Prologo
Amici e amiche, lettrici ed esaminatori di testi tutti, bentornati! Oggi ho deciso, complice una buona dose di birra Baffetti, di scrivere una recensione semiseria, come del resto ormai mi chiedete da millemila anni… Comunque no, non ho intenzione di scrivere nulla su Faletti, Troisi, Moccia, Meyer… Tempo sprecato, in fondo... Quindi, per chi osa dire - tremendo dictu – che io non dileggerei mai un Libro Vero, badabem, badabim, badabam, parlerò della prima versione di una vera pietra miliare della SF distopica: Fahrenheit 451. Ovvero:
Gli anni della Fenice Flambé
Questi gli insegna le gioie dei libri e scioglie anche vecchi enigmi grazie alla sua sapienza infinita facendogli capire che Melissa P è ignorante della sua stessa materia, non capendo una Cippa, Faletti capisce di Gialli quanto un Babbuino col pennello in mano e Federico Moccia sia in realtà un alieno pedofilo.
Ma quando Beatty, grazie a quella stronza di Mildred, gli ordina di distruggere la sua stessa casa con la Salamandra del Potere, Guy decide di tirare fuori le palle facendosele restituire da Faber (noto omosessuale di provincia) e uccide il suo stesso boss col serpentone di fuoco (che Lady Gaga chiamava “Aleandro…”). Dopo l’omicidio Polizia, vecchi, nerds, casalingue disperate, politici e anche tu che leggi sono/siete reclutati dalla Città a dare la caccia all’Omicida numero 1, il milite che ha tradito la propria patria.
Montag è inseguito anche dal Segugio, una macchina simile a un ragno con la faccia di Emilio Fido che lo insegue tentando di ucciderlo col suo pungiglione velenoso. A questo punto si vede quanto proprio lui sia il protagonista. Infatti, con delle clamorose botte del fattore C(ulo), riesce a raggiungere un manipolo di tizi con l’hobby di ripetersi uno con l’altro i libri imparati a memoria. Col loro aiuto decide di restituire all’umanità il Sapere scomparso.
Recensione: La storia è praticamente la prova di due cose: o Ray Bradbury aveva inventato la macchina del tempo o si faceva dalla mattina alla sera di Coca & Vodka in quantità industriali. Il motivo? Beh, avendo praticamente descritto il mondo di oggi, il dubbietto salta fuori, che dite? La società che descrive è malata, apatica, passa il tempo a tracannare drink di pessimo gusto e a guardare la Super Tv Onnipotente a Tutta Parete senza MAI leggere un solo libro che non siano i fumetti.
La società è quindi composta da nerd brufolosi persuasi di essere geni solo perché firmano gli assegni di Mamy & Papy col loro nome e non con la X, e di gente convinta che Mastro Lindo sia il vero nome di Mariastella Gelmini. Come ho detto parliamo di un romanzo distopico: e infatti notiamo la differenza tra la fiction letteraria e la realtà. In Itaglia, per esempio, non c’è bisogno di dare fuoco alla carta stampata che erudisce, essendo effettivamente scomparsa.
Un certo Francoise Truffò, o qualcosa del genere, dovrebbe aver tratto dal romanzo un film semiserio, ma si narra che non lo avrebbe visto nessuno. Notizie dell'ultima ora, tuttavia, affermano che avrebbe visto la luce il primo ciak di un Kolossal Italico come non se ne vedevano dai tempi di Anche gli Angeli mangiano Fagioli con un cast d’eccezione scelto da un regista d'eccezione. Federico Moccia:
Ecco il Sommo Maestro impegnato a riflettere su quali Stelle di Prima Grandezza far recitare nel suo ultimo film. Notare l'espressione assolutamente concentrata.
Dopo innumerevoli litigi, tira e molla e anche palesi e clamorosi voltafaccia del Sommo pare che la Casa di Produzione Trangugia e Div-oora abbia deciso di non badare a spese raccogliendo il meglio del merd, ehm, meglio in ambito cinematografico:
Gay Montag: Kaz De Can
Mildred Montag: Amichetta di qualcuno (politico o cinematografico non importa)
Capitano Beatty: Cristian De Sica (detto “Delicatissimo”)
Una frappa di zoccole adolescenti assortite per dare alla pellicola un tocco neo-decadent-realista (perché realisticamente incapaci di recitare in qualsiasi film che non sia un porno)
Ecco la nuova stella del cinema italico in tutta la sua meravigliosa arte recitatoria. La ragazza, abile nei giochi di ruolo, anche a più voci, pare sia la classica scoperta cinematografica degli ultimi tempi.
Sembra che anche il ministro Bondi abbia cercato di lavorare in questo ennesimo carciofo-lavoro del Sommo, come del resto prescrive il suo lavoro di Cultore della cultura, ma inutilmente. E non sappiamo perché!
(qui lo vedete nell'atto di chiedere il ruolo di Montag)
Epperò Bondiman sarebbe accreditato per il ruolo ufficiale di Uomo Ombra del film. Si aspetta Cannes per proporlo come prodotto Neo-realista. Come si dice, ai posteri, l'ardua sentenza.
Massimo Valentini
Trama: Guy Montag è un milite del fuoco al contrario. Lui i fuochi non li spegne, li appicca e lo fa con una strana arma chiamata Salamandra del Potere, ovvero una spada laser a kerosene (prototipo della spada laser di jediana memoria) che ricorda vagamente un simbolo fallico. Armato della sua Salamandra passa il tempo ad appiccare il fuoco a destra e a manca, urlando come un pazzo e aiutato da questo suo esimio lavoro da altri benemeriti difensori del Sapere. Il suo è il mondo dell’abbondanza, dove tutto è un gioco e quindi perfetto e senza patemi. Infatti, nel mondo di Montag, tutti sono felici e passano il proprio tempo a guardare cazzate in tivvì. Le case, tutte villette carine su due piani, sono ignifughe ma, stranamente, sono bruciate senza problemi dalla cricca di Montag. In nome della massima libertà di espressione, libri, riviste e qualsiasi cosa possa veicolare il sapere sono banditi, mentre sono incoraggiati i reality show e la spettacolarizzazione di qualsiasi attività umana, anche della guerra.
Guy e i suoi colleghi, tutti uomini di sani principi morali come bruciare vecchiette e distruggere famiglie, sono molto bravi in quello che fanno e, soprattutto, non fanno né si fanno mai domande, tranne qualche canna ogni tanto. Brava gente, in fondo. Ma quando la moglie del nostro eroe, Mildred, inghiotte per sbaglio mezzo chilo di codeina mista a valium scambiandolo per zucchero, Guy comincia a pensare che forse, nella sua vita, ha sbagliato praticamente tutto. La trova ancora viva, e più intelligente di prima (la roba ha infatti spazzato via quanto rimaneva dei suoi neuroni funzionanti a Soap e Fiction) e finalmente decide di chiamare un’ambulanza. Si tratta di una delle massime scene del romanzo: due paramedici stronzi gli arrivano a casa e, fumacchiando marjuana, fanno ingollare alla mogliettina un tubo di plastica per via orale col quale le tirano fuori tutto il sangue marcio, un po’ di frattaglie e qualche sospiro di piacere.
Il giorno dopo, come se nulla fosse, trova Mildred che colazioneggia in cucina con la sua solita faccia da trota lessa e lo sguardo assente di chi si è appena sparato tre pere di coca purissima. E dato che si tratta anche di una donna dolce e vivace, si limita a guardarlo storto indicandogli dove sedere. Montag la guarda, indeciso se bruciarla all’istante o andare a mignotte con Topo Gigio, ma poi decide che anche lui ha fame. Ricorda che un giorno non lontano di qualche anno prima si sono sposati ma non ricorda il perché così le pone la fatale domanda:
Lui: “Ehm, cara… ricordi quando ci siamo sposati?”
Lei: “Chi? Cosa?!”
Lui: Ma sì, quando ci siamo promessi amore eterno…”
Lei: "Ah, sì, Amore Eterno! Lo danno sul primo Satellite questa sera. Parla di una Lady che lavora come spia per una potenza straniera. Lei è troppo triste, poverina!, così decide di dare un senso alla sua vita e di far fruttare la propria intelligenza col lavoro manuale.”
Lui: “Non si tratta della vita di Nicole Minetti…”
Lei: “Allora non rompere. E poi chi ti conosce?”
Lui: “1, 2, 3, 4, 5, 6…”
Per amore della patria Montag decide di andare a lavorare, così dà fuoco a un paio di “Guerra e Pace”, qualche “Anni senza fine” di Simak e soprattutto distrugge ogni prova che l’uomo discende dalle scimmie: “Il mattone di Ciao Darwin”. Salva, al contrario, Il “Giornale di Sallusti”, “Le caccole di Marylinda P” e il più classico dei romanzi horror, “Le poesie di Herr Bondi in 4 d”. A sera incontra Clarisse, dolce ragazzina rompiballe, che a suon di radicchiette e pallose opinioni su quanto sia sterile la società gli fa riscoprire le gioie del sesso platonico.
Così, mentre Mildred e quelle cerebrolese delle sue amiche chiacchierano di quanto sia bello non fare una cippa dalla mattina alla sera guardando solo la tv, Montag comincia a capire di essere una colossale Testa di Nerd. Folgorato sulla via di Damasco inizia allora a bruciare i libri dell’Estrema Sinistra e quelli dell’Estrema Destra con un unico falò, regala un calcio in culo a Mildred e scappa dal capitano Beatty, suo comandante (nonché ammiratore segreto) rifugiandosi tra le amorevoli braccia di un vecchio professore rincoglionito di nome Faber.
Questi gli insegna le gioie dei libri e scioglie anche vecchi enigmi grazie alla sua sapienza infinita facendogli capire che Melissa P è ignorante della sua stessa materia, non capendo una Cippa, Faletti capisce di Gialli quanto un Babbuino col pennello in mano e Federico Moccia sia in realtà un alieno pedofilo.
Ma quando Beatty, grazie a quella stronza di Mildred, gli ordina di distruggere la sua stessa casa con la Salamandra del Potere, Guy decide di tirare fuori le palle facendosele restituire da Faber (noto omosessuale di provincia) e uccide il suo stesso boss col serpentone di fuoco (che Lady Gaga chiamava “Aleandro…”). Dopo l’omicidio Polizia, vecchi, nerds, casalingue disperate, politici e anche tu che leggi sono/siete reclutati dalla Città a dare la caccia all’Omicida numero 1, il milite che ha tradito la propria patria.
Montag è inseguito anche dal Segugio, una macchina simile a un ragno con la faccia di Emilio Fido che lo insegue tentando di ucciderlo col suo pungiglione velenoso. A questo punto si vede quanto proprio lui sia il protagonista. Infatti, con delle clamorose botte del fattore C(ulo), riesce a raggiungere un manipolo di tizi con l’hobby di ripetersi uno con l’altro i libri imparati a memoria. Col loro aiuto decide di restituire all’umanità il Sapere scomparso.
Recensione: La storia è praticamente la prova di due cose: o Ray Bradbury aveva inventato la macchina del tempo o si faceva dalla mattina alla sera di Coca & Vodka in quantità industriali. Il motivo? Beh, avendo praticamente descritto il mondo di oggi, il dubbietto salta fuori, che dite? La società che descrive è malata, apatica, passa il tempo a tracannare drink di pessimo gusto e a guardare la Super Tv Onnipotente a Tutta Parete senza MAI leggere un solo libro che non siano i fumetti.
La società è quindi composta da nerd brufolosi persuasi di essere geni solo perché firmano gli assegni di Mamy & Papy col loro nome e non con la X, e di gente convinta che Mastro Lindo sia il vero nome di Mariastella Gelmini. Come ho detto parliamo di un romanzo distopico: e infatti notiamo la differenza tra la fiction letteraria e la realtà. In Itaglia, per esempio, non c’è bisogno di dare fuoco alla carta stampata che erudisce, essendo effettivamente scomparsa.
Il film
Un certo Francoise Truffò, o qualcosa del genere, dovrebbe aver tratto dal romanzo un film semiserio, ma si narra che non lo avrebbe visto nessuno. Notizie dell'ultima ora, tuttavia, affermano che avrebbe visto la luce il primo ciak di un Kolossal Italico come non se ne vedevano dai tempi di Anche gli Angeli mangiano Fagioli con un cast d’eccezione scelto da un regista d'eccezione. Federico Moccia:
Ecco il Sommo Maestro impegnato a riflettere su quali Stelle di Prima Grandezza far recitare nel suo ultimo film. Notare l'espressione assolutamente concentrata.
Dopo innumerevoli litigi, tira e molla e anche palesi e clamorosi voltafaccia del Sommo pare che la Casa di Produzione Trangugia e Div-oora abbia deciso di non badare a spese raccogliendo il meglio del
Gay Montag: Kaz De Can
Mildred Montag: Amichetta di qualcuno (politico o cinematografico non importa)
Capitano Beatty: Cristian De Sica (detto “Delicatissimo”)
Una frappa di zoccole adolescenti assortite per dare alla pellicola un tocco neo-decadent-realista (perché realisticamente incapaci di recitare in qualsiasi film che non sia un porno)
Ecco la nuova stella del cinema italico in tutta la sua meravigliosa arte recitatoria. La ragazza, abile nei giochi di ruolo, anche a più voci, pare sia la classica scoperta cinematografica degli ultimi tempi.
Sembra che anche il ministro Bondi abbia cercato di lavorare in questo ennesimo carciofo-lavoro del Sommo, come del resto prescrive il suo lavoro di Cultore della cultura, ma inutilmente. E non sappiamo perché!
(qui lo vedete nell'atto di chiedere il ruolo di Montag)
Epperò Bondiman sarebbe accreditato per il ruolo ufficiale di Uomo Ombra del film. Si aspetta Cannes per proporlo come prodotto Neo-realista. Come si dice, ai posteri, l'ardua sentenza.
Massimo Valentini