Miei cari lettori e lettrici, vicini e lontani, benvenuti a questo nuovo post. L’argomento di oggi è duplice nel senso che non riguarda un romanzo o comunque solo lo “scrivere” inteso come letteratura ma anche la filmografia. Il perché è presto detto… Ho visto il recentissimo “Amabili resti” (The lovely Bones”) film che come molti di voi sapranno è stato tratto dall’omonimo romanzo di Alice Sebold di cui sono riuscito a leggere una versione, diciamo, condensata. Sebbene debba dire che l’autrice ha composto per questo romanzo una trama in verità non originalissima, si lascia leggere con piacere e, soprattutto, non presenta grosse pecche strutturali o di trama. Ora voi vi chiederete, perché parlare ANCHE del film e non solo del romanzo, essendo questo il blog di uno scrittore. Il motivo risiede nel fatto che è sempre utile evidenziare le differenze qualitative tra un romanzo e il film che ne è stato tratto anche perché il cinema è la cosiddetta “settima arte” e purtroppo anche questa è bistrattata, in tempi bui quali quelli in cui viviamo. In effetti, calando un velo pietoso sulla maggior parte del cinema italiano attuale (quasi mai tratto da libri, per di più…) e concentrandoci sulla produzione di oltre oceano, ho sempre trovato interessante comparare romanzi e film da essi tratti per scoprire come la maggior parte delle volte i film siano sempre inferiori alle loro “ispirazioni cartacee”. Difetti del video? Impossibilità di trasporre la ricchezza di un romanzo in poco meno di un paio d’ore di pellicola? Sicuramente è una delle cause. L’altra, però, risiede nell’indiscriminato potere degli sceneggiatori che ben di rado cercano soluzioni originali, preferendo puntare sugli effetti speciali piuttosto che sulla storia. Ad ogni modo sono molto pochi i film che seguono fedelmente il “copione” originale del romanzo. “Alien”, ne è un esempio (anche se non mancano alcune scene NON presenti nel film). “Il vecchio e il mare” di Hemingway ebbe come trasposizione cinematografica un film interpretato dall’allora famosissimo Spencer Tracy; una pellicola che fu una copia fedele all’originale. “2001 Odissea nello spazio”, tratto da un racconto breve di Arthur C. Clarke (“The sentinel”) fu invece il primo caso di sceneggiatura scritta di pari passo con il romanzo. Clarke, infatti, pubblicò il suo omonimo romanzo subito dopo l’uscita del grande capolavoro cinematografico. E come dimenticare “Blade Runner” tratto da “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” di P. K. Dick? Un raro esempio in cui il film è migliore del romanzo è, a mio parere, “Le pagine della nostra vita” tratto dall’omonimo libro di Sparks. Devo dire che la lettura del romanzo mi ha deluso ma il film, beh, è davvero bello come pochi (e infatti è uno dei miei preferiti…). L’elenco è lungo e potremmo continuare all’infinito con il risultato di farvi du palle così e non parlare di “Amabili Resti”. E allora andiamo a incominciare partendo dal romanzo. Susie Salmon è una ragazzina stuprata e uccisa da un killer seriale, ed è la protagonista di tutta la storia che infatti racconta in prima persona soffermandosi con precisione sugli avvenimenti seguenti alla sua morte. La scrittrice è abile nel tratteggiare una sorta di Paradiso chiamato “Il Cielo” dal quale la protagonista vede i parenti traumatizzati, mentre il suo assassino si prepara a uccidere di nuovo. Susie è generalmente incapace di interagire direttamente con la sua famiglia e nelle rarissime volte in cui i due mondi “combaciano” la trama è costruita in modo da lasciare sempre il dubbio che tale “incontro” sia avvenuto. Diciamo subito che il romanzo non è un capolavoro del genere (ha però riscosso un grande successo in patria) e le immagini fantastiche che l’autrice tratteggia sembrano avere una ricchezza inferiore alla pellicola (almeno a parere di chi scrive) ma resta il fatto che la Seabold è comunque lontana anni luce dalla faciloneria di certe autrici nostrane specializzate in Fantasy (infatti, il romanzo E’ UN FANTASY vero e proprio) e il suo stile è godibile quanto basta per non rimpiangere il prezzo del volume. (che, tra l’altro, non è neanche un mattone da 800 pagine…) Nel film di Peter Jackson il Paradiso Personale di Susie diventa una sorta di Limbo dove lei cerca in tutti i modi di non far sfuggire il suo assassino alla giustizia. La regia, pur non eccezionale, è abile come un’elegia, capace di recuperare lo spirito di una famiglia a pezzi per la perdita di una figlia poco più che adolescente. Jackson fa un salto nei suoi trascorsi di regista fantasy come “Il Signore degli Anelli” e questo si vede nelle bellissime immagini del Limbo, riprodotte in CGI (ma in modo decente e credibile) e negli stacchi temporali tra la vita-non vita di Susie e quella “terrena” del padre che continua la sua personale ricerca dell’assassino. Mark (il padre della ragazzina) la cercherà infatti per anni, seguito con instancabile zelo dalla figlia morta che non esita a inviargli piccoli segnali di una presenza mai del tutto sopita. La figura della madre, invece, si dimostra poco caratterizzata dal regista anche se la stella del film è certamente Susan Sarandon che qui dà prova di una straordinaria recitazione in chiave quasi semiseria (è la bislacca suocera del marito di lei) Ora, sia chiaro: questo film a me è piaciuto anche se, da buon scrittore, ho la pessima abitudine di guardare i film come se fossero romanzi individuandone eventuali prologhi, storie, capitoli, epiloghi e chi più ne ha più ne metta. Ripeto: mi è piaciuto ma, e questa è naturalmente un’impressione personale, il film non decolla più di tanto. La bellezza di certe immagini fantastiche non riesce a sollevare le figure degli attori da una certa piattezza di fondo, evidentemente stereotipata, come quella dello stesso Stanley Tucci, maniaco seriale dall’aspetto mite e gentile che ha come hobby (e forse lavoro) quello di costruire bellissime case di bambole. Ecco, qui sta il difetto del film: la scarsa introspezione psicologica dei personaggi. Chi ha avito modo di leggere le vite di tanti SK saprà che spesso questi mostri umani hanno un aspetto insignificante (senza maschere fatte di pelle umana alla “Venerdì 13” per intenderci) ma ovviamente il loro vissuto è molto più profondo di quello delineato per il serial killer del film in questione. Così è per la madre di Susie, una donna abbastanza meschina in quanto pianta baracca e burattini per fuggire dall’ossessione del marito di scovare l’autore del fattaccio. Il finale è poetico (non struggente…) e ben fatto e sono molto belle le frasi che Susie dice, tratte direttamente dal libro. Diciamo subito che il film non supera il libro però sembra “quasi” ricostruirlo tra frammenti in cui si coglie l’emergenza affettiva e quei luoghi che la voce fuori campo di Susie ricomprende come in un eterno ritorno senza ritorno esemplificato dal fatto che la polizia NON riuscirà a scoprire il Serial Killer che nel film rimane ucciso per un volere del Destino (letteralmente) quasi una legge del contrappasso dantesco le cui possibilità e poteri sono superiori alle decisone umane, giuste o ingiuste che siano. Nel complesso assegno un bel “8” ma con riserva. Quella, cioè, che se avete visto o intendete vedere questa pellicola non dimenticate di leggere ANCHE il romanzo la cui parte migliore è certamente il capitolo finale dove gli “amabili resti”, il ricordi di una vita troppo breve eppure vissuta con tutta la gaiezza della fanciullezza, ci ricordano le uniche cose che possiamo portarci dietro dopo questa grande avventura chiamata vita: i sentimenti. Sono questi, infatti, i soli valori che rendono amabile il nostro vissuto!
Massimo Valentini
Ho visto questo film e l'ho trovato gradevole anche se a tratti inquietante. Interessante però la sua recensione. Trovo che quando a fare certe cose siano persone addette al ramo (scrittori o registi) la loro opinione vada considerata sempre prima di quella degli altri. Complimenti!
RispondiEliminaSerena
Cioè, non mi dite che Valentini ha visto questo film????? L'ho visto anch'ioooo! Ma quando? E siamo stati nella stessa sala? Ma signor Valentini le dica queste cose così le chiediamo l'autografo sul biglietto!!!!
RispondiEliminaMarika
L'ho visto pure io ma non ho letto il romanzo. Lo cercherò! Però è suggestivo pensare di poter essere stati a qualche "fila di posti" di distanza dal tuo scrittore preferito!
RispondiEliminaMirella
visto e apprezzato (non il romanzo, purtroppo, ma mi darò da fare se lo consiglia lei). certo che io non saprei cogliere certe differenze però i suoi post sonos empre molto esauienti e ben scritti. Come als olito, complimenti. :-)
RispondiEliminaStella
La mia ragazza voleva convincermi a vederlo ma ho risposto nisba! Però il libro forse lo compro. Molto bella la sua recenione. E' apprezzabile il suo impegno a recensire tutto quel che fa a beneficio di noi lettori. Grazie!
RispondiEliminaFranco
Il film io l'ho seguito con piacere. Bellissime le immagini fantastiche e le confesso che ho pensato al suo "Althaira" quando le ho viste. Sarebbe bellissimo se fosse lei lo sceneggiatore, o meglio, l'autore di un libro da cui un grande regista potrebbe trarre un film. Penso a Cameron (meglio puntare al meglio, no?) e ad uno qualsiasi dei suoi racconti! Ma vi immaginate che sarebbe "Ultima Thule" by Cameron based upon the novel "Ultima Thule" by Massimo Valentini? ALtro che Titanic! Allora si che lo andrei a vedere migliaia di volte! Come al solito il post è bello. Lei è sempre il migliore!
RispondiEliminaMartha
Io l'ho trovato bello e ben confezionato. Mi aspettavo un horror in verità e invece un trovato un film gradevole. Non sapevo fosse tratto da un romanzo e neanche che il regista fosse quello del "Signore degli anelli". Bellissimo il suo post e soprattutto interessante! Mi piacerebbe vedere qualcosa tratto da qualcuno dei suoi racconti, penso sarebbero delle grandi cose. Ma ha ragione: nulla ftto in Italia dove alla fine ripropongono sempre fiction e film sugli stessi argomenti (non sempre ma quasi). Per esempio, io immagino che Spielberg o lo stesso Cameron di Avatar, Titanic farebbero deglis plendidi film su "Il cigno" o magari "Althaira". Anzi, proprio questo racconto (ma perché non pensare alla "Melodia del cuore"?) sarebbe uno stupendo film!
RispondiEliminaViviana
Bello il film, bello il suo post! E bello sarebbe "Ultima thule" tratto dal suo libro che andrei a vedere e rivedere e rivedere e rivedere all'infinito!
RispondiEliminaBarbara
Non l'ho visto ma se oggi c'è ancora nelle sale andrò di sicuro. Grazie per l'interessante recensione. Penso che comprerò pure il romanzo!!!
RispondiEliminaVincenza
Ho visto oggi il film solo perché il Nostro lo ha recensito, ma purtroppo non sono riuscita a trovare il libro. Io non ne capisco molto di cinema (non sono una scrittrice o una critica) ma confermo la bellezza di certe scene che penso siano poi quelle cui allude Valentini. Però mi hanno fatto pensare, se devo essere sincera, certe cose già osservate da altri fan. cioè: come sarebbero le opere valentiniane sul Grande Schermo? dipende dal regista (e dallo sceneggiatore) ma cetrto il materiale di partenza è ottimo. A volte mi fermo a pensare che bello sarebbe avere, oltre ai suoi libri, anche tutti i suoi film.
RispondiEliminaEleonora
Ho visto il film. Mi è piaciuto ma sono favorevolmente impressionata da quanto dicono Barbara, viviana e Martha... Sul serio: "Ultima Thule" girato da James Cameron sarebbe bellissimo. Ci pensate? quelle pagine struggenti e poetiche farebbero sognare milioni di persone in tutto il mondo!
RispondiEliminaMargherita (Cosenza)
Scusate l'ot ma penso sia poco simpatico "aspettare al varco" Valentini anche se frequenta gli stessi posti di noi fan. Ho visto il film e posso dire di averlo visto sul serio. Ci sono andata sabato scorso. Sono stata emozionata, certo, e sono stata tentata anch'io di chiedergli un autografo, ma ho messo in moto il cervello. VOglio dire: mi sono messa nei suoi panni e in quelli di Antonella. Si stavano vedendo il film, si facevano i fatti loro e mi sarebbe dispiaciuto rompergli le scatole soprattutto in considerazione della discrezione del nostro idolo. E dato che non mi sembra una persona stile "So figo, so bello e c'ho pure il pisello" (scusate l'ardire) mi sono accontentata di spostarmi di fila e stare dietro a loro. Certo, mi ha fatto impressione (positiva) stare vicino a uno che è capace di tirare fuori "Althaira" o "Soffio vitale" mentre altri, pur famosi, scribacchiano da imbrattacarte fesserie per gente che non sa e non vuole leggere sul serio. Del resto, seduti accanto a me c'erano due deficenti che sbottavano sciocchezze al cellulare nell'intervallo prendendo in giro il finale del film a loro dire troppo superstizioso. Capisco bene l'ardore di un fan o di una fan nei confronti del proprio cantante/scrittore preferito, ma c'è gente e gente. Valentini sta bene così com'è altrimenti sapremmo molta più roba su di lui di quanto lui stesso voglia dirci. Senza offesa per nessuno/a, ma io preferisco sapere che esiste e che anch'io, nel mio piccolo, contribuisco a farlo conoscere. E poco importa se non ho un ragazzo che gli somiglia o la copia firmata. A volte la gente è troppo simbolizzata quando non ne ha i meriti. Sono la maggioranza. Però lasciamo ai simboli veri la propria libertà di essere e in attesa di leggere i nuovissimi romanzi, aspetto i gabbiani delle stelle. So che il prossimo anno saranno pubblicati, ma io posso già dire di averli visti!
RispondiEliminaStella
Penso di averlo visto io Valentini anche perché ormai la foto sui libri c'è e in rete si trova qualcosina. Il film era al Garden e penso di avere avvistato i nostri eroi - era in dolce compagnia :-) - seduti a un tavolino di fronte al bar in attesa che iniziasse la proiezione. Ovviamente avrei voluto avvicinarmi e conoscerli dal vivo, ma qualcuno me lo ha impedito (Marcello... he he he he). Sono stata fortunata? Forse. Però credo sia più giusto dare la possibilità a chi è semplice e geniale di starsene tranquillo al cinema con la fidanzata di tanto in tanto! Il mio caro Mark è un cantante e mi scoccia quando fa le foto che le fan. Mi sono messa nei panni di Anto (scusa se ti do del tu). Certo, non c'è nulla di grave e lo dice una che si è abituata (o per si o per forza, come si dice...) però, però, però... un film da soli se lo meritano, no? Che dite voi? Un bacione affettuoso a tutti e un saluto al padrone di casa!
RispondiEliminaFrancesca
Sarebbe bellissimo vedere qualcosa di valentiniano al cinema. Ma quale regista saprebbe farlo? Ha ragione Valentini quando dice che in Italia è meglio il velo pietoso... diciamo all'estero ma il nome di Cameron è scontato. Io direi Peter Hyams o lo stesso regista di amabili Resti. Perché no? Quanto ai racconti: tutti e nessuno. Valentini è SEMPRE bravo, quindi...
RispondiEliminaSonia
Non ho visto il film ma ho letto il libro. Preferisco "Althaira", però, anche se il genere è diverso. Lo stile della Seabold mi sembra un po' troppo commerciale!
RispondiEliminaSamuele
Io una volta gli ho stretto la mano in Casa Editrice durante una presentazione di "Ultima Thule". C'era anche Antonella.
RispondiEliminaPs: sembra bello il film. Se domani c'è lo vedo!
Erica
Vedrò il film!
RispondiEliminaStefano
Secondo me il film è molto bello. Mi è piaciuta soprattutto l'immagine delle navi in bottiglia giganti che s'infrangevano sugli scogli quando il padre di lei rompeva i modellini. cmq Valentini è un grande. Bellissima recensione! complimenti!
RispondiEliminaLina
Sono d'accordo con Francesca, ovviamente!
RispondiEliminaPs: bride oblige ;-)
Marcello
Bella recensione! Vedrò il film
RispondiEliminaPaolo
Sarebbe bello passare una giornata con il nostro autore preferito e sapere tutto sui suoi gusti e su come scrive i suoi libri. Penso che questo sia un normale desiderio dei fan di tutto il mondo quando possono vedere da vicino i propri artisti! Tuttavia credo che nel caso specifico sarebbe stato meglio lasciar perdere. Dopotutto non mi sembra che Valentini sia un uomo che voglia farsi notare.
RispondiEliminaAngela
Io posso dire di vedere Valentini molto spesso essendo di Castrolibero. Ma non mi sono mai sognata di fermarlo e chiedergli l'autografo. Mi sembra una persona schiva!
RispondiEliminaPs: "Amabili Resti" è un film piacevolissimo ma non so cogliere i dettagli come Valentini, ovviamente. Però lo consiglio!
Lea
BEh, direi che i racconti sono più difficili da trasporre al cinema rispetto a un romanzo. COme si farebbe per esempio con "Il canto della solitudine"? Quella è una vera poesia (perfetta!!!) forse "Ultima Thule", in effetti!
RispondiEliminaMaria Pia
Io direi "La linea del Tempo". Secondo me sarebbe suggestiva come storia!
RispondiEliminaAnna
Parafrasando una nota pubblicità del recente passato, potrei dire che ciò che scrive Valentini sia "per molti ma non per tutti"! Parliamoci chiaro: non scrive storielline destinate al pubblico più commerciali ma racconti e storie che fanno riflettere. Quindi non tutte sarebbero posponibili al cinema e comunque non da tutti i registi. Fare il nome di Cameron è più di moda che altro. Al mondo esistono altri registi di talento, con tutto il rispetto. Però "Ultima Thule" sarebbe un bellissimo film, come anche "Sull'oceano del Tempo" (oggi il gotico va di moda...)
RispondiEliminaSandra
Non penso che Valentini sarebbe così facile da "tradurre" in film. Guardate che una cosa è scrivere una storia fruibile dalla massa un'altra trasporre "Soffio Vitale". Non voglio certo dire che sarebbe impossibile, esistono moltissimi film complicati, ma di certo servirebbe oltre a un eccellente regista e ottimi attori anche la volontà di fare un progetto del genere. Concordo con Valentini sull'affermazione circa il cinema italiano. Quindi si dovrebbe guardare all'estero. Ma cosa? A me è piaciuto molto "Sfera" tratto da un romanzo di Crichton (si scrive in questo modo?) ma non "Gurassic Park di Spielberg, troppi effetti speciali, e parliamo di Spielberg!!!! Quindi nons erse solo l'idea ma anche volontà e obiettività. Cmq direi anchio il romanzo. Certo che però anche "LA melodia del cuore" sarebbe un film mitico!!!
RispondiEliminaElisa
Bellissimo film e bellissima recensione! Vedere Valentini dal vivo? Sarebbe bello stringergli la mano, certo! Ma non scocciarlo mentre se ne sta per i fatti suoi. Però in una presentazione una foto si potrebbe chiedere! :-)
RispondiEliminaKatia
Non parliamo di vedere o meno Valentini dal vivo, per favore, che qui ho le studentesse che propendono per il subito, subito, così lo vediamo dal vivo sul serio...;-) Interessante però la proposta di portare al cinema le sue opere. Ecco, io adoro tutto quel che ha scritto il Nostro ma è troppo facile pensare al bellissimo "Ultima Thule" come soggetto ideale per un film. (ovvio che lo è, intendiamoci...) Io però aspetterei la Seconda Generazione. Ho idea che sarebbe qualcosa di assolutamente eccezionale. Penso, ad esempio, alle affermazioni dello stesso Valentini sul romanzo dickiano del gruppo, il secondo. E dal lato cinematografico, Dick mi sa di "Blade Runner" ma anche "Minority Report", "Screamers", "Un oscuro scrutare"... Allora, dico io: come sarebbe uno di questi romanzi in mano a Ridley Scott con un novello Harrison ford e una sceneggiatura che segua il più fedelmente posssibile il romanzo valentiniano? Certo, non potrebbe farlo quasi nessuno in Italia! Tra i nostri più grandi registi vedrei Tornatore, ma non ha mai trattato temi come quelli valentiniani e probabilmente non sarebbe neanche interessato. Inoltre non possiamo dire che i testi del Nostro siano temi semplici. Insomma: una cosa è "Ho voglia di un caffé" un'altra "Blade Runner" o un "Ultima Thule" (per non parlare dei prossimi di cui non si sa neanche il titolo...)
RispondiEliminaE scusate se è poco!!!
Margherita
Margherita
Non l'ho visto ma non credo m'interessi il genere. Il libro potrebbe essere bello, però. Cercherò di trovarlo. Intanto grazie per la recensione!
RispondiEliminaRiccardo
Bel film!
RispondiEliminaPer il resto... Tornatore...? Naaa, vi prego!
Fabio
d'acordo con chi dice che la privacy è tutto! Anche se credo che ancora Valentini possa permettersi un relativo anonimato. Ma se, come gli auguro, dovesse diventare noto? E poi non vedo niente di che a richiedere un autografo a un artista, scusate. Basta non esagerare e rispettare il prossimo!
RispondiEliminaLara
Perfettamente d'accordo: la vita privata va lasciata da parte. Certo, mi piacerebbe essere come Valentini :-)
RispondiEliminaLorenzo
Per Lea...
RispondiEliminaLo vedi spesso? Però! Non è che puoi raccontarci qualcosa? ina,ina, ina. almeno?
Cristina
secondo me state un pochino esagerando. Chi pubblica è consapevole che il suo pubblico sarà sempre interessato alla ua vita,a nche privata. Certo, l'invadenza non pemia e di certo valentini è fin troppo discreto a differenza di tanti altri! Ma stringere una mano non è la stessa cosa che fare chissàche, no?
RispondiEliminaOrnella
Gustosa la scenetta di Farnacesca e Marcello ;-) Siete mitici ragazzi!!!!
RispondiEliminaquanto al resto, sarebbe piaciuto anche a me conoscere dipersona Valentini ma anche altri artisti. Però io non sono una fanatica di autografi e più che altro mi piacerebbe presenziare a una sua presentazione.
Mara
Scusate, ma a questo punto urge una spiegazione. e' ovvio che nel mio commento di prima ero scherzosa e certo non mi sognerei di rompere le scatole a nessuno! Credo di essere una persona rispettosa della privacy altrui e comunque un autografo lo chiedono tutti e non è certamente un reato. E nonpenso che una persona intelligente come Valentini o Antonella se la sarebbero presa. Basta comportarsi con tatto e educazione,non vi pare?
RispondiEliminaMarika
Ho visto questo film ed è molto grazioso. effettivamente mi è sembrato nella media ma non sapevo fosse tratto d aun film. io sono stata attratta unicamente dalla locandina. Grazie al nostro Valentini come alsolito della bella recensione. quanto ai suoi racconti io vorrei tanto vedere "Althaira" sul grande schermo. e' bellissimo, certamente quello che preferisco di più in assoluto!
RispondiEliminaFederica
Piacerebbe anche a me vedere qualcosa di Valentini portato sul grande schermo e non avrei che l'imbarazzo della scelta. A me però piace moltissimo "Althaira" che trovo una storia originale e molto curiosa. Decisamente non è un racconto alla portata di tutti. Vedrei quindi questo al cinema.
RispondiEliminaMaria
Sono d'accord con Federica: "Althaira" è la storia più bella che abbia letto di Valentini. Al cinema sarebbe un film molto curioso e avrei già il protagonista: Deep! Per interpretare "Althaira" invece non saprei. Certo dovrebbe essere una donna di grande carisma!
RispondiEliminaLinda
Io Valentini non lo seccherei al cinema però mi piacerebbe conoscerlo di persona, in una presentazione.
RispondiEliminaGiada
Quoto Federica.
RispondiElimina"ALTHAIRA" è un racconto di stupefacente bellezza. Io quindi vorrei vedere questo!
Marzia
L'ho visto e lo trovo uln film delizioso. Grzie comunque della recensione. Vorrei però sapere che ne pensa Valentini di "Avatar", se lo ha visto e come lo giudica....
RispondiEliminaMonica
Su ragazze non scaldiamoci troppo. Una cosa è chiedere un autografo un'altra è essere invadenti. Cmq io Valentini l'ho visto diverse volte (gne gne gne...;-) ) Al Gioacchino da Fiore, a Rende. Lì ha presentato "Ultima Thule" e poi è tornato per illustrare le immagini della sua spedizione. chiamatemi miss fortuna , lo so, ma è proprio così! ;-) Però l'autografo non glile'ho chiesto per due motivi. Il primo è perché ero imbarazzata (c'era un sacco di gente con lui al tavolo dei relatori) e l'altro per paura che le mie compagne mi prendessero in giro. c'era anche Antonella con lui ed altri. Ma mentre Valentini quando parla risulta sempre molto convincente non mi è piaciuta affatto la giornalista che ha fatto da moderatrice. Secondo me fuori posto e poco brava. Quanto al cinema che dirvi? "Althaira" naturalmente, ma anche "Soffio Vitale".
RispondiEliminaSimona
Beh, io non ho mai chiesto un autografo in vita mia a nessuno. E non lo farei neanche per Valentini, senza offesa. Questo non perché non lo giudico un bravo scrittore ma perché non è nel mio stile chiedere autografi a nessuno. (mi vergogno e li giudico inutili. Solo in un caso lo chiederei: su una copia di un suo libro, ch poi mi sembra il luogo più adatto dove apporre la firma dell'autore.
RispondiEliminaSamantha
Per Cristina...
RispondiEliminaGuarda, non c'è molto da dire. Castrolibero non è grandissima e la zona dove si muove, che non dirò per ovvie ragioni di rispetto verso di lui, sono sempre quelle. Un paio di volte gli sono passata parecchio vicina quando dovevo fare commissioni in farmacia o a un piccolo supermercato della zona, ma non mi sono mai permessa di fermarlo per strada, non è nel mio stile fare una cosa del genere. A vederlo così, dal vivo non sembra neanche uno scrittore. Voglio dire, una persona normale. Veste abbastanza bene, spesso abbinato, e ha una faccia simpatica che inspira una certa calma di fondo. L'ho visto un paio di volte in farmacia e ha una voce suadente e profonda, che incanta. Sembra gentile ma per i fatti suoi. Non so come spiegarti, ma sembra allo stesso tempo vicino e lontano da chi si rivolge. Non che la se tiri, assolutamente (mi è sembrato educato e garbato) ma è discreto e quasi sfuggente. Una volta, però, ho sentito una delle farmaciste chiedergli di un suo libro (credo sia "sulle ali di Althaira") e lui ha risposto con garbo si ma anche con una specie di fretta che lo ha fatto defilare. Insomma un comportamento ben diverso da certi emergenti che pensano di avere il mondo in mano solo per aver scritto un solo libro. Nel complesso una persona che si fa i fatti suoi e che non ama appaire; ecco perché non gli chiderei un autografo al cinema o in altri posti. Vivi e lascia vivere, insomma.
Lea
Salve a tutti, sono nuova di qui. Ho visto anch'io "Amabili Resti" e mi è piaciuto. Compli a raffica per il blog. Vedrò di cercare i suoi libri.
RispondiEliminaIvane
Valentini è una persona discreta: quindi lasciamolo in pace, cinema o non cinema. Quanto a un film tratto dalle sue cose? Sarebbe troppo facile chiedere a gran voce "Althaira", una delle storie più originali, se non la più originale, che abbia mai letto. Impossibile muovere critiche a questo racconto, davvero curioso, anticonformista e degno di una mente geniale. Tra l'altro molto belle le attenzioni ai dettagli del nostro scrittore. A parte che parla di suoi libri effettivamente esistenti, ma accenna anche alla "Melodia del cuore" che poi è presente nel libro. Che dire? Valentini è molto bravo. Però al cinema vedrei tutto. Semmai l'importante è che il film sia fatto bene e con bravura per sottolineare la bellezza dei suoi scritti.
RispondiEliminaVanessa
Io Valentini l'ho visto una volta a una presentazione a Rende per la giornata mondial del libro. All'epoca c'era solo "Alfa e Omega" e parlava accanto a un giornalista di cui non ricordo il nome che aveva scritto un libro di mafia. Vista l'occasione era vestito con giacca e cravatta ed era molto professionale. Ho comprato in uell'occasione la mia copia del suo primo libro che conservo ancora ora e dicui apprezzo molto i singolari disegni presenti nel testo, oltre ai racconti.
RispondiEliminaStefania
Io non l'ho mai visto dal vivo e ovviamente la nostra prof ci bacchetta quando se ne parla. Lei infatti adora molto la letteratura e debbo dire, senza ombra di dubbio, che ha conribuito a farne una sorta di "mito" qui da noi. Penso che il suo racconto più originale sia "Althaira" ma questo non toglie che ci siano vette bellissisme anche in "Soffio Vitale", "Ultima Thule" e "Sull'oceano del tempo".
RispondiEliminaChiara
Non mi aspettavo nulla di diverso della descrizione di Lea sul nostro scrittore che si conferma come sempre una persona più sfuggente di tanti suoi colleghi. Una cosa che ho notato, ad esempio, è che non famolti annunci di presentazioni, forse per evitare l'eccessivo contatto con gente che alla lunga può risultare invadente. Di queste cose se ne è parlato spesso tra noi e quindi non mi dilungherò. Però convengo che è un atteggiamento assai poco ortodosso in un'era quale quella in cui viviamo, tutta tesa all'immagine a tutti i costi. Un pochino come i reality. I miei amici più stretti, e a questo punto anche voi, avrà capito che io detesto i reality (e quasi tutta la trash music/tv proposta di continuo non solo nel nostro paese). E' mia ferma convinzione che la vera innovazione sia cosa molto ma molto rara e non basta soltanto avere una bella voce né studiare, che pure serve per affinare le proprie capacità. Però io nella mia vita (ho 40 primavere sulle spalle) ho visto parecchi gruppi musicali e partecipato anche a selezioni presso una nota agenzia italiana, sita al cosiddetto Nord (alias Sud dell'Europa). Un lavoro gratificante, che mi andava bene, lo stipendio non era da buttare, e avevo quasi potere decisionale. e' stato il miglior lavoro che potessi fare dal punto di vista economico. Dico "quasi" perché visionavo le "nuove leve" ma era tutta gente, uomini e donne, che in gergo definiamo "soggetti senza alcun talento". In compenso avevano una bella voce, qualcuno studiava chitarra classica e conoscevano tantissime canzoni a memoria. Il problema è però che mancavano di originalità. Ma molti di questi erano critturati. Cosa che hai reality abbonda (la scarsa originalità). Perché questo preambolo? Perché tutti costoro, nessuno escluso, arrivava convinto/a di essere la nuova rivelazione dell'anno. Beh, ne volete sapere una? A mio giudizio, solo tre avevano talento e non sono stati scelti. Motivo? non sarebbero piaciuti alla gente! Ecco come vedo Valentini e ne interpreto il comportamento. chi fa da cassa di risonanza con parenti e amici (e fidanzata, fidanzato) di norma è privo di talento. Chi invece è nato per una forma d'arte, quale che sia, pensa sempre e solo a quella. Forse, Valentini, fa lo stesso.
RispondiEliminaMarcello
Che Valentini sia un tantinello per i fatti suoi lo si sapeva. ecco perché non credo sia giuto seccarlo. e direi che è anche fortunato: fosse stato molto noto avrei visto la cosa più ardua!
RispondiEliminaSamuele
Meglio essere discfreti che fanfaroni. AL mondo di questi ultimi ne esistono fin troppi e io ne ho piene le tasche, Diciamo quelle) di gente da rasmissione televisiva tanto insulsa quanto famosa. Chissà se faranno mai qualche programma TV dedicato alla poesia. Sono certo che Valentini non parteciperebbe mai!
RispondiEliminaRiccardo
Il fascino di uno scrittore si misura anche e soprattutto dal carattere. E io penso che siano più "seri" quegli artisti, noti o meno, che abbiano sia fascino che riservatezza. Ad esempio, sono pochi quelli di cui non si conosce vita, morte e prodigi (o presunti tali) incluse moglie fidanzati e amichette. Io prediligo chi mantiene la propria vita privata fuori dalla ribalta. E sebbene mi piacerebbe avere un autografo di Valentini preferisco pensare che il suo comportamento sarà sempre in questo modo. CHe poi è il migliore.
RispondiEliminaSonia
Come non essere d'accordo con il nostro Marcello?
RispondiEliminaDel resto oggi assistiamo un po' ovunque all'abbrutimento di tantissimi, se non tutti, dei valori più "solidi". Perfetti inetti ascendono le luci della ribalta senza avere il benché minimo merito e il resto del sistema facilita la premiazione del furbetto, dell'inetto ma raccomandato che incontra oggi il favore e non il rimprovero di larga parte della popolazione. Il fenomeno è complesso e certo non si può ridurre a un mero commento sul blog ragion per cui, e anche per non andare troppo fuori tema, mi limito a vederla solo dalla parte di una lettrice di libri. 30 anni fa c'era una diversa selezione dui testi e, pur se alcuni "grandi" hanno pagato per pubblicare scrivere un libro non era cosa da tutti. Esistevano delle regole ed era necessario una certa cultura e tecnica di fondo. Oggi no. Oggi si trova il "libro" dell'escort (che non ha scritto ma si è fatta scrivere, spesso da un professionista del giornalismo) e quello del galletto da reality che a stento mette la propria firma sugli autografi. Se a ciò aggiungiamo che gran parte della gente per leggere acquista libri dedicati ai teenager (e magari ha 30 anni...) avete ottenuto la frittata. Ecco che poi sono rari i veri talenti e che, quando esistono, non sempre sono riconosciuti. Certo, "de gustibus non disputandum est" ma è anche vero che ciò che è ARTE si riconosce e la frase "è negli occhi di chi guarda" sa di ipocrisia se usata da molte esponenti del cosiddetto contesto pseudoculturale medio.
Margherita
Quoto Sonia al 1000 per 1000!
RispondiEliminaElisa
Sonia ha ragione. E' proprio questo che differenzia un artista "genuino" da uno fittizio, più dedito all'immagine che non alla vera sostanza!
RispondiEliminaStella
Bene, del film abbiamo discusso. Ora mi piacerebbe chiedere una cosa al Nostro, una cosa su di lui o meglio, prima che insorgiate e mi diciate "sso fatti suoi ;-)" vorrei chiedere: Qualcosa sulla sua produzione ma non stralci o magari capitoli (e sottolineo magari...) ma il suo modo di giudicare la propria scrittura, la difficoltà tipica di un uomo che sembra seguire più l'ispirazione che il mercato, cose di questo tipo. sono molto curiosa e l'aver scelto Valentini come numero perfetto per chiudere il cerchio della mia tesi mi ha fatto apprezzare la terrificante bellezza di quel che scrive e che sembra pensare. Ecco, vorrei farle questa domanda. Ci sarà tempo per le recensioni, pur apprezzatissime e i suoi deliziosi manuali semiseri. Ma io, da umile lettrice e ormai fan, vorrei conoscere cosa prova un artista quando crea un mondo fittizio di cui è il solo artefice!
RispondiEliminaLa consapevolezza die ssere cioè animato da qualcosa di più di quel che muove le persone "comuni". Ho riletto il suo "Althaira", un capolavoro, un terrificante racconto se vogliamo che come al solito segue fedelmente il suo modo di scrivere: un messaggio nella storia. Come tuttii veri artisti lei è quello che parla e lo fa tramite la parola scritta ma non quella che si legge. Quello lo poassiamo fare tutti, io, il mio ragazzo, i miei docenti, il mondo. Lei lo fa con le emozioni che fa emergere in chi sa leggere ciò che scrive. Apprezzo moltissimo questo suo lato creativo e, forse sobillata dalla mia prof, vorrei cercare di comprendere cosa si nasconde dietro uno dei suoi libri.
Chiara
Premesso che sto rileggendo "Althaira2 e vorrei chiederle una cosa forse banale: ma questa storia è quel che davvero le succede quando è in crisi creativa? E' affidabile come pezzo della sua vita o è semplicemente uscita dalla sua bellissima fantasia? A volte lo rileggo spesso, più degli altri testi (a parte "Il canto della solitudine" perché mi fa troppo piangere e che rileggo quando voglio emozionarmi) e quando leggo qeul finale maestoso mi vengono i brividi. e mi piacerebbe tantissimo scrivere come fa lei.
RispondiEliminaAngela
Non è che si potrebbe leggere un pochino di sue considerazioni personali sull'arte dello scrivere?
RispondiEliminaSto pensando di seguire un corso di scrittura creativa ma ho il dubbio se servano oppure no.
Simona
Penso che la mia cara Chiara stia per finire la tesi e per cominciare lo studio dei suoi racconti. Ah, altra cosa... Presto se ne aggiungerà un'altra su di lei. Ma penso farà la tesi su "Quattro ombre azzurre". Potrebbe essere così gentile da seguire entrambe, magari con un solo post? Tanto non servirebbe subito, c'è ancora tempo. Mi scusi per la seccatura, ovviamente.
RispondiEliminaMargherita
Beh mi unisco anch'io al coro. Non è semplicissimo trovare qualcuno che si mostra così accondiscendente con i propri lettori. Di norma, anche nei siti dei "famosi" la gente riceve le solite risposte. Valentini invece fa una certa "considerazione personalizzata" dei propri lettori. Questo gli fa onore. Ad ogni modo, nonostante le recensioni, godibilissime, e anche i vari pezzi satirico/umoristici, preferisco di gran lunga quelli in cui parla della propria scrittura. Forse alcuni storceranno il naso, magari nuovi lettori o semplici curiosi, però per noi "fidelizzati" la cosa è più importante. Non so voi altri, però...
RispondiEliminaRiccardo
A me per esempio, piacerebbe sapere perché i nuovi lavori saranno solo romanzi. E magari sapere in che cosa, anche senza dare in pasto a noi fan materiale inedito, quali sono le differenze tra la prima e la seconda generazione, a grandi linee. Ho notato che Valentini scrive e divulga molto bene. Ecco, mi piacerebbe saperne di più di tali aspetti...
RispondiEliminaGabriella
Attenti a non esagerare. Gli artisti sono gelosi delle proprie cose inedite... :-)
RispondiEliminaElena
X Simona:
RispondiEliminaScrittura creativa? Per la miseria lascia perdere. Il talento bisogna avere non la tecnica. Quella si acquisisce dopo. Non sto dicendo che tu non lo abbia, sia chiaro, anzi chiarissimo, dico solo che non serve andare a scrivere con locuzioni perfette concetti banali. Che poi quelli che arrivano, in massima parte scrivono non solo cose banali ma lo fanno ANCHE in modo banale è un altro discorso. Meritocrazia nella Terra delle Carrube (per dirla alla Valentini) è un concetto alieno.
Marcello
Sarebbe bello sapere il lato creativo del nostro scrittore. Cmq grazie per qualsiasi cosa deciderà di postare.
RispondiEliminaElisa
Buongiorno!!!!
RispondiEliminaSig. Valentini come al solito tanti complimenti per il Suo post sempre molto interessante :-) Io purtroppo non ho nè letto il libro nè visto il film... Ma appena possibile andrò in libreria a comprarlo... Mi fido molto del Suo giudizio :-)
Paola
Oggi ho rivisto il video di "Sulle ali di Althaira" e nonostante l'avessi più volte già fatto nei giorni scorsi mi sono emozionata ancora. E' davvero bellissimo!!!
RispondiEliminaVolevo inoltre rispondere a Marcello in merito alla canzone ispirata a "Logica di mercato" (non mi è stato possibile farlo prima). Capisco gli impegni e gli impedimenti (immagino sia davvero uno stress!)... ma sono super curiosa... quando la ultimerete? Sarà possibile per noi fans ascoltarla? Che genere sarà? Se puoi rispondi per favore, se non puoi capirò. Credo comunque che anche gli altri la vorrebbero sentire...
E poi: cara prof Margherita, ma ho capito bene? Ci sarà una seconda tesi sul Nostro grandissimo Valentini?
E' una bellissima notizia!!! Scusatemi tanto per le tante domande di oggi.
Veronica
X la sig.na Veronica:
RispondiEliminaIl fatto è che la sottoscritta, che il mio caro matito chiama "La dama dalla bocca larga" :-) tra i suoi tanti difetti ha anche quello di odiare letteralmente l'imbarbarimento cultural-popolare che incombe in Italia come all'estero. E qui, parlo ovviamente a titolo prsonale, non ho ancora incontrato uno scrittore come Valentini. Non è una sviolinata e neanche la "botta" tirata via senza cognizione di causa. Per diletto e spesso per lavoro, a parte i saggi, leggo parecchi libri ogni mese. (una decina, anche se non lunghissimi) e sinceramente non ho trovato paragoni con lo stile, le trame, i contenuti e l'originalità valentiniane. I più, non solo emergenti, si limitano a buttare giù copie di copie di copie di copie di ciò che chiede il mercato. Ed ecco l'abbondare di angeli, fate, folletti, trolls, storielline sul tram e roba del genere. Non ho nulla contro il mercato ma ne ho contro l'appiattimento della creatività artistica. La gente dimentica che anche se tecnicamente fare lo scrittore o il cantante o qualunque mestiere è relativamente semplice dal punto di vista dell'apprendimento tecnico, il talento non s'impara. E soprattutto, non si dovrebbe MAI scrivere perché si vuol dire qualcosa ma perché si HA da dire qualcosa. Una frase che Valentini ha usato un paio di volte e che è la mia bibbia quanto a letterartura. Cavoli, "Althaira", "Il canto della solitudine", "Ultima Thule", "Soffio vitale" "I gabbiani di Althaira" e tanti, tanti altri... non sono commerciali. NON LO SONO e non sono neanche le solite lagne di emergenti (e affermati) che si piangono addosso con storie incentrate su shock a tutti i costi. Alla mia analisi personale sono ARTE. Quella vera. Folle, Creativa, Eccentrica, Paradossale, ma arte. E da quanto mi risulta, non esistono raccontini lunghi una pagintta o dieci milioni di fogli in rete a suo nome. Non esistono storielline da giardino (cioè da spiaggia) buttate lì solo per dire: "Io scrivo e sono ganzo!". C'è qualcosa, in quello che fa, che parla non solo di sé ma del mondo che si porta dietro. Un qualcosa che non ha chiunque ma che molti possono detestare perché non lo posiedono; ecco perché ho sempre detto che non farà successo (ma spero di sbagliarmi su questo). Perché chi è davvero emblema dell'arte non è capito. Io stessa non capisco cosa si nasconda dietro certe riflessioni nella "Melodia del cuore", o alcune tra le sue Poesie in Prosa alla Poe. E che cos'è davvero "Althaira"? ecco il bello. Il mistero. Le leggi stasera e ti sembra dicano una cosa, le leggi tra un mese e scopri altri dettagli. E' come guardare un mondo intero che cambia sempre. Valentini scrive tutto come se fosse un'unica grande poesia. Ma scrive racconti e ora romanzi. Non so se abbia inventato uno stile nuovo, ma so che è uno di pochi. Uno di quegli avventurieri nubiani, come si legge nel distico che campeggia sul "Cigno", che hanno esplorato il "mare delle tenebre". E di questo entusiasmo ho parlato, e parlo, aille mie più affezionate studentesse. E una di queste, Monia, ha scelto "Il mondo delle bambole" come oggetto della propria tesi.
Margherita
X Veronica
RispondiEliminaLa canzone esiste in forma di progetto e ne stiamopreparandoil testo cercando di analizzare il racconto a livello di contenuti. E' lo stesso stiamo facendo per altre cose. come è nello stile della nostra band sarà rock, oviamente, e penso la canteremo presto in Germania (almeno se sarà pronta). Per ora non vorrei dire di più ma ti fornirò altri dettagli presto!!!!
Marcello
Bella recensione! E belli soprattutto il film e il romanzo, profondo senza cadere troppo in sentimentalismi.
RispondiElimina