Spesso molte persone mi chiedono quale sia il segreto, se ne esiste uno, per scrivere una storia realmente evocativa e quando io rispondo loro che il cuore è l'ultima delle cose che serva si mostrano perplesse. Molti scambiano il Talento per l'anima, forse perchè sono tante quelle false interviste fatte ad autori nostrani più o meno noti che affermano senza mezzi termini di essere quasi toccati dalla grazia divina, di scrivere seguendo i battiti del proprio cuore e robe del genere. Inutile dire che chi sciorina queste frasi è un ingenuo se non un perfetto mentecatto della penna. Lo dico chiaro e tondo: chi scrive col cuore e "ascoltando i battiti delle proprie emozioni" non è uno scrittore, ma una persona senza talento. Le emozioni, da sole, non hanno valore perchè se cominci una storia senza aver mai letto altro che i soliti noti, scriverai probabilmente qualcosa di scontato e talmente noioso da rasentare il ridicolo. Perchè? Perché non si può scrivere un Fantasy avendo letto solo Tolkien e poco altro. Senza contare che spesso l'aspirante scrittore dovrebbe rivolgersi a narrativa di un certo livello. La comune e inflazionata frase che recita come leggere sia un'attività sempre edificante non potrebbe essere più falsa specie se chi deve leggere è un aspirante scrittore o scrittrice. Una cosa è leggere autori riconosciuti come autentici autori, altra è leggere la solita brodaglia riscaldata che la pubblicità presenta di volta in volta come "rivelazioni", "geni della penna" e quant'altro. Ecco perchè vi dico: NON leggete indiscriminatamente i libri ma cercate di fare vostre quelle regole fondamentali che un buon lettore dovrebbe seguire sempre:
1) Il libro tal dei tali è un classico? Non serve pescare il tomo cecoslovacco dell'autore morto suicida del 1933, basta anche leggere un autore riconosciuto come valido a livello di Critica nel 2004...
2) Di questo romanzo/racconto ho letto molte recensioni?
3) La trama del libro è simile/ispirata da quella di altri romanzi molto noti? Se è così NON compratelo. Spesso si tratta di libri-fotocopia.
4) Leggete sempre l'aletta di copertina, la quarta, sfogliate le prime pagine. Se si è lettori esperti basta anche una sola occhiata per capire il tono del libro.
5) Non seguite le mode, specie se lanciate dalle majors...
6) Non è certo un peccato mortale se adorate il Fantasy ma, prima di approdare a quello italiano, costola neanche tanto buona di quello anglosassone, non leggete solo Tolkien. Il Fantasy non è solo Tolkien, il Fantasy è un genere vastissimo. Esistono molti ottimi Fantasy, per esempio quelli della Bradley o della Le Guin. Leggete e documentatevi molto sui titoli da scegliere.
So bene che si tratta di regolette empiriche ma almeno è un buon inizio. Se volete scrivere è importante documentarsi e per uno scrittore la documentazione più efficace è sempre ottima narrativa non quella che già di partenza COPIA quella valida. E non sta scritto da nessuna parte che la tecnica non serva o che sporchi "le emozioni"... La realtà dei fatti è che nessuno, neanche i più grandi scrittori di sempre, hanno mai potuto affrancarsi dalla tecnica. Attenzione però: la Tecnica, da sola, non conta nulla. Puoi scrivere un romanzo dopo aver frequentato la migliore scuola del mondo studiando notte e giorno e comporre una storia senza nessuna attrattiva, priva della capacità di far sognare il lettore. E’ questa la vera e propria truffa di chi organizza corsi del genere attirando i gonzi convinti che, così, diventeranno ricchi & famosi. Ma anche il Talento, se non è usato al meglio delle proprie possibilità, ti farà scrivere storie senza valore anche se nel confronto tra le due visioni meglio un talento senza tecnica che una tecnica senza talento. Talento & Tecnica, ricordatevi questo mantra. Questo, è il solo “segreto” che differenzia un artista autentico (non solo della parola scritta) da un tizio che scrive (o dipinge, o suona, o disegna). Ed è curioso che moltissima gente non pensi a quello che effettivamente è un punto di vista talmente vero da rasentare l’ovvietà. Volete qualche esempio? Leonardo Da Vinci e gli artisti più noti del Rinascimento trascorrevano ore a eseguire dissezioni su cadaveri nel tentativo di studiare al meglio possibile vene, capillari, forma e grana della pelle da riprodurre poi con i loro quadri e le loro statue. Certo, un Leonardo possiede anche il Talento, perché senza di esso sarebbe inutile fare a pezzi mille cadaveri. Per usare un paragone, pensate al Talento come all’argilla che il vasaio conosce alla perfezione, ma che deve imparare a modellare per poter esplicare la forma dell’opera definitiva.
Il celebre Uomo Vitruviano di Leonardo. |
E qual è il segreto del vero artista/scrittore? Nessuno possiede la regola aurea universale, perchè ogni scrittore deve arrivarci da sé. Non esistono scorciatoie né raccomandazioni. Il Talento, quello vero, non è qualcosa che si possa descrivere, tuttavia è qualcosa che si può educare. Leggere tanto, non aver fretta di pubblicare, osservare le grandi opere altrui (NON COPIARLE!) e poi camminare da soli affinando pian piano il proprio stile è un buon consiglio. Ecco perché si dovrebbe cominciare prima leggendo, poi scrivendo frasi sconnesse, poi racconti e solo dopo romanzi. Considerate anche che quando vi dedicherete ai vostri primi romanzi dovrete vederli come sperimentali. E' quel che ho fatto io. Il mio talento è stato la molla inconscia di leggere sempre, a qualsiasi ora, in compagnia di un’immaginazione che non è mai stata fermata da niente. Poco alla volta quell’immaginazione (io la chiamo Capacità Immaginifica) mi ha fatto scrivere le prime storie, i primi racconti e poi i romanzi.
L'ispirazione artistica
Cancellare, scrivere, gettare via… tutto questo comporta tempo e fatica. Non si può scrivere un romanzo scopiazzato da Tolkien e pretendere di pubblicarlo perché lo abbiamo scritto col cuore! Se ti piace Tolkien non lo devi copiare: lo devi amare. Quando cominci a scrivere, poi, devi cercare di imitarne lo stile, ma NON di copiarne la trama. Lo stile NON è la storia: è ciò che la crea. E lo si segue non solo leggendo e rileggendo le opere che ti piacciono, ma anche quelle che non ti piacciono. Come sa chi mi segue fin dai miei esordi, io lasciai da parte i miei primi racconti per tantissimi anni. Non pensavo neanche di pubblicarli e il mio primo libro, “Alfa e Omega”, fu pubblicato per caso, quando conobbi il responsabile di una C.E. che mi chiese, incuriosito, cosa scrivessi. Da allora sono trascorsi molti anni e il mio stile è andato evolvendo col tempo.
L'importanza delle parole
Le parole sono per l’artista/scrittore l’equivalente dei colori di un pittore. Non vanno usate a caso, non vanno sprecate: devono essere queste a dare a chi legge il senso di quel romanzo, quel racconto, quella poesia. Nessuno scrittore usa le parole a casaccio, tranne quegli autori senza talento che pensano che usare linguaggi aulici serva a dare a chi legge l’illusione di un bellissimo romanzo. Tali sono gran parte degli scribacchini odierni, non importa da quanti milioni di copie vendute, che infatti sono spesso costruiti a tavolino dalle majors. Una frase eccessivamente retorica è utile quanto una coppa di champagne a un naufrago su un’isola deserta. Il lettore attento ne avverte subito l’inconsistenza perché
la vera bellezza è figlia dell’economia delle forme e la vera eleganza dell’arte è sempre una conseguenza dell’arte stessa e non il fine.
Con questo voglio dire che quando si legge una frase davvero evocativa, potente, è perché quella frase scatena nella mente di chi legge una serie di sensazioni che fanno provare il sense of wonder di cui abbiamo già parlato in passato. Ecco cosa dice, allo stesso proposito, David Gerrold:
la vera bellezza è figlia dell’economia delle forme e la vera eleganza dell’arte è sempre una conseguenza dell’arte stessa e non il fine.
Con questo voglio dire che quando si legge una frase davvero evocativa, potente, è perché quella frase scatena nella mente di chi legge una serie di sensazioni che fanno provare il sense of wonder di cui abbiamo già parlato in passato. Ecco cosa dice, allo stesso proposito, David Gerrold:
“Concentratevi sulla precisione. Non preoccupatevi di costruire belle frasi. La bellezza nasce dal significato, non dal linguaggio. L’accuratezza è lo stile più efficace che esista.”
Per chi non lo sapesse Gerrold è uno scrittore di fantascienza. La sua SF non è quella spicciola, da quattro soldi, che anche negli States va per la maggiore. La sua è vera poesia trasformata in prosa, molto simile a quella di Simak. La sua opera più famosa è forse il ciclo de La Guerra contro gli Chtorr. La sua carriera lo ha visto anche sceneggiatore per Star Trek e direi quindi che l’amico non è esattamente l’ultimo degli scemi. Gerrold è anche famoso per aver detto a chiare lettere che i due motivi che hanno fatto di lui uno scrittore e non qualcos’altro erano la rabbia e la paura. Rabbia verso il suo primo insegnante secondo il quale non sarebbe mai diventato uno scrittore e paura di non riuscire a scrivere abbastanza. Anche Gerrold, ed è stata per me una piacevole scoperta, parla dell’importanza delle parole.
Lo scrittore di SF David Gerrold |
Secondo Gerrold chiunque voglia essere un vero scrittore deve considerare i primi dieci romanzi che scrive come semplice allenamento. Se vengono pubblicati bene, ma era solo uno scaldare i muscoli, se vengono rifiutati non importa, era solo far pratica. Sono contento di aver scoperto un altro scrittore, uno vero, che ha pensato bene di ricorrere al romanzo vero e proprio non come un punto d’arrivo o un punto d’inizio, ma come a uno strumento. Per quanto riguarda me, la mia Seconda Generazione è la fase sperimentale dei miei romanzi, quando cioè decisi che il tempo della mia Prima Generazione era finito e che avrei dovuto guardare oltre se non volevo ammuffire e scrivere sempre le stesse cose. In altre parole, se volevo davvero evolvermi. Ve ne accorgerete quando leggerete “Primus”. E’ questo al momento il mio romanzo più fantasioso, folle, distante da qualsiasi cosa abbia mai scritto e pubblicato. Mi è servito per cercare una mia dimensione esplicativa, imparare da me stesso, usare ciò che ho imparato per creare qualcosa di inequivocabilmente mio e, spero, innovativo. Ma se la teoria di Gerrold è realista, devo ancora farne di strada. Ecco perché al momento sto scrivendo “Sensum” e poi, il quarto romanzo della serie. Questa è la mia risposta a quanti di voi mi hanno chiesto cosa sia il Talento e cosa serva per scrivere un libro. Talento & Tecnica. Con il primo ci nasci, con la seconda ci cresci. Perché questo è il solo modo, secondo me, di imparare a volare come Gabbiani delle Stelle.
Massimo Valentini
prendo nota! ;)
RispondiEliminaBella, bellissima discussione. Devo rifletterci bene, ma
RispondiEliminaVorrei prima interagire con gli altri fan.
Sofia
Bellissimo post, davvero bello. Fa la sua porca figura direi specie se lo confrontiamo con l'assente tecnica del Sommo Moccia
RispondiEliminaMarica
Ciao Cooksappe, benvenuta!
RispondiEliminaChiara
Che poi e' la differenza tra i romanzi che ti fanno sognare e quelli che,ti fanno piangere... Per il fatto che ci hai buttato i soldi!!!
RispondiEliminaMartha
Come in tutte le forme di espressione umana anche in quella della narrativa il vero talento è raro ed è difficile da trovare, anche tra gli addetti ai lavori, autentica passione. Il punto di vista qui espresso mi pare abbastanza romantico, non me ne voglia il Nostro, anche se assolutamente esatto per quanto riguarda l'aspetto teorico. Dico questo perchè sono molti, non solo scrittori ma "artisti" o sedicenti tali in genere, a pensare solo e soltanto al lato economico e non anche a quello estetico. Altrimenti perchè, non solo da noi, si pubblicherebbero i libri delle varie Meyer e Melissa P? Io non sono bigotta meglio dirlo subito. Ho letto, e apprezzato, la Lolita di Nabokoff e, anche se un po' schifata, Justine di De Sade. Però quella, brutta o bella che sia, è arte ma non la trovo nelle farsesche storielline della P e neanche nelle trivialità da quattro soldi dei vampirelli adolescenti descritti come pallide figure dei loro illlustri antenati letterari.
RispondiEliminaBianca
E' sempre più labile ormai la presenza dei romanzi di un certo tipo, sostituiti da una forma d'accatto di narrativa semplicistica che mira allo scandalo più che al pensiero. Il libro è ormai morto anche se non mancano opere degne e riflessive. Per quanto mi riguarda io preferisco i classici. almeno sono libri autentici. Bello il suo pensiero e lodevole. E' per queste cose che la leggo e la ammiro.
RispondiEliminaGabriella
Ha ragione le volte in cui afferma che spesso le recensioni "ufficili" sono tutte fasulle e aggiungo dicendo che a me sembrano né più né meno che descrizioni ossequainti volute dalle varie industrie del libro. Ormai sono i bloggers di un certo livello regalano al loro pubblico recensioni autentiche. Uno di questi è lei. Grazie di scrivere
RispondiEliminaMarica
Bel ragionamento, ma non avevo dubbi, e ottime le sue recensioni.
RispondiEliminaSara
Non ci ho capito tanto ma mi piace come suona
RispondiEliminaSilvietta
Visione bellissima la sua di cosa significhi scrivere. Ma oggi sono davvero pochi quelli che pensano alla parola scritta come a un'arte, salvo poi parlarne a sproposito nei talk show televisivi senza peraltro capirne nulla
RispondiEliminaMargherita
Come al solito trovo molta saggezza in quel che dice. Lei abitua bene i suoi lettori. Mi spiace che altrettanto non faccia l'industria dell'oggetto-libro in genere.
RispondiEliminaEliana
Questo è uno dei pochi posti dove il mio animo da lettore impenitente possa trovarsi felice. Ottimo post, come sempre, direi
RispondiEliminaRiccardo
Bello!
RispondiEliminaViky
Bianca molti dei cosiddetti scrittori odierni sono costruiti a tavolino! Sono falsi fino alle ossa, come poi si vede leggendo i loro libri. Hai presente i vari premi letterari? Sono come Sanremo...
RispondiEliminaViviana
Una delle cose che più mi piace di lei, rispetto a siti di altri scrittori "fuori dal coro", è il suo essere un po' distaccato da un genere, quello della narrativa hard-boiled che solo di primo istante può piacermi ma che poi mi annoia. Il suo pensiero, invece, è sempre raffinato, quasi vezzoso, a volte giocoso ma sempre serio. Mi piace
RispondiEliminaRoberta
Quando visito una qualsiasi libreria e vedo lo spreco di carta che è servita per stampare certe orribili schifezze penso tristemente che sarebbe meglio che molti non scrivessero. Ne guadagnerebbe la vera narrativa e anche i lettori. Grazie di esistere
RispondiEliminaMarcella
Questa sarebbe la strada migliore e anche la più sensata per arrivare a comporre un romanzo. Ma diciamo che questo ragionamento può essere valido per lei e molto poco per altri. Moccia a quanti romanzi è arrivato? Eppure...
RispondiEliminaStefania
Tutto ciò mi fa esere ancora più curiosa riguardo a "Primus"...
RispondiEliminaSandra
Verissimo. Ma scrivere, lei lo sa bene, è un'arte. Scribacchiare invece è cosa da tutti. Peccato che poi li pubblichino ed esista gente che idolatra pure certe capre della penna! Una volta mi regalarono "Io sono Dio"di Faletti... Meglio che non dica nulla, va!
RispondiEliminaPaolo
Il suo ragionamento può senz'altro essere applicato senza timore di perdere nulla anche alla musica. Il mondo è alla rovescia e le capre vincono Sanremo, i bravi vincono un biglietto di sola andata verso il Nulla.
RispondiEliminaMarcello
E vogliamo parlare di certi premi letterari assegnati a tavolino? Salvo poi ritrattazioni assortite, è ovvio. Peccato che ormai le varie dichiarazioni sono tutte uscite e non sia rimasto nulla di autentico a descrivere belle storie e romanzi di valore. Salvo pochi casi di genio non indifferente tra i quali anche la sua produzione che ame piace tantissimo.
RispondiEliminaLoredana
Oggi parlare di libri orrendi è come sparare sulla Croce Rossa: facilissimo tanti ne esistono. Parlare di buoni libri, invece, è complesso. Apprezzo tanto le sue recensioni, serie o caustiche sono sempre delle grandi verità
RispondiEliminaSonia
Detesto profondamente i vampiri glitterosi della Meyer, una delel autrici che a me sembra davvero paradossale come possa piacere. Capirei la Rice, che pure è commerciale, mqa come si fa a farsi piacere delle storie assolutamente lontane da qualsiasi concetto di bellezza letteraria?
RispondiEliminaMonia
Adoro i suoi post! Ma proprio tanto! ;-)
RispondiEliminaJessica
X Loredana
RispondiEliminaChe ormai i premi letterari non è che poi potessimo definirli "affidabili" non ci piove. Ho fatto l'errore di acquistare un romanzo ornato della miticha fascetta "vincitore di..." tre volte. Non rivelerò i titoli ma vi assicuro che sono notissimi. E non vi ho trovato nulla. In compenso mi sono ritrovato col portafgli più leggero. Bella cosa
Franco
Ottimo ragionamento
RispondiEliminaSamuele
Val dalle tue parole traspare una passione autentica per la parola scritta. Ne sono contento. Anche per questo leggo i tuoi libri
RispondiEliminaLorenzo
E dire che moltissimi aspiranti auoti oggi credono veramente che si possa campare scrivendo. Beh, forse se scrive robetta Fantasy d'accatto, ma non so. Credo che in questo Paese conti molto la parolina e poco l'arte
RispondiEliminaEleonora
Per questo leggo i suoi bellissimi libri! Grande Val!
RispondiEliminaAzzurra
Cosa dire se non che sono d'accordo con lei?
RispondiEliminaLinda
Oggettivamente il suo ragionamento e' perfetto. Incredibile come pero' oggi si pensi a un libro solo come "prodotto di mercato" e non come a un'opera dell'ingegno e della creativita' dell'autore.
RispondiEliminaStella
Carine le regolette per orientarsi a scegliere un libro. Ma immagino intenda i libri editi dalle grandi case editrici, perche' quelli pubblicati dalle piccole non godono di una distribuzione capillare ed e' un peccato... Perche' I vari noti si e gli esordienti no?
RispondiEliminaElena
Verissimo... Leggere pessimi libri non e' una buona idea ma io penso che al di la' del marketing per leggere bene si debba essere capaci di leggere tantissimo ed e' ormai noto che gli italiani si fanno spesso fregare dalle fascette sui libri
RispondiEliminaAnna
Continuo a essere curiosa su Primus...
RispondiEliminaOrnella
Bellissimo post. E grazie delle dritte!!!
RispondiEliminaDiana
Il motivo per il quale da noi non si legge e' il fatto che a ben guardare l'offerta italica e' limitata. E' anche vero che visto la generica scarsa qualita' e' un bene... Parlo del Fantasy e dei soliti romanzetti vincitori di premi e premiucci scelti a tavolino...
RispondiEliminaGrazia
Verissimo! Leggere bene, non leggere tutto. Ancora mi pento di aver a suo tempo acquistato «Seta» di Baricco...
RispondiEliminaCristina
X Franco...
RispondiEliminaI premi letterari sono da sempre decisi da fattori diversi della qualita' di un libro...
Barbara
Ragione e sentimento insomma. Mi piace!
RispondiEliminaVincenza
Sono contenta che lei esista!
RispondiEliminaLaura
Per Grazia: non sono d'accordo. L'offerta italiana sulle librerie e' anche troppo copiosa. Semmai la noia e' che in massima parte sono libri che andrebbero destinati al macero e non parlo solo dei fantasy ma di tutti quei titoli scribacchiati da vippastri e affini. Veri insulti al termine "libro".
RispondiEliminaSara
Si legge poco e a cavoli da noi...
RispondiEliminaMarco
Scrivere non e' da tutti. Ma vallo a dire a Faletti hi hi hi hi
RispondiEliminaFranca
Premi letterari? Io non ho mai letto libri premiati non,chiedetemi per quale motivo... Sara' che forse i titoli di solito non mi piacciono. Non so
RispondiEliminaVanessa
Adoro Val!!!!!
RispondiEliminaMirella
Ah, sono d'accordissima con lei, Val. E non dimentichiamo i casi letterari... Mai visto un caso letterario e acquistato il libro!
RispondiEliminaIvane
Concordo!
RispondiEliminaMarzia
Splendido il suo punto di vista. Superfluo dire che condivido alla grande!
RispondiEliminaAngela
Ma certo che moltissimi si fanno fregare dalle fascette sui libri, Anna! Fascette che son tutto ma non affidabili basti pensare a quel che disse Fazi della fonta fascetta.da.tre milioni do copie sul primo libro di Melissa P hi hi hi
RispondiEliminaLoredana
I casi letterari sono costruiti dal primo all'ultimo e non e' un segreto x nessuno.
RispondiEliminaMaria
Bel post... Forse tanto romantico e idealista. Fosse cosi x tutti invece... Invecw ormai io non credo piu' agli editori mecenati! Lei ha ragione.Val, ma e' anche uno dei pochi scrittori veri. Gli altri non so.
RispondiEliminaLaura
Condivido
RispondiEliminaMarzia
Laura cred anch'io Val sia uno dei pochi ma forse solo perche' x fortuna o sfortuna pubblica npn a pagamento ma con un piccolo editore free. Se pubblicasse con una grande? Poi sarebbero altre logiche e io voglio che i suoi libri siano sempre veri se capisci cosa a intendo!
RispondiEliminaSimona
I casi letterari? Forse volevi dire i FALSI letterari!
RispondiEliminaSamantha
Mai creduto alle fascette sui libri della P...
RispondiEliminaGaia
Per Gabriella che preferisce i classici...
RispondiEliminaAnch'io ma esistono anche bei libri. Cerca tra quelli meno pubblicizzati
Federica
I casi letterari sono spesso solo specchietti per le allodole e ok, ma non dimentichiamo i libri della vanity press, cioe' di chi paga per pubblicare. Il novanta per cento e' pietoso!
RispondiEliminaSofia
Valentini ha ragione da stravendere sul talento e sulla tecnica e dep resto non dimentichiamo che il sapere, modi di vivere e persino di dire e non parlo solo di saggi... I romanzi, i veri romanzi,sono libri seri e importanti. Come sacrosantemente dice Valentini SEMPRE, leggere e' fondamentale ma e' importante leggere libri veri, cioe' di qualita' non porcheria spacciate per libri. La gente e' sensibile a certe cose, guardate i lucchetti sui ponti ovunque! Non dico certo che il pubblico beve tutto ma e' anche vero che i libri fanno la loro parte per creare menti e comportamenti. E cosa vediamo? Premi letterari falsi dati a libri mediocri che non sonp narrativa ma storielle commerciali costruite a tavolino, fantasy da quattro soldi, cavolate dove adulti vanno con ragazze giovanissime
RispondiEliminama scritti in modo politicamente credibile? Allora leggo Topolino, almeno non devo leggere di ballerini che si denudano con lauree in Astrofisica... Ma per favore!!!!!
Bianca
Tecnica e talento... Ottimo argomento. Mi piacerebbe sapere che ne pensano i mocciosi... Hahahahah
RispondiEliminaLea
Ormai i libri sono in buona parte paccottiglia che oggi la leggi e domani la getti via vedi certi titoli come Acciaio...
RispondiEliminaAnna
Le librerie sono ormai come,i supermercati: libei fatti in serie come fossero tante confezioni di mousse pronte da consumare ma non da apprezzare.
RispondiEliminaMargherita (Rende)
Post romantico e idealista manco x niente, Laura!!!! L'argomento e' serio e molto buono. Certo e' idealista, basta vedere certi libretti da nulla che pubblicano oggi, ma ha ragione al 100%
RispondiEliminaStella
Che al limite, cara Margherita, la mousse e' buona...
RispondiEliminaFrancesca
Lea cara, i mocciosi non pensano mica. No, no, loro lovvano!!!!!
RispondiEliminaGiada
Bianca, comincio seriamente ad amarti quando dici certe cose!
RispondiEliminaMarcello
Per quanto dice Sofia sulla stampa a pagamento:
RispondiEliminaSono d'accordo con te e infatti la vanity press e' al novanta% robaccia anche se non sempre e' cosi'. Del resto non solo chi pubbkica a pagamento, basti guardare i libriccini insulsi di veline e volti noti della televisione.
Maria Pia
Cara Stella,
RispondiEliminaMica io mi sognavo di criticare Val, che ti credi? La mia e' un'osservazione su quanto sia saggio il suo modo di vedere la parola scritta. Guarda che io sono fan da una vita!
Laura
Libri validi ne fanno anche oggi anche se son pochi.
RispondiEliminaStefania
Non e' solo la narrativa ma ogni settore creativo in generale, specie la musica. Perche' quelli usciti dai talent show musicali sarebbero artisti? Quanti, uno su dieci?
RispondiEliminaSerena
Stavo pensando che sarebbe carino scrivere un post con i consigli "furbi" per cercare e acquistare libri validi invece delle sole. Cosa ne dici Val?
RispondiEliminaMariella
Idealista? Romantico? E perche' Stella non pensi cosi'? Io adoro i suoi libri perche' sono diversi dagli altri e, guarda caso, anche molto romantici!
RispondiEliminaAngela
Anna, parli di "Acciaio" delle Avallone, vero? Io non so, non mi ha attratta. Nonostante le recensioni sdolcinate ho letto anche mokte critiche. E cmq x principio mio dubito dei libri (o delle canzoni) premiate.
RispondiEliminaFranca
La verita' e' che serve un certo senso critico anche per scegliere nuivi libri da leggere e magari fare orecchio da mercante alle pubblicita' Scegliere usando il proprio istinto, non pensate anche voi?
RispondiEliminaViviana
A me i libri della pompa, scusate l'espressione, fanno incazzare come una scimmia! Li considero vere e proprie mancanze di rispetto verso il pubblico che poi e' quello che fa pro sp er are una larga fascia di editori e autori da nulla. Perche' devo spendere anche un solo euro per il libro della escort o del faccendiere pluripregiudicato solo perche' fa fico? Che hanno da dire, quali perle di verita'?
RispondiEliminaMauro
Ragazzi i buoni libri sono come il vino buono... Da assaporare e da difendere dai tentativi di copia a buon mercato. Trovo illuminante la frase di Val su Tolkien. Grande!!!!!
RispondiEliminaGabriella
Adoro cio' ke scrive lei, sempre!!!!!!!!
RispondiEliminaSilvietta
Laura, io concordo con le tue idee ma noi dobbiamo seguire e proteggere i buoni libri e Val scrive bellissimi libri!!!!
RispondiEliminaAzzurra
Viviana l'istinto e ' una buona cosa ma serve anche occhi aperti e sfogliare bene i libri. Conosco una manica di gente che compra libri seguendo mode senza mai fare altro che leggere le fascette...
RispondiEliminaMonia
Ciao a tutti mi chiamo Carla e sono nuova di questo blog. Volevo fare i miei compli all'autore per il bel "Gabbiani delle stelle". Il racconto che preferisco e' "La donna che sussurra nel vento".
RispondiEliminabaci a tutti i fan
Carla
Siamo ospiti di un blog "per bene" e quindi Mauro non rispondo su quali perle di saggezza esprimono i libretti delle varie baldracche e coglioni del mondo dello sciobitch o, pardon, sciobisnes...
RispondiEliminaPaolo
Ma certo Franca. Romanzo che definire leggibile va bene ma definire da superpremio e' una sciocchezza megagalattica!
RispondiEliminaAnna
Io poi Tolkien lo trovo noioso come pochi!!!!!!!
RispondiEliminaSara
Il fun club e' d'accordo con voi altri fan!!!!
RispondiEliminaMargherita
Gabriella, ricordo che Val ha scritto di non apprezzare Tolkien per le trame ma di considerarne buona la tecnica. Secondo me Tolkien e' un bravo autore, di certo anni luce migliori se confrontato con quelli che poi lo,hanno copiato, non solo italici writers. Pero' non amo il genere Fantasu, sa troppo di storiella da bambini. Questo e' solo il mio parere, pero' streghe, fatine, elfi e magie mi fanno dormire che e' un piacere!
RispondiEliminaSonia
Io penso seriamente che pochi scrittori possono davvero essere definiti artisti. I libri di Val li ho letti quasi tutti tranne i primi due. Aspetto il nuovo romanzo con ansia!
RispondiEliminaChiara
Ciao Carla!!! Se ami i bei libri questo e il posto giusto per te!
RispondiEliminaKatia
Beh d'altronde non e' che possiamo pretendere che tutti i libri sono arte purissima al 100%! Anche se ormai il 90% dei titoli e' sterco al 100%!
RispondiEliminaRiccardo
Ciao Carla! Bacio!!!
RispondiEliminaMonica
Gabriella, cara, Val e' Val!
RispondiEliminaFederica