente seguite. Non vi pare sufficiente? Suvvia!
RispondiEliminaMargherita
Ok ragazzi, basta con ste storie del io lo vedo qui tu lo vedi là. Ne abbiamo discusso abbastanza. Non vorrei che questo spazio fosse oscurato. A chi scrivo i commenti, poi? A i "geni" affermati o ai saputelli non affermati? Io ho bisogno di scrittori veri che scrivono roba vera non di fanfaluche. Please!
RispondiEliminaElisa
Per Elisa: questo è parlare :-)
RispondiEliminaElena
Sono assolutamente d'accordo con chi dire di limitare le chicchiere, anche se possono risultare perfino gradevoli e divertenti. Prima di tutto impariamo a rispettare la privacy del Nostro. Sono però certa che, in fondo, a Valentini non può dar noia più di tanto una tale curiosità neis upi confronti. Inf ondo anche questo è un modo per dimostrargli la nostra vicinanza. L'importante è non esagerare e mantenere sempre un atteggiamento educato!
RispondiEliminaElisa
Ma infatti il mio era solo un commento senza alcuna intenzione negativa, ve lo assicuro. Dicevo solo che Valentini è il mio scrittore preferito!
RispondiEliminaLorenzo
Ho finalmente trovato il romanzo. Lo leggereò a partire da stasera stessa!
RispondiEliminaBarbara
Ottimo post del Nostro e, come als olito, ottimo commento della professoressa Margherita. I miei complimenti!
RispondiEliminaSandra
Per Lorenzo:
RispondiEliminapenso che la tua buona fede sia stata capita da tutti, tranqui! Un saluto!
Lina
Beh, che dire? Valentini ormai è diventato una celebrità almeno tra noi. Però devo dire che ammiro la sua semplicità e la sua discrezione. Per fortuna non somiglia affatto alla quasi totalità degli 2emergenti" 0 "esordienti" che farebbero di tutto pur di apparire. E questa è una sua ulteriore qualità!
RispondiEliminaFrancesca
Penso che Valentini sia uno scrittore veramente completo. Sono molto curiosa di tante cose sulla sua vita e sulla sua futura serie di capolavori. Già che ci sono vorrei parlasse un pò dei prossimi racconti pubblicati. Magari, se può, nel prossimo post. Del tipo: una trama accennata, come sono nati, un'anticipazione, insomma!
RispondiEliminaSamantha
Ok ragazzi penso che abbiamo capito tutti il messaggio sulla vita privata del Nostro! Però un pochino di curiosità è normale, su! Comunque sono d'accordo: se Valentini avesse voluto avrebbe trovato il modo di risultare ovunque in rete invece non lo fa. Già questo basta a far capire il suo essere riservato!
RispondiEliminaElisa