Incolti e ineruditi lettori, come voi ben sapete leggo sempre con vivo interesse i vostri commenti che trovo sempre gustosi e arguti ma, visto che ultimamente sto scrivendo post un tantinello incazz… ehm, SERI, penso che potrei permettermi senza dubbio un po’ di fine auto-umorismo. Sono felicissimo che esista un piccolo fan club a mio nome e che, addirittura, alcuni di voi abbiano scritto una tesi sui miei modesti lavori pubblicati. Senza parlare della canzone ispirata al mio racconto “Logica di mercato!”. Grazie, grazie e ancora grazie! Ormai mi seguite da un po’ e quindi sapete che, scrittura “seria” a parte, sono anche un po’ ironico (per non dire proprio bastardo) ragion per cui ho pensato: cosa accadrebbe se il sottoscritto, tra circa duemila anni fosse (per caso) ricordato dai posteri? Ed ecco qua, tratto fresco fresco da Da Tikkio-sui-pedes (l’Enciclopedia dei Nerds) cotanta biografia letteraria:
Massimo Valentini (Max Valantain per i british)
Nato a Svervegia nel 1973. Fin da piccolo mostrò una spiccata attitudine alla scrittura scrivendo sui muri della scuola: “la maestra è nà rompiballe, io NO! La maestra è nà rompiballe, io No! La maestra è nà rompiballe…” e via di seguito. Vinse il premio “Bambino Scrittore Prodigio” che lo promosse in quinta elementare senza bisogno di sostenere gli esamini. La famosa frase del film “Blade Runner” che recita “Ho viste cose che voi umani non potete neanche immaginare” in realtà la coniò lui dopo aver visto per la prima volta qualche foto di un gruppo di alieni (politici italiani) impegnati in un comizio elettorale. Si narra che il celebre scrittore Philippo Che Kappa Diko gliela rubò durante una visione mistica dovuta a un momentaneo consumo di mezzo chilo di anfetamine. Valentain scriveva per divertimento, aggratis, ma fu anche giornalista, opinionista tv (in reti di altissimo livello quali Rete Fantasma e Italia 8 per Mille) Puliscigabbie Bilaureato in un negozio di bestie (no, non era il Parlamento italiano, tranquilli) Divulgatore e, badabem, badabim, badabam, anche Agente Segreto Esperto in Tattiche Militari. Famosa la sua missione, da cui trassero un film sulla sua vita, “Agente Penna Scarlatta: Licenza di scrivere”.
Dopo aver vissuto come Scrittore Fantasma fino all’età della ragione (diciotto anni, sei mesi, venti secondi e… ma quante ne volete sapere!!!!) si rese conto di scrivere meglio di evidenti Teste di Cocco come i vari Falsetti, Smocciolo, Freyer e Involo e quindi decise di scrivere le proprie ciofeche sotto il suo vero nome. Secondo il sacro testo della nota esperta letteraria Prof.ssa Grand Expert, Illuminat, La Pisana, nota lettrice di Libri della Madonna, sua attuale biografa, fu un genio talmente incompreso da mandare da uno psicologo il suo stesso psicologo che cominciò a chiedersi “Ma io cosa ci faccio qui se Valantain dice che non esisto? Boh!” Viene ancor oggi ricordato con affetto da una miriade (una decina più o meno) di fans che dichiarano di avvistarlo, moderno Elvis degli Scrittori, in posti come Metropolis o Mc Donalds, note librerie del Sud.
Opere:
Prima Generazione
1.1 Alfa e Omega (trattato religioso)
1.2 Ultima Thule (ma anche la Prima)
1.3 Quattro Ciofeche Azzurre
1.4 Sulle ali di una Gnocca
1.5 Gabbiani sulle Stalle
1.6 Antartide? Non ci vado, grazie! (non accreditato)
Seconda Generazione
1.1 Secundus (il primo mi è piaciuto)
Nota: di questa generazione esisterebbero altri libri ma sembra siano ancora segreti e affidati alle capaci mani degli esperti avvocati dello studio “Trangugia & Divoora” che intendono utilizzarli allo scadere di ogni millennio come le profezie di Nostradamus
La debilitante dipendenza da una forma di droga chiamata “Pizza”, sostanza stupefacentemente buona di cui, pare, fosse ghiotto, lasciò a Valantain numerosi strascichi, tra cui va ricordata la tendenza a rimanere immobile a guardare il Vuoto per ore seduto davanti a un foglio bianco sotto influsso religio-scrittoriale da Visione Pre-Descrittiva, mentre nella sua mente geniale si formava l’immagine di una Scimmia che sbatteva ripetutamente due piattelli, simbolo della sua altissima capacità artistica. Giova ricordare che tale capacità, da alcuni definita “Dello Sguardo Fino”, gli fornì anche un occhio disincantato con cui guardare la realtà del suo tempo (da lui definita Realtà di Merda), immaginare ogni genere di torture ai danni dei bimbominkia e uno stile della Madonna. Per esempio, è famosa la teoria del Dr. Yo-lo-so-e-tu-no, scienziato sino-pakistano-russo-giapponese, che affermò che leggere un libro di Valantain equivarrebbe a sperimentare visioni misticheggianti dovute alla sua intrinseca perfezione. Sua fu, l’idea della “Oloterapia di tipo Z-eta”, descritta per la prima volta nel suo racconto breve “Logica della Sagra” che consisteva nell’immaginare una tortura per chiunque leggesse, e osasse apprezzare, storielle di Vampiri Bimbominkia e zoccolette quattordicenni arrapate da pedofili quarantenni. L’idea in questione si basava su un complicato macchinario di stimolazione mentale teso a dotare di almeno un singolo neurone il cranio di tali individui. (notoriamente adibito a porta-oggetti di robetta fashion come i preservativi di Hellò Checcha) Nonostante la magnificenza di questo racconto, l’esperimento fallì. Valantain fu anche invidiato, quando ancora non era nessuno, da colleghi di lavoro particolarmente mattacchioni, semplici coglioni, femmine isteriche, e depravati bisessuali. Costoro, plurilaureati in Dementologia Applicata presso l’Università della Pastetta di Svervegia, cominciarono a tentare di sedurlo prima e criticare poi per nascondere la loro pochezza in campo sessuale e lavorativo. Nota l’eclettica ma posata risposta del Genio Valantain a tali individui: “Ma annate a Fanc!” poi copiata da altri suoi Veri Colleghi che la immortalarono per i posteri nelle rispettive opere. Ivano Il Terribile 32°, scrittore specializzato in Angeli, Demoni & Pipistrelli, descrisse efficacemente tali individui nel suo magnifico romanzo “Cronaca di una Gitarella Infernale” dove immagina tali biechi deficienti impegnati a inghiottire lo stesso sterco che produssero in vita carezzati con nerbate sulla schiena da Caronte. Quando ormai il Nostro Genio si apprestava a pubblicare il suo “Gabbiani Sulle Stalle” il sempre più nutrito gruppo di fan, ormai ingranditosi di un paio di persone, chiese a gran voce nuove rivelazioni sul capolavoro di quel periodo: “Secundus”, romanzo considerato dal Genio in persona come facente parte della sua Seconda Generazione perché assolutamente diverso dai primi libri. A proposito di tale libro, letto e approvato dalla giornalista Antonella Nerazzurra, sua gloriosa fidanzata, i critici sono in dubbio su come classificarlo. Secondo i fan sarebbe il capolavoro del millennio, secondo i critici la prova evidente di una sospetta demenza senile. Comunque i libri seguenti, alcuni dei quali appartenenti alla Seconda Generazione e altri no, risentirono del nuovo stile valentiniano. “Secundus”, però, fu ferocemente stroncato dal critico Marcantonio Baciapile. I fan di primo pelo si dissero disgustati dall’atteggiamento della critica che approvava le scorregge, pardon, i libri di teste di rapa colleghe di Baciapile e oscurava Valantain. In realtà, come fu poi appurato dalla Central Intellingence Agency (Agenzia dell’Intelligenza) della Yankee University, si trattava di un complotto ordito da tutti coloro che, non sapendo scrivere uno straccio di racconto che non contemplasse le solite lesbiche, minchioni e poesie defecatorie alla moda, consideravano il materiale del Nostro come sovversivo.
Vita & Miracoli
“Secundus” inaugurò comunque il periodo d’oro del Nostro Autore (affettuosamente ribattezzato dal suo Comitato di Lettrici “Fedewichi, lo scrittore che sa tutto tranne lo sport e le parole in dialetto”. Tra l’altro il comitato in questione fu istituito per impedirgli di commettere adulterio con la propria Musa Ispiratrice Extraterrestre, Gnocca Da Althaira). Infatti in un impeto di Estasi Artistica, Valantain scrisse altri romanzi, assolutamente misteriosi, che diceva dovevano portarlo per la manina a comporre il suo “The Ultimate Romance”, impressionante Super Romanzo Di Tutti i Santi che lo avrebbe consacrato alla Gloria Eterna nell’Olimpo degli Scrittori Superfighissimi. Nessuno ne sa ancora niente ma è prevedibile che, dato il suo continuo riapparire sotto gli occhi dei fan qua e là, Valantain sia vivo e vegeto e continui a scrivere come un forsennato. Intanto “Secundus”, innovativo romanzo impastato di Arte dalla prima all’ultima parola, sembra possieda proprietà mistico-ipnotiche capaci di cambiare all’istante una capra in un lettore colto. Bollato come sovversivo dai soliti baciapile Italioti resta comunque, al pari di tutte le sue opere, un romanzo di nicchia perché comprensibile solo dagli individui, umani e non, con un briciolo di intelligenza nella capoccia. Il libro è infatti talmente misterioso per i non Iniziati da fornire materiale altamente speculativo a tutti i geni letterari di tutti, ma proprio tutti, i tempi. (una leggenda metropolitana dice che il famoso fascicolo de “La settimana Enigmistica” prese spunto da “Secundus” per comporre le sue note parole crociate). Il libro è sempre un successo planetario, al momento dsitribuito in America dalla Casa Editrice Black Holes la cui direttrice Editoriale, Jenna Jameson, ha deciso di distribuirlo nel Gotha di qualsiasi opera d’arte mondiale: i bagni degli autogrill.
Frasi celebri di Valentain:
“Amo i miei personaggi. Per questo cerco di escogitare per loro delle vite di merda!”
“Dio esiste ma non è qui. Altrimenti perché mai avrebbe permesso che la stampa girasse su carta così scomoda da usare al posto della carta igienica?”
“Per il mio racconto ‘Il Mondo delle Zoccole’, ho pensato a un imperatore alieno di nome ‘Papi’ che inventa ginoidi difettose modello ‘Papy Girls’, che invece di restare nei bordelli se ne vanno a zonzo a pontificare di stronzate nella stanza dei bottoni. Il racconto piacque molto alla mia editrice americana, Jenna Jameson, che infatti lo usò per i suoi spettacoli di profonda erudizione carnale nei cessi degli autogrill.”
Curiosità:
“Secundus” è un chiaro romanzo sperimentale. Si vede chiaramente dal fatto che un lettore plurilaureato ad Harward non ci capisca una mazza. Intervistato sul fenomeno, Valantain avrebbe risposto: “Neanch’io!”
Molti dei racconti di Valantain e dei romanzi sono stati adattati al mondo cinematografico. Tra questi:
“La Donna che s’incazza nel vento” di Ronald Ecchecatz, in cui uno scrittore frustrato, Mister M, se ne va in Norvegia per non sentire gli strepiti della fidanzata incavolata del fatto che lui vuole scrivere anche sulla carta igienica nei momenti… intimi.
“Il mare della smemorata” di Giovanni The Carpenter: La storia di un vecchio rimbambito che torna ai luoghi della sua adolescenza per ricordare dove aveva nascosto, a dieci anni, la sua prima raccolta della rivista porno “Le Ore”.
“Antarctica”, di Giames Camerone, regista Italo-Americano che narra di un tizio alla ricerca della “Luce Ineffabile”, la gnocca.
“Logica da Mercato”, per la regia di Christian De Sica. In questo film si parla di tette, culi e delicatissime battute dichiarate ARTE VERA dal ministro della (D)Istruzione Sandrocchio Botondi. In esso un commesso fissato col bel canto passa il suo tempo al mercato tra vacche convinte di saper cantare e intelligenti veline senza cervello.
Dicono di lui:
Secondo il critico gay texano Nembo The Blowjob, docente di Letteratura Moderna e Psicosi omosessuale all'Università del Dick, Valantain era "uno scrittore che sapeva scrivere in perfetto italiano, ma con l’alloro in testa. Nel complesso, un pezzo di gnocco!”
Di diverso parere il suo collega tedesco Max Von Tamar, eminente esperto che scriveva, previo scongelamento dei suoi tre neuroni, sul giornale alternativo “Stronzate Quotidiane”. “Valentain era un coglione che scriveva senza mai capire un cazzo di niente. Ecco, si quella è una sua foto. Porco cane, ma quello è uno specchio!”
Rincara la dose l’esperta letteraria Giuly Gardaland, docente di Alfabetismo Orale e Sesso Prepuziale dello studio di ingegneria “Such – a - dick, di Londra: “Max Valantain era in grado di farmi venire le mestruazioni solo a vederlo. Certo, certo, è l’autore che più mi è piaciuto. Infatti lo odio, porco Kairos, se lo odio!”
Al momento i fan sono in estasi mistica in attesa di rivederlo per fargli foto, scrivere sul suo blog misteriosamente attivissimo, e raccontare dei Misteri Mariani della sua ubicazione castroliberese o saporitana.
Massimo Valentini