Visto che ne avete fatto richiesta ho deciso di postarvi la recensione del romanzo “Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks. Chi scrive ha visto anche il film tratto dal libro e quindi penso proprio che sarebbe simpatico fare una comparazione tra tutti e due. Intanto cominciamo a dire che si tratta di uno dei pochi casi in cui, a mio parere che confesso umile, la pellicola supera l’opera scritta. Dico così perché il film del regista Nick Cassavetes, benché non sia certamente un capolavoro del genere narra comunque le vicende dei protagonisti in modo vincente restando fedele al libro. Partiamo da quest’ultimo…
Lo stile di Sparks è fluido, adatto a un pubblico variegato sia per la semplicità dei vocaboli usati sia per la comprensione della storia in generale. Questo pregio non deve sorprende, essendo l’autore uno scrittore di best seller che per loro stessa natura devono sottostare a rigide regole espressive imposte dalle stesse case editrici. Per esempio nel caso di una storia dallo stile complesso non è infrequente la possibilità che in sede di editing venga reso comprensibile a un pubblico più vasto possibile. Il rovescio della medaglia nel caso di simili strutture nerrative è che presentano purtroppo molti punti dove la narrazione appare fin troppo schematica. Tre esempi:
“So quello che provi. L’ho sempre saputo. Infatti da allora si è creata una certa distanza
tra me e mia madre” .
“…ma al tempo stesso si rese conto che non sarebbe mai accaduto perché ora Allie era fidanzata. Allie capì da quel lungo silenzio che Noah stava pensando a lei e ciò la riempì di una sconfinata gioia”.
“Noah preparò la prima colazione mentre Allie dormiva ancora nel soggiorno… (…)
Subito dopo aver mangiato fecero l’amore di nuovo. Un amplesso violento, la conferma di quanto avevano sperimentato la sera prima. Allie arcuò la schiena e lanciò un grido nel momento finale del piacere, poi cinse Noah con le braccia e ricaddero ansimanti, esausti”.
Questo tipo di scrittura è usuale nella narrazione seriale che poi è quella tipica dei best sellers, libri cioè, che devono piacere a un pubblico più eterogeneo possibile, ma che potrebbe far storcere il naso al lettore più attento a una narrativa più sofisticata. Che dire? Nel complesso "Le pagine della nostra vita" è un buon romanzo, ma non raggiunge i livelli di "Rebecca" di cui abbiamo parlato qualche post fa. Ricorderete infatti la mia distinzione tra romanzi 'corposi' e i best sellers con la mia preferenza che va decisamente verso la prima categoria anche se, nel complesso, i libri di Sparks sono sicuramente godibili e non pretenziosi. Il film tratto dal libro ha tra i pregi quello di una buona aderenza complessiva alla storia, una discreta recitazione e soprattutto, lato che a me è piaciuto di più, una più profonda visione emozionale dei rapporti tra i due protagonisti. Bellissimo il finale che risulta estremamente intenso e narrato in modo particolarmente delicato. Anche i rapporti intimi tra i due sono girati con un’attenzione particolare alla delicatezza visiva. Nel complesso quindi il film supera largamente il libro e gli assegno un 10 pieno, mentre al libro va un voto discreto. Naturalmente questo è un parere personale e se qualcuno di voi lo ha visto o letto può benissimo esprimere le proprie considerazioni in merito. Per concludere, Sparks si conferma un autore godibile e fluido, divertente e poco impegnativo però...
Beh... Diciamo che se volete stringere la mano alla persona che amate e chiudere gli occhi abbandonandovi alle vostre sensazioni più intime potreste vivere sensazioni più belle guardando il film. Alla prossima e, come sempre, continuate a seguirmi!
Beh... Diciamo che se volete stringere la mano alla persona che amate e chiudere gli occhi abbandonandovi alle vostre sensazioni più intime potreste vivere sensazioni più belle guardando il film. Alla prossima e, come sempre, continuate a seguirmi!
Massimo Valentini