Miei cari lettori buongiorno a tutti! Non immaginavo certo di scatenare un tale polverone sulla querelle Fantasy si/fantasy no, ma ne sono felice perché significa che siete tutti molto attenti e sensibili agli argomenti trattati. Do il mio benvenuto anche ai nuovi lettori, o comunque, ai nuovi commentatori di questo blog e li invito a seguire i vostri interessantissimi commenti. E adesso basta con le sviolinate e andiamo a rispondere ai vostri interrogativi… “Sulle ali di Althaira” non sarà fantasy ma fantastico. In effetti, è ancora in valutazione e prima di avere l’ok dalla Casa Editrice passerà non meno di un mese e mezzo e questo è un tempo ridotto solo perché sono già un loro Autore. Infatti, per chi si accosta la prima volta alla 0111 Edizioni di norma l’attesa è sui tre mesi. Il mio post precedente, quindi, aveva lo scopo di informarvi sui miei progetti più vicini, non di fissare date. E proprio per venire incontro ad alcuni di voi che me lo hanno chiesto, di “Sulle ali di Althaira” potrebbe far parte anche il racconto breve “Leyla”. Di solito la mia Casa Editrice non pubblica testi già editi, ma nel caso di questo racconto, si potrebbe fare e mi sono pertanto adoperato presso la sede opportuna ottenendo risposta positiva. Scendendo in dettaglio, direi che sia “Leyla” sia “Il canto della solitudine” hanno sapore fantasy in quanto sono entrambi prose poems con relativa atmosfera. Quanto al genere Fantasy lo condivido ma, esattamente come tutti gli altri generi, solo nelle sue forme letterarie e meno commerciali. Condivido alcuni di voi quando affermano che il mercato è fin troppo inflazionato di trame e romanzi, non solo fantasy, che hanno il sapore di cose già viste e sentite. Del resto è la legge del mercato richiedere le ricette “vincenti” che vanno per la maggiore. Vi farò un esempio cambiando argomento. Pensate all’affermazione di molte Case Automobilistiche quando dicono che il nuovo modello di un’auto è tot volte più rigida e sicura del modello precedente. Questa frase è invariata da vent’anni ormai, ma cosa vuol dire, esattamente? Letteralmente, implica che i vecchi modelli erano assolutamente poco sicuri dal punto di vista dinamico e altre caratteristiche. Ma il mistero sta nel fatto che TUTTI i nuovi modelli sono presentati come sicuri e innovativi rispetto a quelli che li precedono. Certamente, le specifiche per le nuove auto obbligano i costruttori a migliorare questo o quell’aspetto ma siamo poi certi che la macchina che acquisteremo sarà migliore, sotto tutti i punti di vista, della precedente? Naturalmente no. Non basta un nuovo design e qualche airbag in più a fare di un’auto un’ALTRA auto. Ma il mercato vuole nuovi modelli e poiché non si può reinventare la ruota aggiungiamo nuovi orpelli alle cose già viste. Applicato questo concetto al mondo del libro otteniamo che: idee quali vampiri, alieni invasori, fate, elfi, draghi ecc sono tutti ingredienti tipici della letteratura fantastica, nel senso più ampio del termine. Autori come Tolkien, Ende, Howard hanno tracciato la strada da un pezzo ed è logico che molti potenziali scrittori e moltissimi autori di best sellers, spinti dall’interesse verso questi temi, siano attratti al massimo grado da essi. Non è mio il compito di giudicare i lavori o i gusti altrui. Io mi limito a presentare i miei. Personalmente, faccio lo scrittore ma non seguo il mercato. Se dovessi mettermi davanti alla tastiera e cercare di elaborare una trama seguendo i dettami della moda – che siano fantasy o fantastici non importa – scriverei probabilmente robaccia. Credo che la massima aspirazione, in arte, sia quella di scrivere ciò che ci spinge non quel che presumiamo possa farci diventare ricchi e famosi. Per questo, se la mia vena creativa è orientata al fantasy cercherò di tracciare una storia poco nota e originale, altrimenti lascio perdere. Quanto ai miei gusti fantasy, seguo un filone diverso da quello che va per la maggiore oggi. Una persona, la prof.ssa Margherita (mi scusi, ma non conosco il Suo cognome) ha citato Howard. Beh, è proprio di lui che volevo parlare per far capire a voi tutti i miei gusti in fatto di fantasy. Robert Erwin Howard, a mio modo di vedere, appartiene a quella schiera, assai poco nutrita in verità, di scrittori di primissimo livello. Come lui, solo pochi altri nomi hanno letteralmente inventato il genere ed è ad essi che, in un modo o nell’altro, devono molto tantissimi autori contemporanei. Così come Bram S. è il padre di Dracula (e tutti i filoni ad esso legati) molte figure fantasy (e pseudostoriche in generale) devono a scrittori come Howard praticamente tutto. Per darvene un’idea parlerò della sua vita e, soprattutto, della sua nutritissima produzione letteraria. Howard era autore di racconti fantasy di una vividezza incomparabile. Era nato in Texas nel 1906 e morì solo trent’anno dopo. Il suo primo racconto, "Spear and Fang", lo scrisse all’età di 16 anni che pubblicò sulle pagine della rivista Weird Tales. L’anno dopo pubblicò il suo primo romanzo, "Wolfshead", sempre sulle pagine della stessa rivista. Riviste come Weird Tales, Astounding Stories, The Vagrant e molte altre, erano la cornice più sicura per chi volesse cimentarsi con la SF, il Fantasy e il Fantastico, negli Stati Uniti. Davano la possibilità agli autori di acquisire una sicura notorietà e diedero, cosa importante, i natali ad alcuni grandissimi autori. Nel 1928 Howard compose una serie di racconti aventi come protagonista lo spadaccino puritano Solomon Kane, un antieroe impegnato a vivere epiche avventure in terre abitate da mostri, lamie, arpie, demoni e spettrali rovine primordiali nel cuore dell’Africa nera. Altri racconti furono ambientati in epoche lontanissime che vedevano i fulgidi templi di Atlantide, Lemuria e Mu svettare orgogliosi verso il cielo. In questo ciclo il protagonista era il re Kull di Valusia. E adesso tenetevi forte, almeno chi di voi è un fanatico di Conan il barbaro. "The Phoenix and the Sword", datato 1932, fu il primo racconto sulle gesta di Conan il Cimmero. Caratteristica di Howard e lasciatemelo dire, di ogni vero scrittore, era l’accuratezza infinita delle descrizioni, la precisione nei dettagli unite a una fertilità immaginativa di sicuro impatto. Se leggerete uno dei suoi racconti troverete una qualità assolutamente superiore a quella di tantissimi libri odierni, di emergenti o affermati non importa. La sua passione per gli sport lo indusse a delineare il marinaio Steve Costigan che visse avventure in regioni esotiche e inesplorate. Scrisse anche parecchie poesie che furono utilizzate, perlopiù, come intestazione dei capitoli per i suoi romanzi. Ovviamente erano poesie incentrate sulle gesta dei guerrieri che andava immaginando! La sua cultura era fenomenale, per un uomo della sua età, e il suo carattere poco gli permetteva di sottoporsi alle richieste del mercato, per quanti sforzi facessero editori e simili. E in effetti, raramente dava vita a personaggi piatti e stereotipati. Vi invito a badare che l’epoca di cui stiamo parlando, il 1930, non era “vergine” dal punto di vista delle idee. Tanti autori si lamentavano già di vampiri, mostri, alieni, fate e uomini lupo a spasso per le terre di tantissimi racconti e romanzi e Howard non era da meno. Odiava con tutte le sue forze i puerili tentativi delle riviste di scalfire la purezza dei suoi personaggi inserendovi improbabili storie d’amore o delicate ancelle sovrannaturali perché ogni cosa nella sua produzione era imperniata nella verosimiglianza estrema. Un qualcosa che i lettori di Valerio Massimo Manfredi sapranno, immagino. Quando morì il mondo dell’Arte Letteraria, quella vera, quella scritta in maiuscolo, ha subito una durissima perdita. E chi, tra i Grandi coevi, scrisse qualcosa su di lui fece come H. P. Lovecraft che in una lettera a un suo corrispondente scrisse:
“Che un artista così autentico (R. E. Howard, n.d.r.) debba morire mentre centinaia di ipocriti scribacchini continuano a inventare falsi fantasmi, vampiri, astronavi e investigatori occulti, è davvero una triste ironia cosmica!”.
I suoi gusti letterari spaziavano dal vero al reale e un odio inesorabile verso tutto ciò che sapeva di artificioso. I suoi amici erano tantissimi ma non fece mai parte di cerchie letterarie e aborriva dal più profondo del cuore i circoli animati da emozioni pretestuosamente artistiche che poi tali non erano. Con gli scrittori fantasy come lui intrecciò moltissime lettere senza mai avere contatti personali, tranne E. Hoffman Price, anch’egli scrittore “emergente”, la cui vastissima erudizione lo impressionò oltre ogni dire. Howard era alto un metro e ottanta e aveva un fisico da lottatore. Nessuna meraviglia che Conan il Cimmero fosse un suo alter ego. E nessuna sorpresa se, nonostante anche lui mettesse molto di sé nei propri racconti e romanzi, non lo facesse come si fa oggi, con personaggi stereotipati che abitano alle porte della propria città, ma instillasse la propria stessa essenza in personaggi assolutamente lontani ma assolutamente realistici, immersi in città e ambientazioni che aveva studiato su libri e carteggi. Scriveva soprattutto di notte e, come spesso accade, il suo carattere non era dei più facili, anche se aveva un ottimo senso dell’umorismo. Viveva periodi in cui era capace, in una notte, di scrivere pagine e pagine sui suoi beniamini ed altri in cui non scriveva nulla. Detestava chi si vantava di scrivere, poniamo, 20 pagine a settimana, perché secondo il suo modo di vedere la qualità non andava d’accordo con la quantità. Opinione che condivideva con Poe, Lovecraft, Bradbury e il primissimo Asimov. Quando è morto, una parte del fantasy è morto con lui. So di attirarmi le critiche di molti autori contemporanei ma dico ugualmente che nessuno, e lo dico con assoluta convinzione, è in grado oggi di stargli al passo. L’Arte vera non risente dello scorrere del tempo e quindi nessuno dei suoi racconti suonerebbe oggi come datato o superato. Al contrario, l’Arte è come il vino di pregio. E’ fatta per ammonire i discendenti di non alzare troppo la cresta quando bevono alla fonte del vinello imbottigliato nel bric di cartone. In fondo, il vero nettare è allo stesso tempo molto più antico e moderno del loro!
Massimo Valentini
Una sola parola per questo post: meraviglioso!
RispondiEliminafranco
Che dire? I suoi post sono veri e propri saggi molto completi e interessanti. Non conosco questo autore ma vedrò di fare qualche ricerca. Bellissima l'idea di inserire "Leyla" nel suo prossimo libro. Sono sicura che sarà approvato dalla Casa Editrice quanto prima. Intanto lo aspetto con ansia e le rinnovo i miei compliemnti più sinceri!
RispondiEliminaEliana
Post molto interessante. Come al solito lei dà dei punti a tutti su tantissime questioni. A questoproposito vorrei chiederle come scrive i suoi racconti! Quanto al nuovo libro non ho dubbi: sarà pubblicato!
RispondiEliminaStella
Questo post mi ha sorpreso... è un altro capolavoro quasi un saggio direi! Come sempre, Valentini si dimostra all'altezza non solo della qualità di ciò che scrive ma anche della fama di erudito e veo amante della letteratura. Come non condividerlo?
RispondiEliminaMarcello
Straordinario e piacevolissimo post da leggere signor Valentini. I miei complimenti assoluti. Io stessa che seguo tantissimo i veri grandi autori non avrei saputo fare di meglio. Diciamo pure che se fossi capitata per caso sul suo blog avrei fatto più di un pensierino sui suoi libri! Piacevole lo stile, la foga con cui scrive e la sua vasta cultura. Personalmente, da quel che leggo nelle biografie che campeggiano sui suoi libri mi pare di notare una certa similitudine tra lei e i grandi come del resto ho già avanzato quando lodai il suo Logica di mercato paragonandolo a un'opera di Dick. Ma certo che condivido la sua visione delle cose e soprattutto dell'arte. Di storielle infantili fantasy ne è pieno il mondo ma il vero fantasy non è fatto di sciocche ragazzine dotate di poteri e giovani e baldi principi da operetta ma da personaggi tratteggiati con vigore e realismo e con il piglio dello scrittore autentico!
RispondiEliminaMargherita
Shoccata, in bene, da quest'ennesimo post davvero esauriente! Non conosco Howard ma vedrò di cercarne qualcosa in libreria. Tolkien, invece, è già parte da tempo della ia libreria! Bella l'idea di includere "Leyla" nel nuovo libro, un'ulteriore prova di quanto tenga, in modo concreto, ai suoi lettori!
RispondiEliminaMirella
Un post stupendo compli a raffica!
RispondiEliminaMolto profondo il suo punto di vista sul Fantasy e come non essere d'accordo? Certo che però una volta sentita la sua opinione niente resta più come prima! Cioè... a me i fantasy sono sempre piaciuti e ho comprato molti romanzi di successo ma ora che ho letto quello che lei pensa comincio a guardare a molti dei miei libri con un occhio più critico. Io questo Howard non l'ho mai sentito nominare ma se è stato lui a inventare Conan il Barbaro penso che un pensiero ce lo farò. Comunque lei signor Valentini è proprio bravo. Ottimo uomo di cultura e splendido scrittore. Non vedo l'ora di leggere il suo prossimo libro.
Marika
Spettacolare questo post come sempre comunque! Ha uno stile profondissimo quando scrive e dà al lettore emozioni molto intense. Mi pare di capire che lei proprio i fantasy li vede col fumo negli occhi ma mi lasci dire una cosa: io un fantasy scritto da lei lo comprerei a scatola chiusa! Già sogno con i suoi racconti e ho pianto con il suo romanzo! Che succede se mi inventa una storia fantasy alla Valentini?
RispondiEliminaPS: che Leyla sia un po' fantasy lo avevo capito però ;-) Ho trovato su Wiki che vuol dire prose-poem e mi è uscito poesia in prosa. Attendo di leggere il suo Canto della solitudine e sono certa che ci farò un'altra vagonata di lacrime. Che belli i suoi libri!!!!
Elena
Eccellente il suo nuovo post e stuzzicante l'idea di far scegliere a noi lettori la copertina del suo prossimo libro. Trovo che i suoi commentis iano molto corrtti nei riguardi dei suoi fans ed è apprezzabile che abbia chiesto alla casa editrice di integrare un racconto già edito nel suo nuovo libro.
RispondiEliminaFabio
trovo i suoi post sempre interessanti e profondi e quest'ultimo non mi delude. Lei fa venire voglia di leggere e penso che assistere dal vivo a una sua presentazione sia qualcosa di molto affascinante. Naturalmente penso che acquisterò il suo quarto libro che comunque, per unos crittore emergente, è un risultato di assoluto rilievo. Lei ha praticamente pubblicato ogni anno e questo non è da tutti. Vorrei tanto sapere a questo punto più delucidazioni sul prossimo volume man mano che ne potrà parlare. Sa, per una lettrice come me sarebbe come seguire passo passo un qualcosa che fa parte del mio modo di essere.
RispondiEliminaGiada
Interessante il suo ultimissimo post.
RispondiEliminaPs: Howard a me piace moltissimo
Pps: e anche Leyla
Monica
Bel post e bello il suo prossimo libro. Ci scommetto! Attendo fiduciosa anche se non sarà fantasy!!!!
RispondiEliminaMartha
splendido post!!!!!!!
RispondiEliminaErica
Uno splendore questo post. Condivido il mille per mille di quello che ha detto. Ha un modo molto arguto per dire ciò che le piace da ciò che non rientra nei suoi favori. Scrittore intelligente! ;-)
RispondiEliminaSandra
Beh, le sue considerazioni sono molto convincenti in effetti. Però mi associo a Elena: che fantasy saprebbe dare alla luce uno scrittore come lei? Sicuro di non volerci fare un pensiero? Vero è che però i suoi racconti sono bellissimi e non hanno bisogno di poteri magici per sedurre i lettori. Forse la sua arte è già magia...
RispondiEliminaAlessandra
Meraviglia di post. Cosa dire se non bravo?
RispondiElimina;-)
Francesca
Howard lo ricordo molto bene. Le avventure di Solomon Kane mi hanno appassionato moltissimo!! Altro che fantsy di oggi! Vero, vero!
RispondiEliminaSamuele
come direbbe una certa pubblicità, a me toglietemi tutto ma non il fantasy! Però sono d'accordo con il nostro autore! C'è troppa robtta in giro che distoglie dai libri veri. Diciamo però che i romanzucci rilassano, anche se fa riflettere solo il libro finemente scritto! Voto 10!!!
RispondiEliminaMarika
Leggerò Howard ma sarò sempre fan di valentini!
RispondiEliminaEleonora
Leyla è un racconto che non ho ancora letto e mi farà piacere leggerlo nel nuovo libro. Se poi è un pochino fantasy meglio! Per il resto sono consapevole dei troppi titoli leggeri anche se non condivido in pieno chi si scaglia contro un certo fantasy. Diciamo però che le idee davvero valide scarseggiano oggi e che dobbiamo accontentarci di quello che c'è. Tra gli autori italiani di titoli fantasy ce ne sono a bizzeffe come anche di quelli horror e fantascienza che però sono tutti uguali tranne poche eccezioni. Certo poi ti capita tra le mani Quattro ombre azzurre ma non tutti sono così.
RispondiEliminaMaria Pia
Il fantasy a me piace ma con moderazione. Per esempio io leggo molto le avventure di Harry Potter anche se capisco già che sono romanzi rivolti a un pubblico non proprio adulto ma ai più giovani. Però sono gradevoli e ben scritti. Certo, poi leggi titoletti che ti fanno cadere le braccia specie di autori italiani! Ma se Tolkien è Tolkien non esisterà soltanto lui e qualcun altro dovrà pur esserci. Ad ogni modo io detesto i romanzi d'amore ma mi piacciono i sentimenti scritti in Ultima Thule e in Sull'Oceano del tempo. Secondo me tra i migliori scritti, finora, di Valentini.
RispondiEliminaGabriella
Salve a tutti. Questo post è bello e presto ordinerò uno dei libri di questo autore, credo l'ultimo. Mi piace la fantascienza di Asimov e dei + grandi e ho letto che Quattro ombre azzurre ricorda molto la vera SF! Lo leggerò e poi scriverò un commento. Intanto i miei saluti a tutti!
RispondiEliminaStefano
Penso che il fantastico se fatto bene sia superiore al fantasy sotto ogni aspetto. E non intendo dire che il fantasy tratti solo di maghi e draghi come giustamente il nostro scrittore preferito ha rilevato con questo bellissimo post, ma da vecchio lettore di H P L condivido l'analisi di quest'ultimo quando disse che il fantastico contiene in se stesso possibilità che nessun altro genere possiede.
RispondiEliminaRiccardo
Ho notato che si fa un gran parlare di fantasy e dico davvero, senza presunzione, sono un po' stufo del fantasy. Moltissimi nuovi titoli appartengono a questo genere e trovo che i personaggi meno riusciti appartengano tutti a scrittori che scrivono pagine e pagine di "ragazze speciali e adolescenti magici" ambientati in città che poco hanno a che vedere con i luoghi mistici dei veri fantasy. A me tali romanzi sembrano dedicati a un pubblico adolescente non di adulti. Ma allora perché tutti comprano certi libri? Come esiste il film per ragazzi esiste anche quello per gli adulti. Peccato che pochi colgano la differenza.
RispondiEliminaPaolo
Ho una curiosità: come si scrive un racconto? Tuttiq uanti noi penso un bel giorno si sono messi in testa di comporre una poesia, un racconto o un romanzo. Ma come scrive un professionista della penna? Come si fa a rendere magica una storia? Vorrei chiedere a Valentini come faccia a scrivere i suoi! Grazie
RispondiEliminaLaura
Ho letto "Leyla" perché ho acquistato la raccolta a.a. v.v. "Cercatore di sogni volume uno". Però se lo sapevo avrei atteso l'uscita di "Sulle ali di Althaira"! Signor Valentini una domanda: "Leyla" sarà diverso come versione da quello "originale"? Quando è che per lei un racconto è congelato, definitivo?
RispondiEliminaFederica
Sarei interessata a sapere il progetto della copertina del nuovo libro. Immagino farà un post apposito. Può darcene una risposta?
RispondiEliminaGrazia
Tra le migliori opere di Valentini secondo me non ci sono solo "Ultima Thule" e "Sul'oceano del tempo"! A meno che Gabriella non abbia voluto intendere quelle più emozionali incentrate sulle figure maschile e femminile. Ma non dimentichiamo "Soffio vitale", per me un capolavoro, e "Logica di mercato", quattro sole pagine ma che dicono quanto un romanzo da seicento fogli non potrebbe! Anche l'uso della prima persona femminile, per un autore maschio, è originale. C'è da chiedersene il motivo! Leggendo meglio, già in "Ultima Thule" a un certo punto si accenna a un racconto dal titolo "Il mare della memoria" che a quanto sembra sarà parte integrante del libro danese. Questi collegamenti tra racconti e romanzi di Valentini sono interessanti e mi portano a quanto lui stesso ha a sottolineato, nel precedente post, sul fatto che le sue opere possono essere viste come un unico grande romanzo sulla sua vita. Personalmente preferisco argomenti come questi a quelli di moda, fantasy incluso! Saluti a tutti.
RispondiEliminaMarco
Sono sempre rimasto affascinato dalla fantasia di chi gioca con le parole, come gli scrittori. E' vero che molte trame sono scontate, fantasy o meno, e che moltissimi titoli siano costruiti a tavolino non ci piove. Ma guardando ai libri veri (ottimo il distinguo di Valentini,a poposito) e spulciando le relative biografie si ottengono risultati interessanti. Parrebbe che i veri scrittori avrebbero in comune il caratteraccio, la fantasia fuori dal comune, la tendenza all'isolamento, l'antipatia verso tutto ciò che non li fa scrivere,lo scrivere di notte e la cultura molto vasta e profonda anche se spesso a senso unico. Naturalmente non parlo degli autori di best seller o di molti titoli oggi di moda ma degli scrittori che hanno fatto scuola in un modo o nell'altro. Esiste un modello tipo di scrittore?
RispondiEliminaGiacomo
Interessanti le domande di Giacomo e Marco. Ok, mi associo. :-)
RispondiEliminaMarika
E' vero, sono curiosa anch'io di conoscere la genesi di un racconto valentiniano. Cogliere i retroscena è sempre carino e sa tanto di gossip ma non so se Valentini vorrà dirci come nascono i suoi racconti. Non è roba off limits per i lettori? Rivolgo la domanda a Valentini ovviamente!
RispondiEliminaE' vero, sono curiosa anch'io di conoscere la genesi di un racconto valentiniano. Cogliere i retroscena è sempre utile e sa tanto di gossip ma non so se Valentini vorrà dirci come nascono i suoi racconti. Non è roba off limits per i lettori? Rivolgo però la domanda al nostro Autore ovviamente! Grazie!
RispondiEliminaEleonora
Forse chiediamo un po' troppo ma confesso che pure io sono molto curiosa di conoscere la genesi di racconti così belli! Signor Valentini vorrei anche conoscere in dettaglio il progetto della scelta per la copertina delnuovo libro, quando sono stati scritti i racconti e un pò di notizie in generale!
RispondiEliminaPS: Interessanti anche le richieste di Marco e Giacomo! L'accenno al "mare della memoria" riportato su "Ultima Thule" è vero: sono andata e l'ho trovato! A questo punto mi chiedo davvero come faccia Valentini a tenere conto di tutte queste variabili! Confido però che nel prossimo post avremo risposta a tali domande!
Elisa
Io ho letto Quattro ombre azzurre, Alfa e Omega e Ultima Thule di Massimo Valentini, quindi praticamente tutto e sono subito rimasta folgorata dalla fantasia e tecnica di questo scrittore! Sinceramente, e lo dico con cognizione di causa, non mi aspettavo moltissimo dai testi anche perché di libri scritti da autori emergenti se ne vedono tantissimi! E' anche vero che spesso la copertina gioca un ruolo non indifferente e quella di Quattro ombre azzurre mi ha subito sedotta. I racconti di SF sono splendidi e originali. Ma il romanzo è qualcosa di assolutamente meraviglioso. Pensare che l'Autore ha compiuto veramente quel viaggio (in Antartide, poi) e leggere quelle descrizioni così vivide, pure, mi ha fatto venire la pelle d'oca nonostante l'abbia letto sulla... spiaggia! Una meraviglia di romanzo che non ha nulla ma proprio nulla da invidiare a libri più famosi e quotati! Certo, non tutti gli emergenti sono in grado di produrre capolavori del genere, basta solo leggere i titoli! Penso che Valentini abbia quel "certo non so che" che imprime nei suoi libri l'arte autentica. Ecco perché anch'io sarei curiosa di leggere come nascono i suoi racconti e sono ansiosa di leggere tutto quello che scrive. Spero che si mantenga sempre così al di sopra delle mode effimere e dei titoli fatti solo per guadagnare a prescindere dal genere. E nonostante la mia età non più "verde" confesso di essere diventata una fan anch'io!
RispondiEliminaLea
"Ultima Thule" è bellissimo però a differenza di "Quattro ombre azzurre" non si trova tantissimo ed è un peccato
RispondiEliminaGiada
X Paolo:
RispondiEliminaoggi non esiste più la distinzione roba per ragazzi o roba per gli adulti perché i gusti si sono per certi versi appiattiti. Se da una parte è un bene dall'altra abbiamo come dici tu perso il vero target di un libro. A me piace pure Potter ma non vedo i film che ne hanno ricavato perché mi sembrano tipicamente "british". Certo, non vedo film basati su storielle più leggere, questo no!
Miry
Lea, hai ragione quando dici che Valentini abbia quella marcia in più.
RispondiEliminaBaci baci!!!!!
Federica
Giacomo osserva che Valentini farebbe in realtà un unico grande romanzo della sua vita composto dalle varie opere. (Ho letto anch'io il post, tranqui :-) ) ma lasciatemi dire che spero proprio che non sarà mai messa la parola "fine": deve scrievere per sempre!
RispondiEliminaFrancesca
Mi associo a Lea. E' vero!!!!!!
RispondiEliminaE "Sulle ali di Althaira" deve essere un altro capolavoro! Senti già come suona.... A-L-T-H-A-I-R-A! Bellissimo nome!
Stella
"Leyla" farà parte del nuovo libro e va bene! Ma spulciando i post più vecchi esiste anche un altro racconto che si intitola "La linea del tempo" e io non l'ho letto. Sarà parte del quintolibro? Non ho letto nulla in proposito!
RispondiEliminaStefano
Ciao a tutti! Mi unisco anch'io ai complimenti dei fan che mi hanno preceduta. Questo suo post signor Valentini è interessantissimo, competente e di altissimo livello. Lei, in fondo, ci ha abituato a questo ma è anche vero che riesce comunque a stupire. Credo davvero che sia ingiusto che Lei non sia già noto al grande pubblico. E' così bravo!!!
RispondiEliminaMi complimento inoltre anche per la scelta dei titoli e per i contenuti che, immagino (ne sono certa), saranno racchiusi nei suoi prossimi libri. Sono felice abbia deciso di inserire anche "Leyla" nel nuovo testo... In effetti la raccolta Kimerik non credo abbia dato la giusta visibilità. In quanto a "La linea del tempo" immagino lo riproporrà in seguito. Io lo trovo dolcissimo, splendido... In poche pagine è riuscito ancora una volta ad emozionarmi. Consiglio dunque a Stefano e a chi non l'ha ancora letto di procurarselo... Ne vale la pena. In quanto alla reperibilità di "Ultima thule" condivido chi dice sia un peccato non sia molto diffuso. Purtroppo è edito da una casa editrice locale quindi! Però chi lo vuole può ordinarlo alla Falco Editore... Certo non è granchè ma almeno si ha modo di leggerlo e di piangere con la poesia d'amore, solitudine e paura che Valentini declama pagina dopo pagina.
Volevo aggiungere ancora che di tanto in tanto vado sul sito di Qlibri. Ho notato un considerevole aumento dei contatti negli ultimi giorni soprattutto per "Quattro ombre azzurre" (un po' meno per "Ultima thule") e spero che questo sia un buon segno...
Un salutone
Veronica
Salve! Ho ricevuto conferma dell'invio di Quattro ombre azzurre e leggendo i vostri commenti entusiasti spero di leggerlo per davvero, cartaceo, anch'io. Faccio i miei in bocca alu lupo più sinceri a Massimo valentini per i prossimi libri!
RispondiEliminaStefano
Una cosa... ma a quando il nuovo post? Io sono curiosaaaaaaaa!
RispondiEliminaFederica
Un bacio a Ely da parte mia!
RispondiEliminaMiry
Un'interessante considerazione sulla letteratura Valentiniana è che i racconti di questo Autore (e il romanzo finora dato alle stampe) sono molto gotici se ci fate caso. Il suo stile è classico ma nello stesso tempo moderno. Non segue le mode ma è come se ci si adattasse e le migliorasse forse anche in modo inconsapevole. Leggete meglio Ultima Thule e saprete di cosa parlo. A questo punto sono curioso di vedere (e leggere) i nuovi libri...
RispondiEliminaMarcello
Sinceramente non so cosa voglia dire "gotico"! A me la parola fa venire in mente vecchi castelli e vampiri e in Valentini non ve n'è traccia (a parte Il cigno! Che cmq non ha vampiri) Per Stefano... leggi, leggi che non avrai a pentirtene!!!!
RispondiEliminaLea
Miry you are so beautiful! Grazie del bacino che ricambio!
RispondiEliminaEliana
A che punto è la valutazione di "Sulle ali di Althaira"? Quando manca alla pubblicazione?
RispondiEliminaPS: mi associo anch'io a chi chiede come nasca un racconto valentiniano.
PPS: rileggendo il post (bello, bello e... bello ;-) ) mi accorgo della parola magica: romanzi.... Wow!
Stella
Buongiorno a tutti i fan!
RispondiEliminaHo svolto alcune ricerche e ho scoperto tutto su Altair! E' una stella, la dodicesima più brillante ed è vicina a noi. A questo punto mi chiedo: Sulle ali di Althaira potrebbe essere Fantascienza, Fantasy o Fantastico che però non riesco a inquadrare come genere. Valentini dice che è Fantastico... Diciamo che sono curiosa! E poi pure io voglio sapere come nascono questi racconti!
Erika