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lunedì 8 aprile 2013

Scrittori fantasma


 


 

Cosa sono e, soprattutto, chi sono? Sono, essenzialmente, gente che scrive libri, racconti o comunque qualcosa per conto di terzi. Sul loro lavoro, la firma non conta: quella che appare, magari con un altro titolo, è quella del tizio o della tizia, spesso famosa, che se ne assume la paternità.
 
Scrivere per conto di terzi non è sempre una brutta idea. Io stesso, all’inizio della mia, diciamo, “carriera”, scrivevo brevi racconti di SF per conto di una nota realtà italica. Così nota, anzi, che è sempre sulla bocca di tutti. Per contratto non mi era possibile, se non volevo simpatiche ripercussioni legali, dire ai quattro venti che ero io l’Autore di quelle storie, e non certi nomi ai quali quelle stesse storie erano affidate. Intendiamoci: ero giovane (18 anni) e molto insicuro sulle mie proprietà letterarie e la proposta, fatta per caso, mi rendeva euforico: io, uno sconosciuto, avrei scritto per la Tizio & Caio Editrice. “Allora”, mi dicevo, “non scrivo affatto in modo pessimo! Allora, forse un giorno, potrò scrivere per conto mio e magari la Tizio & Caio Editrice riconoscerà i miei meriti e scriverò di nuovo per lei ma, eureka!, col mio vero nome.”  Ricordo ancora la sensazione quando vidi il mio primo assegno: 300.000 lire per quelle sei pagine, il mio primo racconto in assoluto, che sarebbe andato a formare uno dei tasselli di una certa antologia di FS italiana.

Il tempo passava e, in un certo senso, finiva. I racconti seguivano i racconti e così gli assegni anche se, questi ultimi, non erano mai tempestivi (alla faccia del contratto). La speranza di incontrare gente che davvero conoscesse l’arte della parola scritta, scrittori, artisti vari, editori… tutti fanatici del Bello, tutti eruditi di questo o quel nome dell’Olimpo Scrittorio.  Tutti, perché no?, disposti a consigliare questo povero ingenuo, questo ragazzino con l’hobby della pagina scritta, della ricerca, dei sogni ad occhi aperti. In fondo, pensavo, siamo tutti sulla stessa barca: quella del Sapere. Corbezzoli: nessuno, su quella barca avrebbe voluto far affogare uno dei propri compagni di viaggio. O no? Beh, no! Non ho trovato nessuno di costoro. Niente amanti del sapere, niente gente preparata e, soprattutto, niente sogni: solo un vecchio detto: homo homini lupus volgarmente tradotto con un bel “cane mangia cane”. 

 
Ma per chi si scrive di solito? Per chiunque non sia più in grado di scrivere per conto proprio. Ovviamente, non tutti possono scrivere libri di grande valore letterario. E non era neanche il mio caso, essendo io, alla fine, uno scrittore di SF un tantino troppo giovane (bei tempi) e soprattutto di un genere, chissà perché, depauperato in Italy ma amato fuori. E, inoltre, di racconti brevi, non certo di romanzi. Uno che, insomma, completava una lista, scriveva un pezzo, dava una pennellata ma non dipingeva il quadro nel suo complesso. Eppure, i miei racconti erano richiesti, gli assegni, pur con qualche telefonata di troppo da parte mia, arrivavano e il mio ego era solleticato.

 
Non sempre chi propone di scrivere è la Casa Editrice dello scrittorone bravo & famoso che però, a causa del troppo stress, ha la nota “crisi creativa” (ovvero, non scrive un’acca). Spesso, invece, trattasi di veri idioti ma famosi oppure, di gente che scrive così così ma che, per vezzo o per giudizio di marketing, il loro personaggio diventa anche scrittore di comodo. Non serve che vi faccia esempi ma è abbastanza facile capire chi potrebbero essere: veline, comici, cabarettisti che, attenzione, NON scrivono solo qui libri fatti di frasi e frasette ma veri e propri romanzi. Non tralasciamo però gli scrittori di grido, magari autori di bestseller, che semplicemente non possono far fronte a tutti gli impegni. In questi casi, il lavoro del gost writer ( altrimenti detto “nigra”) diventa complicato.
 
Già perché quando hai a che fare con un altro scrittore “vero” e non con un semplice personaggio di successo abile in qualsiasi altra cosa ma non certo con la penna, allora devi farti in quattro; devi studiare i suoi libri, il suo stile, capire le sue idee e discutere con lui millemila volte al giorno per capire cosa vorrebbe tu scrivessi. In ultimo, ma non meno importante, devi anche cercare di capire quale storia vorrebbe tu scrivessi e farlo con uno stile che si avvicina per quanto possibile al suo. E, credetemi, non è uno giochetto…  

Di “scrittori fantasmi” ne esistono tanti, in giro. Svolazzano in redazioni “fantasma” che ruotano intorno a scrittori e giornalisti di successo, quelli che scrivono e pubblicano più volte all’anno. Sareste stupiti di quanti NON scrivono i propri articoli, i propri libri, le proprie graffianti rubriche. Non penserete certo che tra televisione, salotti, amanti, viaggi, rubriche e cosucce del genere abbiano davvero il tempo di scrivere. E chissà quante volte le frasi sulle quali avete sognato, le storie che avete amato, non sono affatto le loro ma di tizi o tizie che neanche sapete esistere. E se pensate che il mondo editoriale è tutto falso vi toccherebbe un'altra delusione perché la risposta è sì e no. Sì perché, di 10 nomi famosi, forse solo uno o due scrivono DAVVERO quel che dicono. No, perché, in effetti, chi non è uno scrittore ma si atteggia a tale, magari dopo aver trascorso decenni in televisione a fare ben altro, appena apre bocca dice solo ovvietà. Sono kattivo, invidioso, o semplicemente ingenuo? Magari sono soltanto realista anche se, tanti anni fa, sono stato molto, come dire, aleatorio…


Massimo Valentini

 

31 commenti:

  1. Non finisci mai di regalarmi nuove ed eccitanti scoperte relative al tuo talento. Non sapevo queste cose...




    Sofia

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  2. Pagina di vita vera ^_^


    Federica

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  3. Adoro il mondo degli scrittori. E mi piacciono questi resoconti… molto carini


    Elisa

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  4. Io non avrei scritto per qualche imbecille famoso che poi si fregia del mio lavoro per far lui la parte dell’artista, ma posso capire l’entusiasmo iniziale. Bene hai fatto a camminare poi verso la tua strada


    Giada

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  5. Ciao. Bellissimo post. Non sapevo questa cosa dello scrittore fantasma



    Sonia

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  6. Che eri speciale lo sapevo già


    Carmen

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  7. Quindi tu sei stato un “fantasma”? Carino

    :-)


    Monia

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  8. Sei un genio. I tuoi post sono sempre in qualche modo "poetici" ma anche graffianti e sempre "saggi". Mi piace moltissimo come scrivi e, cossa forse più importante, come e cosa pensi.


    Lara

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  9. Certo, le esperienze che non hai fatto!! Mi piacciono queste cose…



    Lorella

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  10. Ma è splendido. Cioè, hai fatto lo scrittore fantasma per una casa editrice importante italiana? E non lo puoi dire per contratto, giusto?


    Franca

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  11. Ti ammiro, amico


    Lorenzo

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  12. Hai fatto bene… hai capito che sapevi scrivere e hai cominciato un cammino autonomo



    Laura

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  13. Credo sia stata comunque una bella esperienza. Fa pensare però che molti dei libri che leggiamo possono non essere di chi li firma... certo, non penso proprio che gente come vip e vippetti vari sappia usare una penna


    Serena

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  14. Che ti lovo, non finirò mai di dirlo! Sei grande :-)


    Katia

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  15. Molto carino. Eh, però ti sei comportato bene, molto idealistico anche.

    Bianca

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  16. Mizzica... sei coraggioso


    Vanessa

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  17. Comportamento da ammirare e dico sul serio.


    Stella

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  18. Più il tempo va via più scopro che hai fatto tantissime cose... figo!!!


    Angela

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  19. Mi piacerebbe tanto poter fare il gost writer. Secondo me è una bella professione, molto creativa. Vabbè, io penso tu fossi sprecato ma hai fatto bene. Una carriera molto bella, secondo me

    Rita

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  20. Ma proprio non puoi dirci qual era la casa editrice?

    Ivane

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  21. Di gente uscita da programmucci televisivi che si è improvvisata scrittore ne esiste tanta. Ricorda, anche Costantino, quello della De Filippi, che però lo disse che si era fatto scrivere la sua BIO da un giornalista. Mai comprato quel libro...

    Simona

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  22. Però! Queste informazioni sono carinissime. 300.000 lire per un racconto di poche pagine secondo me era un affare


    Lina

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  23. Beh, mi sembra tu abbia fatto delle scelte sagge. Scrivere per un altro, pagati o meno, non dev'essere sempre una cosa bella. Meglio il proprio nome


    Vincenza

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  24. Che poi chissà quanti idioti della penna si fanno scrivere i romanzi e magari sono tutti ammerregani bah

    Marco

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  25. Racconti di fantascienza o anche fantasy? Sono curiosa


    ^_^


    Isabella

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  26. Graffiante e malinconico questo articolo. Sono d'accordo sugli scrittori fantasma. Quando scrivevo per il mio vecchio editore (sempre di riviste in edicola) e non potevo firmare col mio nome ricordo che ci stavo male. Poi l'editore ha rimpiazzato me e le altre autrici e ci siamo trovate a casa (cioè, a casa c'eravamo già perché lavoravamo da casa ^_^). Meno male che adesso c'è Amazon e uno si arrangia :-))
    Ho letto il tuo "Quattro ombre azzurre", adesso devo mettermi al pari con i nuovi libri che hai scritto. Un'altra cosa: sto scrivendo un articolo per Future Shock (la rivista, hai presente?) e mi piacerebbe domandarti un paio di cose sulla fantascienza distopica che va tanto di moda adesso (L'articolo si intitolerebbe "Fantascienza distopica e crisi dei valori"). Se ti interessa batti un colpo. Un caro saluto!

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