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sabato 12 novembre 2011

Narrativa Fantastica: vediamoci chiaro



Salve, ragazzi. Oggi parleremo di cosa significhi scrivere, di come capire la differenza tra i vari generi letterari, della narrativa di genere e della literary fiction. Il termine quasi alchemico Narrativa di Genere è usato da molti, spesso a sproposito, per descrivere un calderone di manoscritti tra i più diversi tra loro. Solitamente la si confonde con la literary fiction, un tipo di narrativa che esercita su chi legge il mero piacere di leggere, al di là del significato della storia stessa. Per questo genere di narrativa ciò che è importante è la forma, lo stile, anche a scapito della trama stessa, e quindi potrà capitare di leggere una storia senza né capo né coda ma che, se scritta in modo perfetto, sarà sufficiente a persuadere chi legge ad aver fatto un buon acquisto. Al contrario, con Narrativa di Genere designiamo un modo di scrivere che bada non solo a raccontare storie ma anche a come scriverle. La forma, il vestito per così dire, non è più importante della modella che lo indossa, deve sempre tendere allo scopo. “Scrivere bene” in narrativa di genere significa adottare uno stile che non abbia fronzoli estetici ma che sia delineato dall’Estetica nuda e cruda. Dobbiamo considerare che quando parliamo di narrativa sappiamo che il più delle volte le storie che presentiamo NON esistono, le stiamo inventando. Letteralmente. Questo non significa che debbano essere poco verosimili a prescindere dal genere della nostra storia, sia essa Fantasy, Fantascienza o una comune love story, ma dobbiamo rispettare il lettore. Per il lettore, in pratica, la nostra storia dovrà essere credibile, ossia attivare quella che si chiama “sospensione dell’incredulità”, ovvero la sensazione di poter credere che una nave stellare possa realmente solcare l’infinito dello spazio-tempo a velocità superiori a quella della luce, o che draghi, elfi, fate e altri esseri leggendari esistano davvero, almeno fino a quando leggerà quel romanzo. Adesso fate molta attenzione perché la differenza tra literary fiction e narrativa di genere è sottile quanto quella che differenzia un capolavoro da una sua copia fatta a regola d’arte. Come si fa a capire che un romanzo è di genere? Molto semplice: se uno legge il vostro libro ed esclama “Wow! Che bel romanzo!” NON E’ di genere perché appare chiaro che chi legge ha capito che gli elfi di cui parlate sono esseri di fantasia e non sono potenzialmente realistici. Ha solo letto un libro come un altro! La narrativa di genere, invece, è vera e propria realtà virtuale su carta. Ecco la differenza tra un vero romanzo efficace e uno scritto solo con la tecnica, magari perfetta, ma NON artistica. Lo scrittore che è anche un artista, di solito (non sempre) è capace di scardinare chi legge dal mondo reale per gettarlo in pasto al mondo da lui inventato grazie alla perfezione narrativa esercitata allo stesso tempo dal suo talento e dalla sua tecnica. Di conseguenza il fine della narrativa di genere non è suscitare piacere ma di coinvolgere il lettore come se la storia fosse vera.

Un bel romanzo è come una bella donna: conta più del vestito

Quando ho dato elementi di “Primus, l’uomo che sognava di vivere” in mano ad alcune ragazze del comitato ho pregato con tutta l’anima che non lo leggessero accomodate sulla poltrona preferita, con il bicchiere di aranciata in mano e l’espressione beata sulle labbra, ma che fossero state tese, attratte dalla trama, nauseate da certe descrizioni, sedotte da altre, persuase a proseguire a leggere perché dovevano, non perché volevano! Non posso svelarvi la trama in questa sede ma vi dirò che se avessi scritto di una Terra dominata da una razza di alieni sanguinari la reazione delle persone non dovrebbe essere rilassata, ma provare ribrezzo, paura, o altre sensazioni. Un libro di genere è un romanzo che fa vivere al lettore le stesse emozioni dei protagonisti della storia e non catalizza la sua attenzione solo sullo stile o sulle belle parole. Stile e belle parole, insomma, sono secondarie: ciò che conta è la sensazione di condivisione. Diversamente quel romanzo non sarà di genere ma di literary fiction e quindi non sarebbe un buon romanzo.


Narrativa fantastica

La narrativa di genere è molto vasta e capita che gli editori confondano le acque pubblicando opere weird spacciandole per  fantasy per ragioni di mercato, marketing (oggi il fantasy va di moda, ricordate?) o semplice… ignoranza! Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Se ambiento una storia di omicidi su un pianeta alieno quel racconto o romanzo sarà un giallo con un’ambientazione SF, ma sarà sempre e comunque un giallo. Certo, uno scrittore può scrivere quel che gli pare, ma dev’essere onesto con il lettore: se ha scritto una commedia romantica così deve presentarla, non come un libro di fantascienza solo perché il libro è ambientato nel 2194. Spesso molti confondono anche i sottogeneri con i generi principali. Ad esempio lo “Steampunk” è un sottogenere della SF classica e identifica una storia dove la tecnologia, di solito, è fondata sul vapore. Ciò significa che robot, astronavi, treni, automobili funzionano grazie a ingranaggi azionati da questa forma di energia e non da altre. Ciò vale anche per la cinematografia. Esempi di film steampunk è ad esempio, “Wild, Wild West” con Will Smith. “Cyberpunk” è anch’esso un sottogenere della SF, ma identifica una storia il cui ingrediente più importante è la tecnologia virtuale o cibernetica. “Johnny Mnemonic”, con Keanu Reeves, ne è un tipico esponente. Come dicevo prima Fantastico e Fantasy sono spesso mescolati arbitrariamente, specie qui da noi (sic!). Il mio ex Editore affermava che Fantasy sarebbe la versione anglosassone di Fantastico quando invece Fantasy identifica qualsiasi romanzo dove la tecnologia è quella tipica del Medio Evo (archi, frecce, spade, ecc) e la “fauna” composta da quegli esseri mitologici dello stesso periodo storico (e quindi unicorni, draghi, elfi, trolls, streghe ). Il fantastico puro, invece, è caratterizzato dall’elemento Weird che dev’essere surreale e quindi non logico se rapportato alla trama stessa. Proprio il Fantastico (e per altri motivi la Fantascienza) è un genere quanto mai cosmopolita perché può davvero contaminare generi molto lontani tra loro. Nel complesso, la narrativa fantastica di qualità è quella narrativa di genere che racconta storie caratterizzate da uno o più dettagli fantastici. Da "La donna del falco" a "La Guerra dei Mondi", da "Ubik" a "L’esorcista", da "2001 Odissea nello spazio" a "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" Fantasy, fantascienza e horror sono tutti generi che fanno parte del Fantastico. Per usare un processo di classificazione più schematico potremmo dire che un libro di fantascienza è un romanzo che presenta elementi spiegabili grazie alla tecnologia, quello fantasy presenta elementi che non possono essere spiegati in maniera scientifica mentre il genere horror descrive eventi e ambientazioni usati allo scopo di spaventare il lettore, indipendentemente da come possano essere spiegati. "Colui che sussurrava nelle tenebre", un racconto di H.P.L. che vede il protagonista incontrare esseri fungoidi provenienti da un oscuro pianeta del sistema Solare, usa elementi di fantascienza tipici (alieni, trasferimenti cerebrali, viaggi nello spazio) ma il contesto generale, l’ambientazione è squisitamente spaventosa. Parliamo allora di un racconto horror. Una storia d’amore tra due ragazzi ambientata ai giorni nostri non è di per sé fantasy, neanche se entrambi a un certo punto della storia incontrano una città abitata da elfi. Questo perché l’elemento fantastico non è determinante a meno che la storia stessa non si svolga tra le strade della città elfica. L’elemento fantastico deve allora essere determinante. Queste sono le regole generali, ovviamente presentate in modo schematico, ma non si discutono. Quando possiamo dire che un romanzo è anche un brutto libro? Beh, in definitiva non è tale se infrange questa o quella regola, ma quando non corrisponde alle regole tipiche dell’Estetica, disciplina di cui abbiamo già parlato.


Scrivere solo quello che si conosce

Oggi sono di moda il Fantasy e l’Urban Fantasy di solito associati a vampiri, demoni e mostriciattoli vari, specie qui da noi. E nel caso del Fantasy sono cavoli amari perché esso non consente a uno scrittore di toccare con mano un vero Elfo per capire la differenza con una persona normale. A differenza della SF dove, pur non esistendo cyborg alla Terminator può però contare su studi più o meno accurati per raggiungere il proprio fine, il Fantasy rischia di far capitolare il lettore esperto facendolo incavolare come una bestia per aver speso 18 euro per un libraccio. Lo scrittore, allora, deve convincere chi legge che gli elfi esistono. Come fare? Calando gli Elfi in un mondo palpabile, tanto che il lettore lo possa accettare come Realtà. È allora necessario che l’autore sappia di cosa sta parlando. Per un Fantasy di solito si parte da un contesto medievale da cui trarre notizie, tecniche di guerra, tattiche militari, organizzazione sociale; tutti elementi che gli serviranno per costruire quel mondo fittizio che servirà a sua volta da sfondo per la storia vera e propria. Ecco perché la solita scusa italiota che recita “Ma è solo un Fantasy!” non vuol dire un’emerita cippa: la verosimiglianza è sempre fondamentale se poi vogliamo spacciare il nostro libro per un capolavoro e non per la solita serie di porcate (Troisi, Strazzulla, i romanzi sui pirati di Evangelisti, ecc).

Per creare Solomon Kane, Howard studiò Storia, Geografia e leggende  

Il segreto è come sempre la documentazione. Vorrei ricordare qui tre esempi. Tolkien, per scrivere "Il Signore degli Anelli", studiò per anni le varie mitologie nordiche al fine di usarne anche i nomi per identificare gli abitanti dei suoi mondi di carta. Lo stesso lavoro era tipico di un altro grande, stavolta della SF, come fu il caso di "Cadetti dello Spazio" di Robert Heinlein che lavorò per giorni alla soluzione di un’equazione importante per determinare la rotta di un’astronave, e questo per una sola frase del romanzo. Finendo con l’horror, cosa dire di Lovecraft, il quale, per "Le Montagne della Follia" ambientato in Antartide, studiò con attenzione progetti, organizzazione, scoperte delle più importanti spedizioni scientifiche che avessero studiato quella terra desolata? Ecco perché scrivere un vero romanzo è qualcosa di complesso per cui non basta rifare il verso ai soliti noti, ma serve talento, studio, dedizione, tempo e capacità. Parliamoci chiaro: è anche una questione di rispetto verso il lettore che non deve pentirsi di aver speso 18 euro per un libro, ma d’altra parte nessuno, tranne certi editor italiani dalla faccia di bronzo, ha mai detto che scrivere a un certo livello sia facile e alla portata di tutti. Non è un mestiere semplice quello dello scrittore.


Cosa gettare via?

Quando vogliamo scrivere una storia con questi criteri, la prima cosa da fare è economizzare per la semplice ragione che tutto ciò che allontana il lettore dalla storia non ha ragione di esistere. Parole, scene, personaggi e ogni altro elemento devono essere presenti solo se servono, non perché sono “aulici” o bellissimi. È questa la ragione di fondo per la quale si raccomanda l’uso parsimonioso di aggettivi e avverbi: il più delle volte sono inutili; ricordate che stiamo parlando di Narrativa di Genere non di Literay fiction e quindi frasi tipo. “Cadde violentemente!” sono degne di un principiante o, nel caso di uno Scrittore molto noto, di un imbecille della parola scritta (e della relativa ignoranza del suo editor, è ovvio). Cadere, grazie alla gravità, non è certamente una bella esperienza, specie se si cade da qualche metro di altezza, vi pare? Allora a che serve quel “violentemente!”? Provate a leggere un romanzaccio italico a caso e vedrete quanti avverbi troverete.


Scrivere con uno stile semplice

Se raccontate una storia il lettore deve capire quel che narrate e quindi dovrete essere semplici ma attenzione: la semplicità fa parte del come, non della storia che dal canto suo non ha nessuna necessità di essere semplice. Da qui nasce la difficoltà perché può essere necessario affrontare argomenti complessi, ma non dev’essere una scusa per rendere complesso anche lo stile. Tra una prosa raffinata ma per pochi e un insegnante bravissimo che spiega ricorrendo a paroloni non c’è alcuna differenza: il Sapere dev’essere accessibile da tutti coloro che si rivolgono a esso. La narrativa di genere è popolare e lo scrittore di genere è felice che le sue storie siano apprezzabili sia dal professore sia dal bambino di dieci anni. Tra l’altro, detto tra noi, è facile scrivere raffinato, lo è di meno scrivere semplice.


Per "Nexius" ho studiato anche esseri preistorici

So di essere stato schematico, ma il mio intento con questo post era di presentarvi le regole principali dello scrivere bene, non di fare un manuale. Questo post serve in pratica per mostrarvi alcuni dei principi base che sto seguendo al momento per quanto riguarda la mia Seconda Generazione e per far capire che scrivere un romanzo o un racconto di qualità servono attenzione, talento, esperienza e precisione perché quella storia sia efficace, ovvero coinvolga chi la legge al punto giusto da non fargli rimpiangere di aver acquistato il nostro libro. Io scrivo per sublimare me stesso e il mio essere, ma ciò non significa che le regole debbano essere gettare ai pesci né che debba riconoscere come opere letterarie certe porcate presentate come il capolavoro del momento. I veri capolavori non sono i libri del momento: sono per sempre, concetto in antitesi con i vari casi letterari odierni. Quando leggete una mia recensione sappiate che non è oro colato, ma una presentazione ponderata di un tizio che sulla parola scritta sputa sangue, sudore, follia e (spero) talento e competenza. Di conseguenza pretende, perché lo pretende da se stesso, che ciò che recensisce sia un libro valido, bello, efficace a prescindere da quante copie abbia venduto, di come sia ganza la copertina, gnocca la protagonista, se abbia vinto lo “Strega”, il “Campiello”, se la storia sia amorale o buonista, grondi sangue o faccia leggere le nuove generazioni che ne dicono un gran bene. La Rete abbonda di siti che recensiscono questo o quel carciofo-lavoro del momento. Hanno motivo di esistere? Certamente. Qui, però, piccolo blog o sito della Madonna che sia, si parla cercando di fare chiarezza tra libri validi e quelli da spiaggia, tra quelli carini e le storielle trash che sempre più spesso sono pubblicate. La qualità è il solo motivo dell’esistenza di “Gabbiani delle Stelle”. Capire e far capire a chi mi segue se i libri di cui parliamo sono degni di essere chiamati opere letterarie o sono pubblicati solo per far cassa. Parlo di questo a chi vuole ascoltare, fan o semplice visitatore con un cervello per pensare e la passione per i bei libri, quelli che si scrivono anche oggi, quelli validi ed efficaci. Tutti gli altri possono tranquillamente andare altrove.


Massimo Valentini



















100 commenti:

  1. Questo e' parlare. Bravissimo Val

    Federica

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  2. Assolutamente perfetto, assolutamente efficace. Grande Val, sei il mio idolo

    Serena

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  3. Più lo leggo più mi piace! Solo che la curiosità e' altissima, purissima, levissima! Vorrei leggere tutti i nuovi romanzi!!!!!

    Laura

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  4. E con questo le varie bimbominkia alla Dolce Nera sono servite!

    Sonia

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  5. Ammiro tantissimo la tua determinazione e le tue capacità di scrittore. E ogni volta che leggo i tuoi post sono sempre più convinta della reale "efficacia artistica" della tua narrativa. Un saluto dal fan club. Wow!!!!!!!!!!

    Monia

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  6. Notevole ed efficacissimo ragionamento.

    Mauro

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  7. Non conoscevo la literary fiction e non immaginavo le differenze tra un libro scritto bene e un buon libro. Confesso di essere un fantino confusa ma non per il tuo post, molto valido, ma per me stessa. Voglio dire che.mi pare ovvio che un libro vada allora sfogliato in un certo mesi e non con superficialita' ma questo lo fanno solo gli amanti veri dei libri non certo la ragazzina che legge, che so, la Troisi e immagina che il Fantasy vero sia quello.

    Marzia

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  8. Quanto adoro questo modo di scrivere!!!

    Serena

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  9. Mi piace come ragioni, Val. Solo che e' narrativa "seria". Sarebbe già Tanto se la literary fiction fosse più diffusa anche perché la maggioranza dei libri oggi di moda sono letteralmente trash. Il tuo comunque e' un punto di vista assolutamente sacrosanto!

    Rosa

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  10. Penso che "Nexius l" sarà assolutamente superbo!

    Lina

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  11. Ottimo post come del resto lo sono tutti quelli che scrivi. Io avrei anche specificato che visti i tempi anche la literary fiction e' abbastanza preferibile alla piattezza delle porcherie di oggi. "Amore 14", per esempio neanche questo e'! :-)

    Gabriella

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  12. Che dire? Il suo ragionamento e' validissimo e la sua costante ricerca della qualità a tutti i costi sempre ammirevole. Una nota di tristezza mi coglie solo quando penso a certi scrittori sopravvalutati di oggi che non fanno neanche quel che lei chiama literary fiction ma veri trash book. Penso alle varie Meyer di cui non capisco il successo, Melissa P, Moccia, Faletti, Volo, Baricco, Paolini, D'Andrea ecc. I loro libri non sono neanche "bei vestiti" da leggere eppure hanno fan in visibilio che magari diranno che soddisfano proprio i requisiti di cui parla. Tristezza! Dove sono finiti i veri scrittori? A parte lei, che secondo me e' molto bravo, io vedo qui da noi un desolante panorama vuoto

    Vanessa

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  13. Il ragionamento mi pare perfetto. Non sapevo di questa distinzione tra una e l'altra narrativa. ;-)

    Mirella

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  14. Quoto Vanessa. Alla lista aggiungerei i libri della Mazzantini le cui storie per me sono solo un pretesto per mostrare sesso illudendo chi legge dell'esistenza di una trama. Baricco con i vari Seta, Oceano Mare e Castelli di Rabbia mi ha sempre annoiata e anche seccata visto che traspare la sua evidentemente elevata auto consacrazione al rango di scrittore d' elite, cosa che non e'. Non si possono chiamare capitoli quattro paginette...

    Marcella

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  15. Non ho mai letto la Mazzantini ma in compenso ho letto "Seta" ma non fino all' ultima pagina. Trovo la prosa di Baricco arzigogolata e curiosamente insipida a onta della sua fama. Inoltre non mi piace il costo dal momento che i suoi sono puffo li di spacciati per romanzi quando piu o meno sembrano racconti.

    Marzia

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  16. La sua passione per la parola scritta e' entusiasmante Val!

    Eliana

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  17. Questo e' lo spirito giusto di un vero scrittore secondo me. Oggi tutti hanno la fregola di scrivere fentasy come se fossero fulminati x grazia divina arrivando anche a pagare fior di soldi e vantandosi di aver scritto il capolavoro del millennio. Questo giochetto e' alimentato anche dalle case editrici che pubblicano esordienti che spesso scrivono da cani storielle all' acqua di rose, prive di spessore e reale convolgimento del lettore.

    Vicky

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  18. Approvo e mi piace il suo ragionamento che e' an he una forma di rispetto verso chi compra i libri. Troppo spesso sono pubblicate vere schifezze spacciate per romanzi megagalattici quando poi sono copie di mille racconti. Un modo di fare che ha il sapore di un raggiro bello e buono e non parlo solo dei lbri pubblicati a pagamento. Mi riferisco ai famosi baby scrittori. A che diamine serve scrivere un fantasy a quattordici anni quando sei privo dell' esperienza a scrivere n romanzo veramente buono? Io poi questi geni in erba non li vedo, semmai vedo gente che pensa di essere i nuovi Tolkien senza averne nè basi nè tecnica. Da questo punto di vista, anzi, non capisco la differenza tra ciofeche pubblicate a pagamento e ciofeche pubblicate da certe major...

    Roberta

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  19. Quando Val pubblico' la recenzione dl romanzo d'esordio di Chiara Strazzulla "Gli eroi del crepuscolo", vero polpettone di ottocento pagine caratterizzato da stereotipi imbarazzanti a dire basta, andai a curiosare sul web e scovai una video intervista su you tine che mi impressionò x quanto l' autrice era candidamente non adatta a s rivede fantasy. Al di là delle solite pippe sulla sua diversità dalle coetanee, ricordo che diceva che scrivere per lei era spontaneo come uno starnuto. Non sapevo che scrivere sarebbe una forma di allergia... e infatti si vedono i risultati. "Gli eroi del crepuscolo" e' il fantasy piu' brutto che abbia mai letto. Ha superato perfino la Troisi mica noccioline. Da non credere la scena degli elfi gnokki che facevano il bagnetto tra mille bollicine di sapone. Più che un fantasy che libro e' la versione domandata della canzone macho man... per favore!!!

    Viviana

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  20. Sarebbe bello se tante grandi casi editrici seguissero queste regole per pubblicare veri romanzi a prescindere dal genere... e invece Moccia fa furore. Wow, che bello!

    Sara

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  21. Detesto i libri di Faletti dal profondo del cuore. Se quello scrive gialli io sono sono Marco Aurelio!

    Diana

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  22. Baricco? Vi prego... uno degli scrittori più sopravvalutati di sempre

    Cristina

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  23. Il duro lavoro dello scrittore dovrebbe essere animato da passione, tecnica e talento. Condivido perfettamente il suo punto di vista. Il fatto e' che non soltanto le realtà a pagamento ma anche le mode del momento fanno di tante case editrici, anche stori he, autentici librifici. Del resto se si chiama industria editoriale...

    Mara

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  24. La verità e' che autoriqcome quelli citati da Val oggi sono più l' eccezione che la regola. I LIBRI SONO ORMAI OGGETTI, MERCE, NON SIMBOLI DI SAPERE ED ERUDIZIONE. come spiegare senno' il successo di tante trashate? E le spacciano anche per capolavori.

    Gaia

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  25. Uno dei migliori post degli ultimi tempi. Complimenti!

    Lara

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  26. Da come ne accenna "Nexius" deve essere un libro straordinario. Wow! :-)

    Franca

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  27. X Vanessa

    Melissa P e' stata un grande successo per la Fazi che prima dell'exploit di quel bruttissimo romanzo era una casa editrice ben distante dalla fama di una Rizzoli. Però al di là di certe ridicole affermazioni dell'autrice sulla sua "arte" dobbiamo riconoscere che "Cento colpi di spazzola..." ha riscosso un certo successo anche fuori dai confini italiani. Ho letto quel libro per curiosità trovandolo espellente. Vuoto, sterile, eccitante come un porno romanzo privato delle parti più intriganti. E la poco elegante affermazione del signor Fazi sulle capacità scrittorie di lei quando se ne andò all'Einaudi per pubblicare quell'altro schifo di "Tre" dovrebbe far riflettere su quale sia il livello medio dei libri oggi.

    Giada

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  28. Moccia e la Meyer sono alcuni tra gli autori che più hanno contribuito a diffondere il verbo dei libri per ragazzi. Ho sfogliato New Moon e Amore 14 ma non ho mai comprato nulla. Come si fa ad amare quelle storielle? Capisco una ragazzina sedicenne ma qui parliamo di donne adulte anche di trenta anni... vuoto cerebrale proprio...

    Simona

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  29. X Marzia


    "Arzigogolata"? Io direi vuota!!!!!!


    Elena

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  30. Marcella ti quoto! I capitoli dei libri di Baricco sono spesso fatti da una sola paginetta...

    Stefania

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  31. Per Gaia:

    Ti quoto alla grande, sorella!

    Marcello

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  32. Diana concordo con te. Di Faletti lessi solo "Io uccido" trovandolo un pessimo giallo stereotipato e rosso. Il protagonista era una macchietta dagli "occhi azzurri come un lago ghiacciato" e arriva all'assassino con le semplici intuizioni e casualità assortite. Location (Montecarlo) che somigliava a un cinepanettone, descrizioni di dettagli insignificanti per la storia. Sai quante volte mi sono annoiato? Mai finito ma regalato a un amico che invece ha apprezzato. Io non ho più comprato altro di Faletti.

    Lorenzo

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  33. X Gabriella

    Non so cosa sia "Amore 14" per il semplice motivo di non averlo mai letto. Detesto i libri di Moccia x non parlare dei film!

    Marica

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  34. Simona penso che tu sia d'accordo con me se dico che Moccia e la Meyer sono uno la versione speculare dell'altro. Considero la Meyer cmq lievemente superiore a Moccia perche le due storie anche se patrticamente ridicole, sono almeno scritte (o e' merito della traduzione?) meglio di quelle di Moccia che invece e' illegibile. Quanto alle fan trentenni hai ragioni, sono anche più grandi, e pure io non mi spiego come sia possibile.

    Paolo

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  35. Vero Giada del resto se ci pensi bene nessuno degli autori fin qui citati rispetta le regole del "mostrare e non raccontare" che poi e' ciò che si evince dal ragionamento di Valentini anche se non lo cita mai espressamente. Le sue regole sono quelle giuste e non sono affatto un'esagerazione, anzi fondamentali per una trama degna di questo nome. Persino nel suo libro d'esordio, "Alfa e Omega", Valentini mostra comunque di seguirle anche se in modo ancora forse indeciso ma era appunto un esordio di prima qualità dettata evidentemente dal suo talento. Da questi nuovi romanzi mi aspetto una qualità fantastica e immagino servano tempo, fatica e abnegazione. Sono convinta oggi pie che mai che lui sia un eccellente scrittore e penso che il tempo prima o poi convalidera' le mie idee anche in termini di pubblico.

    Margherita

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  36. Beh sono ovviamente d'accordo con te, prof. -) Val ha ragione non da vendere da stra-vendere. Certo scrivere questi nuovi libri non deve essere un gioco ma e' la cosa giusta da fare! Sono curiosissima!

    Angela

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  37. Paolo non so sinceramente se la Meyer sia superiore a Moccia perché non ho mai voluto saperne di nessuno dei due. I vampiri non mi sono simpatici soprattutto quelli glitterati mentre l'immaginaria razza che Moccia chiama giovani con i suoi romanzi e' abbastanza fantascientifica perché non esiste. Sinceramente, dico, saprei scrivere meglio io...

    Franco

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  38. X Giada

    La Mondadori e' stata la prima a deludermi con i libretti dei vippppsss e l'Einaudi era la sola casa editrice che seguivo grazie alla qualità dei suoi titoli, ma con "Tre" mi ha deluso. E' anche vero che la preferisco perché il catalogo e' meno commerciale di quello di altre realtà però e' vero che i tempi di oggi sono diversi da quando i libri erano libri e non prodotti. Oggi spesso sono rifiuti

    Sandra

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  39. Sandra cara ovvio che sono rifiuti. Il trionfo del trash e' un fenomeno che sinceramente mi sfugge ed esce fuori dai mia canoni logici. Ma non riguarda solo i libri, pensa a i cinepanettoni, alla televisione, ai media in generale...

    Stella

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  40. Moccia e la Meyer hanno scritto schifezze molto simili tra loro

    Vincenza

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  41. Melissa P e Moccia mi sembra scrivano libri allo stesso livello... il terreno...

    Erica

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  42. Stella si spiega e eccome... si spiega col fatto che gran parte della gente si fa condizionare dal marketing. Se ci fai caso storielle del genere solletica gli.istinti cosiddetti primari.

    Monica

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  43. Moccia, Meyer, Baricco e tanti come loro non mi sono.mai sembrati scrittori


    Azzurra

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  44. A prescindere dal fatto che x me tizi alla Baricco sono tra i più sopravvalutati di sempre il solo italico che più. O meno leggo e' Ammaniti di cui considero buoni i libri ad eccezione di "Branchie" che ho trovato di una cazzata infame. Per il resto mi pare bravo. Eco non mi dispiace ma non ho comprato il nuovissimo romanzo perché odio i libri troppo reclamizzati. Come Fantastico praticamente solo Val. Il resto solo stranieri

    Stefania

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  45. Non so chi tra noi ne accennava ma io ho letto Paolini e non mi e' dispiaciuta la da produzione anche se non si può certo gridare al capolavoro

    Mirella

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  46. X Lorenzo

    Condivido il tuo giudizio su Faletti. La sola cosa che salvo dei suoi libri sono i titoli che a me piacciono molto. Per il resto dimenticabilissimi...

    Anna

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  47. Val fa un ragionamento stupendamente evocativo ed io penso che sia questo il profilo dello scrittore adulto e consapevole delle sue capacità. Semmai non mi fido degli editor visto e considerato che delle varie schifezze pubblicate oggi sembra che non esista uno straccio di editing. I vari Luigi Einaudi sarebbero ricorsi all'extrema ratio hi hi hi

    Ornella

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  48. Non sono cose proprio facilissime da capire però

    Silvietta

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  49. Meglio di Moccia sanno scrivere tutti e non e' necessario essere ubriachi per scrivere robaccia come i suoi libri. E' sufficiente fregarsene altamente della qualità

    Bianca

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  50. Post eccitante...

    Jessica

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  51. Considerato il livello ignobile di tantissimi libri pubblicati oggi da certe major non capisco proprio la differenza tra case.editrici a pagamento e quelle non a pagamento al di là del sacrosanto diritto di NON pagare per la pubblicazione. E' vero che alcune case editrici cantano un buono ed efficace catalogo però...

    Vincenza

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  52. Ma avete visto la recente dichiarazione del re dell'horror King a proposito della Meyer? Muahahahaha...

    Sofia

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  53. Sir S. King ha detto che la Meyer francamente scrive in modo patetico. Ha anche cercato di aggiustare il tiro ma il senso del suo discorso e' proprio questo. Ovviamente dal punto di vista mediatico ha riscosso le maledizioni della fascia più giovane del pubblico offesa da tale dichiarazione....

    Maria

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  54. Il maestro e' un grande la Meyer chi e'? Ah già una fidia che ha distrutto una delle icone letterarie di sempre, il vampiro

    Samuele

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  55. Lo sapevo anch'io di King. Praticamente ha detto che la Meyer non sa scrivere!!! E infatti le fan di una certa età dei suoi libri non hanno perso tempo a criticarlo. Una mossa stupida dal punto di vista della popolarita' ma tanto a lui che gli frega? Con i soldi che ha e il nome che si e' fatto...

    Federica

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  56. Detesto i libri della Meyer. Sono patetici, personaggi profondi quanto una roccia piatta, descrizioni al limite del ridicolo. Mai ho visto i vampiri e i licantropi sputtanati in quel modo. Se io fossi una vampira saprei bene chi avrei x cena...

    Erica

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  57. E ti credo Maria. Checché se ne dica i fan di "Twilight" e i suoi seguiti sono molti e scatenati. Cmq pure io credo che la Meyer scriva meglio di Moccia, lo scrittore col cappellino :-)

    Carla

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  58. X Sofia:

    Yes, ancora godo hi hi hi!!!!!!!

    Carmen

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  59. Vincenza dimmi una cosa: anche tu col tablet, vero? Ste ca@@o di virgole le decide sempre da se'!!!!

    Stella

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  60. Anna, di Faletti giusto i titoli sono belli. A patto di non leggere i suoi libri però

    Lea

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  61. Io ho letto "NEUROMANTE" di Gibson ed e' il precursore del cyberpunk in effetti. Almeno credo ;-)


    Vincenzo

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  62. Una cosa non capisco... S. Meyer e' una mormone e questo spiega perché "Twilight" praticamente non abbia sesso o cose del genere. E' però paradossale che Bella diventi una specie di ninfomane a partire dal terzo romanzo della saga!

    Monica

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  63. Che Bella fosse una cretina bigotta è evidente dai suoi pensieri rosa sbrilluccicosi su quanto è bello e gnokko Edward...

    Serena

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  64. Ah, ah, ah Serena, sarà un personaggio autobiografico!

    Lina

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  65. Stephen King ha ragione, cavoli. Ricordate il post di Val sull'importanza delle opinioni? Condivido! Le opinioni sono legittime e necessarie ma sono fuffa davanti alle regole dell'Estetica. Se un libro fa andare di corpo fa andare di corpo a prescindere se vende quattro o dieci milioni di copie. Tipo i libri di Faletti e di Moccia, praticamente. O anche delle schifosissime fiction italiote

    Bianca

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  66. X Bianca

    ... e i libri di Baricco, Paolini, Troisi, D'Andrea, Guidardi, Strazzulla, vippastri, Sgarbi, Corona (sic), cabarettisti di Zelig, celine, cantanti, decerebrati vari, pseudo casi letterari tipo Avallone ecc, Rasulo, e tanti, tanti altri lassativi letterari efficacissimi

    Francesca

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  67. Beh, anche Edward non scherza... come scemenza. Perfetto ritratto di ragazzo USA medio o di bimbominkia planetario che fa il figo con la Volvo nuova? Ah ah ah ah

    Grazia

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  68. X Monica...

    Sai che hai ragione? Forse l'autrice si e' scatenata da quel punto di vista eh eh eh

    Sonia

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  69. A me piacciono molto i romanzi di Fantascienza. Per esempio vorrei leggere qualcosa alla "Quattro ombre azzurre" di Val, solo che gli italioti scrivono fantasy d'accatto di solito. Diciamo che spero però che i nuovi romanzi di Val...

    Sofia

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  70. X Stella

    Esatto. Il mio e' un i-pad regalo di mio marito per il mio compleanno... inutile aggeggio... pensavo fosse utile come un pc classico e invece e' solo un gadget x smanettoni uff!

    Vincenza

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  71. Carla hai proprio ragione... hi hi hi hi Moccia col cappellino e' qualcosa di esilarante! Sarà perché e' ggiovane?

    Katia

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  72. X Monica e Serena

    Credo che Bella sia il classico stereotipo dell'american girl media dal punto di vista di un'educazione mormone ovviamente. Sul sesso avete ragione... il primo romanzo solo sguardi al miele e cazzate simili, poi sesso a go go come un'assatanata. Non conosco la dottrina mormone ma penso che loro cmq possono anche sposare due donne contemporaneamente mi pare... sarà x questo. Cmq la Meyer non sa scrivere, punto. I fan possono dire quello che vogliono

    Linda

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  73. Francesca ti lovvo!!!!!

    Bianca

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  74. Edward e' imbarazzante x quanto e' scemo. Ho letto "Eclipse" ma non gli altri romanzi- che mai leggero'- e proprio non capisco cosa si possa trovare in un tizio che sarà anche bellissimo ma ha labbra fredde, espressione attonita come un baccalà ed e' viziatissimo. Poi, scusate, ancora vorrei capire come farebbe un tizio "freddo" a poter usare... l'affare x fare sesso!!!! King ha ragione da vendere... Cara signora Meyer scrivere e' roba da grandi, sa?

    Sonia

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  75. A me piacciono molto tutti i libri di Val...

    Ivane

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  76. Io sono riuscito a leggere "Eragon" però non mi e' piaciuto affatto."Neuromante" sempre visto in libreria ma non mi ispira.

    Paolo

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  77. X Sofia:

    Gli italioti scrivono fantasy d'accatto. Quelli bravi, al contrario, mi fanno accapponare la pelle. Come i libri del Nostro, appunto!!!

    Simona

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  78. Beh Sofia. VAL E' VAL!

    Loredana

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  79. Guidardi dici, Francesca? Non e' che volevi dire Ghirardi? Quello di Brian di Boscoquieto?

    Eleonora

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  80. Sonia cara credo proprio tu abbia ragione sulla possibilità di fare sesso x Edduccio ;-) Sta' a vedere che e' questo il vero motivo della sua "timidezza" iniziale con Bella? Altro che mandrillo... ah ah ah

    Gaia

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  81. Eleonora e' vero: Ghirardi uff!

    Francesca

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  82. E poi a nessuna delle fan e' mai balenato il pensiero che nessuno va a scuola per almeno 80 anni restando sempre un adolescente? Vabbe' che tanto a Forks i vampiri sono in compagnia di licantropi. Magari ogni giovedì sera giocano a poker con la Mummia e l'Uomo Nero.

    Maria Pia

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  83. Simona quali sono i bravi fantasy writers italici? Evangelisti? Ok, e poi?

    Maria

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  84. Io adoro il Fantasy che non e' asslutamente un genere x ragazzi ma avete ragione il fantasy italico e' evadente e le recensioni colano zucchero e miele politically correct quasi ovunque. Non mi piace affatto. D'altronde il buonismo esiste anche altrove nel fantasy. Stati Uniti e U.K. con la differenza che i critici indipendenti che le suonano sono la norma qui no. Val come al solito dice bene. Fossero tutti come lui le cose sarebbero migliori. Vero e' che esistono vari siti che s sono ribellati all'andazzo buonista ma e' poco serio dover dipendere dai blog per leggere recensioni oggetive e non i solii complimenti anche quando i libri sono ciofeche, vi pare?

    Elisa

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  85. "Neuromante" e' un buon romanzo se ami il genere

    Rita

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  86. Beh, Val, per esempio, cara Maria...

    Simona

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  87. Maria Pia attenta che se lo sanno le twilighters si arrabbiano!!!

    Roberta

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  88. Neuromante e' di William Gibson, mi pare. Ma ne hanno tratto il film Johnny Mnemonic o sbaglio?

    Vicky

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  89. X Francesca

    Tra i nomi che hai fatto ho letto anche "Rasulo" ma x caso ti riferisci all'amica della Troisi che ha...bleargh! scritto quella schifezza di "Ti voglio vivere"? Il solo libro che non oso chiamare "romanzo" più brutto di un qualsiasi libro di Moccia?

    Samantha

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  90. Pensavo una cosa. Oggi e' venerdì. E se Val non scrive il nuovo post oggi forse si potrebbe aspettare un po'. Non e' caro Val che potresti scrivere una bella rece semiseria o seria su un romanzo fantasy? Mi mancano le tue straordinarie deve. Se po' ffa'?

    Mirella

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  91. Vero, Vicky, proprio quello con "Impassibile" Neo... he he

    Eliana

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  92. X Francesca:

    Scusa tra i nomi che citi parli anche di Rossella Rasulo? O Madonna!!!

    Anna

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  93. Per Simona

    Guarda che Valentini e' uno scrittore weird NON fantasy almeno finché non scriverà "Nexius"!

    Lucia

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  94. Di King non dico nulla anche se penso che molti dei suoi libri si potrebbero definire commerciali senza mezzi termini. Quelli fantat sulla Torre Nera x esempio sono scadenti. Belli invece quelli non propriamente dell'orrore come Misery se esempio. Anche It e' bello peccato per la serie tv... la prima puntata era intrigante la seconda scadentissima con quella fine senza senso!

    Rosa

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  95. Beh della Mazzantini non posso dir nulla perché non ho mai letto nulla di suo ma King non si discute: il mio idolo per l'horror

    Marco

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  96. Simona, Val non è un Autore fantasy ma weird. Almeno fino a quando non scriverà il nuovo "Nexius" :-)

    Maria

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  97. Esatto, Samantha, proprio lei. Amica della Troisi, sembra. Un romanzo sconcio per quanto è trito e stupido, vera fuffa che hanno persino il coraggio di vendere...

    Francesca

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  98. il primo fantasy abbia letto è stato "La storia infinita" di Ende sull'onda del successo mondiale del film. Bellissima la musica che all'epoca mi aveva fatto letteralmente sognare! Un po' come accade oggi per quanti hanno visto la trilogia degli anelli firmata da Jackson. Se devo essere sincera, non ho mai letto Tolkien e non ho mai letto "Eragon" di Paolini (che da quel che mi hanno detto sembrerebbe senza dubbio "Star Wars" in salsa fantasy e non so se sia davvero licenza poetica ehe h eh). Non ho letto altro, però e quindi chiedo a Val qualche bella recensione di uno dei libri da lui esaminati :-)

    Lea

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  99. Per Francesca:

    altro che narrativa di genere: quella è m@@@a di genere...

    Marcella

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  100. Cara Marcella, è vero. Certi romanzi sono rifiuti belli e buoni...

    Sofia

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